
Darwin Blanch, debutto Slam a US Open per il “giramondo” statunitense


A soli 17 anni ha vissuto già in mezzo mondo, dall’Argentina alla Thailandia, parla correttamente quattro lingue (inglese, spagnolo, cinese e thailandese) e soprattutto è uno dei talenti più attesi della nuova generazione. Stiamo parlando Darwin Blanch, classe 2007 pronto all’esordio in un torneo dello Slam a US Open. Mancino, dotato di un tennis vario e discretamente creativo, Darwin si è guadagnato il suo posto nel main draw del quarto Slam stagionale grazie al trionfo nei campionati nazionali Under 18 USA svoltisi nel Michigan, dove ha fatto percorso netto nelle otto partite disputate, compresa la finale al meglio dei cinque set in cui ha sconfitto il connazionale americano Jack Satterfield.
Di lui si parla da tempo come uno dei migliori prospetti del tennis a stelle e strisce, e fece scalpore il suo esordio al Masters 1000 di Miami nella primavera del 2024, quando a soli sedici anni fu “buttato” in campo contro un tipo tosto come Machach, mostrando senza veli il lato acerbo della sua competitività. Seguito da IMG, compagnia gigante nel mondo dello sport, e in particolare da Juan Acuña, lo stesso manager di Mirra Andreeva, è uno dei giovani più chiacchierati del tour e per età nel ranking mondiale ha davanti solo i due tedeschi Engel (n.223) e Dedura (337), un po’ più dietro c’è il nostro Jacopo Vasamì (638), e davanti a tutti Federico Cinà n.216 con maggiore esperienza sul tour rispetto agli altri. Sono talmente giovani che è ancora prestissimo per proiezioni di carriera. Li aspetta un gran lavoro su tecnica e fisico. Proprio un fisico già discretamente formato e potente è una delle chiavi del tennis di Blanch, mentre a livello di velocità di spostamento c’è abbastanza da fare (e spesso è un bel problema quando si tira forte ma i piedi non assecondano la potenza dei colpi).
Come tutti suoi coetanei è un amante dei videogame e il suo idolo tennistico è Djokovic, anche se a livello tecnico è molto distante da quel modello di giocatore, più istintivo e creativo rispetto a gioco razionale e fisico del serbo. Nella sua famiglia il tennis è sempre stato di casa: i suoi tre fratelli sono tutti tennisti, ma di livello modesto Ulises, Dali, Krystal).
Viaggiare in lungo e in largo per il globo di sicuro non gli costerà molto sforzo, visto che la valigia è nel suo DNA: nato Boca Raton, ha vissuto per alcuni anni in Thailandia dove il padre era dirigente per la multinazionale Coca Cola, quindi si è spostato in Argentina e pure in Cina per un breve periodo. Dopo aver trascorso diversi mesi in Florida nelle strutture della USTA, ecco la decisione di muoversi in Spagna, presso l’Accademia di Juan Carlos Ferrero, dove Francisco Penalva e Oscar Soria lo seguono quotidianamente, con una supervisione di Ferrero.
Attualmente Blanch è n. 409 nel ranking, ancora assai indietro, ma questa settimana si tolto una bella soddisfazione all’ATP 250 di Winston-Salem, dove ha passato le qualificazioni e ha ottenuto la prima vittoria a livello ATP battendo Borna Coric. Al secondo turno ha lottato fino al 7-5 del terzo set, ma la maggior esperienza del francese Muller alla fine ha prevalso. Di sicuro si presenterà a Flushing Meadows bello carico e in fiducia, in attesa di conoscere il suo avversario, un qualificato. Se riuscisse a superare il primo turno, ad attenderlo molto probabilmente il connazionale Frances Tiafoe.
Alcaraz si è allenato più volte con lui, affermando “Ha buona qualità, ma è talmente giovane che gli consiglio per ora di godersi il momento”. Assaggiare l’atmosfera e competitività di uno Slam potrà esser importante per il suo apprendimento. Come si dice in questi casi, “se son rose…”
Marco Mazzoni
TAG: Darwin Blanch, giovani, Us open 2025
7 commenti
Anche per i prossimi anni si intravedono prospetti interessanti, dai 2007 Willwerth, Leach e Karki ai 2008 Kennedy e Hance fino al 2010 Antonius.
Il problema per loro non è mai stata la quantità ma trovare un giocatore in grado di vincere slam. Fritz ci è andato vicinissimo ma era più una occasione che capita una sola volta. Shelton è da vedere, deve riuscire a superare entrambi Sinner e Alcaraz e la vedo dura. Gli altri (i vari Michelsen, Tien, Quinn, Basavareddy) non li vedo all’altezza, almeno per ora. Insomma, credo gli USA debbano aspettare ancora un po’ per avere un campione slam.
L’America è un pò che continua a sfornare mica male. Buon prospetto vediamo che passa 1 turno
Non è un caso che tutti quelli che non appartengono ai ben noti paesi privilegiati sono decisamente indietro(a livello pro)a tutti loro,nonostante a livello junior primeggiavano…
Come sempre,si parla e scrive solo dei 2007 e 2008 che godono(già)di notevoli privilegi a dispetto della MERITOCRAZIA tanto cara al sottoscritto e naturalmente al suo specchio…
Ma combatteremo tutta la vita a sostenere i talenti appartenenti ai
paesi panda e portare avanti i loro sogni di giocare gli Slam!!!
Però il babbo di Shelton non me la racconta giusta…
E Cinà dice lo lasciate? Anche lui è 2007 ed è davanti a tutti i suoi coscritti in classifica’
Sono almeno tre anni che segnalo Darwin Blanch come uno di quelli interessanti sul serio….