Da Rovereto Copertina, WTA

Il tennis in abito bianco: Rovereto accoglie il WTA 125

07/10/2025 16:24 2 commenti
Tyra Caterina Grant ITA, 12.03.2008
Tyra Caterina Grant ITA, 12.03.2008

Nel Palazzo Pretorio si annuncia il Rovereto Open: tra politica, wild card e un futuro che scalpita
Dodici giorni prima del via, Rovereto si prepara come una sposa alla vigilia delle nozze. Il Palazzo Pretorio, cuore civico della città e teatro di memorie, ha accolto quest’oggi la conferenza stampa ufficiale del WTA 125, torneo da 115.000 dollari che diventerà il centro del tennis femminile internazionale.
Le sedie scricchiolavano sotto il peso di giornalisti, rappresentanti degli sponsor, della Provincia e del Comune. In attesa di un torneo che promette spettacolo e fatica, la platea attendeva soprattutto una cosa: i nomi delle wild card.

Le wild card della FITP: scommesse e destini
È toccato a Graziano Risi, consigliere della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), annunciare i prescelti. Lo ha fatto con voce solenne e qualche lampo di orgoglio:
«Abbiamo deciso di puntare su tre italiane che, ognuna a modo suo, possono illuminare Rovereto. Camilla Rosatello, trent’anni, è una giocatrice esperta, combattente, capace di tirare fuori partite impossibili. Poi Samira De Stefano, ventunenne, con ranking ancora modesto ma un potenziale che può crescere. Infine la giovanissima Tyra Grant, 17 anni, che già conosce la pressione dei riflettori e del palcoscenico internazionale grazie alla “Billie Jean King Cup”, dove ha fatto parte della squadra azzurra capace di difendere il titolo.»
Un attimo di sospensione. Risi ha sorriso appena: «Su Grant resta un punto interrogativo: sta disputando altri tornei, tra cui uno sulla terra battuta in Portogallo. Ma confidiamo nella sua presenza. È un talento vero, che può dare molto a se stessa e al tennis italiano.» Poi ha aggiunto: «La FITP si fa carico del montepremi, in cambio delle wild card. È un investimento: vogliamo che le nostre ragazze abbiano occasioni di misurarsi a livelli importanti. Rovereto ha già dimostrato in passato di saper gestire eventi di rilievo: per questo la fiducia è totale.»
Luca Stoppini e la regia del torneo
Il direttore del torneo, Luca Stoppini, ha indossato la parte del ringraziatore seriale, ma con una sincerità che non suonava di circostanza: «Un torneo così non si fa da soli. Devo dire grazie al nostro consiglio, ai maestri, ai volontari che ci accompagnano prima, durante e dopo. Rovereto ha una comunità che sa farsi squadra. E il tennis, in fondo, è un gioco di squadra allargata: senza pubblico, arbitri e staff, non esisterebbe.» Poi ha calato le carte locali: «La nostra wild card del CT Rovereto per il tabellone principale va a Elisa Visentin, maestra del circolo e membro del consiglio direttivo. È un premio alla carriera e alla dedizione. Per la qualificazione, invece, abbiamo scelto Ana Tamindzic, giovane che avrà modo di mettersi alla prova. Nel doppio, la Visentin giocherà insieme a Noemi Maines: sarà bello vedere le nostre ragazze in campo davanti alla loro gente.» Un discorso che ha strappato applausi: Rovereto non dimentica i suoi, anzi li mette in prima fila.

Le voci della politica: il tennis come bene comune
Il presidente del CT Rovereto, Federico Liace, ha voluto ricordare la continuità: «Abbiamo ereditato il torneo dal precedente direttivo e ci siamo assunti la responsabilità di mantenerlo vivo. Senza l’aiuto del Comune e della Provincia non sarebbe possibile. E un grazie speciale va alla FITP che ha creduto in noi: Rovereto vuole essere all’altezza della fiducia ricevuta.»
Poi è stata la volta della politica cittadina. Il vicesindaco Andrea Miniucchi ha dato al torneo una cornice istituzionale: «Era giusto presentare questo evento nella sala più importante del Comune. Da vent’anni investiamo in infrastrutture per ospitare manifestazioni di livello. Il nostro obiettivo è chiaro: fare di Rovereto una città capace di unire memoria storica e vitalità sportiva. La sinergia tra Comune, Provincia e Circolo rende possibile tutto questo.»
Infine, con tono pragmatico, l’assessore allo sport Michele Dorigotti: «Negli ultimi due anni abbiamo avuto i maschi del Challenger, ora tocca alle donne. È un segno di equilibrio e di crescita. Mi auguro di vedere il Palabaldresca pieno, perché lo spettacolo lo merita. E perché il tennis, senza pubblico, è come un teatro vuoto.»

Epilogo: il futuro in abito bianco
Dunque Rovereto si prepara. Il torneo non sarà soltanto un tabellone di partite, ma una liturgia civile: le wild card come simbolo di fiducia, il bellissimo pallazetto del sport, il “Palabaldresca” e come cornice, le istituzioni come garanti.
Eppure, oltre la retorica, resta il tennis. E chissà che non sia proprio la giovanissima Grant – se davvero verrà – a regalare la prima pagina del futuro. Rovereto l’attende con l’entusiasmo con cui si aspetta il talento: come una promessa che può diventare destino.


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2 commenti

AdrianoTN (Guest) 07-10-2025 20:03

Ottima notizia, non sapevo che Rovereto ospitasse tennis anche questo autunno. Lo scorso anno il giovedì ci fu un Prizmic-Coric spettacolare

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mattia saracino 07-10-2025 18:17

Ok lo sapevo.

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