Davis Cup: La conferenza stampa dell’Italia. Cobolli: “Un sogno giocare per l’Italia”. Volandri: “Orgoglioso di come hanno reagito”. Berrettini trascina l’Italia: “La Davis Cup mi fa sentire vivo. Qui ritrovo motivazioni e orgoglio” (Video)
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Giornata perfetta per l’Italia della Davis Cup, che grazie ai successi di Matteo Berrettini e Flavio Cobolli archivia il confronto con l’Austria portandosi sul 2-0. Dopo la vittoria del romano nel match inaugurale, Cobolli ha chiuso i conti superando con autorità Filip Misolic per 6-1 6-3, regalando al pubblico italiano una prova di maturità e personalità.
In conferenza stampa, il giovane azzurro non ha nascosto l’emozione provata al momento della vittoria:
«Mi sento benissimo. È stato un grande match. Alla fine mi sono emozionato perché giocare con la maglia dell’Italia è sempre un sogno. Oggi ho giocato una partita incredibile e sono felicissimo, sia per me che per la vittoria della squadra.»
Alla domanda se si fosse sentito particolarmente nervoso nel ruolo di numero 1 italiano, Cobolli ha sorriso:
«La stessa pressione di sempre. A me piace la pressione. Mi piace giocare questo tipo di partite. Quando sento pressione significa che ho voglia di giocare. Ho dormito bene, molte ore, e alla fine ero davvero felice.»
Accanto a lui, il capitano Filippo Volandri ha espresso tutta la propria soddisfazione per l’approccio e la qualità degli azzurri:
«Sono davvero contento per entrambe le partite. Sapevamo che questo confronto poteva essere pericoloso, lo abbiamo imparato dal passato. Il mio obiettivo era tenerli concentrati: il ranking non conta, soprattutto in Davis. Loro lo sanno bene. Sono stato colpito da come hanno gestito i momenti difficili, soprattutto Matteo quando ha salvato quello 0-40. Sono cose che non si insegnano. Sono molto orgoglioso.»
Con il 2-0 già in tasca, lo sguardo si sposta inevitabilmente al prossimo avversario: il Belgio. Il capitano azzurro ha riconosciuto immediatamente la pericolosità della squadra rivale:
«Per noi ogni sfida è una finale. Abbiamo visto come hanno giocato ieri: due match incredibili. Conosciamo bene Zizou Bergs, ma anche Collignon sta giocando molto meglio di quanto dica il suo ranking. Massimo rispetto per loro, ma noi siamo una squadra forte.»
Cobolli, che conosce personalmente Collignon essendo della stessa annata, conferma la lettura del capitano:
«Sono una squadra solidissima. Conosco Collignon da tanto tempo: sta giocando molto bene, soprattutto in Davis. E in passato ho già affrontato Zizou. Sappiamo chi abbiamo davanti e siamo pronti. Ogni match è diverso, e dovremo mettere tutta la nostra energia in campo.»
Matteo Berrettini aveva firmato il primo punto dell’Italia nella sfida contro l’Austria battendo Jurij Rodionov per 6-3 7-6, aprendo al meglio la giornata azzurra e regalando al pubblico italiano un ritorno in scena carico di emozioni. In conferenza stampa, il romano ha raccontato con sincerità il valore di questo successo e il significato profondo che la Davis Cup continua ad avere nella sua carriera.
Interrogato da un giornalista belga sulle possibili semifinali, Berrettini ha subito riportato tutti con i piedi per terra: «Siamo lontanissimi dalle semifinali. Dobbiamo restare concentrati: il tennis è uno sport imprevedibile.» L’azzurro ha confermato di aver seguito il tie del Belgio il giorno precedente, sottolineando la pericolosità della squadra di Zizou Bergs e compagni: «Li abbiamo già affrontati l’anno scorso, sappiamo quanto siano insidiosi. Prima però dobbiamo finire il lavoro oggi.»
Molto più personale, invece, è stato il commento sulle sensazioni provate in campo. «Sono felicissimo di essere tornato a giocare, di essere stato schierato per primo, e di vivere questa atmosfera con i miei compagni e i miei amici. È una delle ragioni per cui gioco a tennis: provare queste emozioni.» Berrettini ha poi analizzato il delicato momento del game difeso da 0-40 nel secondo set: «Con la mia esperienza so che situazioni del genere possono capitare. Con il mio servizio posso tenermi sempre in partita. Mi sono detto di pensare un punto alla volta. Ho servito bene. Sono stato clutch.»
Il romano non ha nascosto quanto la Davis Cup abbia rappresentato un punto fermo nella sua rinascita tennistica dopo anni complicati:
«È importantissima. Lo è sempre stata. Anche se non ci sono punti ATP e qualcuno dice che la competizione ha perso un po’ di valore, per me le emozioni che vivo qui sono uniche. Il senso di orgoglio, di squadra, la chimica con i compagni… tutto questo mi fa sentire vivo.»
Un contributo fondamentale soprattutto nei periodi più bui: «Negli ultimi due anni ho fatto fatica, anche a trovare le motivazioni. La Davis Cup è stata uno dei motivi per cui ho spinto per tornare. E ora sono qui e me la sto godendo.»
Il ritorno davanti a un tutto esaurito italiano ha amplificato la magia della giornata. «Giocare in Italia, con il pubblico così, è speciale. Cantare l’inno con i compagni è qualcosa che da bambino sognavo quando li vedevo in TV.» Una consapevolezza che gli permette di guardare con orgoglio al proprio percorso: «So che ci sono stati momenti duri e infortuni, ma sono felice della mia carriera. Ora sto bene e voglio godermi questa competizione.»
Francesco Paolo Villarico
TAG: Davis Cup, Davis Cup 2025, Filippo Volandri, Flavio Cobolli, Italia, Matteo Berrettini

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Più che nazionale italiana oggi è stata nazionale romana.
Due leoni veramente!
Matteo e Flavio orgoglio italiano. bravi ragazzi, ora testa al belgio che è forte. lasciamo stare gli assenti,
la guarderanno in tv e tiferanno per voi.
Che pena queste celebrazioni d: accatto sul nulla… cobolli cosa? Ha giocato e vinto contro una sorta mero sparring partner che non teneva una palla in campo. Quindi? Già col Belgio si smorzerà questa ridicola messa in scena italiota…almeno lo spero…
Ho letto adesso l’Equipe e non è vero quello che dici
Del resto, non è né la prima né l’ultima vaccata che scrivi
Vattene a rosicare con i franzosi
Il futuro è dei galletti (cit )
Dopo la prestazione veemente della loro squadra poi.

Facile battere l’Austria orfana di Sinner cosi’ ci stanno prendendo in giro sul piu’ importante giornale sportivo d’Europa l’Equipe…
Jannik Sinner ? CIAO CIAO !