Primo italiano a vincere uno Slam Copertina, Generica

Se ne va il quinto moschettiere del tennis italiano

02/12/2025 10:18 3 commenti
Nicola Pietrangeli nella foto
Nicola Pietrangeli nella foto

Ci ha lasciati ieri Nicola Pietrangeli, il quinto moschettiere del tennis italiano, che con il suo primato mondiale di incontri disputati e vinti in Coppa Davis ha scritto una pagina irripetibile della nostra storia sportiva. Lo ricordiamo rileggendo Sei chiodi storti del giornalista e scrittore Dario Cresto-Dina, un ritratto vivo e sorprendente della stagione più iconica del nostro tennis e di un atleta che aveva un modo tutto suo di stare in campo: l’eleganza naturale, l’ironia disarmante, il talento cristallino e un rovescio slice «inimitabile e assassino». In queste pagine rivive anche lo sguardo ammirato di chi lo ha affrontato in campo: «Se dopo anni di inattività ci ritrovassimo tutti su un’isola deserta Nicola ci batterebbe uno a uno». Un addio a una figura che ha cambiato per sempre il nostro sguardo sul tennis: un interprete unico, capace di trasformare ogni gesto in stile — e ogni partita in racconto.

Dario Cresto-Dina, Sei chiodi storti, 66thand2nd, 2016;


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3 commenti

Carlo Magno (Guest) 02-12-2025 11:20

Gioco, partita, incontro. Rip

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Pier no guest 02-12-2025 11:15

Non tutti i grandi sono amati e non tutti vorrebberlo esserlo.
Enzo Ferrari quando Pironi superò Villeneuve (pare per un fraintendimento dell’ordine di scuderia) disse che comunque aveva vinto una Ferrari ed era ciò che contava.Perse così il suo figlioccio,l’amicizia tra i piloti andò in fumo e Gilles spinse in Belgio l’auto oltre ogni ragionevole limite.
Pietrangeli era un uomo d’altra epoca che sedeva al tavolo dei grandi ma non accettava che col professionismo molti si era già alzati dalle sedie.
Diceva “quelli c’erano”, non era colpa sua,ma mal sopportava chi gli faceva notare che battere una volta Laver non era essere al suo livello, soprattutto nelle altre tre prove dello Slam.
Vedere Panatta spesso perdonarlo,tollerare la sua scontrosità e cercare di fare da pacere tra Nicola e Zugarelli, fa capire che persone fossero e quali difficoltà avessero attraversato.
Per Pietrangeli nessuno era meglio di lui,inutile farlo ragionare,ma è stato un icona,un grandissimo che ha reso famoso il tennis in Italia con un fascino ben diverso da quello di Laver o Rosewall che bellocci certo non erano.
Chi non ha visto La Squadra dovrebbe riguardarlo,quasi “rileggerlo” perché è un documentario che va oltre lo sport ma affronta i caratteri,le debolezze,le presunzioni. Panatta che in studio vede arrivare con un tranello Pietrangeli con De Zan che fa finta d’essere sorpreso è fantastico: sguardo esterrefatto,irritato ma anche in imbarazzo perché era il promotore dell’epurazione del c.t. appoggiato un po’ da tutti e con Galgani che fingeva di accettare tutto.
Altro che fiction,era uno sceneggiato strepitoso.

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no Sinner no Party (Guest) 02-12-2025 10:47

Vorrei sottolineare un particolare tecnico: quella che potrebbe essere definita la “scuola romana” del tennis in cui Pietrangeli ha lasciato il suo famoso rovescio in “chop” (come si diceva allora) in eredità a Panatta…

E poi il grande Adriano lo trasmise a Berrettini (l’attuale straordinario interprete).

Ora inviterei Cobolli all’esercizio!

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