Analisi del ranking Juniores e Pro ATP, Copertina, Junior

Analisi del ranking Juniores e Pro: i talenti affermati e le promesse mancate (classe 1988)

18/06/2018 11:19 17 commenti
Juan Martin Del Potro nella foto
Juan Martin Del Potro nella foto

Quante volte abbiamo sentito parlare di promesse mancate o ancora più drasticamente di flop riferendoci a giocatori forti a livello juniores ma non altrettanto bravi nel successivo salto fra i professionisti? Tale tema, spesso tirato in ballo senza i dovuti approfondimenti del caso, è così ampio e complesso che non basterebbe una vita per spiegare ogni sua dinamica. I ragazzi che non riescono ad emergere nel circuito maggiore dopo aver sfondato fra i juniores sono tanti, anzi, tantissimi. È un fenomeno di natura globale seppur maggiormente esteso e radicato in Sudamerica ed in Asia per ragioni facilmente comprensibili. Premesse le difficoltà dell’argomento in questione, in questa nuova rubrica settimanale verrano messi a confronto, attraverso un’accurata raccolta dati, le carriere juniores e quelle nei pro dei giocatori che hanno raggiunto una classifica giovanile compresa dalla posizione n°1 sino alla 20. Il lavoro sarà suddiviso rigorosamente in fasce d’età dai giocatori nati nell’anno 1986 sino ai 1993. Al termine dello studio di ogni classe d’età, i risultati verranno aggregati, confrontati e analizzati nel minimo dettaglio al fine di trarre più indicazioni possibili.

Perché la prima fascia d’età di riferimento sono i 1986? Per comodità di dati ma non solo. Dal 1 gennaio del 2004, l’ITF introdusse il “combined junior ranking” accorpando le due specialità di singolare e doppio. Questo sistema è stato adottato per invogliare i ragazzi a prender parte ai tornei di doppio in età giovanile e successivamente a livello professionale. In questo senso, la classifica di un giocatore è calcolata prendendo in esame i sei migliori risultati raggiunti nei tornei di singolare più un quarto (25%) dei sei migliori risultati ottenuti in doppio. 

Perché il limite è stato fissato ai 1993? Ritengo sia ingiusto fare una prima valutazione sulla carriera di un giocatore ad un’età inferiore ai 25 anni.

CLASSE 1993
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1992
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1991
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1990
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1989
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

Vi presentiamo i migliori giocatori del 1988 che hanno raggiunto un ranking juniores compreso fra la prima e la 20esima posizione dall’anno 2004 sino al 2006 in ordine rigorosamente decrescente. Anticipiamo che il numero di giocatori è di 27.

— Due numeri uno juniores classe 1988 di cui due entrati nei 100

MARIN CILIC (CRO) N°3 (29/01/2018)
Vincitore degli Us Open 2014, finalista a Wimbledon nel 2017 e agli Australian Open nel 2018. La carriera di Marin Cilic non necessita di ulteriori presentazioni. In aggiunta a quanto già si sa sul croato, è doveroso sottolineare come sia il migliore numero uno juniores delle annate già studiate e l’unico, tra le altre cose, a rientrare nella top 5 anche a livello professionistico.

THIEMO DE BAKKER (NED) N°40 (19/07/2010)
Thiemo De Bakker, seppur senza trovare continuità a causa di tanti infortuni, è riuscito a rientrare ampiamente fra i primi 100 giocatori del mondo ben 8 anni fa. Attualmente (e già da parecchio tempo) ne è uscito ma a differenza di tanti altri juniores che hanno raggiunto la sua classifica in “tenera” età si è ritagliato il suo spazio.

— Giocatori attualmente senza ranking:

Alexandre Sidorenko, Dusan Lojda, Robin Roshardt, Sanam Singh, Luka Belic, Ivan Sergeyev, Sho Aida, Jeevan Nedunchezhiyan, Hsin-Han Lee, Artur Chernov, Pavel Chekhov, Antonio Veic, Nikola Mektic, Jaak Poldma, Valery Rudnev, Emiliano Massa, Bassam Beidas, Christian Vitulli.

  • 18 su 27 = 66,6%

Alla soglia dei 30 anni si è oramai demarcata una linea ben definita. Tra questi nomi troviamo chi non ce l’ha fatta ed ha appeso la racchetta al chiodo e chi invece si diletta a giocare in doppio (vedi Mektic o Nedunchezhiyan) con discreti risultati dopo un’attività di singolare insoddisfacente. Ad ogni modo due giocatori su tre che furono tra i primi 20 juniores dell’annata 1988 oggi non ha ranking in singolare. Si conferma quindi il trend più che auspicabile già visto negli studi precedenti: più saliamo con l’età maggiori sono le chance di incorrere in giocatori senza classifica. Niente di nuovo, sia chiaro, ma l’alta percentuale è tutt’altro che trascurabile.

— Giocatori entrati almeno una volta in top 100:

  • 5 su 27 = 18,5%

Marin Cilic, Thiemo De Bakker, Juan Martin Del Potro, Albert Ramos-Vinolas e Ruben Bemelmans.

Appare piuttosto limpido come questa annata abbia sfornato tanta qualità a discapito della quantità. Meglio o peggio secondo voi? Pensate piuttosto come avrebbero potuto apprendere una notizia del genere i giovani Santos e Lojda all’epoca: “Di voi 27 migliori prospetti under 18 che avete raggiunto la top 20 juniores solamente 5 faranno il loro ingresso fra i primi 100 al mondo tra i professionisti”.

— Quanti ad oggi sono in top 100:

  • 3 su 27 = 11,1 % 

Marin Cilic, Juan Martin Del Potro e Albert Ramos-Vinolas.

Poco da aggiungere a quanto scritto prima. Fra i primi 100 del mondo sono rimasti solo tre top player.

— Top 10

Juan Martin Del Potro e Marin Cilic

Due prodotti di assoluto livello tengono su un’annata poco fortunata. Doveroso sottolineare come l’argentino abbia ottenuto il suo best ranking juniores un anno prima rispetto a tutti gli altri decidendo poi di tuffarsi a capofitto sin da subito nel circuito pro.

— Quanti di loro non sono stati mai neanche 500 al mondo:

  • 8 su 27 = 29,6 % 

Robin Roshardt, Luka Belic, Sho Aida, Hsin-Han Lee, Artur Chernov, Jaak Poldma, Emiliano Massa, Christian Vitulli

Tanti flop in una generazione non eccelsa in termini di quantità. La tradizione tennistica in un paese quanto conta? China Taipei fallisce ancora, l’Africa anche non produce giocatori di livello nonostante qualche piccolo acuto a livello juniores.

— CLASSIFICA NAZIONI CON PIU’ 1988 PRODOTTI TRA I PRIMI 20 DEL RANKING JUNIORES

   4: Croazia

   3: Russia

   2: Brasile, Argentina, India

   1: Kenya, Libano, Olanda, Francia, Portogallo, Repubblica Ceca, Svizzera, Ucraina, Canada, Giappone, Spagna, China Taipei,         Estonia, Belgio

TOP 100 ATP classe 1988 mai stati tra i primi 20 nel ranking juniores

ROBERTO BAUTISTA AGUT (ESP)

CLASSIFICA JUNIORES N°47 (03/07/2006)

RANKING ATTUALE N°16

BEST RANKING N°13 (17/10/2016)

ADRIAN MANNARINO (FRA)

CLASSIFICA JUNIORES N°303 (02/01/2006)

RANKING ATTUALE N°25

BEST RANKING N°22 (19/03/2018)

YUICHI SUGITA (JPN)

CLASSIFICA JUNIORES N°73 (27/02/2006)

RANKING ATTUALE N°53

BEST RANKING N°36 (09/10/2017)

ALEXANDR DOLGOPOLOV (UKR)

CLASSIFICA JUNIORES N°21 (03/01/2005)

RANKING ATTUALE N°62

BEST RANKING N°13 (16/01/2012)

Quattro esempi di giocatori attualmente fra i primi 100 che non hanno particolarmente brillato a livello juniores. Ci domandiamo sempre più insistentemente quanto conti fattivamente il percorso giovanile in termini di risultati. Nello studio conclusivo approfondiremo questo e molto altro.


Luca Fiorino


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17 commenti. Lasciane uno!

Alessandro6.9 20-06-2018 23:21

@ Luca Fiorino (#2137449)

Ho letto attentamente gli articoli precedenti sulle varie annate dei tennisti, nati tra la fine degli anni 80 e inizio anni 90, e ho letto con piacere anche tutto il dibattito seguito, con gli interventi di commento.
Mi complimento con te, Luca, per il lavoro di ricerca su una vasta mole di dati.
Dopo averci riflettuto su, però sono arrivato alla conclusione di Biglebowski, che affermava essere un lavoro tutto sommato inutile e fine a se stesso.
Dal mio punto di vista spiego volentieri perché lo considero tale, e spero di leggere più avanti Biglebowski che espone le ragioni che lo hanno portato a quel giudizio.

Mi sono domandato intanto cosa si può desumere da questo monumentale lavoro su dati, nomi e classifiche.
Le verità che si possono ricavare sono:
1) chi è stato un junior molto forte non è affatto detto che divenga un pro (e non è vero il contrario che un top ten ATP è sicuramente stato un campione junior);
2) chi non è entrato nelle classifiche junior non è escluso che possa diventare un top 100 o top ten (mentre non è vero il contrario che tutti i top 100 o top ten siano stati buoni giocatori junior).
Queste verità però sono conosciute da chi segue il tennis, senza che sia necessario stabilirlo nelle sue esatte percentuali. Basta uno sguardo empirico su quello che è il mondo professionistico dai future al mondo ATP, passando ovviamente per i challenger, per rendersene conto.
C’è un altro aspetto che mi convince poco: queste statistiche per essere attendibili, sarebbe meglio dire stabili, dovrebbero prendere in considerazione carriere concluse e non fluttuanti (si prenda Schwartzman o Cecchinato del RG, che potevano entrare nei 10 con un gran torneo, ma lo stesso exploit può potenzialmente capitare a tanti).
A questo punto chiedo: cambia molto sapere che tra i top 20 junior la percentuale di chi non arriva nei 500 sia tra il 15% e il 25% a seconda delle annate; o che soltanto un 10% / 20% arrivi nei top 100; o che sia davvero minimo il numero di tennisti di alta classifica junior che arriva nei 50 o top ten ATP?
Da queste percentuali non si ricava nient’altro che un numero, che dimostra una verità che appare senza bisogno di stabilirla precisamente. La variazione delle percentuali insomma non aggiunge ulteriori informazioni.
Laddove queste statistiche peccano invece sono nelle eccezioni, che non hanno risposte o spiegazioni nei numeri, ossia:
1) i tennisti che possono arrivare nella top ten o nella top 100 ATP senza essere mai stati nei 20 junior;
2) le ragioni del perché il passaggio da junior a pro sia complicato e a volte impossibile da sostenere da parte di tanti giovani.
Ed è questo il vero lato oscuro del mondo del tennis che nessuna statistica e nessun numero può provare a comprendere.
Sarebbe davvero interessante conoscere le cause del perché la maggioranza di ragazzi (junior) non arrivi nei pro. E credo sarebbe pure sorprendente sapere, tra le difficoltà che si incontrano nel passaggio al professionismo, quali hanno maggior incidenza.
In fondo, se si guarda alle classifiche da un top ten a un 300, ci sono 290 numeri di distacco, ma la differenza in termini economici è tra chi è una star e chi è un precario con poche tutele, all’interno dello stesso mondo lavorativo. (Per inciso non accade in nessuno sport e in nessun campo lavorativo che il 300 giocatore di una lega navighi in una condizione di assoluta incertezza professionale).
E’ facile pesare la distanza che esiste tra entrare e restare in un’elite, dove puoi avere accesso a prize money e ingaggi che ti possono far curare tutti i dettagli di una prestazione sportiva, e chi invece non può neanche permettersi di essere affiancato da un allenatore, perché si riesce a malapena a rientrare nei costi.
Il mondo del tennis tra junior e futures brucia una quantità spropositata di risorse umane perché non riesce a garantire una gestione delle carriere sportive da parte degli atleti.
Certo questo è un altro discorso, ma è il discorso che i vertici dell’ITF non vogliono minimamente modificare.
Si potrebbero aiutare i tennisti in forme diverse dai prize money (es. accesso a benefit, possibilità di crediti per partecipazione a tornei, rimborsi per scelta di coach, agevolazioni su viaggi, hospitality ecc) e credo che questo serva tanto di più
a 18enni/19enni, che devono sopportare un impatto durissimo con il professionismo, affrontandolo spesso da soli.
Come puoi vedere però il lato decisamente più stimolante della ricerca, a mio modo vedere, prescinde dai numeri e dalle percentuali ricavati dai ranking.
Un caro saluto

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Angeli Pierre (Guest) 19-06-2018 07:00

Veramente una serie di ottimi articoli.

Tuttavia stiamo prendendo in considerazione delle annate “scariche” a livello di giocatori.

Sono curioso di vedere i risultati dal ’95 in poi. Penso che le annate dal ’95 al ’98 siamo già migliori di quelle delle annate precedenti. Questo potrebbe anche cambiare il responso di queste valutazioni.

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Luca Fiorino 18-06-2018 21:02

@ Virescit85 (#2137395)

Non si pone l’accento su quello, ci mancherebbe. Nei vari studi si nota come siano più i top 20 juniores a non essere entrati neanche una volta fra i primi 500 rispetto quelli entrati nei 100 ed in misura anche abbondante. Lo studio nasce per sconfessare chi si stupiva spesso e volentieri di come un Quinzi o tanti altri non siano riusciti ad ottenere risultati di prestigio a livello pro (e stiamo parlando ancora di uno che ha ancora tutta la strada davanti) nonostante la grande carriera junior. Sono più coloro che non arrivano nei 500 di coloro che arrivano nei 100. Penso sia piuttosto indicativo.

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Luca Fiorino 18-06-2018 20:58

@ Much (#2137388)

No ragazzi, semplicemente Gulbis non è stato tra i primi 20 juniores.
È stato numero 525 nel 2004 e attualmente non è fra i primi 100 del mondo.
Non rientrava semplicemente tra le sezioni dello studio come tanti altri delle altre annate.

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Virescit85 (Guest) 18-06-2018 19:34

Secondo me c’è un problema di fondo: fra i top 100 ci sono solo…100 giocatori, e di tutte le età!

Quindi una media di 7-8 giocatori ad annata e mi pare logico vedere le anomalie descritte.
L’unico dato effettivo è il confronto fra gli attuali top 100 della stessa annata e la loro carriera junior

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Much (Guest) 18-06-2018 19:27

Scritto da piper

Scritto da giuly97top10
@ Gustafsson (#2137070)
Dolgopolov lo batte !
Bell’articolo, è sempre un piacere leggerlo !

Gulbis anche lui ’88.

In effetti, il top10 88 Gulbis te lo sei perso, Luca ….
Comunque, rimane impressionate come la classe 1988 sia tuttora l’ultima ad aver espresso dei vincitori Slam. Dopo arriva il nulla a livello major, ovvero gente che ha già 29, 28, 27 etc anni!!

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B.Naghi (Guest) 18-06-2018 17:12

Dai dati pubblicati nell’interessante lavoro di Luca Fiorino (giocatori nati dall’88 al 93), si desume che solo il 20% circa dei giocatori – che hanno avuto una classifica junior entro i primi venti – sono riusciti a entrare almeno una volta nella top 100 pro.

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piper 18-06-2018 16:29

Scritto da giuly97top10
@ Gustafsson (#2137070)
Dolgopolov lo batte !
Bell’articolo, è sempre un piacere leggerlo !

Gulbis anche lui ’88.

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Viva la pallina e la patata (Guest) 18-06-2018 16:11

Scritto da Albcors84
Dolgo è classe 1989!!

Scritto da Luca Fiorino
@ Albcors84 (#2137175)
Forse anche 1990. Chiedo a Luciano/Eriberto e mi informo meglio

😳 7 novembre 1988 la sua data di nascita, poi se mente per sembrare più vecchio ….questo non lo so 😉

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giuly97top10 18-06-2018 16:04

@ Gustafsson (#2137070)

Dolgopolov lo batte !
Bell’articolo, è sempre un piacere leggerlo !

8
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aquarius74 (Guest) 18-06-2018 14:59

@ Albcors84 (#2137175)

ti sbagli, Dolgopolov è classe 88

7
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Luca Fiorino 18-06-2018 14:42

@ Albcors84 (#2137175)

Forse anche 1990. Chiedo a Luciano/Eriberto e mi informo meglio

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Albcors84 (Guest) 18-06-2018 14:29

Dolgo è classe 1989!!

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zedarioz 18-06-2018 12:11

L’attività juniores è importante per la crescita, l’abitudine a stare lontani da casa e girare per tornei, per il resto tennisticamente conta meno di 0. Ovvio che se sei un gran talento come Cilic o Delpo, alla fine ha molte possibilità di far bene anche tra i professionisti. Ma per i giocatori più o meno nella media, la crescita tennistica si sviluppa negli anni con la capacità di soffrire in campo e lavorare duramente e senza distrazioni. Anzi, penso che i risultati juniores siano un handicap, perchè fanno credere ai ragazzi che sono dei predestinati. Quinzi ne è un esempio lampante. Solo adesso che sembra aver trovato una certa tranquillità e una linea di lavoro costante, sta iniziando a far vedere davvero che può giocare a buoni livelli. Ci ha messo di fatto 4 anni…

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Vittorio (Guest) 18-06-2018 12:04

Roshardt, veramente un grane talento, purtroppo é stato falagellato da problemi fisici

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GUESTISSIMO (Guest) 18-06-2018 12:00

Direi che l’età si fa sentire soprattutto per l’assenza di giocatori da Futures-Challenger; a 30 anni tanti preferiscono intraprendere altre carriere piuttosto che vivacchiare in giro per il mondo con il tennis.

Lo trovo sensato

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Gustafsson (Guest) 18-06-2018 11:51

Adrian Mannarino è il più pazzo di tutti gli ’88.

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