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Analisi del ranking Juniores e Pro: i talenti affermati e le promesse mancate (classe 1989)

01/06/2018 11:27 8 commenti
Kei Nishikori classe 1989
Kei Nishikori classe 1989

Quante volte abbiamo sentito parlare di promesse mancate o ancora più drasticamente di flop riferendoci a giocatori forti a livello juniores ma non altrettanto bravi nel successivo salto fra i professionisti? Tale tema, spesso tirato in ballo senza i dovuti approfondimenti del caso, è così ampio e complesso che non basterebbe una vita per spiegare ogni sua dinamica. I ragazzi che non riescono ad emergere nel circuito maggiore dopo aver sfondato fra i juniores sono tanti, anzi, tantissimi. È un fenomeno di natura globale seppur maggiormente esteso e radicato in Sudamerica ed in Asia per ragioni facilmente comprensibili. Premesse le difficoltà dell’argomento in questione, in questa nuova rubrica settimanale verrano messi a confronto, attraverso un’accurata raccolta dati, le carriere juniores e quelle nei pro dei giocatori che hanno raggiunto una classifica giovanile compresa dalla posizione n°1 sino alla 20. Il lavoro sarà suddiviso rigorosamente in fasce d’età dai giocatori nati nell’anno 1986 sino ai 1993. Al termine dello studio di ogni classe d’età, i risultati verranno aggregati, confrontati e analizzati nel minimo dettaglio al fine di trarre più indicazioni possibili.

Perché la prima fascia d’età di riferimento sono i 1986? Per comodità di dati ma non solo. Dal 1 gennaio del 2004, l’ITF introdusse il “combined junior ranking” accorpando le due specialità di singolare e doppio. Questo sistema è stato adottato per invogliare i ragazzi a prender parte ai tornei di doppio in età giovanile e successivamente a livello professionale. In questo senso, la classifica di un giocatore è calcolata prendendo in esame i sei migliori risultati raggiunti nei tornei di singolare più un quarto (25%) dei sei migliori risultati ottenuti in doppio. 

Perché il limite è stato fissato ai 1993? Ritengo sia ingiusto fare una prima valutazione sulla carriera di un giocatore ad un’età inferiore ai 25 anni.

CLASSE 1993
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1992
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1991
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

CLASSE 1990
ANALISI DEL RANKING JUNIORES E PRO

Vi presentiamo i migliori giocatori del 1989 che hanno raggiunto un ranking juniores compreso fra la prima e la 20esima posizione dall’anno 2005 sino al 2007 in ordine rigorosamente decrescente. Anticipiamo che il numero di giocatori è di 29.

— Tre numeri uno juniores classe 1989 di cui due entrati nei 100

MATTEO TREVISAN (ITA) N°267  (18/10/2010)

Tanti infortuni, problemi di varia natura e mancanza di costanza hanno segnato la vita “tennistica” di Matteo Trevisan. Un ragazzo dotato di buon talento su cui tutta Italia aveva riposto molte speranze alla luce dei grandi traguardi raggiunti a livello juniores. L’abbiamo ammirato recentemente nelle Prequalificazioni al Foro Italico mentre non gioca un match nel circuito internazionale Futures da quasi 9 mesi.

DONALD YOUNG (USA) N°38 (27/02/2012)
Osannato e “pompato” come pochi giocatori al mondo già all’età di 14 anni. Donald Young è una delle promesse più reclamizzate dell’ultimo decennio dai media (e non solo) che più di ogni altra ha deluso. Già numero uno del mondo juniores nel 2005 al suo primo anno di attività giovanile, lo statunitense compariva ancora minorenne sulle copertine delle più grandi testate a stelle e strisce lasciando intendere un futuro più che mai radioso. Catapultato da piccolissimo nel mondo dei grandi attraverso una quantità smisurata di wild card, Young è oggi ricordato per la striscia negativa di 17 sconfitte di fila subite nel 2012. Seppur abbia toccato il suo apice entrando fra i primi 40 del mondo, oggi lo statunitense è precipitato oltre la 100esima posizione e non sembra trovare via di fughe.

MARTIN KLIZAN (SVK) N°24 (27/04/2015)
Anche lo slovacco come Young è oggi fuori dai primi 100 al mondo e condivide l’utilizzo della mano sinistro. Tanto potente quanto incostante, Martin Klizan rimane uno di quei giocatori che in giornata può ancora far male a (quasi) chiunque. Purtroppo per Martin nel tennis la continuità di rendimento è una prerogativa imprescindibile e a lui sconosciuta.

— Giocatori attualmente senza ranking:

Roma Jebavy, Stephane Piro, Greg Jones, Kellen Damico, Jose-Roberto Velasco, Danila Arsenov, Stephen Donald, Kevin Botti, Ricardo Urzua-Rivera, Guillermo Rivera-Aranguiz, Johnny Hamui, Daniel-Alejandro Lopez Cassaccia, Hsien-Yin Peng, Lofo Ramiaramanana e Dragos Cristian Mirtea.

  • 15  su 29 = 51,7 %

Un dato perfettamente in linea con quanto analizzato nelle puntate precedenti. Più di un giocatore su due all’età di 28-29 anni si ritrova senza punti e ranking in singolare. Escludendo Jebavy, che si è specializzato nella specialità del doppio, tutti gli altri hanno “toppato” o non dato continuità ai loro risultati (vedi Greg Jones o Guillermo Rivera-Aranguiz).

— Giocatori entrati almeno una volta in top 100:

  • 6  su 29 = 20,6 %

Donald Young, Martin Klizan, Thomas Fabbiano, Kei Nishikori, Andrej Martin, Radu Albot.

Quasi l’80% dei top 20 juniores classe 1989 non è mai entrato nella top 100. Un numero significativo che ci conferma ancora una volta come la scrematura a livello pro sia inesorabile e massiccia. Tra i nomi invece di coloro che ce l’hanno fatta spicca finalmente il nome di un nostro portacolori: Thomas Fabbiano. Il pugliese, ex numero 6 del ranking juniores, si è ritrovato solo negli ultimi due anni a grandi livelli dopo essersi ben disimpegnato nel tormentato e faticoso mondo Challenger.

— Quanti ad oggi sono in top 100:

  • 2 su 29 = 6,9 %

Solamente Kei Nishikori e Radu Albot figurano fra i primi 100 del mondo attualmente. Il giapponese, reduce da un annoso infortunio al polso, sembra si stia ritrovando sebbene rimanga lontano dalla top 10 di un tempo. Il moldavo, invece, è inserito nei 100 ma fatica a farvi parte con stabilità. Non si può non tener conto della tempistica in cui è stata fatta la rivelazione di tale dato: Fabbiano, infatti, fino a poche settimane fa sarebbe stato incluso e Klizan molto probabilmente a breve potrebbe rientrarvi tranquillamente così come l’azzurro. Volendo anche includere Young (esclusa la parentesi del 2018 è stato stabilmente nei 100 nell’ultimo lustro) nel novero di questo minigruppo, la percentuale sarebbe in linea con gli unici 6 tennisti entrati almeno una volta in tale campione

— Top 10

Nessuno oggi, Nishikori sino alla passata stagione.

— Quanti di loro non sono stati mai neanche 500 al mondo:

  • 10 su 29 = 34,4 % 

Stephane Piro, Kellen Damico, Jose-Roberto Velasco, Stephen Donald, Kevin Botti, Johnny Hamui, Daniel-Alejandro Lopez Cassaccia, Hsien-Yin Peng, Lofo Ramiaramanana e Dragos Cristian Mirtea.

Un tennista su tre non è stato in grado di “sopravvivere” di tennis o di imporsi ad un livello sufficiente. Mi preme sottolineare come spesso siano giocatori provenienti dal Sudamerica, dall’Africa o dall’Asia (nella fattispecie Cina Taipei). Uno dei motivi, dopo qualche attenta analisi, lo si può ricondurre ai tanti tornei di discreto livello che si disputano in questi paesi nei quali vi sono in palio un consistente ammontare di punti ma dove spesso e volentieri non figurano i migliori giocatori europei. Le lettura di tale situazione è semplice ed ovvia: questi preferiscono rimanere nei dintorni per evitare di spendere cifre folli senza incorrere a trasferte onerose. La torta da spartire in Europa diviene dunque più piccola e i ranking – se allarghiamo la questione globalmente – non rispecchiano di conseguenza il reale valore dei giovani tennisti coinvolti. Su questo aspetto ci soffermeremo più avanti nell’ultimo studio riepilogativo.

— CLASSIFICA NAZIONI CON PIU’ 1989 PRODOTTI TRA I PRIMI 20 DEL RANKING JUNIORES

   3: Usa, Australia

   2: Italia, Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia, Cile, Romania

   1: Cina, Giappone, Cina Taipei, Finlandia, Bolivia, Russia, Moldavia, Paraguay, Madagascar, Gran Bretagna, Brasile

TOP 100 ATP classe 1989 mai stati tra i primi 20 nel ranking juniores

PETER GOJOWCZYK (GER)

CLASSIFICA JUNIORES N°609 (02/01/2006)

RANKING ATTUALE N°43

BEST RANKING N°43 (28/05/2018)

STEVE JOHNSON (USA)

CLASSIFICA JUNIORES N°660 (23/04/2007)

RANKING ATTUALE N°46

BEST RANKING N°21 (25/07/2016)

JOAO SOUSA (POR)

CLASSIFICA JUNIORES N°61 (01/01/2007)

RANKING ATTUALE N°49

BEST RANKING N°28 (16/05/2016)

BENOIT PAIRE (FRA)

CLASSIFICA JUNIORES N°91 (11/06/2007)

RANKING ATTUALE N°51

BEST RANKING N°18 (11/01/2016)

JOHN MILLMAN (AUS)

CLASSIFICA JUNIORES N°84 (01/01/2007)

RANKING ATTUALE N°59

BEST RANKING N°58 (14/05/2018)

ALJAZ BEDENE (SLO)

CLASSIFICA JUNIORES N°31 (18/06/2007)

RANKING ATTUALE N°66

BEST RANKING N°43 (19/02/2018)

Siamo a quota 6 tennisti classe 1989 presenti attualmente in top 100 ma senza aver vissuto un passato juniores da top 20. I motivi sono disparati e vari e andrebbe analizzato caso per caso. I due con classifica peggiore sono stati Johnson e Gojowczyk anche se non c’è nulla di cui allarmarsi. Il primo ha intrapreso la strada del college in California mentre il secondo si è subito immerso nel circuito internazionale a partire dal 2004 con le prime partite di qualificazioni Futures. Nel complesso questa statistica sancisce quanto già visto con i classe 1990 sebbene rimanga in controtendenza con gli altri studi passati. Che negli ultimi anni sia più importante il ponte juniores-pro rispetto al passato? Oppure si tratta di una semplice casualità? Proveremo a scoprirlo nelle prossime settimane.

Luca Fiorino


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8 commenti

Pinoo2 (Guest) 01-06-2018 21:51

Quinzi is the new Donald Young(tranne per il fatto che tra i primi 50 non ci arriverà mai)

8
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Ronco90 (Guest) 01-06-2018 14:21

Fiorino astro nascente del giornalismo tennistico italiano

Complimenti anche per le telecronache!

7
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gisva 01-06-2018 14:11

Negli anni 80-90 ed anche nei primi 2000 la possibilità di vivere comunque bene di tennis giocando in Italia ha limitato di molto il potenziale del nostro tennis. Giocatori che avevano possibilità a livello internazionale si limitavano ed anche quelli che esplodevano più tardi non avevano carriere lunghe (pochissime eccezioni). Solo negli ultimi anni è cambiato.

6
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gisva 01-06-2018 14:04

Scritto da Luca Fiorino
@ gisva (#2120753)
No, ma infatti Trevisan non è citato in quel dato. Ad ogni modo c’è l’alternativa “non sopravvive di tennis” o non è stato in grado di imporsi a livello sufficiente. È chiaro che molti di loro saranno rimasti in qualche maniera legati al tennis. L’espressione “sopravvivere di tennis” fa riferimento al circuito internazionale non a tutto il contorno che ne può derivare.

Concordo. L’Italia, come diversi altri paesi europei, fanno eccezione a questa regola. Infatti i problemi del sistema Italia sono legati alla selezione ed all’avviamento al tennis. Chi arriva ad un certo livello trova poi le migliori possibilità. Strutture, fondi e professionisti non mancano. A parte qualche campo duro….

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Luca Fiorino 01-06-2018 13:19

@ mariola (#2120772)

Esatto è quello che ho scritto io 😕

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mariola 01-06-2018 12:43

Scritto da Luca Fiorino
@ gisva (#2120753)
No, ma infatti Trevisan non è citato in quel dato. Ad ogni modo c’è l’alternativa “non sopravvive di tennis” o non è stato in grado di imporsi a livello sufficiente. È chiaro che molti di loro saranno rimasti in qualche maniera legati al tennis. L’espressione “sopravvivere di tennis” fa riferimento al circuito internazionale non a tutto il contorno che ne può derivare.

Chiaro che un ragazzo che a 18 anni era top 20 juniores se anche non sfonda tra i pro male che vada vive facendo il maestro di tennis, e probabilmente anche in un circolo importante, quindi ben pagato, ma avere successo internazionale è altra cosa.

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Luca Fiorino 01-06-2018 12:00

@ gisva (#2120753)

No, ma infatti Trevisan non è citato in quel dato. Ad ogni modo c’è l’alternativa “non sopravvive di tennis” o non è stato in grado di imporsi a livello sufficiente. È chiaro che molti di loro saranno rimasti in qualche maniera legati al tennis. L’espressione “sopravvivere di tennis” fa riferimento al circuito internazionale non a tutto il contorno che ne può derivare.

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+1: gisva
gisva 01-06-2018 11:55

In realtà nel caso di Trevisan vediamo che non sempre si può dire che per un tennista fuori dai 1000 si può dire che “non sopravvive di tennis”. Per lui giocare i futures ed essere 400 al mondo sarebbe un grosso impegno fisico, ma gli porterebbe uno scarso beneficio economico, ma fra campionati ed open, penso che lui viva di tennis.
Però nel sistema Italia per un Trevisan che si perde ci sono tanti altri che sbucano più avanti con l’età. Per altre nazioni o arrivano quelli che fanno attività giovanile o non arriva nessuno.

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