Il toscano ha raggiunto il best ranking di n.6 ATP, Copertina

Le pagelle 2025 degli italiani: Lorenzo Musetti

02/12/2025 15:20 10 commenti
Lorenzo Musetti a Torino (foto Brigitte Grassotti)
Lorenzo Musetti a Torino (foto Brigitte Grassotti)

Consolidamento della qualità. Così definirei il 2025 di Lorenzo Musetti, una stagione fantastica alla quale è mancata solo la soddisfazione della vittoria di un torneo (che manca da Napoli 2022, ormai tre anni…) ma eccezionalmente positiva, per tanti tantissimi fattori. In primis il ranking: scattato da n.17, il talento di Carrara ha chiuso l’annata alle ATP Finals, da n.8 al mondo. Raggiungere la élite del tennis mondiale è un risultato straordinario (e non scontato), ottenuto attraverso una continuità di prestazione molto importante in vari periodi della stagione, in particolare in primavera sulla terra battuta dove ha dimostrato tutto il suo talento e differenza. Di fatto solo un “certo” Carlos Alcaraz gli ha impedito di vincere a Monte Carlo, di sbarcare in finale al Foro Italico contro Sinner (in quella che sarebbe stata un’orgia di piacere tennistico per il nostro movimento…) e quindi in finale a Roland Garros. Pure a Madrid “Lori” ha brillato, stoppato in semifinale dalla potenza di Jack Draper. Purtroppo lo sforzo di tante settimane di prestazioni ad altissimo livello e assai dispendiose sul piano fisico gli sono costate un problema muscolare nella semifinale di Parigi che gli ha impedito di giocare sull’erba, solo a una comparsata a Wimbledon con la racchetta ripresa in mano da una manciata di giorni. È stata una disdetta, perché proprio sui prati nel 2024 è sbocciato il Musetti da top 10, carpendo i segreti di un tennis più rapido e riuscendo a far scorrere via il braccio anche sull’uno due, senza il suo atavico attendismo. Sincronie meravigliose.

Chissà un Lorenzo sano cosa avrebbe combinato sull’erba sullo slancio di settimane vissute al top, ma dopo un ingresso estivo negli USA complicato, con zero ritmo e fiducia, di nuovo ha giocato alla grande a US Open, in modo del tutto inatteso, con la miglior cavalcata in carriera nel torneo fino ai quarti di finale, dove ha trovato un Sinner by night furiosamente imbattibile. Il torneo di New York è stato fondamentale per Musetti: la conferma in primis a se stesso di poter eccellere anche sul duro outdoor, dove i suoi cambi di ritmo e tagli hanno spesso sbattuto contro l’aggressività di tennisti più potenti seppur tecnicamente non sempre superiori. Con quel bellissimo piazzamento l’ipotesi Finals è diventata concreta e Lorenzo si è speso in una corsa matta e disperatissima in autunno con eccellenti risultati che l’hanno portato meritatamente a Torino. Peccato aver perso la finale a Chengdu (Tabilo fortissimo quella settimana, ma… si poteva fare di più), la semifinale di Vienna e soprattutto la battaglia furibonda vs. Djokovic nella finale di Atene, dove è arrivato ad un passo dal farcela e sarebbe stata apoteosi. Amarezza, ma c’era l’aereo pronto per Torino, dove contro De Minaur si è preso una grande rivincita contro tante cose, uscendo sotto l’ovazione del pubblico e in pace con se stesso.

Musetti aveva iniziato male il 2025 in Sud America, non a posto fisicamente, e poi nei due 1000 di primavera negli USA ha combinato poco. Quello sarà il primo obiettivo sportivo del 2026: iniziare a dire la sua anche in questi tornei sul cemento dove finora ha raccolto molto poco. La crescita del suo tennis nel 2025 è stata molto importante, anche se non così visibile. Una cosa su tutto: il servizio. Lorenzo oggi ha una prima palla molto più efficace, continua, potente e anche un po’ più varia. Non sempre performa al massimo, ma sostiene un tennis più asciutto e incisivo. Alla fine il tanto criticato Simone Tartarini ha segnato la via più corretta: lo diceva da molto tempo, “alleggerire il gioco di Lorenzo”, dando una direzione più spostata sulla combinazione servizio potente e diritto d’attacco sul primo colpo. Il Musetti di due – tre anni fa era lontanissimo da questo modello di tennista, assai più attendista, bloccato mentalmente sul manovrare alla ricerca di uno spazio e con troppi orpelli tecnici tanto belli quanto poco efficaci.

Dalla stagione su erba 2024 il gioco del toscano non ha perso in possibilità ma è diventato progressivamente più ordinato, con un’aggressività maggiore e una ricerca dell’affondo col diritto, diventato più sicuro e diretto nella palla, con un’alternanza molto interessante di più spin quando l’avversario staziona vicino alla riga di fondo e c’è da sbatterlo all’indietro. Non ha perso possibilità di variare, ma queste diventano una sorta di piano B o meglio completamento per quando il primo colpo di scambio non gli fornisce lo spazio per il vincente. Bellezza sì, ma in una tattica più orientata alla efficacia, altrimenti non si vince quanto è necessario per stare con i migliori.

Musetti è sempre più consapevole di se stesso, sta maturando come persona e lo si vede da come in campo regge, lotta, rinasce da difficoltà che nel recente passato non riusciva minimamente a superare. La sua capacità di reazione è salita alle stelle, come quella di soffrire. Quando galleggia in una giornata dove non sente bene la palla ancora tende a smarrirsi un po’, ma sono episodi meno frequenti, e per il tipo di giocatore e di carattere personale non è giusto chiedergli un’attitudine granitica. Sta crescendo con i suoi tempi.

 

Punto tecnico: dove intervenire
Un tennis complesso come quello di Musetti sta diventando sempre più completo, flessibile e votato all’efficacia. Certamente la prima palla quando entra sostiene a dovere tutto il suo gioco, e le percentuali sono molto buone; sulla seconda di servizio c’è invece ancora da lavorare per potarla a regime, sia per profondità che per una velocità superiore. La sensazione è che Musetti contro i migliori tenda a pagare la fatica di un tennis tanto bello quanto dispendioso. Lorenzo spinge tantissimo, la palla gli va eccome, ma l’anticipo non è il suo marchio di fabbrica e di gamba corre tanto, rincorre e risale il campo. Bravissimo, ma si consumano tante energie fisiche e mentali. Per questo riuscire a vincere più punti rapidi, col primo colpo di scambio o anche attaccando con una risposta aggressiva e non solo bloccata sarebbe un’evoluzione tanto importante quanto necessaria. Rafforzare i colpi d’inizio gioco, e anche venire un po’ di più avanti, perché con la sua mano può far quel che vuole, basta volerlo fare, senza paure, senza titubanze. Pensare di meno e agire di più. Ovviamente anche aumentare la resistenza fisica, l’ha detto lui stesso a Torino, per reggere di più contro i migliori.

 

Obiettivi per il 2026
Confermare la top 10, tornare a vincere un torneo, centrare almeno una semifinale Slam, migliorare il rendimento nei grandi appuntamenti sul cemento all’aperto. Il “suo” torneo potrebbe essere Monte Carlo, ma nessun titolo gli è precluso con la sua classe e talento.

Voto al 2025 di Lorenzo Musetti: 8,5 (con un torneo vinto sarebbe stato 9 tondo)

Marco Mazzoni


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10 commenti. Lasciane uno!

Silver (Guest) 02-12-2025 16:32

Condivido tutto su Musetti degno erede di Fognini stasera a Belve sul 2!

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Rovescio al tramonto 02-12-2025 16:15

Ci sta, nel 2026 top 5 e almeno un titolo, poi di nuovo alle Finals, da titolare a questo giro.

9
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zedarioz 02-12-2025 16:06

Sono d’accordissimo con Mazzoni e tra le cose da migliorare direi che c’è anche la programmazione. Il tennis di Lorenzo, essendo privo di colpi definitivi (e non penso che se li potrà mai inventare) richiede davvero gambe sempre brillanti e tanta fatica, quindi puntare sulla qualità dei tornei e non sulla quantità, evitando gli atp 250 e non giocando mai troppi tornei consecutivi, per evitare quegli affaticamenti che gli sono costati cari quest’anno. Se arriva in fondo a Montecarlo per esempio, evitare Barcellona… Un Musetti brillante atleticamente è sicuramente un outsider importante su terra ed erba (secondo me più o meno a livello di Zverev e Draper, in attesa di vedere cosa farà Fonseca quest’anno) però deve arrivare agli slam con tanta energia in corpo.

8
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JOA20 (Guest) 02-12-2025 15:58

Bene Musetti, l’unica pecca è appunto quel titolo che non vince da tre anni. Spero che il 2026 sia la volta buona. Sul lato fisico bisogna vedere se riesce a migliorare la tenuta, le sue sconfitte contro Alcaraz sulla terra battuta sembrano più dovute a un cedimento fisico che una vera inferiorità tennistica, a parte Roma dove comunque lo aveva quasi portato al terzo. Poi in termini di programmazione deve evitare le tirate senza sosta come quella fatta quest’anno dopo New York (Chengdu>Pechino>Shanghai>Brussels>Vienna>Parigi>Atene>Torino).

7
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cataflic 02-12-2025 15:54

Per me è un’annata da 9.
Troppe volte però Lorenzo mi ha dato l’impressione di sciogliere nei match più combattuti di più alto livello, spesso adducendo problemi fisici.
Spero che risolva questo limite, perchè è lo stesso che lo porta a sottoperformare nelle finali.
C’è ancora un angolo buio da illuminare col suo grandissimo tennis.

6
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+1: zedarioz
Bagel 02-12-2025 15:27

So che faró la figura del fan di Lorenzo, forse lo sono pure, peró per me é un’annata da 10 e lode.
Alla fine del 2024 Musetti ers top 20, 17 per la precisione, in larga parte grazie alla sola semi di Wimbledon. Ora é top 10 stabile, più vicino al 3 che all’11, pur avendo dovuto quasi saltare proprio Wimbledon.
Questa é la base. Poi possiamo e dobbiamo scendere nei particolari del gioco da migliorare, ma considerando che questo é un processo già in atto e che trovare la quadra per il tipo di giocatore che é (rovescio a una mano, impostazione “demodé”) é più difficile che per chiunque altro.
È diventato di fatto il numero 3 sulla terra, é un outsider allo stesso livello sull erba ed é un top 15 anche sul duro, dove 12 mesi fa si immaginava non avrebbe mai fatto nulla di che.

Le note dolenti quali sarebbero?
Il gioco poco aggressivo? Vedi sopra, processo di miglioramento. Sulla terra é quello che difende meglio, forse anche di Alcaraz. Vogliamo buttare via questa dote per provare a trasformarlo in De Minaur?
Non ha vinto un torneo? Stica: semi RG e finale Montecarlo valgono molto di più. E non solo come punteggio ATP, anche nell immaginario collettivo: Malivai Washington, Baghdatis, Tsonga… Vi ricordate i 250 vinti o il fatto che siano stati finalisti slam? Se domani invitano Berrettini in una qualsiasi trasmissione sportiva o non, si rivolgeranno a lui come il finalista di Wimbledon o come il vincitore di Queens? Arrivare in fondo ad uno slam é un’impresa che fa molto più curriculum di un 25 vinto. E in un anno in cui riesci ad arrivare negli slam dove più in la non é possibile andare per via dei due mostri, poi é normale che la settimana del 250 non arrivi con le stesse energie e ti fai sorprendere da un bel Tabilo.
La presunta incapacità di giocare bene punti importanti, la mancanza di garra alla Cobolli? Boh, a volte si a volte no, come per tutti. Io mi ricordo anche set point consecutivi annullati a Zverev e rimonte indoor a De Minaur.

5
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Max66 (Guest) 02-12-2025 15:23

Meno male che vi siete ricordati di Musetti, che ha chiuso l’anno in top ten

4
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Il GUEst 02-12-2025 15:18

Concordo su tutto, analisi a mio avviso impeccabile.
Secondo me anche fisicamente può crescere ancora, mi spiego meglio: sulla terra quest’anno ha dimostrato davvero di essere un top 5 stando largo (non oso dire top 3) e anche con Alcaraz soprattutto a Montecarlo e a Parigi ha giocato alla pari per parecchio tempo prima di crollare fisicamente, se riuscisse a tenere quell’intensità e livello anche con i due mostri più a lungo, almeno sul rosso io credo che potrebbe anche puntare a batterli e quindi a quel punto cercare un grande successo su questa superficie (magari Montecarlo come scritto nell’articolo).
Poi un’altra cosa quest’anno Musetti ha saltato l’erba, ma non solo: ha giocato solo 4 tornei sulla sua superficie (ok 3 1000 e uno Slam), la tournee sudamericana gli poteva dare parecchi punti, anche se la terra sudamericana è diversa e non è affatto facile e scontato battere a casa loro gli argentini, brasiliani ecc su quel terreno. Obiettivo riconfermarsi in top 10 con un occhio alla top 5 che sarebbe clamorosa, la vittoria di un torneo sarebbe importante più per una questione mentale che altro, a me se fa finale/semifinale in tutti i tornei che gioca (utopia) non è che fa schifo.
P.S. Ma su Perlas ci sono novità?

3
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+1: Detuqueridapresencia
Detuqueridapresencia 02-12-2025 15:02

Punto tecnicocentratissimo: concordo al 100%

2
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Alex77 (Guest) 02-12-2025 15:02

Trovo giusto il voto all’annata di Musetti e anche dove migliorare, in particolare nelle risposte bloccate che ancora troppe volte gli vedo fare

1
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