
Da 185 euro di prize money a 237.000 dollari: Blanchet “cambia vita” grazie a US Open


Quando si dice “una settimana che ti cambia la vita”… È quel che sta accadendo a Ugo Blanchet, protagonista di una delle imprese nella giornata di mercoledì a US Open grazie al suo più importante successo in carriera, la vittoria al secondo turno contro il quotato ceco Jakub Mensik, numero 16 del mondo e vincitore quest’anno del Masters 1000 di Miami. Il francese oltre alla qualificazione al terzo turno di un torneo dello Slam, miglior risultato in carriera, si è garantito un prize money che darà una svolta importante alle sue finanze (e di conseguenza traiettoria sportiva): lascerà New York con un assegno di almeno 237.000 dollari (circa 203.000 euro). Un bottino incredibile per un ragazzo di 26 anni, con best ranking di n.139 (toccato il 30 settembre 2024) e solo 571.214 dollari di prize money raccolti finora in duri anni di tour ITF e Challenger.
Intervistato da L’Equipe, Blanchet ha ricordato quando due anni fa era lontanissimo dalle qualificazioni di US Open, e ancor più lontano dal livello di gioco attuale, tanto che vincere due partite nel main draw di un Major era pura utopia. A fine agosto 2023 Ugo fu battuto per 7-6 6-3 nel primo match di “quali” al Challenger di Maiorca (presso la Academy Nadal) dal numero 630 al mondo Mark Whitehouse. Se ne tornò a casa con un magrissimo bottino di appena 185 euro. “Me lo ricordo bene quel match! Quello che mi dispiaceva non erano i 185 euro, ma arrivare fin lì e perdere così” racconta Blanchet. “Quel giorno, poi, non avevo nemmeno giocato malissimo. Mi ripetevo: ‘Cavolo, è incredibile, tutti tirano fortissimo contro di me’. La verità e che allora non riuscivo a fare il salto di qualità”. All’epoca il 24enne di Saint-julien-en-genevois bazzicava solo Challenger e qualche ITF, stazionando intorno alla trecentesima posizione in classifica. Proprio nell’ottobre del 2023 ecco un bel risultato: vince il Challenger di Malaga, battendo in finale Mattia Bellucci, e così arrivando ad un passo dai primi 200 nel ranking. Altri due discreti risultati sempre a livello Challenger gli hanno permesso di chiudere l’annata nei primi duecento. Il 2024 è stato un anno di assestamento, con il passaggio delle qualificazioni ad Amburgo e la vittoria al primo turno contro Popyrin, e l’ingresso – temporaneo – tra i primi 150. È riuscito a mantenere questo livello, con qualche up and down, grazie alla vittoria a Koblenz, fino a New York, torneo che davvero gli sta cambiando la vita. Entra nel mai draw superando Faria nel terzo e decisivo match del tabellone cadetto e quindi è bravo a superare al primo turno Marozsan, tennista di qualità ma che non gioca bene tutti i giorni. Fino all’impresa contro Mensik, 4 ore e 23 minuti di battaglia con la storica vittoria al super tiebreak del quinto set. Apoteosi, più 41 posizioni nel ranking Live che lo attesta al n.143, a un passo dal proprio best dell’anno scorso.
E pensare che Ugo nel 2021 aveva avuto una importante discussione in famiglia, sull’opportunità o meno di continuare l’attività visto che solo grazie all’aiuto dei genitori riusciva a mantenersi. Vista la difficoltà a “sfondare” e diventare indipendente, si era chiesto se valeva la pena insistere o meno. Decisivo l’intervento del fratello, sempre a suo fianco. “Non ero autonomo finanziariamente e volevo liberare i miei genitori, in modo che potessero godersi i loro soldi, andare in vacanza, viaggiare e crearsi dei ricordi. Amavo ancora giocare, ma vedevo che non bastava. Mi hanno chiesto perché pensavo di smettere, ho dato loro le ragioni che vi ho appena spiegato. Loro mi hanno guardato e mi hanno risposto: ‘Se è solo per questo, non vogliamo che tu smetta, continua’. Mio fratello era presente e concordava sostenendomi. Per me era importante avere il suo assenso perché i miei genitori mi davano molti soldi e volevo che ci fosse una certa equità con lui. (…) Quella conversazione mi ha tolto un peso enorme dalle spalle e ho continuato”.
I risultati non sono arrivati subito, e anche questo successo in realtà non rappresenta una svolta definitiva poiché se al terzo turno a US Open verrà eliminato da Machac (scenario probabile, vista la buona forma mostrata dal ceco vs. Fonseca, battuto in tre set), Ugo con un ranking intorno al 140 dovrà ancora frequentare principalmente Challenger e le qualificazioni degli ATP 250. Ma certamente Blanchet potrà organizzare meglio la sua carriera e dormire sonni più tranquilli. Uno spaccato di quanto sia dura la vita per i giocatori che non riescono a giocare gli Slam, e quanto poterli disputare sia davvero la svolta che ti cambia la vita.
Marco Mazzoni
TAG: Marco Mazzoni, prize money, Ugo Blanchet
Si ma allora anche a Sinner gli US Open han cambiato la vita : da 156 dollari che guadagnava perdendo 1mo turno dei future in Grecia ad Heraklion nel 2018 ed agli 0 euro nelle quali nei challenger del 2018 è passato anche lui a guadagnare 237.000 dollari per il terzo turno degli US OPEN quest’anno.
Ah, non gli cambiano la vita perchè ne ha già intascati comprese le sponsorizzazioni qualcosa tipo 300 milioni di euro o una roba del genere ?
Ah, e a Blanchet che aveva guadagnato già lordi 571.000 dollari, 237.000 in più lo fanno passare da disoccupato a imprenditore di una grande multinazionale ? è ? Siamo sicuri ? La accendiamo ?
Dai … esagerazioni … sento in aria tipo un tentativo di presa in giro nei miei confronti …
Christophe Rochus, era già nei primi 100 ma grazie ai 140.000 dollari ( sempre lordi ) di Amburgo con le semifinali, fece un bell’incasso paragonabile a 6 mesi di incassi nel resto della stagione. Anche li gli era migliorata la vita. 20 anni fa con i prize money nettamente inferiori ad oggi.
Subito dopo fece semi a Sainkt Polten.
E da n.80 passo a n.32 il che voleva dire altri soldi in più essendo dentro tutti i tabelloni senza più fare qualificazioni, quindi migliaia di dollari assicurati anche uscendo al primo turno.
Purtroppo però dopo quel periodo di massimo rendimento per mesi continuò appunto ad … uscire al primo turno. Tornò indietro in classifica ma intanto quei primi turni avevano portato più soldi rispetto a giocare ancora da n.80 il resto della stagione vincendo molte più partite.
Vero. Direi comunque facciamo 30-150. Il livello è lo stesso, la differenza in classifica la fanno i punti di rendimento, la fortuna, la caparbietà. Ma il livello è identico. Infatti vediamo i Darderi, Arnaldi, Sonego che come ci entrano, se non fanno cavolate e sono fortunati, non ci escono più, mentre è difficile entrarci e se ti infortuni poi rimbalzi indietro come successo a Passaro.
E quando non difendono un risultato pesante ( vedi recentemente Sonego e Arnaldi ) torni indietro di 30-40 posizioni.
C’è un via vai tra il n.30 ed il n.150 che è bello frequente.
Il livello dei challenger si è alzato parecchio : un Arnaboldi Federico contro un avversario ecuadoregno anonimo match di primo turno fa vedere un livello di velocità e soluzioni vincenti pauroso. Poi arrivano gli errori banali che fanno la differenza con i più vicini ai top 30, ma la velocità e le soluzioni sono quelle.
A livello ATP 250, i match sono analoghi come qualità tecnica. Poi le punte dei match sono superiori, ovviamente, ma dai 30 ai 150 come ranking il tennis mondiale si è livellato molto recentemente.
Il che ha portato pure il ricambio nel ranking recente, dopo i dinosauri che giocavano da 20 anni ultratrentenni nei primi 100.
Qualcuno sopravvive ancora ( Djokovic, Dimitrov, Mannarino … )
Non ha parlato assolutamente di soldi. Ha scritto in termini di ranking. Si, la raccontiamo ad un altro, almeno capisce quello che scriviamno, no ?
Vero. Direi comunque facciamo 30-150. Il livello è lo stesso, la differenza in classifica la fanno i punti di rendimento, la fortuna, la caparbietà. Ma il livello è identico. Infatti vediamo i Darderi, Arnaldi, Sonego che come ci entrano, se non fanno cavolate e sono fortunati, non ci escono più, mentre è difficile entrarci e se ti infortuni poi rimbalzi indietro come successo a Passaro.
E quando non difendono un risultato pesante ( vedi recentemente Sonego e Arnaldi ) torni indietro di 30-40 posizioni.
C’è un via vai tra il n.30 ed il n.150 che è bello frequente.
Il livello dei challenger si è alzato parecchio : un Arnaboldi Federico contro un avversario ecuadoregno anonimo match di primo turno fa vedere un livello di velocità e soluzioni vincenti pauroso. Poi arrivano gli errori banali che fanno la differenza con i più vicini ai top 30, ma la velocità e le soluzioni sono quelle.
A livello ATP 250, i match sono analoghi come qualità tecnica. Poi le punte dei match sono superiori, ovviamente, ma dai 30 ai 150 come ranking il tennis mondiale si è livellato molto recentemente.
Il che ha portato pure il ricambio nel ranking recente, dopo i dinosauri che giocavano da 20 anni ultratrentenni nei primi 100.
Qualcuno sopravvive ancora ( Djokovic, Dimitrov, Mannarino … )
Cioè vive molto bene. 571.000 dollari lordi in pochi anni divertendosi a giocare a tennis nei posti più belli del mondo.
In discoteca con le cacciatrici da far girare la testa a chiunque, che sono si solo ad aspettare che chiedano loro di fare un giro in auto, in barca … o in hotel
Che vitaccia !
Mi dissero pure alcuni giocatori spagnoli delle retrovie ( fuori dai primi 100 anche fuori dai primi 300 ) che quando giocavano i tornei ( non facciamo nomi, tipo Umago in Croazia … ) gli arrivavano davanti alla porta della camera le hostess del torneo per fare ” un giro ” con loro in stanza.
Bastava non dirgli che erano poveracci 300 al mondo che facevano le quali e poi il gioco era fatto.
571.000 lordi e quindi non è assolutamente vero che gli US Open han cambiato la vita a Blanchet che comunque sul conto in attivo aveva già almeno 200.000 – 300.000 dollari grazie alla sua carriera pre US OPEN 2025.
Praticamente in soli 5-7 anni. E’ nel sistema ATP dal 2015, ma fino al 2018 non aveva nessun punto nel ranking in singolare. Solo in doppio.
E’ vero comunque che fuori dai primi 100-150 i tennisti non guadagnano sto granchè e la loro fatica è pari a quella dei top 10 salvo che giocano il doppio anche il triplo dei tornei dei top 10, comunque la maggior parte continentali, poche volte escono dal loro continente per giocare in giro per il mondo.
20 anni fa in un 25.000 + h si prendevano 80 euro ma uscendo al primo turno del tabellone principale, non 180 nelle quali.
Sono solo gli stipendi ed i salari dei lavoratori dipendenti che aumentano di una virgola soltanto.
237.000 dollari mica tanto. Se ne andrà forse con 150.000 dollari, che non sono molti, ma tra tasse e spese varie, ne vanno via tanti dalle tasche.
Quando a Potito Starace a Gstaad feci vedere che aveva guadagnato già 180.000 euro o una roba del genere, mi rispose : ” e dove sono ? Chi li ha mai visti ? “.
Era ancora ad inizio carriera nei primi 100. Aveva già realizzato il 3zo turno al Roland Garros, ma 20 anni fa i prize money erano molto inferiori rispetto ad oggi.
Blanchet vantava già successi nei challenger, arrivare al 3zo turno di un torneo del Grande Slam non è che sia poi molto una sorpresa per chi vince i challenger, o buchi nel tabellone o avversari quotati fuori giornata ce la si può fare.
Titolo fuorviante : i 180 euro sono rispetto ad un torneo singolo di due anni fa, non è una regola fino a prima degli US Open per Blanchet.
Tra doppio e singolo già prima degli US Open si è portato a casa tra singolo e doppio, oltre 571.000 dollari, come guadagno ha aumentato il proprio conto corrente di 300.000 euro, compresi i soldi che avrà regalato alla sua famiglia per il sostegno economico ricevuto.
Direi che non era malaccio prima degli US Open e non è passato da 180 euro a 237.000 tutto ad un colpo.
Comunque 300.000 dollari un operaio ci impiega due vite a metterli da parte al giorno d’oggi.
Sono 2500 euro al mese non di stipendio, ma di risparmi in 10 anni.
Nessun operario può sognare di farcela, nemmeno il più bravo.
Solo un libero dipendente ce la può fare con partita IVA ma deve essere un fenomeno nel suo lavoro e 90 su 100 … non essere … onesto !
10 anni di carriera … può durare di più. Dopo ? O coach o aprire un centro tennistico o una scuola tennis, oppure una catena di negozi sportivi investendo bene il suo denaro.
Direi che si è sistemato bene, e non è primi 100 e non gioca tutti i tabelloni dello Slam.
E’ un top 150. Direi che fino a li se la passino anche bene. I problemini iniziano fuori dai 200-250 al mondo, ma comunque i tennisti al 99 per cento provengono da famiglie benestanti che non hanno problemi ad arrivare a fine mese. Per fortuna per loro.
C’è qualcuno che con pochi punti ATP va avanti 10 anni a giocare a tennis pagando pure per puro divertimento !
Non parliamo quando con le wild card si prendeva un punto ATP al primo turno addirittura !
571 MILA. Bella vista eh
😀 😀 😀
Resterà qualcosa per un caffè ? 😉
Intanto grazie per il confronto. È una mia impressione, non ho verificato ancora, domani provo a vedere i numeri Ma mi sembra che negli ultimissimi tempi (diciamo un anno) sono aumentati i francesi che arrivano al terzo turno slam o avanti bene nei mille. E non è uno solo.
Mannarino non lo sto considerando in questo ragionamento. Lo davo per finito un paio (o forse 3) anni fa a AO
Si vede che vive una seconda o terza giovinezza. Di culo? Bo. Comunque penso effimera
Francamente non vedo, invece, molte prospettive. Anche alcuni nostri, in passato, hanno avuto qualche exploit (pensiamo a Fabbiano che sconfigge Opelka per fare un esempio relativamente recente). Si tratta, comunque, di tennisti, come Mannarino o Rinderknecht, che hanno superato i 30 (Mannarino anche i 35), Bonzi, vicino ai 30, e lo stesso Blanchet 26. Qualche chance in più la vedrei per Atmane. In ogni caso i francesi sono tanti, la settimana dove gli va tutto bene, statisticamente, può capitare ad ogni torneo.
si vabbè, adesso non esageriamo perchè la narrazione popolare vuole che si dica così. learner tien, 20 anni, numero 49 nella live, si è già portato a casa più di un milione di dollari in stagione, che non è ancora finita. in generale, i primi 100 hanno messo via più di mezzo milione di dollari. con ancora un pezzo di stagione da giocare. alla fine della stagione, almeno i primi 80, se non di più, avranno guadagnato almeno un milione di dollari. si fa fatica a portare avanti il professionismo nel tennis con un milione di euro? raccontatelo ad un altro.
Molto OT ma ci sono questi francesini (non giovanissimi) che hanno il loro perché. Se la batteranno bene con le nostre prime linee secondo me, e mi piace tanto personalmente (non ho ho nulla contro i francesi fuori dall’ Ile de France, anzi)
Ho scritto prime linee, che Jannick è fuori ste classifiche, quindi Cobo, Dardo, Muso…
questo ragazzo è il tennista secoli quale:
https://www.livetennis.it/post/446205/italiani-in-campo-atp-wta-challenger-i-risultati-completi-di-venerdi-08-agosto-2025/comment-page-1/#comments
nanetto senza potenza (utente Tanimodi “grande esperto che segue il tennis da 50 anni”- commento 6)
Una conferma dalla posizione 20 alla 300 è essenzialmente un discorso di motivazioni, forza di volontà e costanza. e un pò di fortuna
Bell’articolo.
Bravo Mazzoni.
A 203000 Eur togli il 25% di tasse però
Magari “sbianchetta” anche il secondo cèco in sequenza… 😉
Senza andare tanto lontani nel tempo, un mese e mezzo fa ha perso nel Challenger di San Marino contro Carlo A. Caniato…
Il prize va tassato dal paese ospitante il torneo e poi denunciato nel proprio reddito del paese fiscalmente residente che verrà poi ulteriormente tassato.
consiglio di leggere il libro “the racket” di Conor Niland.
il 99% dei giocatori professionisti vive come Blanchet e come niland prima di lui
Ehm… mila! sono 571mila di prize money (la virgola nei paesi anglosassoni equivale al nostro punto delle migliaia).
Belle queste storie. Noi non lo possiamo capire, ma per loro deve essere davvero qualcosa di speciale
Purtroppo una rondine non fa primavera…
Ma siamo proprio sicuri ? Uno e‘ 184 – 26 anni e in tutta la carriera ha incassato 571 euro di Prize Money ??