
Ruud appoggia Djokovic: “Ha ragione, serve unità tra i giocatori per cambiare il calendario”


Casper Ruud affronta l’ultimo tratto della stagione 2025 con una sola idea in mente: provare l’impossibile e conquistare un posto alle ATP Finals di Torino. Le possibilità sono ridotte, ma ancora esistono. Per riuscirci, però, il norvegese dovrà spremere ogni torneo rimasto, rinunciando di fatto a qualsiasi pausa fino alla fine dell’anno.
Una sfida fisica e mentale che Ruud affronta con un approccio chiaro e diretto: “Tutto o niente”. È così che il 26enne di Oslo ha definito la sua mentalità alla vigilia dell’ATP 250 di Stoccolma 2025, primo appuntamento della tournée indoor europea. Reduce da una stagione travagliata, segnata da infortuni e da risultati altalenanti, Ruud ha ammesso di aver commesso errori di gestione in passato e di voler cambiare approccio per il futuro.
“Avere un torneo obbligatorio come Parigi così tardi rende la stagione lunghissima. È lo stesso per tutti, ma da ora in poi organizzerò il mio calendario in modo diverso, magari saltando alcuni tornei,” ha spiegato in un’intervista a Bolavip. “Negli ultimi anni non mi sono mai fermato, ho giocato tantissimo e anche fatto esibizioni in pre-season. In retrospettiva, penso che non siano state le scelte giuste. Ora ho imparato la lezione.”
Il norvegese ha anche commentato le parole di Novak Djokovic, che a Shanghai aveva invitato i giocatori a unirsi per chiedere una riforma del calendario:
“Quello che dice Novak ha perfettamente senso. Ha più esperienza di chiunque altro. C’è un incentivo economico per non saltare i Masters 1000, con i bonus per i top player. Se sei tra i primi 15 e hai tante spese, non vuoi rinunciare a quelle opportunità. È vero che nessuno ti obbliga a giocare se non stai bene, ma la pressione economica esiste, e per alcuni conta più che per altri.”
Dopo una stagione “di alti e bassi” — come lui stesso l’ha definita — Ruud si trova a riflettere su un 2025 contrastante. Da un lato, il trionfo a Madrid, il suo primo Masters 1000, ha rappresentato il punto più alto della carriera; dall’altro, gli infortuni al ginocchio e diverse eliminazioni precoci hanno frenato la sua continuità.
“È stata una stagione strana. Il titolo a Madrid resterà un ricordo speciale, ma non posso dire di essere soddisfatto. Ho avuto troppi stop e troppe sconfitte nei primi turni. È la prima volta che un infortunio mi tiene fermo per settimane.”
Ora, con le condizioni fisiche finalmente in ripresa, Ruud punta tutto su queste ultime settimane: un finale di stagione senza riserve, con il sogno di chiudere in bellezza.
“Giocherò al massimo in queste tre settimane e vedremo dove sarò dopo Parigi. A questo punto, che tu finisca undicesimo o quindicesimo non cambia molto. È un tutto o niente. Voglio usare questa pressione come motivazione e dare l’ultimo grande colpo.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Casper Ruud
Come alternate d’accordo, come uno degli otto insomma
Come ho scritto qualche avant’ieri, il problema è che si tratta di un sistema che vede la presenza di numerosi stakeholders, non solo i giocatori e l’Associazione che li rappresenta (che, come sa chi ha una formazione di tipo organizzativo, non necessariamente hanno interessi coincidenti, come succede spesso tra Sindacati ed i Lavoratori), ma anche gli sponsor, gli organizzatori dei tornei, le federazioni nazionali, l’ITF per gli Slams e la Davis, il pubblico, gli stati, etc.
Riuscire a “mettere tutti d’accordo” richiede una notevole capacità negoziale, riformare il calendario può sembrare una cosa semplice solo a chi, come Djokovic, viene da contesti autoritari, nelle società, non dico più democratiche, ma più dialettiche, non arriva uno e decide tutto (ed infatti persino il potere economico conservatore non ne può più di Trump).
Se per interessi dei tennisti ci si riferisce ai primi 20 parliamo di una cosa diversa da quelli, dei primi 50/60, o 100, o 200. Ma anche riuscissero ad accordarsi fra di loro, prova a convincere gli organizzatori a spostare un torneo da un periodo ad un altro. Oppure a cancellarlo, e spostare la licenza magari in un altro continente.
Fino a 30 anni il tennis era Europa Occidentale, Nordamerica, un po’ Australia e un po’ Sudamerica, l’Asia e l’Europa Orientale delle macchioline sul mappamondo. L’impressione è che qualcuno rimpianga quel periodo. Io no.
Secondo me decadimento non ancora ma tutto sta prendendo una piega che non mi piace. E quindi sono parzialmente (per ora) d’accordo con te.
Quale sarebbe secondo te la soluzione? Fossi tu a capo dell’ATP cosa faresti?
Io ci penso e non saprei esattamente come fare…Da un lato c’è da tutelare le categorie meno retribuite che affannano a stare nel circuito (dal 200 in giù), dall’altro bisognerebbe placare gli appetiti dei più quotati, che già guadagnano tanto….
..bene questa settimana.sara avvantaggiato .naturalmente anche Parigi conterà tantissimo.dietro ne ha almeno 5 che potrebbero andare alle finals..
..bene questa settimana.sara avvantaggiato .naturalmente anche Parigi conterà tantissimo.dietro ne ha almeno 5 che potrebbero andare alle finals..
..bene questa settimana.sara avvantaggiato .naturalmente anche Parigi conterà tantissimo.dietro ne ha almeno 5 che potrebbero andare alle finals..
@ JOA20 (#4498424)
Per me invece Ruud è pienamente in corsa e’ n 11 della race..distaccato si ma 11 esimo e il nono non c’ e’ ..quindi decimo e già seconda riserva.. più forse altri ma chi farà be
ha vinto il ,,,, d’oro per plebiscito
A costo di sembrare noioso il problema è l’atp… se arabi o cinesi se lo comprano, il ricatto dei tornei obbligatori cessa, i big giocano dove e quando gli pare e gli emergenti avrebbero più chances
A meno di altri ritiri da Torino oltre a Draper (Djokovic, Shelton e de Minaur principali candidati), la vedo davvero molto dura per Ruud, Rune e Medvedev a meno che non facciano almeno finale nei 250 di questa settimana.
draper non c’è di sicuro.
è shelton che è in dubbio assieme a de minaur.
Ruud un altro che ormai è bono solo x le esibizioni.
Invece di sbattersi per vincere un turno in un torneo basta iscriversi a queste manifestazioni che elargiscono milioni come fossero coriandoli e si alzano cifre da sistemare 10 generazioni, x due palleggi.
Tsisipas, Medvedev, Rune, Ruud, Sverev rappresentano il decadimento dell’Atp attuale, dove il numero 300 al mondo vince un 1000…..
Se gioca come sa, può arrivare nei primi 8 visto che Draper e
De Minaur potrebbero non esserci.