Si è operata al piede lo scorso marzo Copertina, WTA

Martina Trevisan: “Devo avere pazienza, tornare dopo 9 mesi è difficile. Chi vincerà di più tra Jannik e Carlos? Dipende da come i loro fisici reggeranno nel tempo”

01/12/2025 16:11 1 commento
Martina Trevisan
Martina Trevisan

Non è per niente facile starsene mesi e mesi fuori dai giochi e non perdere la fiducia, la speranza di tornare a grande livello, ma Martina Trevisan ci sta provando e, finalmente senza dolore al piede dopo uno stop di quasi un anno, ha ripreso a spingere. Intorno al WTA 125 di Colina in Cile, la toscana ha rilasciato una intervista al media RG con Sebastian Varela, raccontando il suo momento, prospettive e dolori, con un paio di risposte anche sull’attualità e la prossima curiosa “battaglia dei sessi” che vedrà Sabalenka sfidare Kyrgios a Dubai. Ecco il pensiero di Martina.

“Ho attraversato un anno davvero complicato fin dallo scorso novembre” racconta Trevisan. “Mi sono operata a marzo dopo tanti trattamenti che non avevano dato risultati. È stato tutto molto difficile, però il lato positivo è che ogni giorno mi sento un po’ meglio e il mio corpo sta rispondendo bene. Ho ancora bisogno di lavoro e di tante ore in campo per rimettere in sesto il fisico, ma il grande cambiamento è che non ho più quel dolore che rendeva difficile perfino alzarmi la mattina, o semplicemente camminare. Tornare non è mai semplice dopo nove mesi fuori senza competere, quindi serve pazienza. Ma sono felicissima di essere di nuovo in campo e di poter competere. Amo ancora questo sport e questa vita. È ciò che conta davvero. Devo solo essere paziente e lavorare durissimo ogni giorno”.

Dura reggere anche mentalmente in un periodo di tempo così lungo lontana dai campi: “Onestamente, pensavo sarebbe stato più facile da gestire. A volte, dopo l’operazione e dopo le prime partite, è stato molto duro. Sto lavorando tanto su me stessa, soprattutto fuori dal campo, perché credo che se stai meglio fuori, starai meglio anche quando giochi. Sto provando a lavorare molto su di me e, sinceramente, posso dire che adesso mi godo il tempo lontano dal campo più di quanto succedesse prima dell’operazione”.

Martina parla quindi di Jasmine Paolini, tennista arrivata a grandissimo livello non proprio giovanissima: “Ho sempre pensato che Jasmine fosse una grande giocatrice, con colpi esplosivi sia di diritto che di rovescio. Anche quando era numero 80, 95, 115, 150 —qualsiasi fosse il suo ranking— credevo fosse incredibile e che prima o poi avrebbe mostrato quanto vale. Ora crede di più in sé stessa. È molto testarda, in senso positivo. Ricordo che tre o quattro anni fa giocò un ITF e perse al primo turno contro una ragazza molto giovane, forse senza ranking. Le scrissi per sapere come stava. Non era contenta della sconfitta, ma rimaneva positiva. È una persona molto solare e non prende tutto troppo sul serio. Questo è fondamentale nella vita da tennista, perché si perde molto spesso. Se ti concentri troppo su una sconfitta, poi è difficile reagire. Jasmine gestisce questo lato meglio di tante altre: tende a prendere le cose nel modo giusto”.

Essendo italiana, immancabile una domanda su Jannik Sinner. Vincerà di più l’azzurro o Carlos Alcaraz? Sincera la risposta di Martina che pone l’accento sulle condizioni atletiche, ormai decisive nel tennis attuale: “Sono molto diversi. Jannik ha una tecnica e una mentalità eccezionali. Carlos ha più varietà nel gioco, più fantasia nelle soluzioni. Per dire chi andrà più lontano bisogna vedere come reagiranno i loro corpi con il passare degli anni, come gestiranno la pressione e le situazioni, perché giocano tanto e arrivano spesso in fondo ai tornei. È una domanda complicata… Non so la risposta. Mi piace vederli entrambi. Sono due personalità diverse nello stesso campo, ed è un bene per il tennis”.

A fine mese ci sarà una nuova “Battle of the Sexes”? Aryna Sabalenka o Nick Kyrgios? “Aryna giocherà contro Nick. Lui ha detto: devi avere paura di me, e Aryna gli ha risposto per le rime. Io farò il tifo per Aryna, naturalmente. Come valuto l’evento? Credo che quando ci sono sorrisi e buon comportamento sia sempre positivo, non solo per il nostro sport, ma per la gente. Sarà divertente. Se mi piacerebbe giocare contro un tennista uomo in un’esibizione un giorno? Sì. Perché no…” conclude Trevisan.

Mario Cecchi


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1 commento

Ging89 (Guest) 01-12-2025 16:14

Dichiarazioni molto esatte

I prime di Sinner e Alcaraz sono pari(forse superiori) ai big three ma la domanda è QUANTO durerà il loro prime

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