Notizie dal mondo Copertina, Generica

Vasek Pospisil chiude con il tennis giocato: “Ora la priorità sono i giocatori. Il tennis è rimasto indietro rispetto ad altri sport”

16/09/2025 13:37 Nessun commento
Vasek Pospisil nella foto - Foto getty images
Vasek Pospisil nella foto - Foto getty images

Dopo quasi vent’anni di carriera, Vasek Pospisil ha chiuso ufficialmente il suo percorso da giocatore nel luglio scorso, con la sconfitta al primo turno del Masters 1000 di Canada contro Facundo Bagnis. Una parabola lunga e intensa che lo ha visto conquistare la Copa Davis con il Canada, spingersi fino alle semifinali del Masters di Montréal, entrare nella top 40 del ranking ATP e vivere più di una seconda settimana nei tornei dello Slam. Ora, però, il canadese di origini ceche apre un nuovo capitolo, rimanendo legato al tennis ma da un’altra prospettiva: quella di leader della PTPA, l’associazione che difende i diritti dei giocatori professionisti e mira a colmare le lacune lasciate dall’ATP.

Nato a Vernon, in Columbia Britannica, Pospisil ha raccontato la sua storia nel blog Behind the Racquet, sottolineando i sacrifici che hanno segnato i suoi primi passi: “I miei genitori fuggirono dal regime comunista dell’allora Cecoslovacchia. Mio padre lasciò il lavoro e investì ogni risparmio nella mia carriera. Da ragazzo non capivo fino in fondo la portata di quei sacrifici, ma crescendo sentii sempre più la responsabilità di ripagarli”.

Il momento che segnò la sua consacrazione fu proprio in patria: “Le semifinali del Masters di Montréal mi diedero la fiducia per capire che potevo competere davvero con i migliori”, ha ricordato.

Parallelamente al percorso da giocatore, Pospisil maturò la convinzione che il tennis necessitasse di un cambiamento strutturale: “La prima volta che me ne resi conto fu durante una riunione ATP nel 2016: emerse chiaramente quanto fosse necessario dare ai giocatori una voce reale. Non so perché, ma sentii che dovevo essere io a fare il primo passo”.

Oggi, da protagonista della PTPA, ribadisce la sua missione: “Il tennis è rimasto indietro rispetto ad altri sport. L’obiettivo è creare una voce indipendente per i giocatori, che permetta di incidere su aspetti fondamentali come i montepremi, i viaggi, le condizioni di gioco e la distribuzione dei ricavi. Siamo vicini a un cambiamento importante, e continueremo a lottare perché i tennisti abbiano il peso che meritano nel sistema”.


TAG: