
Sinner smonta il servizio di Bublik: “Ho letto spalle e lancio di palla”


Prima ancora di entrare in campo, Alexander Bublik aveva scherzosamente definito Jannik Sinner un giocatore “creato da intelligenza artificiale”. Dopo il triplice 6-1 incassato dal numero 1 del mondo, il kazako non ha fatto altro che confermare la sua impressione: l’azzurro sembra davvero non umano.
Il dato che impressiona più di tutti riguarda il servizio: Bublik arrivava al match senza aver subito nemmeno un break in 59 turni di battuta giocati in questo US Open. Eppure, Sinner gli ha strappato il servizio già dopo due minuti, per un totale di otto break nell’intera partita. L’altoatesino ha vinto addirittura il 57% dei punti in risposta, ossia più di quanti ne abbia conquistati Bublik con la propria battuta.
Ospite negli studi di ESPN, Sinner ha svelato il segreto della sua prestazione: “Ho studiato la sua meccanica di servizio, osservando piccole differenze nella posizione delle spalle e nel lancio di palla. Da questi dettagli riuscivo a intuire dove avrebbe servito”. Un’analisi chirurgica, che spiega come sia riuscito a rispondere con efficacia anche a colpi da 220 km/h.
La tattica ricorda quella di Andre Agassi contro Boris Becker, descritta dallo statunitense nella sua autobiografia: Becker “svelava” la direzione del servizio tirando fuori la lingua, un dettaglio invisibile al grande pubblico ma decisivo per chi era capace di leggerlo.
In effetti, nel tennis d’élite ogni minimo segnale può fare la differenza. Esporsi con un lancio di palla troppo leggibile o con un movimento delle spalle prevedibile rappresenta un handicap enorme, come ha scoperto Bublik a proprie spese. I servizi più devastanti non sono necessariamente i più potenti, ma quelli più difficili da interpretare. È il caso, ad esempio, di Ben Shelton con la sua meccanica rapida e imprevedibile, o del leggendario Roger Federer, capace di rendere il servizio quasi impossibile da decifrare.
Un altro esempio era Nick Kyrgios, il cui gesto rimaneva identico sia che servisse esterno sia che colpisse al centro: con 220 km/h di potenza e un’esecuzione indistinguibile, il suo servizio era tra i più letali del circuito.
Il “trucco” svelato da Sinner non solo illumina la profondità del suo approccio tattico, ma mostra al pubblico quanto lavoro invisibile si nasconda dietro ogni grande prestazione. Non è davvero un’intelligenza artificiale, ma il suo tennis è frutto di studio, dedizione e capacità di leggere i dettagli come nessun altro. Ecco perché oggi il numero 1 del mondo sembra giocare un passo avanti a tutti.
TAG: Alexander Bublik, Jannik Sinner, Us Open, Us open 2025
Oltre ai fondi del kaffeèèe legge anche le spalle
Chi non gioca a tennis ad alto livello, e si esprime su tattiche, colpi, e chi più ne ha più ne metta, di solito è paragonabile alle solite chiacchiere da bar di quartiere dove tutti sono allenatori e ” capiscioni”. Credo bisognerebbe avere contezza di ciò che si va dicendo, dopo anni di lavoro fatica e studi approfonditi, altrimenti ci si pone inevitabilmente alle ironie di sorta. In tali casi, o si fa spallucce, o ci tocca annuire facendo finta di niente dando ragione al fenomeno di turno. Che ci vuoi fare, è sempre stato così, e sempre sarà così poiché non v’è cultura di sorta che possa scardinare certi modi di fare e di pensare. Allora consiglio, per l’ennesima volta, di leggere il trattato di Dunning-Kruger, (perché gli ignoranti pensano di avere sempre ragione) che spiega perfettamente le dinamiche mentali di certe persone. Se vogliamo avere un dialogo aperto, un confronto alla pari con chi ci ascolta o ci legge, bisogna partire dalle stesse conoscenze, sempre pronti però ad imparare l’arte dell’ascolto senza presunzione alcuna, forse riusciremo a migliorare stando zitti senza investire di parole vuote l’interlocutore di turno. Impresa assai ardua, ne sono consapevole, ma provarci è meglio che essere inermi. Chi vuol capire capisca, saluti.
Forse non hai compreso.Non era una balla ,lo trovi facilmente e si trattava di un tic che aveva Boris. A 20 metri forse tu non ci vedi ma un tennista professionista si. Comunque se trovi la dichiarazione che era tutto uno scherzo bene altrimenti,visto che le smentite non ci sono,direi di restare su quanto detto dai protagonisti anni fa.
Ma dai : Agassi vi ha preso in giro tutti quanti.
Chi ha giocato a tennis lo sa : è impossibile vedere la lingua dell’avversario da 20 metri di distanza, ma stiamo scherzando proprio.
E poi cosa c’entra la lingua con il servizio ?
Dai … 😆
Allora io scrivo un libro dove dico che riuscivo a capire dove tirava il mio avversario se guardavo come erano messi i lacci delle sue scarpe ? Funzionerebbe ? 😆
Ho i miei dubbi anche riguardo Sinner. Semplicemente è dotato di grandi riflessi ed ottima tecnica nella risposta, reazione e velocità.
Nessuno ha mai provato a leggere il servizio di Rafa dalla direzione oraria o antioraria della ravanata dello smutandato?
Scusate gli errori.E Boris faceva sporgere la lingua…
Alcuni anni fa Becker,ormai ritirato,chiese ad Agassi come fosse così bravo a leggergli il servizio quando si erano affrontati.
André gli rivelò al tedesco che dipendeva dalla posizione della lingua.Come alcuni atleti,vedi il compianto Drazen Petrovic,anche Boris faceva sporgere la racchetta e non si rendeva conto che la metteva a destra nel servizio al centro da destra e ad uscire da sinistra; invece sporgeva a sinistra nel servizio ad uscire da destra e quando lo piazzava al centro da sinistra.
Mi sembra molto semplicistico e riduttivo… quindi a giugno, quando ci ha perso da Bublik, non aveva studiato?
Come giocatore di poker , speriamo riesca a farlo altrettanto con le seconde di Carlos , perché si tira spesso fuori dai guai con queste.
@ Neytiri (#4473994)
Se lo ha detto, vuol dire che il vero discrimine è un altro
@ Neytiri (#4473994)
Oppure ha voluto fargli un regalo… vedremo…
Altamente probabile, ma credo nessuno divulghi questi dettagli se non dopo essersi ritirato,può essere controproducente… A me sembra una ingenuità, non da Jannik!
Può darsi che non sia un segreto, ovviamente non lo so ma immagino che che lo facciano tutti i più forti nei confronti degli avversari principali e di quelli col servizio migliore.
Si chiama “terrorismo psicologico”… pensate agli avversari di Jannik d’ora in poi quando vanno a servire contro di lui. “Ma se servo centrale me lo leggerà?” “Ma se servo uno slice a uscire me lo leggerà?” e via così con tutte le declinazioni del servizio. Magari è un pò semplicistico ma mi fa pensare.
Credo sappia quello che fa… Probabilmente aumenta l’ansia negli avversari, Carlos escluso
Bublik tanto non è interessato a cambiare la meccanica del suo servizio
Condivido, strano che si sia esposto. Di solito i segreti professionali li tiene per se. Agassi lo ha rivelato nella sua autobiografia ex post.
Non doveva divulgare un segreto del genere. Comunque Jan è il “Mentalist” del tennis.