
Fucsovics trionfa a Winston-Salem: terzo titolo ATP in carriera dopo una finale da montagne russe. Monterrey, vince Diana Shnaider: battuta Alexandrova in finale. Sorana Cirstea, fine di un digiuno lungo 17 anni sul cemento: titolo a Cleveland (Video)


Marton Fucsovics ha trasformato una quasi disfatta in un trionfo memorabile, conquistando il suo terzo titolo ATP in carriera al Winston-Salem Open 2025. Il 33enne ungherese ha superato in due set, 6-3 7-6(3), l’olandese Botic van de Zandschulp, al termine di una finale che ha avuto l’andamento di un vero e proprio percorso emotivo per il magiaro.
Partito in controllo assoluto, avanti 6-3 5-1 e con un match point a disposizione sul 5-2, Fucsovics ha visto la vittoria sfumare tra errori e tensione, arrivando a servire per restare nel secondo set sul 5-6. In quel momento cruciale, però, il veterano ungherese ha ritrovato lucidità, imponendosi al tie-break con maggiore solidità mentre l’olandese cedeva sotto il peso degli errori gratuiti.
“Sono senza parole, davvero. Ho avuto una lunga carriera e qualche trofeo, ma questo è il terzo. Ho 33 anni e mezzo, appartengo ormai alla vecchia generazione, ma sono ancora qui a vincere un ATP 250. Amo questo sport, continuerò a lottare finché potrò. È molto emozionante per me”, ha dichiarato il nuovo campione.
Per Fucsovics, noto per il motto “Every day, gym day”, si tratta del primo titolo in carriera sul cemento, il secondo dopo Bucarest 2024 e il terzo in totale, dopo il successo a Ginevra 2018. Con questo trionfo, diventa il secondo campione più anziano nella storia del torneo (dopo Adrian Mannarino, 34 anni, nel 2022).
Il cammino dell’ungherese è stato quasi perfetto: un solo set perso, contro Tallon Griekspoor al secondo turno, prima delle vittorie su Roberto Bautista Agut (tds n.14), Jaume Munar (tds n.12) e infine Van de Zandschulp, al quale ha impedito di conquistare il primo titolo in carriera.
Con il successo di Winston-Salem, Fucsovics risale dal n.94 al n.63 del ranking ATP, lontano dal best ranking di n.31 ottenuto nel 2019, ma di nuovo in piena corsa per chiudere la stagione da top 50. Van de Zandschulp, da parte sua, sale dal n.92 al n.72, confermando un torneo positivo nonostante l’amaro epilogo.
Sotto un cielo minaccioso e con la pioggia pronta a interrompere lo spettacolo, Diana Shnaider ha conquistato il titolo del WTA 500 di Monterrey 2025, superando la connazionale Ekaterina Alexandrova con il punteggio di 6-3, 4-6, 6-4 in 2 ore e 11 minuti di battaglia.
Per la 20enne russa si tratta del secondo titolo WTA 500 in carriera e del quinto trofeo complessivo in singolare, il primo in questa stagione. Da segnalare un dato curioso: dopo aver perso la sua prima finale WTA, Shnaider ha vinto le successive cinque disputate.
“Grazie al pubblico per essere venuto a sostenerci oggi, l’atmosfera è stata incredibile. È stato un piacere giocare e mostrare del tennis di alto livello, spero che vi siate divertiti questa settimana a Monterrey. Muchas gracias, ci vediamo l’anno prossimo”, ha dichiarato la campionessa durante la premiazione.
Una settimana di resistenza e qualità
Il cammino di Shnaider in Messico è stato tutt’altro che semplice. La russa ha chiuso imbattuta nei tie-break (4-0) e ha dovuto superare nei quarti una maratona di tre ore contro Elise Mertens, numero 13 del mondo.
Anche la finale ha riservato emozioni: dopo un primo set in controllo, Shnaider ha ceduto il secondo a un’Alexandrova più aggressiva. Nel parziale decisivo, però, ha ritrovato solidità, strappando subito il servizio e mantenendo il vantaggio fino alla fine, annullando entrambe le palle break concesse.
Ora testa allo US Open
Con il titolo di Monterrey in tasca e già due trofei di doppio conquistati in stagione (tra cui il WTA 1000 di Miami), Shnaider arriva a New York con fiducia. Debutterà martedì allo US Open 2025 contro Laura Siegemund, mentre Alexandrova affronterà Anastasija Sevastova.
Bisogna tornare al 2008, quando Sorana Cirstea vinse il suo primo titolo WTA a Tashkent, per trovare l’ultima volta in cui la rumena aveva conquistato un trofeo sul cemento. All’epoca Coco Gauff aveva solo 4 anni e i Detroit Shock sollevavano il loro terzo titolo WNBA. Da allora sono passati 17 anni, e sabato a Cleveland Cirstea ha finalmente interrotto quel digiuno, superando Ann Li con un convincente 6-2, 6-4 nella finale del Tennis in the Land powered by Rocket.
Per la 34enne si tratta del terzo titolo WTA in singolare, il primo dopo Istanbul 2021, e del coronamento di una settimana perfetta iniziata già dalle qualificazioni.
Una corsa sorprendente
Arrivata a Cleveland da n.112 del ranking, Cirstea ha dovuto affrontare un percorso più lungo rispetto a molte altre protagoniste del torneo. In totale ha disputato sette incontri, senza perdere neppure un set fino alla finale, con cinque vittorie su avversarie Top 100, tra cui spicca il successo nei quarti contro la n.19 Liudmila Samsonova.
In finale, dopo aver strappato il servizio all’avversaria nel quinto game del primo set, Cirstea ha mantenuto alta la concentrazione, concedendo pochissime chance alla statunitense. Anche sul 5-4 del secondo set, quando Li ha avuto l’ultima palla break, la rumena ha mostrato nervi saldi chiudendo con autorevolezza.
“È stata una settimana speciale per me. Sono arrivata senza aspettative, solo per giocare qualche partita, e invece mi sono ritrovata a vincere il titolo. Dal primo giorno mi sono sentita accolta, ho avvertito energia e vibrazioni positive. Mi sono davvero divertita in campo,” ha dichiarato Cirstea dopo la premiazione.
Verso lo US Open
Dopo questa vittoria, la rumena avrà soltanto pochi giorni per ricaricare le energie in vista dello US Open 2025, dove farà il suo esordio martedì contro l’argentina Solana Sierra. Ann Li, invece, scenderà in campo già lunedì contro Rebecca Sramkova.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Circuito ATP, Circuito WTA, Marton Fucsovics
A me dispiace per Botic. Ha vinto il migliore, ma visto che non è un ragazzino, il primo ATP sarebbe stato bello per lui che sembra sempre tanto educato e introverso.
Bravissimi Sorana e Marton, ottima settimana per entrambi!
@ Silvio74 (#4466319)
Vinse istanbul nel 2021. Grazie. Un abbraccio
sì.
Super Sorana Ciestea!
Fucsovics ha avuto una carriera al di sotto delle possibilità tecniche, per ragioni fisiche (ricordo il suo ritiro nel 2017 alla semifinale di Genova contro un giovanissimo Tsitsipas, che vinse poi il torneo, entrando in top100) e mentali. Questa vittoria lo ripaga un po’ delle delusioni di questi anni.
Ad integrazione, l’ultima finale vinta da Sorana e’ stata in quel di Istanbul ( aprile 2021 ) battendo la
Mertens.
Prima di questa finale vinta, la Cirstea ha disputato e perso l’ultima finale a Strasburgo , non a Stoccolma come scritto nell’articolo, nel maggio 2021 contro la Krejcikova.
Il suo problema principale è sempre stato un fisico fin troppo caricato(ma lui ha la fissazione dei pesi),che a causa di una scarsa elasticità spesso lo costringe a stop forzati per infortuni inoltre ha un braccio non proprio morbido.
Vale sicuramente ben più della sua attuale classifica,poi è da sempre la bestia nera degli olandesi a partire da Griekspoor…
Quoto tutto quello che hai scritto.
Sono contento per Marton, é sempre stato uno di quei giocatori che a vederlo sembrava meglio della classifica che aveva.
Complimenti a Soriana Cirstea.
Davvero incredibile vincere a distanza di 17 anni dal primo successo in un torneo.
Ha giocato davvero un grande tennis sta settimana.
Brava ed anche bella, ha uno stile d’altri tempi.