
“Andiamo in campo”, il segreto di Sinner


“Andiamo in campo”. Queste le tre parole magiche pronunciate da Jannik Sinner verso il angolo e in particolare Simone Vagnozzi subito dopo aver cacciato un “C’Mon” a pieni polmoni e aver stretto la mano ad un buonissimo Gabriel Diallo, a termine del loro match nella serata di Cincinnati. Una partita e giornata e dir poco surreale, con i problemi tecnici ed elettrici sofferti dal torneo… ma di elettricità in campo ne ha emanata moltissima anche il nostro n.1 e non sempre positiva. Jannik porta a casa un importante successo che gli consente di proseguire la strada verso la difesa del titolo dell’anno scorso nel secondo Masters 1000 estivo in Nord America, a meno di due settimane dall’avvio di US Open. Per le statistiche quella di ieri notte è stata la 23esima vittoria vittoria di fila su campi in duro per Sinner, la nona striscia più lunga nel nuovo secolo che pareggia quanto già scritto da Djokovic, ma in questo caso al nostro campione di Sexten dei record non frega un bel niente. Ha vinto, mostrando la solita durezza agonistica e mentale che lo sta elevando a vero monumento della disciplina, il tutto concentrato in quella terrificante risposta di diritto con la quale ha annullato il set point di Diallo sul 6-5 del tiebreak. Non c’è spiegazione razionale a tutto ciò, come abbia intuito la traiettoria di una bordata quasi sulla riga e quasi nell’angolino del rettangolo di servizio, e ancor meno c’è spiegazione a come sia riuscito ad arpionare la palla e depositarla letteralmente tra i piedi di un allibito Diallo, talmente sorpreso da esser disarmato. La zampata del campione, la lucida e feroce visione di chi non vuol mai perdere e trova un appiglio assoluto proprio quando il crollo nel precipizio pareva inevitabile.
Una vittoria importante e alla fine meritata, ma una prestazione non soddisfacente. Per questo Sinner, con volto tirato per non dire incazzato, si è rivolto al “Vagno” appena stretta la mano a Diallo intimandogli: subito in campo. Come quando si cade da cavallo e l’unica medicina è tornare immediatamente in sella, per cancellare all’istante paure e debolezze.
23 and counting 🙌
With his 6-2 7-6 win over Diallo, @janniksin ties Djokovic for the 9th-longest hard court win streak this century. #CincyTennis pic.twitter.com/I7IHeSEjkF
— Tennis TV (@TennisTV) August 12, 2025
In queste parole magiche c’è l’essenza di Sinner, il perché sia diventato il più forte di tutti e continua ad esserlo. Jannik è un concentrato puro di talento e voglia di vincere, una fame insaziabile di presentare ogni giorno una versione migliore di se stesso, principalmente a se stesso. La sua straordinaria normalità è animata da una cultura del lavoro impeccabile e il non accettare una prestazione non soddisfacente. Ieri contro Diallo ha prodotto momenti di buon tennis, in particolare nella striscia vincente del primo set, ma anche altre fasi incerte, con un controllo modesto del servizio (forse qualcosa nel lancio di palla non perfetto e anche un’eccesso di rotazione sulla palla all’impatto), un diritto che non sempre è stato consistente e preciso, e pure un rovescio meno incisivo e sicuro del solito. Diallo è tennista in grande crescita e fiducia, ha servito con potenza e attaccato quando possibile, capace di reggere discretamente il ritmo del nostro campione, seppur meno forsennato e continuo rispetto alle sue miglior prestazioni. Ma, in fin dei conti, è bene che sia andata così.
Sinner l’ha sottolineato a caldo dopo il successo: non è pensabile e nemmeno corretto che nella serata dell’11 agosto la sua prestazione fosse perfetta, vicino al picco massimo. C’è da difendere 1000 punti in quel di Cincinnati, obiettivo importante per tamponare il tentativo di assalto di Alcaraz verso la prima posizione del ranking; ma il vero grande obiettivo resta correttamente US Open, e spingere subito a tutta per arrivare al massimo del proprio potenziale così presto sarebbe un errore. Uno Slam lo vinci soprattutto strada facendo, affinando le sensazioni e la quantità di prestazione nell’avvicinamento e poi nei primi turni del Major, quando si cerca di far salire al massimo i giri del motore. Cincinnati è un magnifico torneo, lo si gioca da oltre 100 anni, ma resta un evento di preparazione al quarto Slam dell’anno. Aveva forse illuso la straripante vittoria contro Galan, uno schiacciasassi Jannik in quel match, ma la verità è che il buon colombiano non ha minimamente i mezzi per mettere in difficoltà un Sinner anche al 30, 40% del proprio potenziale. Diallo sì, serve in modo eccellente, ha la cattiveria agonistica e la spinta per poter dire la sua. E così ieri notte è stato. Non c’è stata mai la sensazione che questa partita Sinner potesse perderla, ma si era complicata per meriti di Gabriel e per difetti di Jannik. Qualche ritardo nell’aggredire la palla, forse sensazioni non così buone, colpi meno fluidi e precisi rispetto alle giornate ottime. La vittoria è arrivata, la soddisfazione per la prestazione no. Come si rimedia? “Andiamo in campo”. Vagnozzi annuisce e corre a bloccare un campo.
Di immagini ne abbiamo solo un frammento via social, ma certamente Jannik in quella sessione di allenamento post partita richiesta a gran voce avrà azzannato ogni palla tirata dal suo coach con una veemenza e intensità brutali, per cancellare ogni dubbio tecnico della sua prestazione e andare a nanna con altre sensazioni. Cesti di servizi (si legge nel commento social, oltre cento battute senza una pausa… questo il main focus del lavoro post partita), magari anche dei diritti cross dal centro tirati nei pressi delle righe, e non fuori; rovesci cross sicuri e precisi; in generale impatti più puliti e fluidi. È con questa voglia di migliorarsi e non accettare una versione di se stesso insoddisfacente che si diventa campioni. E una partita un po’ più ruvida e con qualche spigolo da limare alla fine può tornare utilissima per capire dove lavorare e concentrare la massima attenzione. Tornando subito in campo, anche alle 22 passate dopo due ore di match intenso…
Marco Mazzoni
TAG: Gabriel Diallo, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Masters 1000 Cincinnati 2025
Allora, Detu ora cercherò di farti capire perché ho un’idea su Markux che non mi permette di essere duro o attaccarlo in quanto troll o odiatore seriale di Sinner.
Penso che non sia un vero e proprio troll.
Parto da lontano.
Ho un amico, un caro amico, col quale parlo tantissimo di tennis e col quale praticamente mi trovo quasi sempre in disaccordo. E’ però un vero amico, abbiamo anche caratteri differenti e mi disse, qualche anno fa, che si divertiva a fare qualche trollata nei siti di ogni tipo. Erano goliardate che mi faceva leggere e mi facevano sorridere, non tanto per quello che scriveva quanto per il divertimento che provava con queste cose. Non è nel mio carattere e io queste cose non le faccio.
Quando leggo certi commenti mi viene da pensare che dietro il nome di Markux ci possa essere una persona come il mio amico e che quindi non necessariamente è un co…one…
Pertanto leggo e cerco di capire. Su di lui e su qualcun altro vedi un astio bello forte nei confronti di Sinner, ma non ci vedo una cattiva persona. Per questo, quando percepisco che potrebbe esserci solamente un potenziale “amico” cerco di togliere la mia e la loro parte migliore facendo qualche domanda, non attaccando e usando sempre la buona educazione (non sempre ci riesco). Il troll, il vero troll, provoca e insulta, non usando mai l’educazione, il buon senso, la voglia di confrontarsi. Con la sua risposta mi ha fatto capire che non è un troll.
Non sopporta Sinner ed è difficile capire quale è il motivo, ma in fondo in fondo il suo astio lo porta a provocare e di rimando riceve risposte a tono, pesanti, aggressive che invece di aprire ad un dialogo o a una distensione dei toni accende maggiormente l’attrito e moltiplica le provocazioni future.
Tutto qui, Detu. Forza Sinner sempre.
@ Detuqueridapresencia (#4457394)
Non so Detu…
Ho una mia idea su Markux e su qualcun altro.
Avrò modo di spiegarti prima o poi…
Beh, devo essere sincero, sono contento che tu abbia almeno risposto. Grazie.
Mi piacciono che persone che si espongono con i pronostici, giustificando la previsione senza paura di sbagliare.
Ma non posso pretendere che lo facciano per me. Peccato però.
Io ti dico il mio.
6-3 6-3 per Jannik
Ma che vuoi che pronostichi sto figurante. Odia Sinner come se gli avesse rubato la merenda all’asilo e crede di essere spiritoso con battutine acide da zitella penitente e quell’atteggiamento passivo aggressivo da cui trapela sordo livore, inconcepibile da persone normali.
Non conosce nemmeno la materia di cui parla. Potrebbe essere un forum di caccia e pesca e lui farebbe le stesse battute piene di astio contro storni e branzini.
@ von Hayek (#4457202)
“Diciamolo finalmente Pele Arantes do Nascimento..”: il nome era Edson Arantes do Nasacimento detto Pelé.
OK, ma qui si faceva l’ esempio di Alcaraz che non mi pare evidenzi nulla di meno, semmai di piú, dei vari Gonzales “de pedra”, Philippoussis, Roddick, Baghdatis…
Medvedev o Zverev mi sembrerebbero allo stesso livello dei suddetti.
Comunque come giustamente scrive qualcuno, non lo sapremo mai.
Caro Pippo, raramente faccio pronostici, l’ultimo lo feci a Montreal dicendo che Lucia con la Tauson facendo la partita perfetta, 3 game li portava a casa e infatti perse 6-1 6-2, più preciso di così non saprei. Magari la prossima volta pronostico le percentuali al Servizio ma li dipende dal vento che soffia e quindi e’ aleatorio.
Mi viene da sorridere. Veramente. E un giorno ti spiegherò perché, ora non posso.
E’ palese che i tuoi commenti spesso sono un misto di provocazioni intrise di una speranza recondita.
se domani beccherà…. che se ispirato….
Ci sono due se minuscoli ma grandi come una casa.
Il tuo discorso è logico e scontato. Vale per tutti in tutte le partite.
Sinner infatti ha perso contro nei primi turni di Halle contro un Bublik in palla, ispirato e che ha poi vinto il torneo.
Penso che questi se e questi ma vengano utilizzati per poter dire, nella rara ipotesi che succeda quel che pronostichi, “…. Non capite niente, io questo ve l’avevo detto un giorno fa…”… se poi non si verifica: silenzio.
Serve un pronostico netto e preciso Markux. Netto e preciso.
@ il capitano (#4457242)
…e Tsonga , Kevin Anderson, Ruud, Thiem e Berrettini (pur con tutto l’affetto per Matteo…)
Abbiamo frainteso tutti quanti, in realtà Jannik era ansioso che prendessero subito un campo per la rivincita del calcio-tennis con Vagno Ferrara e Cahill di qualche giorno fa
@ Markux (#4457262)
Te piacerebbe eh .. invece prepara il Maalox che è meglio
Penso sia più una sublimazione: la vaporizzazione diretta dallo stato solido. Di cosa? Non si può dire. 😆
Ma gli stai pure a rispondere seriamente al saltimbanco!
Il doposcuola non servirà a nulla se domani beccherà un Mannarino in palla che se ispirato manda ai matti l’avversario di turno chiunque sia e questo e’ un cliché per il Francese.
Poteva metterci anche Don Budge, Tilden e perché no, Fred Perry.
Un proverbio russo (identico al corrispondente italiano) recita “Куй железо, пока горячо” [Kui zhelezo pakà garichò = Batti il ferro finché è caldo].
Io l’ho leggermente modificato (Sinnerizzato?): “Хуй железный пока горячий” [Khuy zheleznyi pakà gariachiy = Il c*z*o è di ferro finché è caldo].
Caro Mazzoni, la mia maestra delle elementari sarebbe morta di infarto se avessi scritto “a Sinner non gliene frega niente” e “incazzato”, per lo piu’ nello stesso articolo.
Forse sono un purista della lingua, ma non sarebbe meglio manternere uno stile leggermente piu’ elevato?
Lo dico come un ammiratore di livetennis ed in particolare del suo lavoro che e’ sempre molto competente e accurato.
Hai dimenticato il sociopatico Nicolino Kyrgios.
Diallo è un giocatore moooolto interessante.
Mi aveva colpito già in Davis.
A rete non ha ancora la mano educata. Ma può farcela.
A te da bambino ti hanno picchiato forte. LOL
Secondo me no. 100% tennis. stop.
Ad avercene oggi di giocatori come Safin Roddick e mano de pedra gonzalez. Sicuramente 3 spanne sopra ai vari tsitsipas medvedev e zverev
Calimocho e Cuba Libre per la precisione…
Solo una 1/2 ora,tanto per capire cosa poteva essere migliorato e corretto.Mica e’ così grave!!!
Ma non ci sono e quindi devi impazzire….
@ Markux (#4457069)
@ Markux (#4457069)
Numero 1 del mondo, 4 Slams tra cui WIMBLEDON e altre grandissime soddisfazioni che ci dovrà dare. Mi dispiace per te , ma non c’hai capito un c…. a tifare contro JANNIK SINNER
Caspiterina!
Tutti insieme!?!?
Diciamolo finalmente
Pele Arantes do Nascimento non c’aveva Gentile che gli mordeva le caviglie,
Brignone ha vinto perchè Annamarie Pröll ha deciso di smettere,
Verstappen contro Ascari non avrebbe avuto “chances”!
P.S. “… se nel Circuito c’erano …”! CI FOSSERO
La tua!?! Non c’è nessun dubbio!
Non solo, avrebbe acquisito un bonus tale che il margine fra i due si è dilatato. Vedremo da qui agli US OPEN.
Se ha perso l’opportunità di un Grande Slam ma ha guadagnato davvero quello che sostieni…beh, è veramente la dimostrazione vivente che si impara dalle sconfitte.
Imbecillità allo stato liquido tendente al gassoso..
Prendo a prestito parole del grande Troisi.
“Mo’, me lo segno proprio!”
Concordo pienamente, il talento ha tanti aspetti, quello di Sinner è principalmente declinato sul piano mentale. È un suo elemento di forza come è un elemento di debolezza in Musetti (durante la partita con Bonzi imprecava come un giocatore amatoriale di circolo con frasi che denotano una incapacità totale a diventare adulto da solo).
Sinner orgoglio di noi italiani! Sei il più forte!
CONFERMO !
GRANDISSIMO………!!!!!!!!!!!!!!
NON NECESSITANO ALTRI COMMENTI……………………….!!!!!!!!!
Mannarino fu uno di quelli che lanciò frecciate al veleno contro Sinner durante il periodo Clostebol…dobbiamo aspettarci un bagel?
@ Pippolivetennis (#4457150)
Stamani ero in campo con un tizio del 1959,ex B1 e giocatrice di tornei ITF Senior,uno che picchia.Nelle pause per riprendendere fiato (io,non lui)mi dice commentando Sinner: è strabiliante come nei momenti di tensione non solo giochi meglio ma sia clamorosamente rilassato:Diallo serve un missile e lui, col compasso lungo che ha,arriva su una palla così (vincente per tutti) e scaraventa una risposta fulminante.Il canadese fa tutto giusto ma di là nessuna contrazione muscolare,nessuna racchetta stritolata,nessun contenimento…solo elastica potenza.
Certo,Parigi ne ha mostrato il volto “umano” ma l’impressione è che quel match abbia migliorato più l’italiano che consolidato lo spagnolo.
Che quarto-finale
Sai che nova-cek…
Uno dei più intelligenti commenti che abbia mai letto.
Bravo Pier, leggo sempre con attenzione le tue osservazioni, continuerò a farlo molto volentieri.
Top
Alle 10 di sera??
Confermo, sé in top ten avesse competitor seri come Davydenko, Simon, Blake, Verdasco, Juznyi, Fish, Tipsarevic, Almagro, Gasquet, Enqvist, Bjokrman, Pioline, Novacek.
Quando mai sarebbe riuscito a battere questi fior fior di top 10 e decine di altri simili?
E Lacoste non lo vuoi considerare?
Ma poi Nadal e Djokovic erano diversi da lui?
Basta un TB, pure vinto, e i ratti come te tornano alla luce?
Che vita di m… sperare in un set perso di Sinner
Giustissimo…
tra l’ altro il Federer vince una carriolata di Slam, i suoi primi 10 Slam, contro i seguenti finalisti…
Wimbledon – Philippoussis
AO – Safin
Wimbledon – Roddick
US Open – Hewitt
Wimbledon – Roddick
US Open – Agassi (vecchio, ingrassato e calvo)
AO – Baghdatis
Wimbledon – Nadal (teen-ager)
US Open – Roddick
AO – Gonzales
…
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
Scusa Marcux, ma è proprio qui che ti sbagli.
È proprio questa la differenza tra i numeri 1 e gli altri.
C’è un limite invisibile tra passione e ossessione.
Fanatico Sinner?
Chi non simpatizza ci vede fanatismo, chi lo tifa ci vede passione e DNA da n.1.
No mio capitano, l ha fatto anche lui l altro giorno. Almeno era qui su un articolo di LT
Al di la delle idiozie che scrive il solito Markux, vale a dire paragonare Sampras ed Agassi che appartenevano ad un’altra epoca, mi sembra che i risultati di oggi confermino senza ombra di dubbio che Djokovic di oggi non è superiore al Sinner di oggi, e probabilmente neppure il Djokovic di ieri.
L ha fatto anche Carlitos. Invece è estremamente sano, altro che fanatismo.
Nel mio piccolo (sono un progettista) fo la stessa cosa quando per un motivo qualsiasi (non necessariamente dipendente da me) ho dato prestazione non all’altezza: subito al lavoro. E ti garantisco che serve eccome
https: //tennisabstract.com/reports/winners_errors_leaders_men_last52.html
datro riferito alle ultime 52 settimane. Hanno lo stesso rapporto di 1,3. Il dato è piuttosto interessante, perchè il rapporto più alto, che è quello di Mpteshi Perricard, 1,6. Va detto che il francese ha giocato solo 22 partite, ma se andiamo a vedere giocatori come Rublev o Fritz, che ne hanno giocato parecchie, sono ad 1,4 lo statunitense ed a 1,5 il russo, si dimostra che non è poi così significativo rispetto ai risultati conseguiti avere un alto numero di vincenti rispetto agli errori. A mio parere il dato più importante è la percentuale di W/E rispetto ai punti conseguiti, che, quanto più è bassa, tanto più significa che il risultato dipende dalla regolarità del tennista. Infatti la percentuale di W rispetto ai punti di Sinner è 18,5%, mentre quella di Alcaraz è 22,2%, di E Sinner 14,5%, Alcaraz 17,3%.
Povero Vagno che probabilmente voleva andare a cena ahah! Scherzo…da queste cose si capisce perché è il numero 1, professionista vero.
Pollice su
In bacheca
Primo, non lo sapremo mai…
Secondo, non è colpa sua…
Terzo, secondo me un Alcaraz nella sua migliore giornata avrebbe dato una bella ripassata pure ai citati…
Vabbè, quello che faceva Nadal.
Quando non era soddisfatto,dopo la partita andava a finire il lavoro incompleto.
Per non parlare di Budge, Laver, Emerson ma anche il NS buon vecchio (e simpatico) Pietrangeli…
Ahahahah (*-*)
Vagnozzi, non viziarlo!
“accettare le situazioni che si presenteranno in campo” non è una frase stupefacente: ogni giocatore, soprattutto gli attaccanti anche da fondo,faranno di tutto per imporre il proprio gioco e,se l’avversario farà opposizione,cercheranno la chiave tattica per riuscirci comunque.
Ciò che invece mostra di diverso Jannik è l’autoanalisi.Spesso i giocatori non sono lucidi,gli mostri i dati e non afferrano al volo,anzi hanno sensazioni non proprio il linea con quanto accaduto.Quindi si riguardano i match,il coach mostra alcuni aspetti del gioco e si comprende il perché dell’errore e come non riproporlo.
Sinner invece è un po’ uno Schumacher: torna ai box e non dice che la macchina non andava ma spiega ai rispettivi meccanici perché non andava,fornisce le indicazioni su cui lavorare.
È estremamente scrupoloso ma anche intelligente nel cogliere questi elementi,la sua mente non ha momenti di smarrimento,la chiave è già per lui evidente,il team monitora e magari dà qualche suggerimento ma tutto parte dal giocatore.
È probabilmente per questo che non si dispera mentre altri dimostrano di non capirci nulla,s’infuriano o sono in preda allo sconforto perché non si capacitano di ciò che accade.
Lui no, è lucido,rilassato nella tensione,nessuno spreco di energie.
Qualcuno scrisse che è un giocatore costruito: no,si è costruito da solo,si conosce benissimo,percepisce l’errore e come risolverlo.
Questo è talento.
Mi sa che non seguite tanto Sinner fuori dal campo..come dice Sonego è un autentico cazzaro, oppure come dice, in vacanza mi piace bighellonare e fare niente con gli amici a lanciare le palline con la biro come facevo da bambino..la differenza è che non va ad Ibiza ma nella piazzetta di Sesto…datemi retta Sinner è un fanciullone che però quando si lavora si lavora…
Qualcuno ha a portata di mano il dato statistico del 2025 su Sinner ed Alcaraz relativo al totale dei vincenti e degli errori non forzati ?
Giuste considerazioni. A volte sembra che questa sua maniacale ricerca della perfezione inibisca gli altri aspetti della sua vita. Però, voglio dire, fatti suoi e la vita è la sua. Certo che si, sembra tanto inquadrato, proprio.
Clicca qui per visualizzarlo.
Il Segreto di Sinner e’ la pochezza degli avversari, vedi se nel Circuito c’erano i vari Sampras, Agassi e i Federer- Djokovic- Nadal ventenni come abbassava la cresta, anzi il cappellino.
L’artiglio divino ha colpito Diallo.
Spero che il campo prenotato non abbia nessun allarme.
Jannik ha giocato la partita peggiore si duro da anni a questa parte ed ha vinto 2 set a 0.
Per capire la differenza abissale con gli altri.
Volevamo un Nadal anche noi vedendolo trionfare a Parigi lo abbiamo ricevuto sul duro.
Pare che i roditori rappresentino il 46% dei mammiferi al mondo, quindi in ottima compagnia…
Che le cose non riescano a pennello nelle prime partite toste (e quella con Galán non lo era) lo si sapeva, perché occorre ancora acclimatarsi e trovare il giusto assetto, ma in questo Sinner è ben più avanti del rivale inseguitore, che ha perso nettamente un set con uno (Dzumhur) che non aveva certo nel servizio e nei campi veloci la chiave del suo gioco… Sappiamo che Cincy favorisce molto i big server (basti pensare che Opelka ha eliminato un gran palleggiatore come De Minaur) e con l’avversario di ieri la situazione era proprio quella… Jannik ha poi sofferto per modo di dire, ha rischiato di andare al terzo solo perché Diallo nel secondo set non voleva proprio saperne di farsi brekkare. Ed è normale, quindi, che si arrivasse alla roulette del tie-break… ma non ha mai dato l’impressione di non farcela. Dei due chi andava a motore fuori giri non era certo lui, il terzo set probabilmente sarebbe stato come il primo.
Clicca qui per visualizzarlo.
Tante parole, pochi fatti. Ieri ha faticato contro un avversario in giornata nerissima commettendo un miriade di errori, se gioca così durante il torneo Alcaraz ha già in pugno la vittoria…
magari fosse stata coca-cola…
LO faceva anche Nadal…
Più volte ho fatto riferimento all'”etica protestante” di Sinner, intesa, in senso weberiano, non ad un’adesione confessionale, ma ad un habitus mentale. Questo episodio ne è un’ulteriore manifestazione. Credo, comunque, che, anche se non va ad Ibiza a sbagasciare, come si dice dalle mie parti, non significa che non si diverta. Solo vuole che resti un fatto intimo e privato. Il berettinismo non fa per lui…e per fare il padre di famiglia c’è, obiettivamente, tempo…
Forza Jannik, non cambiare mai, non mollare mai!
Portati dietro in allenamento anche il Mus e Nardi se riesci un paio di volte..
Contrariamente agli altri, Jannik abbastanza spesso pretende un allenamento subito dopo un match, per correggere le cose che ha sentito deficitarie o imperfette, anche dopo una partita vinta. E non mi pare che … sia morto. Fanatico? No, professionista al massimo livello.
Così potresti cancellare i sogni di hater, anti-fan, rosiconi, frustrati e sfigati che si immaginano una possibile vittoria, al terzo, di Diallo (che pure non ha mai dato la sensazione di comandare o controllare l’incontro).
Una colonia di roditori grandi e piccoli (dai capivara alle pantegane, passando per le nutrie fino alle povere cavie) che stanno ancora piangendo per la “certa” (e meritata!) vittoria di Dimitrov a Londra…
Attento, potresti essere denunciato alla Protezione Animali!
Bravo Jannik, il ferro va battuto quand’è ancora caldo. Dopo le due partite deludenti vinte solo in due set, è meglio che migliori che hai molto da perfezionare. Prendi esempio dal piccolo titano spagnolo che sarebbe andato a mangiare la pizza con 2 litri di coca-cola!!
Sono usciti entrambi insoddisfatti, ma per ragioni molto diverse…Diallo alla stretta di mano aveva tutta l’espressione di chi ci aveva creduto parecchio, e giusto sia così, ma il campione anche nelle difficoltà è emerso dalle nubi in un nanosecondo. Un match freghereccio, più complicato di quanto ci si aspettava, e comunque molto funzionale al prosieguo del torneo.
Arrivare al tie break contro un big-server non è particolarmente strano; il difficile è vincere il tie break dopo aver annullato un set point con una risposta stratosferica.
Infatti, l’allenarsi “in privato” e lontano dai riflettori, per correggere imperfezioni, anche subito dopo una partita vinta… è quello il lavoro vero.
Comunque secondo me se avesse perso il tiebreak avrebbe vinto 6-3 al terzo. Non gli entravano i colpi non vuol dire che non stesse controllando il match
una continua, ossessiva, ricerca della perfezione.
nessuno può sostenere nel circuito una mentalità simile..
Djokovic in questo gli somigliava, ma il serbo fuori dal campo era molto diverso… ad esempio si è fatto una famiglia
Ecco quello che vorrei capire è se una moglie e poi magari un figlio andrebbero ad ammorbidire questa maniacale routine di Sinner.
Sempre che sia nei suoi piani durante la carriera naturalmente..
Per dire a Musetti è servita per calmarsi, trovare equilibrio, nel caso dell’altoatesino non saprei..
Era quello il segreto di sinner.
Avrebbe dormito male con le cattive sensazioni lasciate da alcuni colpi che proprio sembravano non riuscire…
Infatti: causa: lavoro; effetto: risultato in campo.
Clicca qui per visualizzarlo.
Tornare in campo dopo il match e’ un po’ morire, il fanatismo porta male.
Per Alcaraz il lavoro vero è ad Ibiza! e c’è una bella differenza mio caro ipocritello!
Clicca qui per visualizzarlo.
Paranoia allo stato solido
Ma il segreto non era: ” Dietro le quinte e’ il lavoro vero”