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David Nalbandian: L’uomo che batté Federer, Nadal e Djokovic nello stesso torneo

18/12/2025 18:02 3 commenti
David Nalbandian nella foto - Foto Getty Images
David Nalbandian nella foto - Foto Getty Images

Pochi giocatori, negli ultimi decenni, hanno sprigionato talento puro come David Nalbandian. Non tutti possono vantare il soprannome di El Rey, un appellativo che rendeva omaggio alla sua capacità naturale di aprire il campo, disegnare diagonali impossibili, reggere il ritmo dei più forti e farlo con un’eleganza quasi irritante per semplicità. Genio assoluto del tennis argentino e mondiale, unico uomo capace di battere Federer, Nadal e Djokovic nello stesso torneo, Nalbandian resta una figura che ha ancora molto da raccontare… e tanti ricordi da rispolverare.

La sua carriera è un concentrato di emozioni fortissime, di momenti luminosi e di ferite mai del tutto rimarginate. Tra tutte, la Coppa Davis occupa un posto speciale: al tempo stesso grande rimpianto e carburante emotivo della sua vita sportiva.
“La Davis era un’altra cosa, un’altra pressione, un altro piacere”, racconta Nalbandian senza filtri. “Rappresentavi il tuo Paese, sentivi un legame fortissimo con la gente. Oggi, con il nuovo formato, quella sensazione di località si è persa”.

Il giudizio sul formato attuale è netto: non gli piace. Eppure, David riconosce che oggi sarebbe forse più semplice gestire il calendario. “Io pianificavo tutta la stagione intorno alla Davis. Mi toglieva tempo e tornei, ma lo facevo sempre. Era una sensazione che non avrei mai provato in nessun altro evento”. Nalbandian è sempre stato un tennista fuori dagli schemi, quasi controcorrente: uno che ha vissuto in prima linea l’esplosione dei Big Three e che, in qualche modo, ha anticipato l’evoluzione del gioco moderno.

Emblematica, in questo senso, la sua confessione su come affrontava i match più importanti:
“Negli Slam uscivo in campo con l’idea di stancare l’avversario nel primo set. Non mi importava vincerlo. Sapevo che lui avrebbe corso molto più di me. Io cercavo di non forzare, niente vincenti inutili. Quando iniziava il secondo set, io ero a zero e lui già a metà serbatoio”. Una strategia affascinante, che però a volte gli è costata cara. Nalbandian, infatti, non è mai riuscito a conquistare un titolo del Grande Slam, nonostante alcune occasioni davvero ghiotte.

La più dolorosa resta senza dubbio l’Australian Open 2006. Dopo aver vinto la Masters Cup a fine 2005 battendo Federer in una finale memorabile, David volò fino alle semifinali di Melbourne e si portò avanti di due set contro Marcos Baghdatis. In finale lo attendeva di nuovo Roger Federer: sembrava l’occasione perfetta. Ma tutto svanì.
“Non me l’aspettavo quella sconfitta. È una partita che avrei dovuto vincere. Se fossi arrivato in finale, credo che avrei potuto battere di nuovo Roger. Venivamo dalla finale del Masters di due mesi prima”. Nessun rimpianto ossessivo, però: “Nel tennis non hai tempo né per festeggiare troppo né per deprimerti a lungo. È un circo che si muove velocissimo: devi restare sempre sul treno”.
Se c’è un torneo che ha scolpito Nalbandian nella memoria collettiva, quello è il Masters 1000 di Madrid 2007. Una settimana irreale, culminata con le vittorie consecutive contro Nadal, Djokovic e Federer.
“Venivo da un anno difficile, ero sceso in classifica. Nel secondo turno ho salvato match point contro Berdych. Poi ho iniziato a sentirmi benissimo. Contro Rafa non avevo mai giocato: mi sono sentito a mio agio da subito. Con Nole sapevo sarebbe stata durissima, ma stavo giocando troppo bene. Con Roger… era il classico. Quel match fu speciale. Sono cose che capitano una volta nella vita, e a me è successo quella settimana”.

Proprio per questo, Nalbandian è una delle voci più autorevoli quando si parla di Big Three. E la sua posizione è chiarissima:
“Per me non ci sono dubbi: Djokovic è il migliore di sempre. I numeri parlano da soli. Poi è normale che a qualcuno piaccia di più Federer o Nadal, che hanno avuto un impatto simbolico enorme. Ma Nole è il più grande. E, soprattutto, si sono migliorati a vicenda: senza uno, gli altri due non sarebbero stati gli stessi”.

Parole che chiudono il cerchio su una carriera unica, forse incompleta nei titoli Slam, ma straordinaria per talento, visione e autenticità. David Nalbandian resta uno di quei geni irripetibili del tennis moderno, di quelli che ti fanno pensare a cosa sarebbe potuto essere… anche se, come direbbe un certo maiorchino, “if, if, if doesn’t exist”.



Francesco Paolo Villarico


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3 commenti

Il saggio (Guest) 18-12-2025 19:14

Verissimo giocatore completo e di grandissima qualità da fondo campo e dotato di buonissima mano, è uno dei tanti insieme a del potro, Soderling ecc che hanno vinto meno di quanto potevano per la sfortuna di essere stati all apice in contemporanea con i Fab3.

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Bagel 18-12-2025 19:08

Un fenomeno della racchetta, molto discontinuo ma quando aveva la settimana buona era sovrumano e bellissimo. Le vittorie contro Federer Nadal e Djokovic sono di Madrid 2007 (duro indoor), quando erano già 1 2 e 3 del mondo. Nello stesso torneo batté Berdych e Dal Potro.
Un mese dopo vince anche Bercy ribattendo Federer e Nadal

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A.Gravi 18-12-2025 18:36

Uno dei miei giocatori preferiti. Peccato che non abbia mai voluto impegnarsi seriamente (riteneva che la salute mentale fosse più importante che ossessionarsi nel tennis). Il più forte giocatore a non aver vinto uno Slam a mio parere.

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