La russa non intende giocare esibizioni Altro, Copertina

Maria Sharapova: “Non voglio essere una versione triste di me stessa. Amicizie sul tour? Lo spogliatoio era il mio ufficio”

25/11/2025 13:30 4 commenti
Maria Sharapova
Maria Sharapova

Maria Sharapova è una di quelle atlete che ha lasciato un segno indelebile nella storia del tennis e non solo. Anche se da anni vive la sua vita in modo riservato, con apparizioni mondane non così frequenti, è rimasta una presenza costante nel mondo mediatico per il suo indubbio fascino personale e il suo lascito come giocatrice, fortissimo in Russia ma in tutto il mondo. Quando Maria “appare”, non lo fa mai a caso, ogni sua presenza o interviste genera interesse. Nei giorni scorsi la siberiana è stata ospite dello show di David Rubenstein, un podcast molto seguito dove generalmente sono intervistate celebrità dello spettacolo, più che sportivi. La cinque volte campionessa Slam ha raccontato aspetti interessanti, con una risposta sincera su come cambiò radicalmente la sua vita dopo la clamorosa vittoria a Wimbledon nel 2004, quando ancora teenager sconfisse in finale la super campionessa Serena Williams, e anche su rapporti con le colleghe ai tempi della sua attività Pro.

“Molte cose sono cambiate dopo quella la vittoria, in meglio e in peggio” racconta Sharapova. “Sei una ragazza giovanissima e ti piomba addosso tutto ciò che non ti saresti mai aspettata nella vita. È la tentazione di dire sì a un sacco di cose, quando in realtà dovresti dire no e tornare al lavoro, a ciò che ti ha resa campionessa quel giorno. Perché mentre tu vinci, gli altri si allenano per batterti al torneo successivo”.

“Poco dopo la vittoria sono volata a Los Angeles. Il mio coach era lì e di solito stavamo da lui. In quel periodo non avevamo molti soldi, vivevamo in hotel. Dopo Wimbledon il mio agente ci migliorò la stanza, c’era perfino una paperella gialla accanto alla vasca. Lo chiamai e gli dissi: ‘La vittoria a Wimbledon è la cosa migliore che mi sia mai capitata’. E lo diceva un’adolescente.”

Inevitabile anche tornare alla vittoria del Roland Garros 2012, il torneo che le ha permesso di completare il Career Grand Slam. “Non pensavo di percepire tutta la forza di quella vittoria, ma è stato davvero fantastico, perché la terra battuta è una superficie durissima. Metteva a nudo tutte le mie debolezze. Per un atleta che gioca davanti a migliaia di persone, sapere di avere un punto debole preciso nel proprio gioco e riuscire a trasformarlo sotto gli occhi del pubblico in un punto di forza è qualcosa di potente.”

Maria ripercorre anche gli inizi, in Russia. Era davvero molto piccola… “Ho iniziato a giocare a quattro anni. Mio padre mise da parte un po’ di soldi e mi portò in treno da Sochi a Mosca per un evento espositivo con Martina Navratilova. C’erano centinaia di bambini. Ma lei lo portò da parte e gli disse: ‘Sua figlia ha talento. Dovete andare dove questo talento può essere sviluppato’. Mio padre leggeva ogni giornale, ogni articolo. Vide che la famiglia Williams e Anna Kournikova si erano allenate in Florida e decise di andare lì. Ma non avevamo quasi soldi. Arrivammo con 700 dollari. Mia madre rimase a casa per due anni cercando di ottenere il visto. Siamo arrivati all’accademia di Nick Bollettieri e abbiamo bussato in piena notte. Ci chiesero: ‘Dove sono i vostri soldi?’ e noi rispondemmo: ‘Non ne abbiamo molti’. Con il tempo mi diedero una borsa di studio.”

Interessante anche il passaggio sull’argomento amicizia nel tour. Sharapova era nota per non essere generosa di parole dolci con le rivali. Ha spiegato così il perché. “Sono sempre stata molto diretta nei rapporti tra atleti. Mi è sempre risultato difficile dire: ‘Magari beviamo qualcosa insieme o andiamo a cena?’. Come dire: farò di tutto per batterti domani, con il pugno alzato davanti a te, e poi dovrei abbracciarti? Non aveva mai senso per me.
Neppure le chiacchiere nello spogliatoio erano il mio forte. Ero sempre estremamente concentrata. Lo spogliatoio era il mio ufficio e non ci ho mai passato troppo tempo.”

C’è però un capitolo della sua carriera in cui una lunga rivalità si è trasformata in un rapporto di amicizia sincera dopo il ritiro: Serena Williams e il suo inaspettato arrivo alla cerimonia della Hall of Fame. “Mi sarei sentita a disagio, perché quella scelta l’ho fatta io. Le ho detto: ‘Non c’è nessuno che vorrei su quel palco più di te’. E lei: ‘Per me è un onore’. Sarebbe potuta andare diversamente. Per fortuna non è successo. È stata incredibile. Il suo discorso era forte ma anche personale. C’è stato un momento, nei primi 5-10 secondi, in cui è salita sul palco e nella sala è calato il silenzio. Ho pensato: credo che abbiamo ottenuto ciò che volevamo.”

Nonostante tutto l’amore per il tennis e l’ammissione di sentire nostalgia del campo, non c’è nessuna intenzione di tornare. Neppure per delle elibizioni “Penso che la risposta più onesta sia questa: non voglio essere la versione triste di ciò che ero. Amavo la velocità, la reattività, la potenza di questo sport. Quando non giochi per tanto tempo, tutto questo svanisce.”

Mario Cecchi


TAG:

4 commenti

cataflic (Guest) 25-11-2025 14:11

Lei era splendida, però ha dato il via ad un modello di tennis orizzontale troppo monodimensionale e ha rinforzato il concetto di separazione dei vari team giocatrici negli spogliatoi.

4
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Taxi Driver
OspiteSgradito (Guest) 25-11-2025 14:05

Bella come poche.
Carismatica come nessuna.

3
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
chase (Guest) 25-11-2025 13:44

“Come dire: farò di tutto per batterti domani, con il pugno alzato davanti a te, e poi dovrei abbracciarti? Non aveva mai senso per me.” stessa visione di Qinwen, di certo non un bel modo di campare

2
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
enzola barbera (Guest) 25-11-2025 13:38

Che donna Maria, né ero innamorato pazzo! Dovevate vederla in bikini quando aveva 25 anni. Da resuscitare un morto! enzo

1
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Taxi Driver