Davis Cup – Flavio Cobolli: “Ho vinto perché ci ho creduto per tre ore”. Filippo Volandri: “Solo in Davis esistono match così” (Video del tiebreak decisivo)
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La notte di Bologna consegna un’altra pagina epica alla storia della Coppa Davis e del tennis italiano. Flavio Cobolli, reduce da una battaglia di 3 ore e 4 minuti contro un formidabile Zizou Bergs, trionfa 6-3, 6-7, 7-6 e regala all’Italia il punto del 2-0 sul Belgio, mandando gli azzurri in finale per il terzo anno consecutivo.
Nel post-partita, Cobolli e il capitano Filippo Volandri hanno raccontato emozioni, paure, cuore e orgoglio di una sfida che rimarrà scolpita nella memoria di chi l’ha vissuta.
Cobolli: “Non ricordavo il punteggio, è stato un roller coaster. L’ho vinta perché ci credevo”
Stremato, ma felice. Questo il volto di Flavio Cobolli quando si presenta in conferenza stampa.
“Alla fine ero felice. Non sapevo nemmeno a che punto fossi del tie-break, l’ho chiesto alla squadra. È stata una montagna russa, ma sono contentissimo di quello che ho fatto.”
Il romano sottolinea come la mentalità sia stata la chiave del successo:
“Ho creduto in me stesso per tre ore, sempre. Non era ATP Tour, era Davis Cup. L’ho vinta perché volevo vincerla più di tutto.”
Un match con decine di momenti decisivi, match point salvati, rovesci pesantissimi, servizi che tremavano e il pubblico in estasi. Eppure, alla domanda se avrebbe vinto questo match in un torneo normale, Cobolli è stato chiarissimo:
“Questa è una grande domanda… ma qui non siamo nell’ATP Tour. Siamo in Davis Cup.”
Volandri: “Un match che esiste solo in Davis. Flavio lo voleva più dell’avversario”
Il capitano Filippo Volandri, visibilmente provato, ha spiegato che la tensione in panchina è stata quasi disumana.
“Il nostro psicologo ci ha detto di smettere di contare i match point dal metà terzo set…” ha scherzato.
“Questo è un match che puoi vedere solo in Davis Cup: due giocatori che lottano per il proprio Paese, spingendosi oltre ogni limite.”
E loda apertamente Cobolli:
“Gli ho detto che voleva vincere più del suo avversario. Non so se sia vero, ma questo ho visto. Sono orgogliosissimo di Flavio, di Matteo, e di tutto il gruppo.”
Volandri ha poi ringraziato il pubblico di Bologna:
“10.500 persone ci hanno spinto oltre il limite. Hanno fatto la differenza.”
“Matteo è come un fratello”: la relazione speciale con Berrettini
Cobolli ha parlato anche del rapporto profondissimo con Matteo Berrettini, che aveva conquistato il primo punto della semifinale.
“Matteo è speciale per me. È come un fratello. Conosco lui e la sua famiglia da quando ero bambino. Oggi mi ha aiutato tantissimo, come farebbe un fratello maggiore.”
Una coppia che ha scritto una pagina memorabile della storia azzurra.
Verso la finale: Spagna o Germania? Volandri non si sbilancia
Sul prossimo avversario, Volandri resta cauto: “Spagna e Germania sono squadre diversissime. Ma in finale le classifiche non contano. Noi cominciamo sempre da noi: siamo un gruppo forte, unito, che si aiuta.”
E sul possibile tris storico: “Non vogliamo vincere la terza Davis di fila. Vogliamo vincere questa, la Davis 2025.”
Cobolli e la celebrazione da Hulk: “È l’ultima volta!”
Non poteva mancare una domanda sulla celebrazione diventata virale: Cobolli che si strappa la maglia stile Incredibile Hulk.
Cobolli sorride:“Non era per Djokovic, anche se è il mio preferito. È che mi sentivo come Hulk… vado in palestra ogni giorno!”
Volandri scherza: “È arrivato dallo spogliatoio con la maglietta già mezza strappata per farcela vedere.”
Cobolli chiude ridendo: “È l’ultima volta… forse!”
Marco Rossi
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2025, Davis Cup, Davis Cup 2025, Filippo Volandri, Flavio Cobolli

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