ATP Finals 2025: Jannik Sinner in controllo, regola Shelton con sostanza e qualità. Tre vittorie in tre match a Torino
21 commenti
Jannik Sinner è più forte di Ben Shelton, in tutto. Costanza di rendimento, solidità, pressione, scambio, difesa e attacco, risposte, ma pure… al servizio, e non solo per gli 11 Ace vs. 6 quanto per l’efficacia complessiva di un colpo che sta viaggiando alla grande e sostiene a dovere il tennis dell’azzurro, davvero prossimo alla perfezione in questa fase finale della stagione. E Se Ben va sotto a Jannik pure nello scontro alla battuta, allora è Sipario. L’ennesima conferma della superiorità di Jannik su Ben viene dalla prestazione eccellente e vittoria senza macchia dell’italiano nel terzo match del girone Borg alle ATP Finals 2025, un 6-3 7-6(3) in totale scioltezza che conferma quanto bene il n.2 del mondo stia giocando in quest’edizione del torneo dei “maestri”. La sensazione dal campo è stata inequivocabile: Jannik ha controllato con maestria e sicurezza l’avversario, il tempo di gioco, gli scambi, lo spazio sul campo. Controllo totale, a tratti dispotico. Non c’è stato un solo momento di vera difficoltà, con una sola palla break concessa nel quarto game del primo set – sotto un Ben arrembante – e annullata da Sinner affidandosi alla certezza della sua qualità nettamente superiore soverchiando il rovescio del rivale in scambio. Solo in alcuni passaggi nei 94 minuti di gioco Jannik ha dato l’impressione di aver spinto al 100%, momenti nei quali ha deciso di provare la sua massima velocità e staccare Ben, per non correre alcun rischio. Ha servito molto bene l’italiano, con il 75% di prime in gioco e vincendo l’81% dei punti, ma anche il 56% con la seconda, vista la totale aggressività di Shelton, è un bel metro della forza di Jannik. Forte anche nel gestire il servizio, alternando angoli e velocità, mai dare punti di riferimento all’avversario. Un successo limpido, il settimo consecutivo contro il nativo di Atlanta, che lo porta di forza in semifinale (e ottava vittoria di finale nel torneo, anzi pure la dodicesima sulle ultime tredici partite disputate sotto il tetto dell’Inalpi Arena).
“Sono partito con un break sopra, e da poi è andata bene. Ho cercato di stare lì mentalmente, è stata un’ottima partita” afferma Jannik a caldo in campo a Diego Nargiso. “Sono felice di essere in semifinale e di poter giocare con una buona energia”. Il servizio sta performando e lo aiuta nei momenti difficili: “Non è sempre così… (sorride Jan). Stiamo lavorando tanto. Ben è stato molto aggressivo sulla mia seconda, ho cercato di variare la velocità. Facciamo le cose giuste”.
Già, in queste ultime parole c’è l’essenza del Sinner attuale: fare le cose giuste. Giocare un bel tennis, potente, aggressivo, ma sempre con misura e seguendo una tattica ineccepibile. Applicare punto per punto uno schema vincente, pronto a correggere il tiro se qualcosa va fuori da quanto studiato a tavolino. Vincere, ma senza esagerare, senza prendersi rischi eccessivi, aumentando progressivamente la spinta dei colpi fino a staccare l’avversario, quindi continuare a giocare affidandosi a quel che più funziona e così veleggiare sicuro verso il successo. Una condotta che potrebbe apparire persino “noiosa”, ma a vincere e convincere ci si annoia? Ma c’è molto di più. Sinner sta diventando sempre più gestore di se stesso perché in campo è terribilmente consapevole di quel che accade. Sente e conosce sempre di più il suo corpo, capisce quanto sta consumando di energie, fisiche e mentali, e avvertendo il gap col rivale agisce di conseguenza, mettendo il proprio gioco di un livello superiore, per correre rischi, ma senza strafare, senza strappi. È il modo ideale per amministrare muscoli ed energie nervose, seguendo un flusso vincente e cavalcando il momento, tenendo da parte il massimo sforzo per quando ne ha davvero bisogno. O per regalare qualche perla assoluta, che sia un’accelerazione micidiale o qualche tocco, vedi la volée stoppata da Maestro che qua riportiamo nella clip.
This Sinner Spin 😮💨@janniksin #NittoATPFinals pic.twitter.com/MLpQgq2BtK
— Tennis TV (@TennisTV) November 14, 2025
Il secondo set dell’incontro vs. Shelton è stato piuttosto equilibrato, Ben ha servito meglio non affidandosi solo alla potenza e variando di più l’angolo, e Sinner bravo è stato ad attendere, senza esagerare o cambiare cose che non avrebbero comunque funzionato. Al tiebreak ha allungato immediatamente prendendosi di forza un mini-break e da lì in avanti ha controllato tutto, fino al successo. Controllo è esattamente la parola che più incarna questo torneo di Jannik, e non solo. Sta aspettando la finale (vs. Alcaraz?) per spingere al massimo? Vedremo, è possibile. Intanto macina uno dopo l’altro gli avversari con servizi in ritmo, risposte sempre ficcanti (incredibile come riesca ad arrampicarsi letteralmente su traiettorie che altri nemmeno riuscirebbero a sfiorare…), prendendosi il centro del campo e quindi imbastendo una progressione micidiale, oppure facendo partire un primo colpo dopo il servizio che diventa quasi irresistibile. Oggi contro Shelton ha sfruttato meno l’accelerazione in lungo linea, si è tenuto questo jolly per pochi momenti importanti, bloccando più spesso Ben sul rovescio e portandolo ad esagerare col diritto. Non ha nemmeno condotto male la partita l’americano, ha attaccato appena possibile tanto in lunghi scambi sarebbe stato triturato. Non è bastato, perché Sinner è superiore in ogni fase di gioco, il campo ha parlato chiaro. Next De Minaur, alle 14.30 di sabato.
Da Torino, Marco Mazzoni
La cronaca
Shelton scatta al servizio e nel secondo punto tira un Ace terrificante a 223 km/h, ma… è la risposta di Sinner a prendersi il palcoscenico. Impressionante come Jannik intuisca la traiettoria dell’americano, arriva sulla palla, le sue corde la arpionano e la risposta è precisa, profonda. Sinner si prende tre punti, 30-40. Il BREAK arriva subito, con un colpo in rete dell’americano. Sopo nemmeno 3 minuti Ben è già spalle al muro, indietro e costretto a rincorrere. Ci prova Shelton, si prende grandi rischi in risposta, come sul 30-15, con un bel guizzo sorprende l’italiano. Segue lo scambio più lungo di quest’avvio, la progressione massiccia, asfissiante di Jannik non lascia scampo a Ben. Col primo Ace del match, Sinner si porta 2-0. Il tennis di Ben non prevede un consistente “piano B”, è potenza in massima spinta, a partire dal servizio. Per cercare di stare al passo di Jannik non può far altro che tirare più forte che può, a partire dalla battuta. Commette un doppio fallo esagerando, scende a rete con coraggio, tanto nello scambio le sue chance sono modeste se va in difesa, ma l’equilibrio è a dir poco precario e fioccano gli errori. Per una volta Sinner concede un raro unforced di rovescio cercando un cross aggressivo, Shelton muove lo score (2-1). Nel quarto game Jannik regala una perla al pubblico, dopo un paio di bordate cambia impugnatura e via taglio sotto alla palla per una smorzata precisa, che poi capitalizza con un tocco a campo aperto. Riesce poi a rimettere uno smash prepotente di Ben e punirlo sotto rete. C’è lotta nel game, prima un diritto di Sinner tirato lungo, quindi è Shelton a reggere e muoversi bene, prendendosi un bel punto in difesa. Palla break per Shelton. Sinner si affida alle certezze, blocca lo scambio sul rovescio dell’americano che dopo tre colpi va fuori giri. 3-1 Sinner, game assai laborioso, chiuso con due Ace. Shelton è encomiabile per come attacca all’arma bianca, viene a rete con tutto, a volte poco, ma riesce a mettere un po’ di pressione a Sinner. L’azzurro regge benissimo, risale da 15-30 nel sesto game, a sua volta prontissimo a far due passi in campo e chiudere con accelerazioni potenti. C’è spettacolo perché Ben è tutt’altro che dimesso, corre, taglia col back, avanza, il contrasto di stile tra i due è totale (4-2). E pure Jannik avanza spesso sul net per non essere attaccato, è un tennis verticale, ricco di adrenalina, di scambi lunghi e tattici nemmeno l’ombra. Sul 4-3, Sinner tira due Ace uno dopo l’altro che più diversi non potrebbero essere: prima una bordata a tutta velocità al centro, quindi da destra una curva carica di effetto laterale a 170 km/h, che fulmina l’avversario. È dimostrazione di un uso perfetto della battuta e di quanto sia migliorato nel colpo. Incredibile come dopo 8 game (5-3), Jannik abbia 5 Ace, Shelton…2, è la foto di come ogni colpo non è mai fine a se stesso. Ben maltratta la palla sul 15 pari, impatto pessimo… Jannik invece orchestra una sinfonia con una progressione micidiale, chiusa con un diritto lungo linea perfetto. 15-40 e Due Set Point. Finisce al secondo, con un diritto in rete dell’americano. 6-3, il gap Pro Sinner è persino superiore visto dal campo. 70% di prime per JS, in controllo.
Sinner riparte al servizio nel secondo parziale. Shelton si prende due punti di qualità, bello un tocco stretto non facile sulla smorzata di Jannik, ma l’italiano di prende il game “di sostanza” e con un preciso passante di rovescio sul 40-30, un po’ azzardato l’attacco del nativo di Atlanta, seppur tatticamente corretto (1-0). Shelton impatta 1 pari col terzo Ace del suo incontro, davvero pochi per i suoi standard, ma… è la risposta dell’italiano il fattore che sposta tutto. Eccezionale la volée stoppata di Sinner sul 30-15 del terzo game, taglio da Maestro, così vigoroso che palla al rimbalzo si ferma e torna indietro. Troppo facile poi “impallinare” un Ben che si butta avanti dietro al nulla (2-1). Arriva una fase interlocutoria, si avanza sui turni di battuta senza temi particolarmente rilevanti, in risposta i tentavi di offesa non hanno esito. Jannik veleggia sopra al 70% di prime palle “in”, così è un bell’andare. È salito il rendimento della prima palla dell’americano, anche per Mr. Sinner non è facile incidere con la risposta, in questa fase sono più “parate” che altro. Lo score segna 4-3 Sinner, con l’ottavo Ace nel match per il pusterese, forte anche del primo colpo di scambio, definitivo o quasi. Nell’ottavo gioco Jannik, in risposta, non sfrutta almeno due occasioni d’oro per infilare il passante vincente, errori non da lui. 4 pari. Si riscatta con un altro turno di servizio ben gestito, col nono Ace e la sua proverbiale praticità, rischio medio e tutta sostanza. 5-4. Ora la pressione è tutta sull’americano che… inizia con una seconda di servizio e si prende “in faccia” la risposta profondissima di Jannik. 0-15. Non può che aggrapparsi al suo martello, servizio al corpo a 228 km/h. Nel terzo punto Sinner aggancia la palla, è bella lunga nell’angolino e Ben arriva troppo carico, sparacchia via. 15-30. Ancora servizio al corpo la scelta di Shelton, forse la migliore per non far sbracciare l’italiano. Sul 30 pari è di nuovo seconda, si scambia e in pressione e progressione Sinner va a prendersi il Match Point sul 30-40. Ben stavolta è più cauto, mettere una prima a trequarti di velocità e chiude con un doppio diritto da metà campo. Ace, poi diritto a tutta, Shelton resta in vita (5 pari). Sinner tira addirittura il suo decimo Ace sulla seconda palla, ma sul 40-0, in grande controllo (6-5). Stavolta Ben è solido, nonostante uno splendido attacco di Jannik sul 40-15 (che controllo di volo sulla botta del rivale!), si approda al tiebreak. Sinner inizia con un servizio esterno precisissimo. Uff!?! Jannik aveva risposto in qualche modo e Ben tutt’altro che sensibile sotto rete, ma lo smash da fondo campo dell’italiano non passa la rete (si poteva far meglio qua). Si riscatta subito Sinner, bellissimo come risale il campo dopo la risposta e punisce Shelton con un lungo linea di rovescio che lo prende in totale contro piede. 2-1 col mini-break. Fa il pugno al suo angolo JS dopo un servizio vincente, 3-1, e pi l’Ace #11. 4 punti a 1, ecco lo strappo. Un nastro beffardo impenna il passante di Ben e rende impossibile la volée di Jannik, proiettato a rete, si gira 4-2. Bravo poi Shelton a chiudere la porta di volo, da vero atleta per l’allungo. 4-3. Scoppia la palla sull’ultima accelerazione di diritto di Sinner, bordata che conclude una progressione magistrale, e 5 punti a 3. Sicuro, veloce, bell’attacco col diritto e volée d’incontro scolastica ma precisa. Sinner vola a Tre Match Point dopo quello sul 5-4. Finisce subito, diritto out dell’americano. Sipario. Sinner più forte, poco da dire. Tre vittorie su tre match nel girone Borg. In semifinale c’è De Minaur. Un bel “regalo” per l’australiano…
Jannik Sinner
vs Ben Shelton 
TAG: ATP Finals 2025, Ben Shelton, Jannik Sinner, Marco Mazzoni

Sinner
Alcaraz
Zverev
Djokovic
Shelton
de Minaur
Auger-Aliassime
Draper
Sabalenka
Swiatek
Rybakina
Andreeva
Ma quali “tirate” !
Nelle 11 piallate a zero (non conto la NG). ci sono 24 set a 2 per Jan, e quando sono andati dal terzo, poi è finita 6-1 o 6-2 per Jan.
Ma siete seri ?
Vedete una possibilità che ci possa essere una finale Demin-Carlos ?
Peyote, o altro allucinogeno ? 😉
Musetti ora è certo di chiudere tra i primi 8, in vista degli AustralianOpen un’ottima notizia!
No certo. Ma DeMinaur è forte in risposta e trova un Semola quasi perfetto al servizio. Al contrario al servizio il demone non è certo un fenomeno quindi…
Anch’io ho notato ultimamente in Jannik ciò che osserva Mazzoni, prima ancora delle lodi sperticate verso un campionissimo che non ha quasi più nulla da dimostrare, vedi servizio ormai mostruoso e volèe alla Federer o Edberg che fino a qualche mese fa si sognava:
CONTROLLO
Consapevole della propria superiorità, grazie anche ai fulmini in battuta, SINNER amministra senza strafare, senza tanti rischi inutili, senza sprecare troppe energie, con una sapienza e con un’intelligenza tattica da vero MASTER. Ogni tanto, ovviamente, qualche colpo dei suoi lo tira comunque, tanto per ricordare chi è 😀
Non sottovalutiamo troppo De Minaur, ha sempre perso, ma sono state sempre delle partite tirate e si appoggia bene ai colpi di Sinner, meglio che in quelle di Musetti. Poi ha una grande motivazione, dopo la delusione con Musetti, una vittoria su Sinner sarebbe per lui una carica enorme e darebbe senso a tutta la sua annata
Domani è vero vincerà Sinner, ma non sarà una passeggiata de Minaur darà tutto….La finale su questo campo indoor non dico che è scontata ma Sinner ha il 90% di fare il bis….. non ho detto con chi farà la finale, non è matematico che sia Alcaraz
C’era qualche dubbio?
Ora non so voi, ma io spero che chiunque sia tra Zverev e Aliassime impegni un po’ Carlos, magari vedremo una finale dove quello più stanco non è Jannik
Non c’è stato un momento che mi ha fatto pensare che Sinner potesse perdere il controllo del match.
Traspariva la superiorità e la trasmetteva al suo avversario che sembrava consapevole dell’esito della partita fin dai primi colpi.
Sinner ha l’aura del fuori classe che lo precede è lo segue in ogni campo e con ogni avversario.
Domani è vero vincerà Sinner, ma non sarà una passeggiata de Minaur darà tutto….La finale su questo campo indoor non dico che è scontata ma Sinner ha il 90% di fare il bis….. non ho detto con chi farà la finale, non è matematico che sia Alcaraz
Aggiungerei lo Zverev di Vienna e l’ultimo Aliassime, stasera si prospetta una bella partita.
…Bei tempi () quando Ben sbatteva cornette in faccia agli avversari mentre Jannik subiva la dura legge di zverev… non so più quanto tempo è passato… dieci anni? Non so.. . ho proprio perso il senso del tempo….
Ps: grazie, come sempre, Jannik
Sarebbe dovuto essere un girone dispendioso se non insidioso, l’ha superato in scioltezza avvalendosi soprattutto del servizio. E pensare che dopo USO temevamo che le poche prime in campo potevano essere un grave handicap anche per il prosieguo della stagione. Bene così insomma, e se sarà finale con Carlos sarà una lotta tutta da gustare.
ho visto un sinner al piccolo trotto, non occorreva di più, la solidità al servizio che sta manifestando in queste finals gli permettono di andare così con un filo di gas, aspettando solo un passo falso degli avversari
Dormirà questa notte il furetto aussie o…
ci ha fatto l’abitudine ?
La sua kryptonite si avvicina.
Non mi sembra però un carattere da… rassegnato:
tenterà, anche se l’esito, ineluttabile e ineludibile, non cambierà. 😉
Il Bersaglio Vero è un altro:
per me non ha digerito ancora la profonda, immensa amarezza del RG.
Certo, poi c’è stato Wimbledon, e l’ulteriore dello USO, dove però non è mai stato in partita: giornata storta. 🙁
Il Grande Rammarico di quest’anno per Lui credo sia il RG, e domenica avrà… furore e spietatezza (più del solito) a ribadire la suprenazia nella grande rivalità e a uno H2H annuale che non gli rende giustizia 🙂
E così Sinner approda in finale senza perdere un set.
Ohoops volevo dire semifinale, ma non mi dite che il diavolo australiano sarà in grado di portare a casa più di qualche game.
Vediamo chi va in semifinale con ALcaraz e cosa riesce a fare prima della nuova battaglia dei due mondi.
Sarà la 6a finale dell’anno sperando che Sinner possa finalmente iniziare a ribaltare il trend degli scontri diretti che al momento è veramente impietoso.
possiamo mettere ben dietro carlitos per difficoltà presentate a sinner durante l’anno? non me ne vengono altri
Sacha Zverev ha detto che è lui il più forte… e Zverev se ne intende, perchè è l’unico ad aver battuto tutti almeno una volta….
Sono abbastanza convinto che Jannik abbia risparmiato più energie possibili, però il match mi è sembrato più combattuto di quanto fosse lecito aspettarsi, poi che Shelton non abbia avuto mezza chance di portarla a casa è un altro conto.
Bravo Jan, un buon allenamento, come quasi sempre ormai con gli avversari e con Shelton ( credo sia l’ottava sconfitta consecutiva senza vincere un set contro il rosso).. ottimo il servizio e anche il test mentale, dí concentrazione, superato alla grande.. avanti il prossimo, come sempre
Un incontro non semplice perché (a sorpresa!) Shelton ha risposto molto bene, soprattutto in relazione al suo standard.
Sinner ha cercato di risparmiare energie, anche a costo di qualche “unforced” più frequente.
AVANTI così !!!!
Tutto sotto controllo e in ordinaria amministrazione e questo contro il n. 5 ATP che e´ anche mancino . Bravo Jannik sei un fuoriclasse.