
Sinner – Davis: delusione? Sì, ma sforziamoci di guardare il “quadro per intero”


“C’è un momento nel quale Jannik Sinner ha cambiato qualcosa ed è diventato il più forte di tutti, il futuro n.1 del mondo?”. Questa domanda, legittima e molto interessante, mi è stata rivolta da molti appassionati e neofiti di tennis, anche da un ragazzino assai arguto (e discreta promessa tennistica locale) nel corso di una recente presentazione del mio libro su Jannik a Castiglion Fiorentino. Sì, c’è assolutamente una rottura, un passaggio chiave, un momento nel quale tutto è cambiato e si è iniziato a scrivere una storia diversa, quella del giocatore più forte di tutti e da lì e poco campione con C maiuscola. Campione in Davis, Campione Slam, n.1 del mondo. Quel momento è l’autunno 2023, le settimane dopo il deludente US Open con la brutta sconfitta vs. Zverev. Settimane “off”, spese benissimo lavorando su fisico, colpi, tattica e testa. Poche settimane importantissime dove il lavoro ben imbastito da Vagnozzi, Cahill e tutto il team ha consentito a Sinner di capire meglio il suo gioco, il suo fisico, i suoi difetti e se stesso, e così incastrare alla perfezione quei tasselli del puzzle che ancora facevano un po’ di resistenza e non volevano saperne di mettersi al loro posto e completare il quadro. Settimane difficili dal punto di vista mediatico perché Jannik decise di pensare a se stesso e non giocò in Davis a Bologna la fase a gironi, così che certa stampa non perse occasione per cavalcare l’onda mediatico-populista e caricare il tutto a suon di titoloni… Si arrivò addirittura al “Caso Nazionale”, propinato in modo maldestro da chi non stava capendo quel che covava, non comprendendo l’importanza per un atleta di prendersi il tempo necessario in momenti specifici per dedicarsi solo alla miglioramento e all’allenamento, per ripresentarsi in competizione nuovo e diverso. Più forte e vincente. Quelle settimane per Jannik furono oro colato, importantissime, tanto che tornò in campo prima in Cina e poi in Europa con un servizio tutto nuovo, colpi più incisivi, un’attitudine aggressiva bilanciata in modo magistrale e una preparazione fisica stratosferica. Un Jannik rinnovato e bellissimo, forte di un lavoro che gli permise di vincere partite per lui prima impensabili, come la finale di Vienna dove ebbe l’ardore di stroncare un Medvedev ancora “doc” sulla difesa, sulla corsa, sulla resistenza, guizzando via più veloce nella palude dell’avversario… ATP 500, finale a Torino al “Master”, una Davis Cup da incorniciare trascinando tutto e tutti ad alzare la Insalatiera che mancava nelle mani dei nostri azzurri dal ’76.
Davis, già. Sono passati solo due anni. Sinner ha vinto 4 Slam, è stato n.1 per 65 settimane di fila, ha stravinto ovunque e pure a Wimbledon. Record su record, una cavalcata talmente bella che a riviverla nella mente tutta d’un fiato vengono i “bordoni”, una lacrima. Un battito più forte…. E dopo due anni straordinari ma anche difficilissimi per il “noto” caso che non è il caso di rispolverare, ci risiamo. Un “No” alla Davis ha scatenato un nuovo, discreto, putiferio. La scelta di Sinner di non essere disponibile per la Final 8 di Davis Cup a Bologna è… una delusione, inutile girarci intorno. L’attesa per la prima volta in casa, da campioni in carica, era molta. Ma, altrettanto francamente, si era capito fin dal dopo finale Davis 2024 in quel di Malaga che l’anno successivo Jannik avrebbe optato per il “passo”, o che questo sarebbe stato lo scenario più plausibile. A meno che… tutto non fosse filato per un verso talmente giusto che la necessità di affrontare una off-season tra 2025 e 2026 un filo meno corta non sarebbe stato un problema. La storia, purtroppo, è andata in modo assai diverso. Si è messa di traverso…
Se la delusione per il “quest’anno non ci sarò” è tanta, ripensiamo allora a quanto è stata pesante l’annata 2025 per Sinner. I tre mesi out, una ripresa incerta ma straordinariamente di qualità, con una programmazione tutta da rivedere. La pagina indimenticabile di Wimbledon, vinto con ancora in pancia la delusione per quel che accadde poco prima a Parigi, quei tre battiti che furono aritmia e lo privarono di una coppa meravigliosa… Poi l’estate non facile, culminata con una finale persa “male” contro Alcaraz e il sorpasso in vetta al ranking. Due Slam sono un sogno proibito per tutti i giocatori, ma Sinner in mezzo a questa gloria ha masticato amaro, sofferto in silenzio, affrontato situazioni ambientali e tecniche difficilissime. Un anno che ricorderà come bello per le vittorie, ma anche per le ferite. Un 2025 che sulle sue spalle sarà pesato come dieci uno sopra all’altro, un miracolo che non sia stato schiacciato. Da qua la necessità di pensare a se stesso, e la decisione non facile di prendersi una settimana in più di riposo per poter lavorare a tutta per preparare un Australian Open da difendere (solo 8 settimane dopo le Finals, non lo dimentichiamo, con la trasferta più lunga e difficile da ammortizzare) e un nuovo anno dove tentare il contro sorpasso ad Alcaraz, non solo nel ranking ma nei risultati e nel gioco.
Per tutto questo, pur nel dispiacere umanamente comprensibile per milioni di appassionati italiani che sognavano di ammirare Jannik a Bologna, a trascinare tutti i nostri verso una terza Davis di fila, la scelta del nostro campione è da accettare. Il tennis è uno sport difficilissimo, lo è sempre di più, e non ci dimentichiamo che resta una disciplina individuale, dove la programmazione di medio-lungo periodo è decisiva a vincere e continuare a farlo. Ce l’ha insegnato proprio Sinner con quel “no” contestassimo alla Davis di due anni fa. Una scelta impopolare forse, ma azzeccata per arrivare ad essere quello che poi è diventato. La gestione di una carriera va inquadrata in una visione più ampia, e se oggi non facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero, rischiamo di perderci il significato profondo di quel che vuole comunicare.
Sinner è una meraviglia di atletismo e tecnica. Per performare al massimo e batterli tutti – Alcaraz incluso – è necessario che la sua “macchina” sia perfettamente oliata, fluida, sicura, resistente. Non è affatto scontato che lo sia, vedi finale di US Open 2025… Quella memoria è tra le più negative della stagione del pusterese perché gli ha ampiamente confermato quanto sia difficile vincere, e che per farlo non si può lasciare niente di intentato e che tutto deve essere al suo posto. Solo lavorando al massimo con obiettivi chiari e un orizzonte di medio termine (se non lungo) può esserlo. Il “no” alla Davis a Bologna del prossimo mese è da inquadrare solo e soltanto in questo. Ci sono nuovi grandi obiettivi da raggiungere, e la Davis Cup lo sarà sicuramente nel prossimo futuro, ma non adesso. Sinner sceglie per il suo meglio, siamo in una carriera di massimo livello di uno sport individuale. La cara, carissima Davis, è una bellissima anomalia in questa pazza annata tennistica, e Jannik oggi sente che per arrivare al suo meglio ad inizio 2026 e preparare un grandissimo 2026, ha bisogno di prendersi il massimo del tempo possibile per lavorare su colpi, fisico, testa. Quella “maledetta” settimana di Bologna deve usarla per se stesso… Non è egoismo, è il razionale pensiero di chi conosce la complessità del tutto e vede in quel piccolo spazio tra Torino a l’Australia l’unica vera opportunità per concentrarsi su cose da migliorare e affinare. Anche riposare, visto il peso di un 2025 a dir poco stressante e complesso.
Non è giusto nascondere la delusione per l’assenza di Jannik alla Final 8 di Bologna, ma parimenti dobbiamo considerare l’intera vicenda, guardandola dal suo punto di vista. E pensiamo anche alla storia del gioco. La Davis ha attraversato tante stagioni, belle e brutte, ma con una costante: la difficoltà nel far sì che i migliori giocatori fossero disponibili a giocarla sempre. Non è mai accaduto da quando il tennis è diventato Open, sempre più professionistico, sempre più complesso e difficile. Praticamente tutti i campioni che hanno scritto la storia del tennis dopo averla vinta (anche una sola volta….) hanno deciso di non giocarla l’anno successivo, o per più anni. Non è uno scandalo che ora tocchi a Sinner, dopo che ce l’ha fatta vincere per due anni di fila. Non sarà uno scandalo quando succederà ad altri. Alcaraz non ha giocato il turno di settembre per esempio, ma sulla stampa spagnola non è stato crocifisso perché si è capito che dopo US Open c’era la necessità di riposare. Allo stesso modo, in Italia pur con dispiacere si deve capire che subito dopo le Finals – il quinto evento per importanza nell’annata di un tennista di vertice – si possa anche aver il bisogno di staccare la spina e pensare al nuovo anno. La vera domanda, infatti, è un’altra. Vogliamo che la Davis Cup sia davvero forte, bellissima e centrale per tutti i migliori? Non releghiamola alle peggiori settimane del calendario. Per dare lustro ad un evento è necessario che sia svolta in modo che Jannik, Carlos e tutti gli altri la vedano come una splendida opportunità e non come un “fastidio”, un qualcosa che… oddio, se la gioco può essere un problema, ma se la salto… idem. Qua si parla di politica, di soldi, di sponsor, di giochi di potere. Di mondi difficili. E mi fermo qua.
Sinner ha trascinato l’Italdavis a due vittorie storiche. Quest’anno toccherà a Musetti, Cobolli, Berrettini e al nostro doppio Bolelli-Vavassori, con la possibilità di Volandri di cambiare fino a pochissimo prima dell’evento in caso di infortuni o altro. Sinner non ci sarà, e lo sapevamo da quasi un anno, questa è la verità. Può essere un’occasione per gli altri, per confermare che siamo il movimento più forte al mondo. Jannik tornerà in Davis. E se lo lasciamo lavorare pensando al massimo della propria carriera, la vinceremo ancora insieme a lui. Da Vienna in tv, commentando la notizia di Sinner che non gioca la Davis nel corso di un match del torneo, hanno affermato, “dopo due vittorie di fila da protagonista è una scelta legittima”. Facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero. Non è poi così difficile.
Marco Mazzoni
TAG: Bologna Davis, Davis Cup 2025, Editoriale LiveTennis, Finale Davis 2025, Jannik Sinner, mAZZONI
Ma chi l’ha detto che Alcaraz non è stato attaccato? Io vivo in Spagna e vi assicuro che di attacchi ce ne sono stati eccome. Hanno avuto tanta fortuna perché se Rune (pace all’anima sua) fa poco poco il suo dovere eliminandoli, apriti cielo.
Tutti pensano al denaro sportivi e non! Ma questo non c’entra niente con la davis, qui stiamo parlando di calendario. Arriverebbe alla davis spompato e trovo ridicolo che rinunci a Parigi per la davis, nelle gare sportive tennis compreso tutti si ricorderanno del primo arrivato, del secondo non si ricorderà nessuno e questo vale anche per il numero uno del tennis, sarà ricordato per quante settimane rimane in vetta, ridiventare numero uno è un valore aggiunto per lui ma anche per l’Italia e gli italiani
Osservazione molto buona : E’ il calendario che penalizza la Davis. Si dovrebbero mettere i giocatori nella posizione di non dover fare un sacrificio per parteciparvi.
Secondo me questa volta Sinner ha fatto bene, tenuto conto che la prima partita è con l’Austria ha voluto evitare di sbagliare: quale squadra- quale inno- quale bandiera; il ragazzo ci ha visto lungo
Sinner non sente addosso l’appartenenza all’Italia. Non sente addosso l’appartenenza a niente se non alla propria carriera. Lo trovo un personaggio triste, il miglior tennista italiano della storia è un soggetto con zero empatia.
Ecco, appunto, è ora che quelli convocati dimostrino di essere forti e con la personalità giusta per vincere. Non è forse vero che qualcuno da tempo sostiene addirittura che Musetti sia il vero n. 1 italiano? E allora per il Muso questa è l’occasione per far vedere se e quanto è diventato adulto, che tiri fuori il suo meglio (ha qualità tecniche da vendere) e che tiri fuori le p…e come è lecito attendersi da un n. 8 del ranking. E’ ora che il Muso e compagnia dimostrino di poter camminare da soli. E forza Italia!
Ti ringrazio ma la perfezione non è esiste e io ne sono assai lontano… Con il mio contributo, scritto abbastanza di pancia ieri sera, ho cercato di mettermi nei panni di JS. Perché siamo tutti bravi a pontificare pensando a quello che NOI vorremmo, ma… qua parliamo di un super professionista. Ricchissimo sì, ma non ci immaginiamo nemmeno lontanamente quanto sia complessa la sua vita e gestione. Per arrivare dove è ha sudato tanto e sofferto altrettanto, si è speso al 100% con un solo e unico obiettivo: il miglioramento. Lo anima questa motivazione, esser ogni giorno migliore del giorno prima. Mettere questo in cima ad ogni cosa ha un prezzo. Non penso che sia felice di ricevere tante critiche da appassionati delusi. Ma per essere al 100% o più nel 2026, continuare a vincere e provare tornare sopra ad Alcaraz sente di aver solo bisogno dello spazio per lavorare bene. Proviamo a metterci nei suoi panni. Non è egoista lui che salta un anno la Davis dopo avercela regalata per due anni, per me siamo egoisti noi quando pretendiamo che lui faccia quel che a noi piace… E aggiungo che chi lo critica per aver giocato il Six Kings, non c’entra niente con la Davis, sono due momenti dell’anno completamente diversi. Perché Jannik non gioca la Laver Cup? In quella settimana lui pensa solo a riposo e lavoro. Punto.
ma va là, si gioca in casa, quest’anno è stato fermo 3 mesi, con lui siamo i favoriti per la vittoria e dopotutto sono per lui un paio di partite 2 su 3, nemmeno 3 su 5 come una volta, e stiamo qui a difenderlo??? ma per cortesia!
Meno male che Sinner c’è eeeeeeee, na na na na na….
Questo indegno pandemonio, questo osceno profluvio di finto patriottismo e di populismo becero da quattro soldi si scatenano solo e soltanto quando si parla di Sinner, solo per dare la stura al livore, alla frustrazione e al risentimento di carogne e mentecatti vari. Da quando esiste la coppa Davis sono stati centinaia i campioni di ogni nazione a fare le proprie libere scelte e a rinunciare di partecipare ogni volta che la partecipazione risultasse incompatibile o anche solo poco funzionale con le esigenze legate alla carriera personale. Non voglio fare l’elenco (è già stato fatto da altri più competenti di me), ma non mi pare che i vari Federer, Nadal, Djokovic o Alcaraz siano mai stati attaccati e accusati di scarso senso di appartenenza alla nazione.
@ Fabblack (#4502761)
poi ricordo anche il caso Bolelli.
Ora il 90% dei commentatori qui si staranno chiedendo cosa successe a Bolelli, ve lo lascio cercare?
Altri tempi e altro tipo di movimento.
p.s. vabbè mettiamo il link di questo sito :
https://www.livetennis.it/post/7384/stefano-bolelli-rifiuta-ufficialmente-la-convocazione-in-davis/
@ Papero (#4502770)
Alcaraz n.1! 😆
E inoltre, se per esempio un Musetti o un Cobolli avessero scelto di NON partecipare alla Davis per trovarsi più freschi agli Australian Open 2026, ci sarebbe stato questo perdono generale che c’è verso Sinner?
No, non credo.
Ma se perdere 2 orette del suo prezioso tempo per salutare Mattarella gli pareva troppo, figuriamoci 2 (due!) partite per partecipare alla Davis…
Se abbiamo accettato te siamo pronti a tutto
@ Alain (#4502726)
Nonostante Alcaraz la Spagna non vinse la Davis
La differenza tra lui e Musetti nella davis e una sola: Sinner è la motrice, Musetti è il rimorchio….sui commenti che non è più la davis di una volta è vero ma con il calendario attuale fitto è impossibile fare la vecchia davis, aggiungo che sia la vecchia e la attuale davis è stata quasi sempre ignorata dai migliori giocatori al mondo…Sinner si è sempre distinto da altri per le sue scelte vedi Sanremo, il quirinale ecc. ecc. La vita mondana non gli interessa non cerca il consenso fa solamente quello che lui ritiene il meglio è una persona con carattere e riservata, chi non apprezza le sue scelte e non vuole capire pazienza il mondo è bello perchè vario.
Per me non ha senso giocare a squadre a tennis. Quindi delusione zero, anzi…
@ Henry (#4502696)
Cosa celebrerai tu ?
Ineccepibile Mazzoni…chi opina o è in malafede o ha gli occhi foderati di prosciutto. Quoto a sangue parola per parola. Alcaraz rinuncio’ e non mi sembra in Spagna si siano stracciate le vesti? Ma poi vogliamo parlare di Federer? Djokovic? Nadal? Agassi e Sampras? Quante volte hanno rinunciato per la propria carriera! Gente, qui non abbiamo un campione locale ma un campione internazionale destinato a scrivere la storia del tennis. Così come i nomi che ho citato e che hanno giustamente rinunciato alla Davis per scrivere la storia del tennis! Ci ha fatto già vincere due Davis…che pretendete? Finiamola coi provincialismi da quattro soldi e sosteniamolo! Jannik non è solo un campione Italiano! jannik ormai è di tutti ed è un campione amato nel mondo!
Mazzoni lei ha fatto un articolo perfetto. Grazie
Troppo clamore.
Sappiamo tutti le priorità di questo ragazzo delle Dolomiti.
Prosegue per la sua strada come ha sempre fatto.
Bravo Mazzoni! Hai tolto le parole di bocca a sinner!
Aggiungo alle considerazioni condivisibili di Marco Mazzoni, anche il timore che il nostro, dopo un mese quasi ininterrotto di tornei, abbia paura di farsi male, dovendo giocare tre match di singolo e probabilmente anche qualcuno di doppio. E buttare via l’anno prossimo proprio non ha alcuna intenzione, dopo che gli hanno fatto uno sgambetto questo…
@ Alain (#4502726)
Prendo spunto da te, ma è riferito un po’ a tutti.
Questi ragionamenti avevano conclusioni DIAMENTRALMENTE OPPOSTE quando ci fu un caso simile riguardante la Giorgi… la quale tra l’altro sarebbe dovuta andare a fare la riserva (incontro su terra con tutte le altre presenti) e non era neanche la Finale.
Ora mi sono ricordato perché da un paio d’anno non seguo quasi più questo sito…
Tutte queste sciocchezze sul sentirsi o meno italiano sono vergognose ed ignoranti. Quando si sentono certe cose cadono tutte le braccia. Specialmente dopo 2 Davis vinte….da lui. Chi è a quei livelli e ci deve restare un può dissipare energie inutilmente assecondando i tricoloristi italioti col tamburo o meno . Sono reazioni penose che non tengono conto delle migliaia di accorgimenti che in giocatore così in alto deve attendere per restarci, chiacchere da bar a parte. Ma i fischiettatori forzaitalisti non lo capiscono, non si fidano assolutamente degli altri giocatori se non peggio e vogliono saltare sul carro del vincitore..pretenderebbero che sinner giocasse tutti e 4 i singolari e si sdoppiasse in doppio…non è vero cari tifosi accorsi da tutta italia?
Il problema del caso Sinner, un problema, è che tanti pensano “Sei forte, puoi vincere, devi vincere per noi”, ma quanto è giusto obbligare un atleta ad attenersi a queste aspettative, in uno sport che ha tutt’altri picchi?
I 2 Australian Open li ha vinti quando ha giocato le finali Davis a novembre.
Vediamo cosa combina a gennaio quando sarà “riposato e preparato”
Il modo migliore per convincere un campione ad andarsene dall’italietta, così poi la Davis la vince il Lussemburgo, magari con Sinner in squadra. Caliamoci nella realtà, please!
Il nuovo formato della Davis non mi ha mai esaltato, ci vedo business ed anche ridimensionamento sportivo (nel senso che viene snobbata dai migliori, non solo da Sinner). E poi festeggiare a Roma da uno che dorme sempre….
Scusa ma gli scorsi anni di partite ne ha giocate ben più di due, almeno tre più i doppi per rimediare alle sconfitte degli altri. E tu pensi che, se si fosse reso disponibile alla convocazione, se ne sarebbe rimasto seduto fino alla semi o alla finale, e non sarebbe stato chiamato a giocare singolo e magari pure il doppio perchè i suoi compagni si cagano addosso (tranne Berrettini, ma chissà in quali condizioni sarà) quando giocano la Davis (e non solo)? Ha annunciato l’indisponibilità con un mese di anticipo, in modo che i vari Musetti, Cobolli, Bolelli e Vavassori, ma direi anche Arnaldi e Sonego, siano ben consci e sappiano che questa volta non c’è il “fratello maggiore” a parargli il didietro per le loro paturnie.
Personalmente punterei più sul fatto che sta ridicola competizione la tengono in piedi solo per il nome, che dovrebbe cambiare in coppetta davis. Ma…non sia mai…la verità fa sempre male.
Presto o tardi doveva succedere, non mi sembra che i Big 3 abbiano sempre sputato sangue per la Davis. Chiaro, se Sinner dice che la preparazione è importante poi guardi com’è andata nel 2023 e nel 2024 un po’ di perplessità c’è. Vabbè, magari sarà la volta buona che Musetti dà il suo contributo (nel 2023 e nel 2024 perse tutti i singolari giocati…), sarebbe davvero epico se l’Italia difendesse l’Insalatiera anche senza il suo numero 1
Caro Alain, le tue inappuntabili precisazioni, così come quelle dell’amico Com e di tutti gli altri contributori che amano i fatti e non le provocazioni, sono “perle ai porci”. Ti ribadisco, ma cosa vuoi spiegare a certi poveracci, si divertono provocando, oppure sono scommettitori frustrati (in tal caso la mia soddisfazione è doppia). Ignoriamoli e basta.
Ineccepibile Mazzoni…chi opinabile o è in malafede o ha gli occhi fiderai di prosciutto. Quoto.a sangue parola per parola. Alcaraz rinuncio’ e non mi sembra in Spagna si diano stracciatella le vesti? Ma poi vogliamo parlare di Federer? Djolovic? Nadal? Amassi è Sampras? Quante volte hanno rinunciato per la propria carriera! Gente qui non abbiamo un campione locale ma un campione internazionale destinato.a scrivete la storia del tennis come i nomi che ho citato e che hanno giustamente rinunciato alla Davis per scrivere la storia del tennis! Ci ha fatto già vincere due Davis…che pretendete? Finiamola coi probincialismi da quattro soldi e sosteniamo!
Intanto cominci a restare nei 10….
Jannik è forte,quasi invincibile,
perché è di un altro livello e non può fare le cose come le fanno gli altri.Proprio per questo è speciale. Quello che sta facendo lui da solo non lo ha fatto neanche tutto il tennis italiano messo insieme.Quindi almeno per riconoscenza si può accettare tutto quello che lui decide per sé stesso.Mio modesto parere.
I giudizi dipendono dalle percezione che ognuno di noi ha della coppa Davis..
Per qualcuno é un campionato del mondo, il 6 Slam, la maglia azzurra, ecc ecc…
Per qualcuno altro, nel nuovo formato, una coppetta che mantiene solo il vecchio nome…
Penso si possa concordare che anche sul piano delle emozioni non valga uno Slam o almeno e così per me
PAGLIACCIATA: non è assolutamente una Davis, ma solo una ridicola pseudo-davis, senza valore.
Stupefacente il numero di starnazzanti idiozie per cui dovrebbe mettere a rischio Salute e possibilitá di fare tripletta agli AO per andare a SPACCARSI togliendo il minimo di riposo fisiologico a fine stagione (quando bisogna anche fare preparazione atletica per ridurre il rischio di SPACCARSI nella stagione dei tornei, MASSACRANTE).
Un vincitore di Wimbledon, in corsa con Vienna e Bercy per riprendere il n.1 del mondo, NON DEVE MAI PERDERE TEMPO IN PAGLIACCIATE, soprattutto perché poi SI SPACCA.
Non posso che essere d’accordo. Ci sono 50 giorni da quando finisce la Davis a quando inizia l’ AO.
In 50 giorni ti strariposi e ti stra alleni e cominci anche a perdere confidenza con il match. Comparare questa situazione con la Davis di due anni fa non regge. Allora ero tra i primi a sostenere che non doveva andare. Però lui fa bene a fare quello che vuole e noi facciamo bene a “sentire” il dispiacere che sentiamo. È giusto che non vada per forza. Se non gli basta giocare le finals Davis in Italia con una possibile finale con la Spagna di Alcaraz è giusto che tutto questo lo vivano altri.
Io non ho una mia teoria precisa perché, fondamentalmente, me ne frega poco di giustificarlo a tutti i costi o di criticarlo.
Una cosa che mi sento di dire, però, è che, anche a sentire lui stesso, per Sinner tutto è funzionale alla crescita come tennista. Ci sono stati momenti e, chissà, ci saranno ancora in cui la Davis lo è stata, altri in cui allenarsi è stata e sarà la sua priorità. Ci è diventato numero uno e ha vinto quattro Slam, così, non dimentichiamolo.
in una scala da 1 a 100 la tua mancanza di cultura sportiva è fuori scala, ricordatelo.
Tennis = sport INDIVIDUALE, non di squadra, e che sia chiaro a tutti.
Federer e Wavrinka giocarono pochissime Davis (e insieme ne avrebbero vinte a vagonate).
Becker e Stich idem.
Sampras e Agassi idem.
E Nadal? E Djokovic (forse l’unico che ne ha giocate di più)?
Volete altri esempi? ce ne sono a decine.
E sapete quando le hanno giocate? Soprattutto negli anni di eleggibilità olimpica per potere, appunto, partecipare ai Giochi Olimpici.
D’altronde qui c’è gente che nemmeno si ricorda che Alcaraz non ha giocato i playoff a settembre e la Spagna ha rischiato SERIAMENTE di andare a casa. Ma non mi risulta nessuna critica da parte della stampa spagnola sull’assenza del numero uno al mondo.
ma noi italiani, si sa, con la cultura sportiva siamo a un livello infimo = leggere gli articoli sul giornale dalla carta rosa per conoscenza
Non riesco a comprendere i commenti di chi stigmatizza Sinner tirando in ballo i soldi. Ma, realmente, qualcuno pensa che Jannik pensi al denaro, con tutto quello che ha già guadagnato e guadagnerà con contratti pluriennali? Suvvia, è una offesa all’intelligenza di chi lo scrive.
Se si parla di modesta sensibilità, vista l’occasione in Italia, e di egoismo, assolutamente parliamo. Ma tirare fuori l’argomento soldi è una bestialità.
@ f (#4502718)
Lei fa la stessa figura del n.2 Atp ma con meno prize money…
e non conosce Vico(G.B. non Uros)
@ Henry (#4502696)
Questo concetto di italianita’ mi sa di nostalgia del ventennio…purtroppo
Il Dio Denaro per il sudtirolese e’ più forte della Maglia Azzurra, và accettato.
Ma che aboliscano queste competizioni a squadre ormai vecchie,non lo fanno perché la loro coscienza si sentirebbe sporca nel cancellare una competizione che sta lì da 257 anni.
Piuttosto mi preoccupa questo tennis sempre più migliardario da esibizioni,che può togliere un po’ del sacrificio del lavoro per guadagnarseli nei tornei tradizionali.
Chiedo scusa per il doppio messaggio uguale
Ottimo pezzo di Mazzoni al quale mi permetto di aggiungere delle considerazioni, la prima riguarda le parole dello stesso Jannik che ha chiarito come il fatto d’aver vinto le ultime 2 Davis lo ha spinto a non giocare la terza consecutiva per concentrarsi su un obiettivo più primario per lui e ci può stare.. la seconda, insisto, verità scomoda, come scritto ieri, questo pandemonio ogni volta che il rosso rinuncia alla nazionale non c’è stato per Musetti quando fece lo stesso a settembre l’anno passato ( che differenza con il trattamento riservato a Sinner solo l’anno prima).. ipocrisia pura.. ancora, i trolls che lo tacciano di scarso attaccamento alla patria sono i primi che lo chiamano austroungarico per cui sono ridicoli ancora di più nelle loro critiche..infine, senza perculamenti e seriamente, forse é arrivato il momento anche per Musetti in special modo e compagnia, dí dimostrare di potersela cavare da soli senza aver “il c..o” parato sempre, come successo nelle ultime 2 edizioni, da chi sappiamo.. è una grande prova, dura, ma stimolante per loro, immagino, per cui forza azzurri!
Sig. Mazzoni chapeau,come sempre lucido e impeccabile nell’analizzare un mondo condito da tante sfaccettature e così complesso come il tennis.
Niente altro da aggiungere.
Ma è sempre stato così, sinner non è il primo.
Non si può e non si deve essere prigionieri della Davis. Ne ha fatte vincere due, probabilmente ce ne farà vincere altre.
Il resto sono solo speculazioni.
La priorità deve essere tornare numero 1 e questo passa necessariamente dalla conferma in Australia e, prima ancora alle finals, dove credo spenderà tante energie psico-fisiche.
Sono pienamente d’accordo accordo con Tkt.
Lo sport non è più sport, almeno, come lo si intendeva fino ad una decina di anni fa, ora è spettacolo, paghi come per andare al cinema od al teatro.
E gli attori vanno pagati e scelgono i copioni.
Sinner o chiunque rifiuti una nazionale? Due mesi di squalifica
Lo sport non è più sport, almeno, come lo si intendeva fino ad una decina di anni fa, ora è spettacolo, paghi come per andare al cinema od al teatro.
E gli attori vanno pagati e scelgono i copioni.
Sinner o chiunque rifiuti una nazionale? Due mesi di squalifica
“Il quadro per intero” dice che lui rinuncia a giocare, per la sua Nazione, le uniche DUE partite all’anno che gli verrebbero chieste.
Dire che sono deluso è dire poco.
Encomiabile il tentativo di legittimare la decisione dell’altoatesino, ma credo non serva a nessuno, tantomeno a Sinner che ha da sempre dimostrato di seguire la propria strada, facendosi scivolare addosso le opinioni dei tifosi quando si tratta di prendere le scelte per lui più giuste per la sua carriera. È da ieri che leggo commenti, e oggi quest articolo, in cui si tenta di giustificare la sua sacrosanta scelta per cercare di mantenere l’immagine candida del ragazzo..non serve. Chi pensa bene continuerà a farlo. Per chi non ha mai visto trasparenza in quello che dice e nelle sue scelte, sarà solo l’ennesimo episodio da aggiungere alla lista, con o senza giustificazioni del caso.
Vediamola così: il Muso diventa il condottiero dell’armata azzurra e dovrà crescere caratterialmente e dovrà portarci alla vittoria
Avrà le spalle abbastanza larghe?
Altra occasione per lui per dimostrare il suo vero valore attuale di n.3 (al netto dell’emotività che lo affossa nei momenti topici)
FORZA MUSO
SEMPRE
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Il fatto e’ che lui in una scala da 1 a 100 si sente italiano al massimo 7 o 8,da questo conseguono questa ed altre scelte(vedi Olimpiadi).
Ce ne faremo una ragione anche quando celebreremo i suoi prossimi successi.
Carlitos ora e sempre n.1…e non solo in campo