
Dalla Svezia: Bjorn Borg ha un cancro alla prostata


Arriva una terribile indiscrezione dalla Svezia. Secondo quanto riporta il quotidiano svedese Expressen, il leggendario Bjorn Borg ha rivelato di avere un tumore alla prostata nella sua nuova autobiografia, in uscita il prossimo 18 settembre in Svezia e poi nel resto del mondo. L’undici volte campione Slam avrebbe voluto mantenere privati i contenuti del libro, intitolato “Hjartslag”, ossia “Battiti”, fino all’uscita del volume, ma alcune copie vendute in anticipo su Amazon hanno svelato il passaggio in cui il 69enne confermerebbe la diagnosi.
Si apprende dal quotidiano svedese che il volume è “circondato dal massimo riserbo”: l’editore non ha inviato copie in anteprima ai recensori e lo stesso Borg concederà pochissime interviste per promuoverne l’uscita. Il libro, dedicato all’uomo che ha conquistato cinque Wimbledon consecutivi, è stato scritto a quattro mani con la moglie Patricia, ma né la coppia né l’editore hanno risposto alle richieste di Expressen per confermare la notizia della malattia.
Vista la portata del personaggio, in patria l’attesa per l’uscita è altissima: la casa editrice Norstedts che pubblicherà il volume lo ha descritto come “una delle più grandi stelle sportive internazionali di sempre. (…) Bjorn Borg è una delle leggende sportive più iconiche della Svezia, con una storia di successo unica da raccontare” ha dichiarato Linda Altrov Berg, Rights Director di Norstedts Agency. “Non sono la sola ad attendere con curiosità tutto ciò che Borg non ha mai rivelato prima — sulla sua carriera, la sua vita, i suoi alti e bassi. Non vedo l’ora di portare la storia di Patricia e Bjorn Borg in giro per il mondo”.
Nato a Stoccolma nel giugno 1956, Borg è diventato uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi e icona dello sport e del costume e cavallo degli anni ’70 e ’80. Passato professionista a 17 anni, ha conquistato sei titoli Roland Garros tra il 1974 e il 1981 e cinque consecutivi a Wimbledon. I suoi incredibili successi, il suo impatto a livello tecnico sul gioco con i suoi colpi innovativi e il suo carisma l’hanno reso uno dei tennisti più noti e indimenticabili nella storia della disciplina. Non resta che attendere l’uscita del volume o, speriamo, una smentita per quanto riguarda la malattia.
Marco Mazzoni
TAG: Bjorn Borg, Libro, malattia
In ginocchio vincitore sull’erba del Centre Court, immagine iconica della storia del tennis.
E sul Philippe Chatrier meglio di lui solo Rafa Nadal
Speriamo bene, il tumore alla prostata è uno dei piú curabili. Grande campione, L’ho visto giocare agli internazionali di Sicilia, insieme a Tiriac. Come Sjnner, Borg demoliva gli avversari. Fateci caso, Borg è stato un campione precoce, a 17 anni professionista. enzo
Forza Björn
auguri al grande Bjorn, ma non è che non si può guarire eh. ci sono le cure, ci sono le possibilità. ogni giorno ne vedo operare due o tre in chirurgia robotica.
anche io da bambino mi mettevo davanti alla porta del garage e cercavo di imitare il suo rovescio, ovviamente non riuscendoci.
Beh, un momento… complementare sarà stato Panatta come tutti gli altri, ma definire complementare di Borg Mc Enroe e soprattutto Jimbo, il più grande di tutti i tempi e di tutte le galassie, mi pare inesatto. Comunque Borg è stato un mito, un monumento, e questa notizia mi addolora
Forza Bjorn!
Ai suoi tempi il tennis sembrava qualcosa di più romantico, quanto era bello vederlo giocare così imperturbabile, che contrasto con McEnroe, tanto più creativo ma anche meno tranquillo (eufemismo) in campo.
Borg, il mio idolo.
In quegli anni, il tennis era…Borg!
Tutto il resto era complementare.
Borg/Panatta, Borg/Connors, Borg/Mcnroe, questo era il tennis.
Speriamo bene…
11 Slam, senza giocare in Australia e ritirandosi a 26 anni, tennisticamente uno dei pochissimi ad aver rivoluzionato il tennis. Un grandissimo in bocca al lupo all’orso svedese,mito assoluto di noi “diversamente giovani”.
Ero un bambino e ho voluto giocare a tennis dopo aver visto in tv la vittoria a Wimbledon del 1980. Un’emozione unica. In bocca al lupo al primo autentico mito del nostro sport
Faccio un copia e incolla del tuo post…..è stato il mio idolo da ragazzo….
In bocca al lupo al mito tennistico della mia infanzia, di quando la sua fascia, le sue polo, la sua Donnay ma soprattutto il suo personaggio, alimentavano un culto da rockstar mondiale.
Eh…è un’età pericolosa…molti uomini ne soffrono