
Dalla Serbia: contrasti tra Djokovic e il presidente serbo Vukic hanno portato allo spostamento dell’ATP 250 da Belgrado ad Atene?


Le motivazioni dello spostamento improvviso dell’ATP 250 di Belgrado in quel di Atene già da questa stagione non sarebbero di tipo economico/organizzativo ma di tipo “politico”. La notizia dell’addio del torneo serbo è arrivata nella mattinata di oggi, 4 agosto, confermata da un lungo post social dell’account ufficiale del torneo, che riportiamo.
“Il Belgrado Open, previsto per novembre 2025, quest’anno non si terrà a Belgrado. Nonostante la grande dedizione e l’impegno profuso, le condizioni per lo svolgimento del torneo nelle date e nel formato previsti non sono state garantite, quindi si è deciso di non tenere l’edizione di quest’anno. L’organizzazione lavora dal 2021. Ha realizzato con successo un totale di nove tornei professionistici di tennis con marchi diversi, tra cui cinque tornei ATP 250, uno WTA 250, uno WTA 125, un ATP Challenger 125 e un torneo ITF. In questo arco di tempo i tornei hanno riunito un gran numero di appassionati di tennis provenienti dal paese e dal mondo, mettendo Belgrado sulla mappa degli importanti eventi internazionali di tennis. Siamo orgogliosi di tutto ciò che è stato raggiunto finora e grati a tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto, in particolare ai partner, agli sponsor e al pubblico che ci ha dato un enorme sostegno. L’organizzazione rimane impegnata nello sviluppo del tennis in Serbia e continuerà a lavorare per creare le condizioni per i tornei professionistici che si terranno nuovamente a Belgrado in futuro”.
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Queste le comunicazioni ufficiali. Il torneo è organizzato direttamente all’entourage di Djokovic e la stampa serba, appresa la notizia del cambio di sede, ha subito rivelato che la vera motivazione di questo spostamento sarebbe un aperto contrasto di Novak e della sua famiglia con l’attuale governo e presidente del paese, Aleksandar Vukic, da mesi impegnato in una secca repressione delle tante proteste per il suo operato e condotta, con manifestazioni di piazza – in particolare di studenti – interrotte con massivi interventi di polizia ed esercito. Il secco contrasto tra Djokovic e Vukic si è acuto dallo scorso marzo quando, dopo il tragico crollo della tettoia di cemento della stazione ferroviaria di Novi Sad (cittadina nel nord della Serbia) che provocò molte vittime, le proteste anti-corruzione di giovani e non hanno scosso il governo serbo, e Djokovic ha manifestato il proprio sostegno a favore degli oppositori. La massima star del paese che si oppone così apertamente al presidente è un fatto interno di grande rilevanza, ancor più visto l’orgoglio che Novak ha sempre manifestato per la propria patria.
Si vocifera addirittura che Djokovic stia pensando seriamente di abbandonare la Serbia e stabilirsi in Grecia, dove nel frattempo ha intrapreso contatti diretti con le autorità locali. È di pochi giorni fa una foto social che ritrae proprio Novak con il primo ministro ellenico Kyriakos Mitsotakis. Chissà che proprio quest’incontro possa essere stato decisivo allo spostamento del torneo ATP verso Atene.
Greece’s Prime Minister Kyriakos Mitsotakis shares with @DjokerNole
✍️ “With Novak in Tinos! ” pic.twitter.com/faGJO0AMnL
— TRAVEL&Sprts (@travel__Sports) August 1, 2025
Non sono notizie confermate, ma sempre dalla Serbia si vocifera che Djokovic abbia messo sul piatto la propria presenza al torneo 2025, per lanciarlo ulteriormente, anche se questo andrà in scena nell’ultima settimana “regolare” di tour, appena prima delle ATP Finals (e Djokovic è attualmente quarto nella Race to Turin 2025). Seguiremo la vicenda. Sempre oggi si è appreso che Djokovic non sarà a Cincinnati, dove era atteso al rientro in attività dopo la sconfitta in semifinale patita a Wimbledon da Sinner. A questo punto dovrebbe sbarcare direttamente a New York per US Open.
Marco Mazzoni
TAG: ATP 250 Atene 2025, ATP 250 Belgrado 2025, Belgrado, Marco Mazzoni, Novak Djokovic
7 commenti
Grande Nole, in difesa del popolo serbo contro la corruzione endemica.
Stia attento con la politica, si rischia di fare la fine di Icaro se nello sport era il GOAT, li sarà come tutti solo una pedina, la storia poi racconta eventi ben più gravi di uno strappo lombare, citofonare ai vari Lincoln JFK, Krushov, Salvo Lima e chi più ne ha più ne metta
Come si dice lo ha”scavalcato a destra”…
Annie …. rispondi tu al pandologo?
Djokovic non ha mai nascosto ambizioni politiche in Serbia.
Essendo vicino agli ambienti ultra nazionalisti serbi (della Grande Serbia) e filorussi, è naturale il contrasto con l’attuale corrotto presidente (già di per sé ultranazionalista ), che ora cerca solo di sopravvivere come tutti i dittatorelli.
Novax a suo discapito ci vada deciso contro il suo governo…di quaquaraquà noi ne abbiamo anche troppi!!!
Djokovic a Torino non andrà in nessun caso.