TERREMOTO IN ARRIVO PER L'ATP? Altro, Copertina, Generica

Djokovic e altri giocatori stanno creando la “Professional Tennis Players Association” (di Marco Mazzoni)

29/08/2020 15:30 21 commenti
Djokovic avrebbe lasciato il Player Council per fondare nuova associazione dei giocatori
Djokovic avrebbe lasciato il Player Council per fondare nuova associazione dei giocatori

Tanto tuonò …che piovve. Da molto tempo in seno ai giocatori cova una forte insoddisfazione per la gestione dell’ATP, a 360°: calendario, tornei, tutela, “pensione”, soprattutto gestione economica degli introiti. Un’insoddisfazione che ha portato ad incontri, più o meno alla luce del sole, tra ATP e giocatori, manager e sponsor; dibattiti interni, con qualche protagonista che finiva per rivelare alcuni particolari e mezze verità. Scontri, parecchi. Lotta per ottenere di più, condizioni migliori per i giocatori di modesta classifica ma, soprattutto, dividere “la torta” in modo più “equo” secondo i giocatori. Il modello? Lo sport USA, NBA in particolare, dove gli enormi guadagni della lega Pro statunitense sono divisi al 50% tra atleti e proprietari/associazione/lega. I tennisti rivendicano da tempo che la percentuale a loro spettante – nonostante siano i veri artefici dello show – sia inaccettabile, mediamente sotto al 10%.

Per tutti questi motivi, ed altri ancora, non arriva affatto a sorpresa la notizia – diffusa da un servizio del NY Times e dai colleghi Rothenberg e Clarey – che Djokovic, Pospisil e Isner abbiamo mollato la propria carica come rappresentanti dei giocatori all’ATP e stiano per fondare una nuova associazione, che potrebbe chiamarsi “Professional Tennis Players Association”.

Al momento l’unico ad aver ufficializzato la propria decisione è il canadese, che venerdì notte ha scritto un post su Twitter, dicendo che con la struttura attuale del tennis maschile “è molto difficile, per non dire impossibile, avere un impatto significativo nelle decisioni che vengono prese sul tour Pro”. Un attacco diretto alla politica del tennis, all’ATP, al suo presidente Gaudenzi che, a onor del vero, ha ereditato una situazione molto difficile, con un malessere che ormai si è diffuso e incancrenito da tempo, fino a diventare – a quanto pare – insopportabile.

Sembra che anche Djokovic (presidente del Player Council) e Isner (miglior tennista USA in classifica) abbiamo già rimesso le loro cariche, anche se per ora non c’è ufficialità.

Secondo quel che trapela dal di dentro e dal reportage del media americano, la nuova associazione dei tennisti Pro dovrebbe chiamarsi “Professional Tennis Players Association”, fondata con lo scopo di difendere gli interessi dei primi 500 tennisti del ranking ATP e dei migliori 200 doppisti. Senza una dichiarazione esplicita dai promotori, ancora si è nel campo delle ipotesi relativamente agli intenti politici della futura associazione, ma è molto probabile che il vero scopo sia una tutela economica, ossia scavalcare la stessa ATP nel contrattare collettivamente con sponsor, tornei e media, come fanno con grande efficacia i sindacati dei giocatori in altri sport professionistici USA. C’è tuttavia una differenza sostanziale: gli atleti di NFL, NBA ecc sono parte di team, quindi è normale una contrattazione collettiva; i tennisti sono professionisti indipendenti. Una vera unione sul piano contrattuale potrebbe aiutarli a spuntare una fetta maggiore della torta, questo pare il vero obiettivo dello strappo. Perché proprio di strappo si può parlare se questo progetto verrà davvero alla luce, con l’ATP che si vedrebbe in buona parte svuotata del suo valore.

L’Associazione giocatori tennis infatti, come recita il suo nome, nacque per tutelare gli interessi dei tennisti di fronte ai tornei. Nel tempo, secondo i tennisti, l’antico sindacato dei giocatori si è troppo spostato sull’interesse dei tornei e dei media, perdendo di vista il concetto stesso per il quale fu fondato. Per questo da tempo c’è insoddisfazione e voglia di contare di più nelle decisioni importanti. Va detto, ad onor del vero, che se il gap tra grandi tornei e giocatori top ed i tennisti che navigano nel tour minore è diventato sempre più abissale, dall’altro i migliori hanno visto in pochi anni accrescere in modo esponenziale i propri introiti. Quindi l’ATP ha fatto crescere di molto il giro economico complessivo nello sport. La battaglia pertanto pare concentrarsi su “come” viene suddiviso l’enorme giro economico generato dal tennis.

E’ chiaro che l’ATP veda questa nuova associazione di giocatori come una minaccia, e stia esortando i giocatori a non sostenerla. Trapela che lo scopo ultimo della neo unione non sarebbe eliminare e sostituire l’attuale ATP ma “dotare i giocatori di una struttura di auto-governo indipendente dall’ATP e direttamente responsabile delle richieste e bisogni dei tennisti”. Forse solo un modo cortese e politically correct per prendere il comando delle operazioni.

Ripetiamo che al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dei diretti interessati, e Djokovic ieri sera ha saltato la press-conference di rito dopo aver sconfitto Bautista Agut nella semifinale di Cincinnati, disputata nell’impianto di Flushing, ufficialmente perché troppo affaticato, ma quasi sicuramente anche per sfuggire a domande scomode sull’argomento, che già aveva iniziato a girare. Nemmeno Gaudenzi ha risposto a domande sul tema. Ma non ci vorrà molto tempo perché il tutto deflagri totalmente, e a quel punto avremo notizie certe dai diretti interessati.

Per quel che è trapelato, non si prospetta una partecipazione delle donne a questa nuova associazione, anche se a detta di molti una vera unione e gestione economica unitaria tra tour maschile e femminile potrebbe portare ampi benefici e soprattutto alle donne, commercialmente “meno forti” dei colleghi.

In questo weekend i giocatori potrebbero incontrarsi e prendere ulteriori decisioni a Flushing e, chissà, forse uscire allo scoperto. Non saranno presenti Rafa e Roger, che pare non siano mai entrati con decisione in questo progetto. Pare, ovviamente, non abbiamo certezze in merito finché non parleranno sull’argomento. E’ sicuro invece che in vari incontri nel recente passato non siano mancate frizioni con Djokovic. Non resta che aspettare e valutare quel che verrà comunicato. Una cosa è certa: in questo 2020 così strano e difficile, anche il mondo del tennis potrebbe cambiare profondamente, e per sempre.

 

Marco Mazzoni

 

 

 


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21 commenti. Lasciane uno!

Losvizzero 29-08-2020 22:28

Bè qualcosa va sicuramente fatto, il covid e lo stop hanno smosso definitivamente le acque. Dovrebbero prendere come spunto altri sport individuali come non so, golf, scherma… Dovrebbero prendere un fisso per sostenersi se entri in un certa classifica e poi è giusto che chi vince di più ed è più forte vinca premi singoli importanti

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Axil (Guest) 29-08-2020 20:45

Io credo che indipendentemente da Federer e Nadal, i tre giocatori del sindacato abbiano interpellato il resto dei tennisti e se hanno fatto un passo in questo senso è perché la maggioranza era d’accordo.

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Slevin (Guest) 29-08-2020 19:31

Nadal ha parlato

@RafaelNadal
·
21min
The world is living a difficult and complicated situation. I personally believe these are times to be calm and work all of us together in the same direction. It is time for unity, not for separation.

These are moments where big things can be achieved as long as the world of tennis is united. We all, players, tournaments and governing bodies have to work together. We have a bigger problem and separation and disunion is definitely not the solution.

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Carl 29-08-2020 18:25

Scritto da Slevin
Pare che Federer, Nadal, Querrey, Kevin Anderson e forse anche Wawrinka siano contro e abbiano inviato una controlettera ai giocatori.
Stakhovksy pure ha girato un video in cui spara contro questa decisione di Nole.

Io vedo in Andy Murray l’ago della bilancia: è indubbiamente un grande, ma è anche uno che non ha perso il contatto con la realtà, sa cosa vuol dire soffrire e conosce il valore dei soldi (scozzese!).

Penso che la sua posizione potrà essere indicativa di quella della maggior parte dei giocatori, ma non è detto che l’esprima preventivamente.

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+1: il capitano, Nicola M
enzo la barbera (Guest) 29-08-2020 18:11

Dijocovic è un uomo buono e sensibile. Ha ascoltato il lamento di tanti tennisti e vuole rimediare. Adesso, non ricordo il nome del tennista che qualche settimana fa disse: Su mille professionisti, 50 scialano, i rimanenti facciamo la fame. I “rimanenti” sono altrettaqnto utili al circuito quanto i super campioni. In un grande slam, il tabellone prervede 120 atleti in campo. Un “boccone” più sostanzioso spetta anche ai cronici eliminati al primo turno, i nostri, tanto per fare una citazione. L’atleta serbo ne parla da tempo e sta provvedendo. Bravo! enzo

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+1: il capitano
Carl 29-08-2020 17:44

Voci maligne ma solitamente bene informate riportano che sotto sotto ci sarebbe lo zampino di Gimelstob.

Vediamo se ci saranno riscontri.

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Carl 29-08-2020 17:35

Scritto da Tennisaddicted

Scritto da Nicola M
Ci manca solo che il tennis diventi prima un ridicolo spezzatino di sigle, tipo la boxe, e poi approdi ad essere una specie di wrestling, con somma gioia delle TV americane e del pubblico pagante rimbambito. Set corti, killer point, magari punti bonus per i tricks e giocatori col nome di battaglia.

Oddio, un incubo!

Mica tanto, Nicola ha scientemente descritto con precisione il format già messo in campo da Mouratoglou!

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Slevin (Guest) 29-08-2020 17:29

Pare che Federer, Nadal, Querrey, Kevin Anderson e forse anche Wawrinka siano contro e abbiano inviato una controlettera ai giocatori.

Stakhovksy pure ha girato un video in cui spara contro questa decisione di Nole.

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Nik83it (Guest) 29-08-2020 17:15

Volete dar soldi in più ai giocatori di basso livello? Rendete illegale l ingaggio sottobanco dei top players ai tornei atp e usate quei soldi x aumentare il prize money delle quali e primi 2 turni..

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frale (Guest) 29-08-2020 17:05

Il sindacato contro quello che era il sindacato. Che burletta il tennis come storia organizzativa, la più stupida della storia.

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Puffo65 (Guest) 29-08-2020 16:50

Incredibile. La ATP dovrebbe essere l’associazione dei giocatori. Si man mano snaturata a mio avviso. La protesta mi pare avere una buona base. Onore a Novak che si sta facendo portavoce di un malessere generale. Non capisco perché kyrgios, che non muove un dito ma solo la lingua, lo attacchi

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+1: il capitano, gene61
Orso (Guest) 29-08-2020 16:38

@ Tiger Woods (#2581829)

Se fossi il n. 200 del mondo e non avessi tecnicamente speranza di salire (perchè uno lo capisce sa ha o meno la stoffa) adeguerei la mia programmazione ai miei limiti sportivi o cambierei mestiere…

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Ranuccio Tomassoni (Guest) 29-08-2020 16:32

Era da almeno 15 anni che questa situazione si prospettava.

L’ATP era nata sulla basa di una idea di sindacato ben presto diluita, è abbastanza naturale che una proposta di rappresentazione sindacale trovi seguito, resta da vedere se non finirà in modo simile a quanto successo con l’ATP. Nel caso di un collasso ATP come quello del tour “grand prix” sarebbe uno sviluppo naturale, quindi alla fine non cambierebbe moltissimo.

Il succo del discorso di Gaudenzi (che è trapelato fino ad ora) è che il tennis deve strutturarsi per battagliare per i soldi da distribuire tra NBA, Calcio, NFL, NHL, F1, golf, partendo da una diversa struttura dell’offerta televisiva/streaming, senza però cambiare molto del prodotto tennis.

Ma francamente il vero problema che entrambi non valutano a sufficienza è che il tennis va aggiornato proprio come prodotto. Non basta sostituire chi lo vende o venderlo in modo diverso.

Ora come ora il tennis è un prodotto autoreferenziale, in questa situazione di “corona virus” la semifinale tra Djokovic e Bautista Agut di ieri lo ha evidenziato in modo netto. Tanti soldi in palio, ma pur essendoci il numero uno in campo e un posto in finale in uno dei tornei maggiori della serie, era difficile pensare che uno spettatore nuovo potesse trovare la cosa interessante.

Oggi invece abbiamo visto una semifinale Challenger al torneo di Trieste con due future promesse e tanto entusiasmo dagli spalti da parte di gente che è già inserita nel tennis da anni. Segno che lo sport funziona ancora per chi lo conosce, la sfida però sarà aggiungere nuovi spettatori e praticanti!
Come avvenuto negli anni 70 (USA), 80 (Germania) e 90 (Russia e Spagna) ed anche degli anni duemila grazie a FEDAL (in parte anche grazie a Djokovic, ma si limita essenzialmente alla Serbia, minore invece l’impatto di Murray, entrambi però hanno avuto un ruolo importante come spalla).
Federer e Nadal hanno mascherato la perdita di peso del Tennis negli USA e questa perdita non è compensata da guadagni in Cina, pur essendoci stati grandi risultati a livello cinese nel tennis femminile.

Grazie a Federer in primis e al suo antagonista Nadal il Tennis oggi è ancora un prodotto con un mercato sostanzioso.
Ma chi rimane fermo regredisce.

La mossa di Djokovic e compagni può avere credibilità come rappresentanza sindacale, di più se riuscissero a coinvolgere anche le donne, ma essenzialmente pare tesa a capitalizzare sul mercato lasciato da Federer (e Nadal, perché senza Nadal …Federer non sarebbe Federer).

La vera sfida però non è questa, ne lo è quella che Gaudenzi ha comunicato in primavera (battagliare per spettatori con NBA, F1 etc. essenzialmente con un prodotto Tennis che rimane invariato), la vera sfida è quella di ESPANDERE l’appeal del Tennis e questo lo si può fare solo con delle modifiche mirate sia del gioco che della rappresentazione e struttura governativa.
Le modifiche devono essere decise ma particolarmente chirurgiche per quanto riguarda la natura del gioco, perché altrimenti si rischia di perdere il seguito di chi già era salito a bordo negli anni passati, buttando il bambino con l’acqua sporca, più o meno quel che avvenuto con la Coppa Davis.

Concludendo ripeto, bisogna espandere perché chi rimane fermo retrocede.

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V.D. 29-08-2020 16:02

A me piacerebbe il nome di battaglia.

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Tennisaddicted (Guest) 29-08-2020 15:33

Scritto da Nicola M
Ci manca solo che il tennis diventi prima un ridicolo spezzatino di sigle, tipo la boxe, e poi approdi ad essere una specie di wrestling, con somma gioia delle TV americane e del pubblico pagante rimbambito. Set corti, killer point, magari punti bonus per i tricks e giocatori col nome di battaglia.

Oddio, un incubo!

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Tiger Woods (Guest) 29-08-2020 14:52

Scritto da Orso
Ma con il ritiro definitivo nel giro di 2/3 anni dei 3 assi siamo proprio certi che il tennis maschile, dove non si intravede un simile manipolo di fuoriclasse, “tiri” ancora più di quello femminile? Qualche dubbio è lecito… cmq siamo sempre alle solite: è tutta questione di soldi…

Già, ma se tu fossi il numero 200 del mondo e chiudessi la stagione in perdita, forse qualcosa proveresti a fare anche tu per provare a cambiare un sistema perverso e di fatto non autosostenibile.

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+1: gene61
Nicola M 29-08-2020 14:46

Ci manca solo che il tennis diventi prima un ridicolo spezzatino di sigle, tipo la boxe, e poi approdi ad essere una specie di wrestling, con somma gioia delle TV americane e del pubblico pagante rimbambito. Set corti, killer point, magari punti bonus per i tricks e giocatori col nome di battaglia.

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Tiger Woods (Guest) 29-08-2020 14:46

Iniziativa giusta ed indispensabile. Così non si può andare avanti. L’Atp non può tutelare solo chi entra nei tabelloni degli Slam, che tra l’altro non gli appartengono neppure. Spiace, ma se la sono proprio cercata.
Comunque la situazione è davvero complessa…la Wta si è venduta ai cinesi, che di tennis non frega una mazza; l’Itf ha fatto Harakiri privandosi della Davis (il suo pezzo forte) facendosi fregare dal richiamo di una montagna di dollari (finti) del gruppo Kosmos, che ha dato alla manifestazione il colpo di grazia finale, ed ora l’Atp si vede seriamente minacciata da questa nuova volenterosa associazione. Sullo sfondo il Covid (che resterà ancora a lungo tra noi con conseguenze devastanti per il sistema) e la volontà di molti di distruggere l’essenza dello sport, abolendo il 3 su 5 e spingendo per set ai 4 e no ad.
Mi sa che ne vedremo delle belle, il vaso ormai si è scoperchiato.

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Orso (Guest) 29-08-2020 14:33

Ma con il ritiro definitivo nel giro di 2/3 anni dei 3 assi siamo proprio certi che il tennis maschile, dove non si intravede un simile manipolo di fuoriclasse, “tiri” ancora più di quello femminile? Qualche dubbio è lecito… cmq siamo sempre alle solite: è tutta questione di soldi…

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Carl 29-08-2020 14:31

Per la verità le dimissioni di Djokovic e soci dal Players Council ATP non sono state propriamente una loro iniziativa ma sono state sollecitate, quasi imposte, da Gaudenzi in una pubblica dichiarazione, considerando la loro fronda incompatibile con quelle posizioni.

E loro non se lo sono fatto dire due volte.

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+1: gene61
Mario (Guest) 29-08-2020 14:23

Il punto più importante dell’articolo:

. I tennisti rivendicano da tempo che la percentuale a loro spettante – nonostante siano i veri artefici dello show – sia inaccettabile, mediamente sotto al 10%.

Cosa significa questo? Che la fetta della torta che viene elargita ai giocatori attraverso i prize money dei tornei e’ solo del 10%?
E dove finisce il restante 90%? Nelle casse dell’Atp? Nelle casse degli organizzatori dei tornei? delle varie federazioni?

Il sistema NBA comunque e’ difficilmente replicabile nel tennis per i motivi spiegati nell’articolo. Li sono i team a contrattare con sponsor, tv, lega…

Qui chi dovrebbe trattare, trattandosi di singoli professionisti ( e con classifica sempre mutevole )?

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