Tsitsipas cambia racchetta per ripartire: la svolta Babolat per rilanciare la sua carriera?
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C’è un momento, nella carriera di ogni campione, in cui diventa necessario fermarsi e cambiare rotta. Per Stefanos Tsitsipas, quel momento sembra essere arrivato adesso. Il greco sta attraversando una fase di transizione profonda, forse la più delicata da quando è entrato stabilmente nell’élite del tennis mondiale. Le difficoltà dell’ultimo periodo non si spiegano con una sola causa: infortuni, problemi alla schiena in particolare, ma anche una perdita di continuità tecnica e mentale hanno progressivamente allontanato Tsitsipas dai vertici.
Il tennis di oggi è più rapido, più fisico e meno indulgente. C’è sempre meno tempo per costruire il punto e ogni limite viene immediatamente messo a nudo. In questo contesto, Stefanos ha faticato ad adattarsi: il rovescio resta un colpo vulnerabile, la capacità di accelerare con continuità non è sempre all’altezza dei migliori e l’attrezzatura utilizzata negli ultimi anni non lo ha aiutato a colmare questo divario. La racchetta Wilson, piuttosto pesante, garantiva solidità ma richiedeva uno sforzo fisico elevato, poco compatibile con una condizione atletica messa a dura prova da ricorrenti problemi muscolari e articolari.
Da qui nasce una scelta forte e simbolica: cambiare racchetta. Secondo quanto riportato dal media greco tennis24.gr, Tsitsipas ha deciso di passare definitivamente a Babolat dopo un lungo periodo di test. Non è un salto nel buio. Già durante l’ATP 500 di Dubai 2025, torneo che riuscì a vincere, il greco aveva giocato con una racchetta “total black” diversa dalla sua abituale, sperimentando proprio con Babolat. Quel successo aveva lasciato sensazioni positive, ma i risultati successivi non furono abbastanza convincenti da spingerlo subito al cambiamento definitivo.
La svolta è maturata in questa pre-season. Al Club Tatoi di Atene, Tsitsipas ha lavorato intensamente, provando diversi modelli prima di scegliere la Babolat Pure Aero 98. Un telaio moderno, progettato per generare maggiore potenza e rotazioni più accentuate, ideale per un tennis aggressivo e basato sulla spinta da fondo campo. È una racchetta che può esaltare il suo dritto e aiutarlo a velocizzare il gioco, ma che richiede precisione e timing impeccabile, con un controllo leggermente inferiore rispetto a soluzioni più tradizionali.
La decisione va letta come un tentativo concreto di adattamento al tennis contemporaneo. Non si tratta solo di un cambio di marchio, ma di una revisione del proprio modo di stare in campo, cercando soluzioni che preservino il fisico e allo stesso tempo rendano il gioco più incisivo. Tsitsipas è ora a Dubai per completare la preparazione in vista dell’Open d’Australia 2026, torneo chiave per valutare l’efficacia di questa scelta.
A 27 anni, il margine per reinventarsi esiste ancora, ma il tempo non è infinito. Il talento non è mai stato in discussione; ciò che resta da capire è se questo cambio di attrezzatura potrà diventare il primo passo verso una vera rinascita competitiva o se rappresenterà soltanto un tentativo, necessario ma non sufficiente, di rimettersi in carreggiata.
Marco Rossi
TAG: Stefanos Tsitsipas

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E stando sulle racchetta ho appena avuto una soffiata riguardo Djokovic: pare che il serbo abbia intenzione di approntare delle novità e per il materiale si sia rivolto non tanto alla Head quanto alla McLaren. Altro che pensare al ritiro.
Ha dovuto cambiare racchetta perché le sue precedenti sono rimaste bloccate nel baule di quell’auto che sfrecciava ad oltre 200 kmh…
Ah ah ah 😉
Il cambio della racchetta è qualcosa di molto serio e l’articolo dovrebbe stimolare riflessioni in merito piuttosto che superficialità.
Borg usava Donnay pittate da Bancroft in USA per avere due sponsorizzazioni;Connors per reggere Mac e Lendl provò la Pro Staff per tornare alla T2000 in acciaio persino terminata la produzione chiedendo telai ai tifosi (ne arrivarono troppi e chiese di sospendere la beneficenza); Lendl con Bosworth diventò matto terminata l’esperienza Kneissl/Adidas; Sampras pretendeva solo Pro Staff fatte a S.Vincent; McEnroe ebbe persino una Snauwaert sulla falsariga della Max200G; e Federer? Dopo l’85sq anni e anni per mollare un ultra selettivo piatto 90.
Che i problemi del greco siano molti è noto ma il cambio di attrezzo,tanto più se da una classica Wilson andasse verso una semiprofilata Babolat, non è da poco e per chi qualcosa ne capisce desta qualche curiosità.
Più che la racchetta il vero problema è il rovescio caro il mio Stefanos…
Lo capisco, anche io..oggi c’è vento, il sole, i bambini della festa, le palle, il campo, quelli che fanno il doppio e parlano sull’altro campo, i pappagalli che strepitano, le righe che prende l’avversario, le palle che colpiscono la rete e finiscono sempre nel mio campo…
Allenati.. vagabondo
Quante scuse
Le voci,ed i video,parlavano del nuovo telaio Wilson (chiamato provvisoriamente Phyton) che sarà concorrente si della Babolat PA ma di quella che sarà nuova versione.
Il telaio è già usato da Korda,Bublik e Kachanov ,se poi Tsitsipas volti verso Babolat è da chiedersi su quale PA ,la precedente o la nuova.
Comunque si va su una semiprofilata, non una spinmachine, ma certo non una classica.
La capacità di accelerare con continuità è assolutamente all’altezza dei migliori in realtà (era un top player fino a non molto tempo fa). L’unico colpo che può essere “aiutato” dal cambio racchetta è il rovescio, ma il resto del suo gioco ha sempre funzionato molto bene
Mannaggia, a saperlo prima che era solo una questione di racchetta! enzo