Le pagelle 2025 degli italiani: Luciano Darderi
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Potenza e cuore, ma non solo. Se Luciano Darderi è una delle più gradite e interessanti rivelazioni del 2025 targato Italia lo si deve certamente alla forza e intensità delle sue giocate, da vero “toro Latino”, ma ancor più alla lucida visione e intelligenza di prendersi il lusso di vivere alcuni mesi così così per costruire un tennis più completo, evoluto e incisivo al di fuori della natia terra battuta. Il 23enne italiano nato a Villa Gesell (Argentina) nella stagione da poco conclusa ha vinto 3 tornei, tutti 250 su terra battuta (Marrakech, il primo della leg europea sul “rosso”, Bastad e Umag) ma il suo eccellente balzo in classifica da n.44 dello scorso gennaio al Best di n.26 con cui ha chiuso il 2025 lo si deve anche a buoni risultati ottenuti sui campi veloci e una crescita esponenziale nella propria competitività, anche contro avversari forti e più attrezzati per il sintetico.
Luciano ha giocato tantissimo, chiudendo l’anno con un bilancio ATP di 29 vittorie e 27 sconfitte, e tante belle soddisfazioni che lo ripagano di un inizio di stagione di modesta qualità, ma propedeutico ad un netto miglioramento del suo tennis. Già nella parte finale 2024 le sue quotazioni erano stazionarie se non al ribasso, e la tendenza è continuata nei primi mesi del 2025, con quattro sconfitte di fila nei primi quattro tornei e finalmente la prima vittoria a Rio contro Dellien. Poi c’ha pensato Cerundolo a stopparlo in Brasile (al termine di una dura battaglia) e fino al Masters 1000 di Miami solo un’altra partita vinta, contro Martinez in Florida. Un po’ di fretta nel cercare il punto e una palla colpita con meno rotazione, che gli scappava un po’ via, e anche col rovescio insisteva fin troppo nell’essere aggressivo, con errori frequenti. Alcuni ipotizzavano che il suo apice fosse già stato toccato. Sbagliato. Darderi ha scelto correttamente di evolvere verso un modello di tennista più offensivo, nient’affatto stravolto dai suoi canoni ma con tempi di gioco più rapidi nel cercare il vincente, rafforzando velocità e profondità dei suoi drive, a costo di perdere molte partite. Un necessario apprendistato per vivere in partita la sensazione di essere sì un picchiatore ma non quello “classico” da terra battuta, che attende, che poco anticipa, che porta più l’avversario all’errore invece di andare a caccia del punto vincente per primo. Un cambio tecnico (aperture, impatti più puliti, ecc) e soprattutto mentale. Come tutti i cambiamenti importanti, richiedono tempo. E un Darderi più offensivo ha subito ottenuto risultati tornato sulla terra battuta, meno prevedibile e più aggressivo.
Al Challenger di Napoli ha mancato il titolo in finale per una manciata di punti vs. Kopriva, poi a Marrakech ecco il successo, in finale contro Griekspoor. Potenza spettacolare e piedi più vicini alla riga di fondo, con il servizio a sostenerlo. Due veri bombardieri l’hanno stoppato a Monaco e Roma (Shelton e Draper) e dopo i quarti ad Amburgo la delusione è stata Roland Garros, battuto da Korda. L’erba non è facile per come si muove e impatta, ma dopo qualche sconfitta si è ripreso a Wimbledon, con un terzo turno insperato e importante perché è stata l’iniezione di fiducia della quale aveva tanto bisogno. Infatti tornato sul “rosso” ecco i due titoli uno dopo l’altro a Bastad e Umag, vinti di slancio, di potenza, convincendo. Da 34 ATP è volato in Nord America e a US Open è arrivato al terzo turno, Alcaraz si è rivelato di un altro pianeta, ma è stata un’altra ottima esperenza e conferma di come il suo tennis rinnovato sia competitivo ogni dove.
Rientrato in fretta e furia in Italia è andato a vincere il qualificato Challenger di Genova e quindi ha giocato molto in Asia, con una partita bellissima persa contro Musetti a Shanghai, un grande spettacolo tecnico e agonistico. Non sono arrivate altre vittorie nel finale di stagione, ma in molte sconfitte è arrivato non così lontano dal farcela, anzi a svolte un po’ ha “sboccando” dopo qualche errore decisivo, consapevole di esser molto vicino all’avversario. La frustrazione di chi ci crede e sente che non è andata bene ma che fosse la cosa giusta da farsi. La voglia di aver ancora molto da dire e dare in campo. Se ripensiamo al Luciano di due anni e mezzo fa, ritrovarlo n.26 al mondo a fine 2025 è qualcosa di molto, molto importante. Una stagione baciata dai tre titoli (sono 4 in carriera) e dalla netta sensazione di esser ancora in piena evoluzione, a 23 anni, con un fisico “bestiale” e tanta voglia di crescere.
Punto tecnico: dove intervenire
La strada tracciata già dalla seconda parte del 2024 è quella giusta. Alla fine sul cemento outdoor non si gioca poi tanto diverso dalla terra battuta attuale; tutto sta nell’attitudine, nei tempi di gioco, nel possedere colpi d’inizio gioco abbastanza consistenti dal permetterti di non crollare in difesa a rincorrere. Darderi è un buon difensore, non concede mai niente, ma eccelle quando riesce a comandare e mettere tutto il peso sulla palla. Nel 2026 dovrà assolutamente continuare nel rafforzamento del suo schema principe, prima palla potente in campo e via col diritto a tutto gas. Migliorare la percentuale di prime palle sarà importante e trovare un bilanciamento con la seconda, perché Luciano tende a forzarla fin troppo e c’è da cancellare qualche doppio fallo in eccesso. Piuttosto con la risposta serve più stabilità: passa da momenti in cui blocca e attende ad altri nei quali esagera nella sbracciata. Ha migliorato tanto il rovescio, ora si prende il punto con improvvisi lungo linea di buona qualità; semmai non sarebbe male riuscire a governare con più sicurezza lo scambio in diagonale di ritmo, perché riuscendo a gestire una traiettoria bella profonda e consistente gli può dare il tempo di fare un passo a sinistra, girarsi sul diritto e scatenare il turbo. Il suo diritto è già oggi uno dei più “pesanti” del tour.
Obiettivi per il 2026
Confermare la top30 non sarà facile, è importantissimo iniziare a fare punti nei tornei sul cemento, a partire da quelli entro tutto marzo dove nel 2025 ha raccolto poco e nulla. E poi arrivare tirato a lucido per i grandi appuntamenti su terra battuta. Darderi deve puntare alla seconda settimana a Roland Garros e magari fare un corsa importante in un 1000, magari a Roma.
Voto al 2025 di Luciano Darderi: 8, meritatissimo
Marco Mazzoni
TAG: Luciano Darderi, Marco Mazzoni, Pagelle Italiani 2025

Sinner
Alcaraz
Zverev
Djokovic
Auger-Aliassime
Fritz
de Minaur
Draper
Sabalenka
Swiatek
Rybakina
Andreeva
Gran bel vanto!!!
Natale del 2125 ovviamente
A breve, insomma
ahahahahahhahahaha

Era un paradosso per dire che comunque si può scalare la classifica senza vittorie eclatanti
e bacio accademico
Probabilmente non danno un voto rapportandolo agli altri italiani, ma semplicemente alla stagione.
Darderi in stagione ha vinto 3 tornei Atp 250 che oggi sembrano una piccolezza grazie a SInner, ma fino a 6-7 anni fa erano il massimo a cui potesse ambire un nostro atleta.
Col numero 26 una decina di anni fa sarebbe stato davanti a Fognini e credo anche a Seppi. All’epoca ad un Top 30 italiano avremmo tutti dato 10.
Poi non ha il talento di Musetti eppure lo ha doppiato nelle vittorie Atp, se Lorenzo ha fatto un grande 2025 in cui è mancato solo l’acuto glielo possiamo concedere un voto alto a Luciano?
Poi l’insufficienza per me ce l’hanno solo Arnaldi, Bellucci e Nardi (ma Luchino c’è abituato), gli altri sono tutti superiori al minimo sindacale, Sonego compreso con i quarti nello Slam australiano.
Vero, però Ruud quando ha sfiorato il numero uno è sempre arrivato in fondo ai tornei facendo finale a Miami, Roland Garros e New York oltre a tante semi e ai 250 vinti.
Non sono paragonabili, almeno al momento.
Comunque è paradossale che il buon norvegese sia uscito dai 10 proprio nell’anno in cui ha vinto, finalmente, il suo primo Mille. Non lo hanno aiutato l’uscire precocemente negli Slam e l’infortunio al ginocchio che gli ha fatto saltare l’erba…
Praticamente gli italiani, campioni e campioncini, hanno fatto tutti una gran stagione, eccetto Arnaldi e Nardi, ma noi li aspettiamo pazienti. L’altro Matteo, quello che sull’erba chi lo batteva era bravo sul serio, non ha fatto una stagione né buona né cattiva. Semplicemente non ha fatto una stagione, perché non ha potuto. Se n’è andato in vacanza a Natale contento come una Pasqua per via della terza Davis di fila. E per fortuna! D@je, Matte’!
Io di numeri (8, 8 e mezzo, 9,…) non me ne intendo, ma per come la vedo io, non ho dubbi che Luciano abbia fatto una grande stagione in tutti i sensi. Se si pensa a dove era l’anno prima, non vedo come si possa dubitarne.
Arrivare al n. 26 al mondo senza essere stato baciato dal talento, ma costruendo il successo con tantissimo lavoro e forza di volontà, merita un 8 pieno in pagella. Devi vedere da dove parti a inizio anno e che mezzi tecnici a disposizione hai. Coi mezzi limitati di Darderi ha fatto il massimo. E col lavoro quotidiano si sta attrezzando per reggere questo livello che è altissimo.
Faccio un esempio. Giustino a 34 anni grazie ad un finale di stagione molto buono torna a giocare le quali slam dopo anni. Merita un 8 anche lui, perchè il voto non è solo in base ai risultati, ma anche in base ai mezzi a disposizione. Se la Cremonese arrivasse decima in serie A meriterebbe 10 in pagella. Se ci arriva la Juve, merita 4.
Concordo su tutto, ma anche i miglioramenti alla risposta sono stati strabilianti. Nel 2024 sul veloce in risposta era un autentico disastro. Ha imparato ad anticipare (soprattutto col rovescio) e ha fatto passi da gigante.
Per carità, Giampi, ognuno ha le proprio opinioni, ma questo renderebbe la classifica ancora più casuale: Sinner potrebbe vincere tre anni di seguito gli AO avendo ogni volta diversi, anche sensibilmente, punteggi. Potrebbe addirittura perdere delle posizioni, a causa di ciò, per la casualità d’incontrare, al posto di un top 10, un Vacherot che elimina un top10.
La situazione è già abbastanza complessa e legata ad eventi fortuiti, pensate a come sarebbe stata la scorsa stagione senza Sinner penalizzato dalla sospensione, o dai malanni di Draper e Musetti, per non parlare delle paturnie di Zverev e Fritz, dalle fiammate e dai down di Djokovic, se queste avessero ulteriormente influenzato i risultati. La classifica deve basarsi su dati statistici sufficientemente diffusi nel tempo e confermati da una serie di risultati: Mensik ha fatto bene un solo torneo in tutto l’anno, senza di esso sarebbe intorno alla quarantesima posizione, pensa se avesse avuto anche i bonus che posizione avrebbe, non corrispondente, evidentemente, al suo vero valore.
10 e LODE alla censura!!!
E’ quello che ha fatto, fra gli italiani, il miglioramente maggiore di classifica.
@ JannikUberAlles (#4534453)
Si è soggettivo il metro di giudizio.
Nessuno mette in dubbio i miglioramenti e la crescita, ma per me 8 è un voto molto alto, che io do a chi ha fatto veramente qualcosa di importante in stagione.
Mi è partito…Sorry.
Proseguo: Lucio ha mostrato un carattere vincente, un atteggiamento grintoso e “cattivo” in senso agonistico.
In quel senso merita appieno il voto 8.
Non è facile vincere dei titoli ATP 250 e ci sono giocatori che in tanti anni di top-20/30 non ne hanno conquistato neppure 1.
Quest’anno non ci è riuscito neppure Musetti che pure ha un repertorio di categoria superiore!
Per una volta non voglio entrare nel dettaglio tecnico del bagaglio di Lucio, che ha notevoli margini di miglioramento, ma
8 addirittura? Siete di manica larga coi voti, a parere mio ovviamente.
…bravo Mazzoni continui pure a censurare i liberi pensatori.
Continuate pure a giocare a carte tra di voi.
Finali al Roland Garros, agli US Open e al 1000 di Miami più semifinali 1000 a Roma e in Canada, bei piazzamenti 😆 mi basterebbe che Darderi arrivasse agli ottavi/quarti nei 1000 su terra
Io sarei favorevole all’inserimento di un bonus-malus (che è poi il concetto dell’elo) a seconda delle vittorie e/o sconfitte con avversari più in alto o più in basso in classifica. Non è possibile che un Baez, che ha un record inferiore al 30% di vittorie su superfici diverse dalla terra, da quattro anni rimanga stabilmente nei primi 40-45 con punte tra i primi 30..
Tien in particolare ha un ELO molto migliore della sua classifica, perché spesso ha battuto top ten nella giornata in cui erano top ten per modo di dire.
AO batte Medvedev al supertiebreak. Medvedev era ancora top ten ma in netta fase calante, come si é visto. Prova del 9, ne busca da Sonego.
Acapulco batte Zverev, nel perido peggiore dei suoi ultimi anni. Prova del nove, perde da Machac. E la successiva sfida con Zverev, al RG, fa 10 giochi.
Shelton a Maiorca, torneo che Ben considera di preparazione, avendo perso gli anni precedenti da Eubanks e Jubb. Prova del nove, perde da Moutet.
Rublev, altro in fase calante, a Washington. Prova del nove perde da Fokina (e riperde da Rublev a Cincinnati, dove conta di più)
Muso per ritiro a Pechino. Gran torneo di Tien anche se molto fortunato.
Una classifica che in questo momento vede solo 12 giocatori davanti a Tien, per me ha qualcosa che non va nel meccanismo. Sottolineo “in questo momento”: visto che la stoffa c’é, magari ce lo ritroviamo nei 10 veri già nel 2026
Torna in caserma che devo preparare la festa di Natale per tutto il reggimento…
Beh Ruud stava per diventare numero uno con soli 250 vinti e ottimi piazzamenti ….
Distribuzione punti ATP 2025:
Slam 220
Masters 150 (20 scartati)
ATP500 300
ATP250 750 (25 scartati)
Challenger 189
Nel 2026 Darderi dovrà cercare di fare più punti nei tornei superiori alla categoria ATP250. Nel 2025 ha fatto quasi il 60% dei punti nei 250 e nei Challenger, se vuole restare in Top30 non può continuare così. Stona soprattutto che al Roland Garros non sia andato oltre il primo turno, battuto in 4 set da Korda.
Ottima disamina.
Evidenziai la stessa cosa un mesetto fa.
Darderi ha incassato bei punticini, ma gli avversari affrontati erano spesso gente addirittura fuori dai 100 o quasi.
Certo, bisogna vincere, e lui lo ha fatto.
@ Giampi (#4534398)
Il problema dell’elo è però che non valuta quanto giochi: se Darderi avesse giocato solo tornei sul rosso, avrebbe un elo molto più alto; l’elo basso è dovuto al fatto che ha giocato tanto, anche in tornei in cui le condizioni lo sfavorivano (e sicuramente per migliorare all’inizio devi perdere). Secondo me classifica ATP e classifica elo vanno considerate insieme, perché entrambe fanno vedere una faccia della medaglia.
Chiarito l’aspetto della classifica, vale la pena fare alcune considerazioni su Darderi, che sta crescendo tennisticamente, ma che spero riveda nel prossimo anno la sua programmazione. Infatti, con l’attuale classifica, sarà, in quasi tutti i tornei principali, tds, e questo gli permetterà di non aver più bisogno dei challenger per “puntellare” la classifica, e forse anche di qualche 250 in meno (senza commettere l’errore inverso compiuto fino a pochi mesi fa da Arnaldi). Una maggiore cemtratura su eventi principali, senza abbandonare la familiare terra battuta, potrebbe consolidare la sua classifica di top30, e, forse anche farlo salire ancora un po’. Le combattutesconfitte nel finale di stagione, contro avversari non imbattibili, ma più efficaci sul veloce, e, soprattutto, meno stanchi, hanno comunque evidenziato dei miglioramenti anche sul questa superficie.
Forse anche lui dovrebbe avere un maggior supporto tecnico, con uno staff più adatto ad un top30. Chissà che non ci stia già pensando…
@ Giampi (#4534398)
Elo ranking fantastico….peccato non conti un c….
Più volte ho rimarcato che ELO, oltre che essere metodologicamente contraddittorio (per definire la classifica che vorrebbe riformare, utilizza i dati di questa classifica, creando un evidente paradosso), è anche fuorviante, per cui, per fare un esempio, se Kirgyos, che è fuori dal circuito da anni, sconfiggesse un top 10, finirebbe in top10.
Detto questo, il fatto che Darderi abbia un’ottima classifica in conseguenza di vittorie in tornei minori, mentre Musetti, che ha solo alcune finali (fra l’altro anch’esse, tranne Montecarlo, in tornei 250), è un top10, dimostra, al contrario, la validità della classifica ATP, che premia, oltre alla costanza dei risultati, anche il livello di essi. Musetti è quasi 20 posizioni davanti a Darderi, senza aver vinto un torneo, a differenza di Luciano, che ne ha vinti ben 4 ed ha pure disputato una finale.
Questa menata sull’attendibilità della classifica è dovuta alle continue fesserie del Colonnello Buttiglione, che la contorna di varie teorie complottiste. Mi augurerei che persone come Giampi, che non sono certo accostabili a quel personaggio, non ne subissero la suggestione…
Su Terra vale già la top-20, per il salto di qualità deve cominciare a battere top-10 e soprattutto essere competitivo su cemento, dove tuttora fa fatica, anche se il suo gioco, in anticipo o con quel diritto giocato spesso solo di polso, fa ben sperare… ovviamente deve migliorare al servizio e sul rovescio
Uso Darderi per fare un confronto tra la classifica Atp e l’elo ranking. In quest’ultima classifica Darderi sarebbe al 69 novesimo posto. Del resto con poco più del 50% di vittorie il suo 26esimo posto è un po’ gonfiato. Lo stesso si può dire di Rune (45) e di Baez (134!!) che sono molto in basso nell’elo ranking. Per chi non lo sapesse questa classifica di basa sullo status degli avversari. Di conseguenza Darderi, ha vinto tanto con avversari con una classifica molto alta e pochissimo con avversari di pari livello o di classifica superiore. La mia non è una polemica contro Darderi che mi sta molto simpatico ma per far comprendere che le classifiche Atp sono molto condizionate da alte punte di rendimento in alcuni tornei che prevalgono sul rendimento medio. Dico una banalità ma è chiaro che Musetti, che non ha vinto nulla, ha un livello medio di rendimento enormemente superiore a Darderi e a molti altri giocatori. Altro esempio è Tien che è al 28esimo posto ma nell’elo è 13esimo. È chiaro da ciò che un Tien è molto più futuribile di un Darderi e di altri giocatori che gli sono sopra in classifica..