Bologna pronta ad accogliere la Davis Cup Final 8 2025: Ecco le convocazioni dell’Italia. Jannik Sinner ha deciso di non giocare la Davis nel 2025

@ ROBY RONZA (#4502568)

Mi ricordo, credo con gli USA…ma che vuol dire, lì si era trattato di un servizio scagliato da Gaudenzi con violenza e probabilmente con eccesso di “zelo” e con un movimento scorretto che gli ha provocato la dolorosa lesione…poteva capitargli anche in un altro torneo,anzi, citando questo episodio, confermi che evitare stress e rischi in questa fase dell’anno può servire per i prossimi appuntamenti dove è in palio la corsa al n.1 (sorvolando sulla troppo allettante quanto poco impegnativa esibizione)

Scritto da Silvy__89
Dispiace molto perché è sempre un piacere vederlo giocare, ma accetto pienamente qualsiasi sua scelta.
Ora è l’occasione per dimostrare che la frase “l’Italia non è solo Sinner” è vera.
Molto curiosa di vedere cosa combinano gli altri.

Finalmente i cultori del “bello” potranno godersi le giocate di Musetti, da vero #1 d’Italia!

Senza dover aspettare il “sorpasso” che qualcuno aveva previsto già quest’anno e che in molti hanno dato per certo nel ’26.

Sinner “ha dato uno schiaffo all’onore nazionale”, così ha dichiarato Nicola Pietrangeli… e molti qui lo sottoscriverebbero!

Ma non è incredibile, per una nazione di individualisti come la nostra, porsi un problema del genere? Gli spagnoli, che alla nazione tengono molto di più, hanno sempre difeso e giustificato Nadal quando (quasi sempre) si negava per la nazionale.

La decisione di Sinner, per quanto possa deludere, è giustificatissima sul piano tecnico. I paragoni col calcio o con altri sport non reggono e poi Sinner non è un giocatore qualsiasi, ma uno che deve difendere una posizione di supercampione senza la quale non staremmo qui a parlare di lui.

Ebbene questo è un anno molto complicato per lui, molto diverso dall’anno scorso quando potè saltare Vienna e Bercy per disputare in fila le Finals e la Davis. Allora era il numero 1 indiscusso e inattaccabile e poteva concedersi questo lusso, ma quest’anno le cose stanno molto diversamente. La sospensione lo ha rallentato, ha perso il numero 1 e, soprattutto, ha perso quattro finali di grandi tornei col diretto rivale. Uno come lui non può più pensare ad altro. Vienna e Bercy non può saltarli come l’anno scorso, altrimenti Carlitos (che può ancora guadagnare margini su di lui alle Finals e poi in Australia) lo seminerà completamente.

Sinner questo non può permetterlo e deve concentrare i propri sforzi per rimediare a questa situazione. Ha giocato la 6-Kings, è vero, ma erano poche partite che cadevano in un periodo favorevole. La Davis, si sa, è in un periodo scomodo per chiunque, ma lo è soprattutto per chi conta di arrivare fino in fondo a Vienna, Parigi e Torino e poi anche confermare lo slam australiano.

A proposito, chi dice che da Bologna a Melbourne ci sono quasi due mesi per riposare evidentemente non sa cosa sia la pre-season. I tennisti non si fermano neppure a novembre-dicembre, anzi è proprio quando devono affrontare il lavoro più duro e logorante, passando anche il giorno di Natale in palestra coi pesi. Sicché una settimana di riposo, dopo due settimane di fuoco e prima di tre o quattro settimane di durissima preparazione atletica, può fare la differenza.

L’Italia ha il dovere di tenere conto delle sue aspettative personali (che sono poi quelle che noi stessi riponiamo in lui). Se è una grande nazione tennistica, che mandi degli altri a combattere, lui ha già dato. Se lo rivedremo ancora in Davis? Dipenderà da come riuscirà a gestire la carriera individuale, che è quella a cui non solo lui ma anche noi teniamo. E poi onestamente, appassiona molto di più la sfida con Carlos che si annuncia decennale