
Sinner e Alcaraz, la rivalità più bella del tennis: rispetto, amicizia e risate dopo la finale del Six Kings Slam. Sinner: “Le rivalità servono per crescere, ma con Alcaraz c’è un’amicizia speciale” (Video)


Dopo un’ora e tredici minuti di tennis scintillante, Jannik Sinner ha battuto Carlos Alcaraz nella finale del Six Kings Slam 2025, conquistando il trofeo per il secondo anno consecutivo. Ma, al di là del risultato, ciò che ha conquistato il pubblico di Riad è stato il meraviglioso scambio di battute tra i due durante l’intervista post-partita: un concentrato di rispetto, ironia e sincera amicizia, che racconta alla perfezione il rapporto tra due dei più grandi talenti del tennis mondiale.
Alcaraz, col sorriso, ha voluto rendere merito al rivale:
“Dico sempre che quando gioca un tennis così, mi dà motivazione per andare ad allenarmi, dare il 100% e provare a migliorarmi. È un misto di sensazioni: a volte è fastidioso, ma allo stesso tempo mi spinge a fare di più”, ha detto ridendo.
A quel punto l’intervistatore gli ha chiesto se, durante gli allenamenti, pensa a come battere Alcaraz. E Jannik ha risposto con la sua solita umiltà e sincerità:
“Forse non solo, ma ci pensi spesso. È proprio per questo che servono giocatori come Carlos, e tanti altri, per continuare a migliorarsi e a guardare in alto. Per me, in particolare, lui è un punto di riferimento. Quest’anno abbiamo giocato tante volte e ho perso spesso contro di lui, ma è un grande onore condividere il campo con Carlos. Le rivalità servono per crescere, ma è ancora più bello avere una grande amicizia fuori dal campo. Tra noi c’è un rapporto davvero speciale.”
Jannik Sinner is given a golden racquet for winning the Six Kings Slam.
King in Riyadh for the 2nd time.
That’s quite a trophy.
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) October 18, 2025
Il pubblico ha applaudito a lungo, ma l’atmosfera si è fatta ancora più leggera quando si è passati alle “confessioni digitali”:
“Gli scrivi su WhatsApp per congratularti?”, ha chiesto il conduttore.
“Sì, qualche volta sì”, ha risposto Alcaraz ridendo. “Gli scrivo per sapere come sta, per fargli i complimenti. Abbiamo un’amicizia vera anche fuori dal campo. Molti pensano che due giocatori che competono per i grandi titoli non possano essere amici, ma noi dimostriamo che è possibile.”
Poi è toccato di nuovo a Sinner, che ha scherzato sulla sua “magia” a Riad:
“Perché giochi sempre così bene qui?”
“Bella domanda”, ha risposto Jannik ridendo. “Magari potessi giocare così ovunque!”
E ha chiuso con una battuta rivolta direttamente al rivale:
“È sempre bello condividere il campo con Carlos. Vedere te e la tua squadra lavorare così duramente, vincendo titolo dopo titolo… grazie per avermene lasciato uno anche a me!”
Alcaraz, con la sua consueta ironia, ha risposto a tono:
“Mi piace quando gioca così bene contro di me? Non proprio! A volte sembra di giocare a ping pong, non è divertente stare dall’altra parte della rete!”
Tra risate, rispetto e parole sincere, la scena finale del Six Kings Slam ha offerto un’immagine splendida del tennis moderno: due rivali che sanno essere amici, due campioni che si migliorano a vicenda. Sinner e Alcaraz, il futuro — e il presente — del tennis mondiale, uniti da una competizione sana e da un’amicizia leale.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Six King Slam 2025, Six Kings Slam
Credo che sia un’amicizia fondata sul RISPETTO reciproco tra 2 ragazzi che sono anzitutto un esempio in termini di educazione, comportamento e sportività.
Belli e bravi!!
Giusta osservazione, anche se ci sono alcune differenze. Roger era 5 anni più anziano di Rafa e questo già significa qualcosa, quando quest’ultimo emerse lui aveva già vinto parecchio. Rafa all’inizio della carriera apparve subito come specialista della terra battuta (lo rimarrà anche dopo, certo, ma all’inizio sembrava poter sopraffare il gioco di Roger solo su terra). Questi fattori hanno contribuito a rasserenare gli animi tra i due, a far sì che la competizione non divenisse un’ossessione. Anche il fatto che venissero da ambienti sereni e non bellicosi ovviamente ebbe un’incidenza. Altra cosa fu l’apparizione di Novak, che oltre ad avere una personalità più marcata e a provenire da un ambiente piuttosto diverso, si poneva come concorrente diretto dei due anche nei loro campi (l’erba e la terra rossa extra-Roland Garros).
Il caso di Alcasinner o Sinneraz è un po’ diverso dai precedenti. Sono quasi coetanei e si trovano a competere tra loro a tutto campo su ogni superficie. Prima pensavamo che Alcaraz fosse più forte sull’erba e sulla terra… ma Sinner quest’anno ha dimostrato che non è esattamente così. Prima ritenevamo che Sinner fosse più favorito sulle superfici più veloci, ma Alcaraz quest’anno ha dimostrato che neanche questo è necessariamente vero…
A ben vedere, ci sarebbero potenziali elementi di attrito tra i due. Invece nulla di tutto questo perché hanno anche molte cose importanti in comune. Sono entrambi educati ed empatici, provengono da ambienti in cui regnano le regole del lavoro e del rispetto, hanno allenatori che sono dei signori, e in tutti i sensi. Non aggiungo altro
Non sempre è così. A Shanghai si giocava col tetto chiuso eppure il microclima c’era, altro se c’era.
È un’amicizia simile a quella tra Federer e Nadal, con il tempo si avvicineranno sempre di più. Per ora solo complimenti e legnate fra loro. Ed è giusto così.
Dipende anche da sconfitta e sconfitta. La sconfitta al RG è stata come essere investiti da un treno, la tristezza di Jannik era più che comprensibile. Quella di ieri è una sconfitta trascurabile per Carlos.
Io considero sempre i loro discorsi sull’amicizia con la tara della rivalità.
Per essere rivali sul campo sono ottimi amici, il che non vuol dire che siano amici del cuore.
Si, anche secondo me.
Sono due modi differenti di reagire che corrispondono esattamente ai loro caratteri. Più montanaro Sinner, più mediterraneo Alcaraz.
Questo loro modo di reagire ha dei pregi e dei difetti in entrambi i casi. Ma penso che visti i risultati che stanno ottenendo la componente “pregio” è prevalente.
Nei confronti diretti tra l’italiano e l’iberico il bilancio è di 9-2 per lo spagnolo tra Slam con punti in palio e tornei 1000, mentre nelle esibizioni, tornei 250, tornei 500 e Slam senza punti in palio il bilancio è di 5-1 per l’azzurro…
Che melassa! Dopo la sortita (sincera) di Alcaraz a Roma (siamo rivali, non siamo amici) ecco tornare prepotentemente la narrazione da libro cuore che tanto piace.
Jannik è davvero un ragazzo d’oro oltre che un atleta molto corretto. A nessuno piace perdere, ma se l’altro gioca meglio…. Oggi ha giocato meglio Jannik, ma i due rimangono alla pari… Anche a Torino si parte da 50 e 50, ma noi tifiamo Jannik e ci auguriamo che anche quest’anno il titolo di maestro rimanga in Italia….
Questa storia dell’amicizia fuori dal campo è un po stucchevole. Fino a poco tempo fa Alcaraz diceva che due tennisti con una rivalità così forte nom posso essere veramente amici, ci può rispetto, ma non di più. In più io se fossi Sinner non avrei perdonato la posizione veramente ambigua che ha avuto Alcaraz rispetto a tutta la questione del doping. Un amico avrebbe rilasciato dichiarazioni di vero appoggio e sostegno. Ma Sinber è davvero troppo buono, sicuramente più buono di me, anche su Dimitrov quando si è ritirato contro di lui ha rilasciato dichiarazioni al miele, dimenticando la posizione che lo stesso aveva avuto nei suoi confronti durante tutta la faccenda del doping.
Credo che indoor il nostro Jannik riesca a trovare un ambiente più “sterile” e riesca ad essere più chirurgico!
Carlos ha un talento che gli permette di adattarsi meglio ad un microclima anche aggressivo.
Ora inizio a sognare per le Finals…
Jannik AVANTI !!!!
Diokovic a Vagnozzi ieri dopo un fantastico punto “ma gli avete detto che è una esibizione”? Secondo me non gliel’hanno detto ma credo che, come Nadal, lui giochi così anche in allenamento..
Insidiarli
Ho l’impressione che Alcaraz “prenda” meglio le sconfitte di Jannik. Al nostro quando perde, non riesce di sorridere, Carlos invece non sembra mugugnare più di tanto. Bravi ragazzi, eccellenti tennisti. Domineranno per un bel pò di tempo, all’orizzonte non si vede chi possa insediarli enzo