
La dura legge di Sinner: annienta Bubilk con potenza e intensità. È derby azzurro con Musetti nei quarti a US Open!


Spazzato via. Uno tsunami sul “povero” Sasha Bublik nella notte di New York, sotto forma di un “marziano” con i capelli rossi, un nuovo completo blu notte (elegantissimo) e un concentrato di potenza, intensità e profondità di traiettorie da diventare irresistibile. Jannik Sinner annienta ogni velleità e resistenza del kazako negli ottavi di finale di US Open, 6-1 6-1 6-1 in soli 81 minuti di gioco, foto esatta di un match senza storia e oggettivamente deludente anche a livello di spettacolo, eccetto per alcune fiammate del nostro n.1, monumentale e fortissimo. Prima della partita c’era un filo di timore per lo spauracchio del servizio di Bublik, che nei tre match vinti nel torneo non aveva subito break (55 turni di fila vinti). Beh, Sinner ha pensato subito di “rimediare”, andandosi a prendere un break immediato con una qualità superiore in risposta, nel colpo secco e per come ha messo tonnellate di pressione sull’avversario. Spalle al muro già dopo una manciata di punti, Bublik è andato totalmente in crisi, ha chiesto troppo al servizio per cercare di non farsi investire della risposta dell’azzurro ed è crollato in doppi falli gravi e ripetuti, che hanno compromesso le sue già scarse speranze di fare partita pari contro una versione deluxe dell’italiano, super concentrato, velocissimo nella copertura del campo e assai preciso nel giocare con consistenza e una pressione impossibile da reggere per le gambe e capacità difensive del kazako.
Sinner infatti, memore di come erano andati i loro ultimi due match (inclusa la sconfitta di Halle) ha scelto la via più razionale e pratica per imporsi: massimizzare le sue qualità con medio – basso rischio (per i suoi standard, ovviamente), non perdersi cercando il super vincente o spaccare tutto con la prima palla ma mettere pressione, non far ragionare Bublik; fare tutto così veloce in modo che l’altro non avesse nemmeno il tempo di pensare ad un’alternativa, sotto quest’aggressione continua, scientifica, letale. Sinner è stato superiore in tutto, inutile perdersi nei numeri, non avrebbe senso visto il divario mostrato in campo. Jannik superbo, ma Sasha deludente. Reggere l’intensità di un Sinner così centrato, potente e “cattivo” sportivamente è impresa ardua per tutti, ma Bublik è mancato nella reazione una volta andato sotto all’avvio del match, si è perso nella sua ironia autodistruttiva invece di focalizzare le energie in qualche contromossa plausibile. Non facile, assolutamente, trovare un pertugio per scardinare o provare a scardinare la corazzata dell’azzurro, ma si ipotizzava un kazako più attrezzato alla pugna e così non è stato. Forse si aspettava una partita diversa, una partenza meno veemente dell’italiano, qualche crepa – come contro Shapovalov – che invece non si è vista.
Sasha non ha fatto minimamente partita perché ha ricavato pochissimo col servizio per i suoi standard, e oltre ai punti diretti “mancati” è non è mai riuscito a tenere fermo Jannik, servendo male e non trovando qualità nelle variazioni. Nello scambio Bublik non ha retto appena è stato costretto a correre e pure le variazioni come il taglio, la palla corta o più alta non sono state efficaci perché Jannik “era da tutte le parti”, arrivava troppo bene e ha rigiocato con più potenza e qualità. Bublik ha nelle corde velocità assoluta e tutti gli angoli, in particolare col rovescio; ma se è costretto a giocare due metri dietro, nello scambio è quasi disarmato perché il suo meglio lo può dare in accelerazione pura, di timing entrando fortissimo nella traiettoria dell’avversario. Per questo bene ha fatto Sinner a pressare con geometrica precisione al centro con la risposta: si è preso degli errori diretti, visto che il kazako spesso non ha fatto in tempo a far spazio per colpire; ha allontanato l’avversario dalla riga di fondo, disarmandolo.
Jannik ha ceduto solo 12 punti nei suoi turni di battuta, niente… e una sola palla break nel terzo set quando era già a due balzi dal traguardo. L’ha pure annullata con uno dei suoi 8 Ace. Solo 2 gli Ace per Bublik, con 13 doppi falli, pure sul match point. Una partita mai iniziata, e poco spettacolare nel complesso perché di punti veramente belli ce ne sono stati pochi, e i momenti più interessanti sono state le rincorse spettacolari di Jannik sulle smorzate – nemmeno troppe – del rivale, dove ha messo in mostra una capacità di controllo del corpo in frenata magistrale. Too good, no match. Sinner vola ai quarti, sarà Derby con Lorenzo Musetti. Una sfida da sogno per un’Italia tennistica sempre più forte.
Marco Mazzoni
La cronaca
L’incontro inizia con una risposta molto consistente di Sinner, gli vale il primo punto del match. Ovvio che sarà la chiave della partita, se disarma la battuta del kazaka è “un pezzo avanti…”. Ne segue un’altra, con scambio intenso vinto, e 0-30. Sasha chiede il massimo al servizio, rimonta, ma arriva un altra risposta ottima di Jannik, negli ultimi centimetri del campo, e successivo scambio intenso. Non regge Bublik, e nemmeno la pressione sul 30-40, con un doppio fallo Bublik concede il BREAK, è il primo del torneo dopo 55 turni lisci. Black Mamba Sinner. Il n.1 trova l’Ace nel primo servizio del match, ed è chiarissimo il piano tattico: non far respirare Bublik con intensità massima, pungendo il diritto in corsa, dove l’altro tira la bordata o la va o la spacca e non contiene quasi mai. Arriva il secondo Ace, poi un doppio fallo (troppo rischio sulla 2a), ma ancora col servizio chiude il game, 2-0. Può fare corsa di testa nel set. Partito fortissimo, e come risponde… la tiene in campo, con delicate acrobazie, anche su angoli difficili. Bublik rischia troppo, è come il toro che vede rosso e carica a tutta, ma va a sbattere… altro doppio fallo e di nuovo 0-30. Diritto vs. diritto non c’è gara in quest’avvio, Sasha non tiene e scivola sotto 15-40. Stavolta Bublik si salva, due ottime prime palle, unica àncora di salvezza sotto la grandinata che diventa tempesta… Appena si scambia la differenza è brutale, e Sinner si prende il doppio BREAK ai vantaggi correndo avanti. Mettere pressione, non far ragionare Bublik, fare tutto così veloce che l’altro non ha nemmeno il tempo di pensare ad un’alternativa, sotto quest’aggressione continua, scientifica, letale. 3-0 e quindi 4-0 Sinner con un altro turno di battuta a mille all’ora. Cerca la prima palla corta Sasha sul 40-15, ma non passa la rete (e il nostro era scattato come un fulmine). Nonostante un doppio fallo Bublik muove lo score vincendo un discreto game, pure reggendo in un paio di scambi, due buoni rovesci in spinta (4-1). Si gioca pochissimo nei turni di Jannik, Bublik non risponde bene e col primo colpo di scambio l’italiano impone tanta profondità e velocità che il kazako non regge. Pure un altro “asso” per il 5-1. Il nativo di Gactina avanza quasi per inerzia, scuote la testa di dopo esser stato trafitto da un passante velocissimo dell’azzurro. Sul 40-30 prova il servizio dal basso ma la palla muore in rete. Poi un serve and volley, addirittura dietro alla seconda palla, tentativo disastroso. Sinner implacabile: corre con i razzi ai piedi sulla smorzata (non granché) di Bublik e chiude pizzicando la riga. SET Sinner, 6-1. Brutale consistenza e intensità di Jannik. Solo il 53% di prime in campo, ma ha concesso solo tre punti nei suoi game… Bublik stordito.
Sinner riparte al servizio nel secondo set e continua a comandare. Impressionante l’accelerazione cross di rovescio sul 30-15, un cambio di ritmo ad una velocità e angolo impossibile da rigiocare. Lo sguardo di Bublik dopo questa bordata è sbarrato, come quello di chi ha visto la morte sportiva in faccia… 1-0 Sinner. Sasha non riesce a tenere fermo Jannik col solo servizio, e quando si scambia non riesce a reggere e nemmeno la smorzata, il taglio, la variazione è efficace perché l’altro è da tutte le parti, arriva troppo bene e rigioca con più potenza. Si arrangia come può Sasha, ma deve rischiare tutto col servizio, e il quinto doppio fallo lo condanna al 30-40. Arriva il primo errore del match di Sinner, non chiude lo smash (non impossibile) e poi sbaglia di volo (parimenti non impossibile). Sasha annulla con un Ace una seconda palla break, ma forza troppo la battuta, altro doppio fallo e terza PB del game. Stavolta si gioca sulla 2a… niente, doppio fallo, brutto a mezza rete. BREAK Sinner, il quarto del match. Gesticola col suo angolo il kazako, fa il cenno di “avanti”, come per dire l’altro mi tira così forte e profondo che non so cosa fare. Ci sono minimo 20 km/h di differenza, forse di più, nella velocità di scambio tra i due, e Sasha perde campo e affanna continuamente, non può reggere il ritmo infernale dell’azzurro. Altro game a 15 per Jan, martella con precisione, 3-0. 41 minuti di match, Bublik fa punto quasi solo col servizio, ma… ha tirato solo un Ace e 8 sono invece i doppi falli, un bilancio da fallimento. Jannik non sfrutta la chance del doppio break (sul 30-40) andando troppo in rotazione col rovescio e la palla di poco larga. Con un servizio preciso al T, Bublik replica il primo parziale muovendo lo score nel quarto gioco, 3-1. Ride amaro Sasha, dice qualcosa al suo angolo ma sembra crederci poco o niente, non ha affatto quella tensione positiva delle ultime due partite contro Jannik. Difficile averla, visto quanto bene viaggia il diritto di Sinner, quanto è aggressivo subito dopo il servizio, e anche quanto sia difficile rispondere… Altro game a zero, è durato un minuto o poco più. Va tutto troppo maledettamente veloce per Bublik. 4-1. Disgustato da se stesso Sasha dopo il nono doppio fallo… e 0-30. Crolla con un diritto out di 4 metri o giù di lì… 15-40, altre due chance per il doppio allungo. Niente, doppio fallo. Così è impossibile anche salvare la faccia, e Bublik ne è consapevole tanto che la faccia se la copre… 5-0 Sinner. Il pubblico è ammutolito perché oggettivamente non solo non c’è partita, ma non c’è nemmeno spettacolo, è troppo facile per Jannik prendersi il punto, solo di sostanza e profondità di scambio. Jannik chiude 6-1 con l’Ace esterno, il quinto del match. 51 minuti per due set, robe da Graf dei bei tempi… Il divario è talmente grande che non vale la pena citare alcun numero.
Terzo set, la tempesta su Bublik è ancora un uragano F5. Vince il primo punto, poi Jannik lo stringe in una morsa micidiale. Sul 15-40 Bublik si affida alla palla corta e gli esce benissimo dalle corde, ma… Sinner intuisce, sprinta, e gioca un diritto di polso con una curva che rientra dal corridoio e si deposita all’incrocio delle righe. Troppo bravo, too good. BREAK immediato, 1-0, mamma mia… Scocca l’ora di gioco sul 2-0 Sinner, con l’ennesimo turno di battuta talmente rapido che quasi non ce ne siamo accorti. Nemmeno Bublik, purtroppo per lui e per lo spettacolo, troppo scarno. Bublik ha tirato su bandiera bianca, non ha un grande atteggiamento perché non prova a far niente di diverso da quello che finora gli sta costando una sconfitta memorabile. Sotto 15-30 un timido tentativo, viene a rete e trova un bello smash. Sul 30 pari prova ancora la palla corta, è bellissima ma… Sinner è un fulmine e non impressione il tocco vincente di rovescio ma come “diavolo” FRENA con un controllo del corpo misterioso. Ai vantaggi Jannik si prende un’altra chance per il doppio allungo. Niente, Bublik è investito dalla risposta del n.1, scambia da tre metri dietro e da lì è il nulla. BREAK Sinner, 3-0. È il settimo break per Jannik. Almeno ride Sasha dopo il bellissimo rovescio vincente che gli vale l’ovazione del pubblico, ma… caro Sasha, perché non c’hai provato prima… Jannik non ride affatto e tira tre bordate una più cattiva dell’altra, due Ace e un diritto cross dal centro perfetto. 4-0 Sinner. Sasha riesce ad evitare il cappotto salvando tre palle break, vince il game a braccia alzate, ironia ma anche amarezza per una partita che di fatto non è mai iniziata e si è trasformata ben presto in un vero incubo… Sinner sul 4-1 subisce una risposta d’incontro super di Bublik, e quindi sul 30 pari sbaglia un diritto in rete. Rarissimo errore che costa a Jannik la prima palla break da difendere di tutta la partita. ACE, non l’ha nemmeno vista Sasha… per la delusione del pubblico che sperava qualcosa di più da questa partita. Sinner si porta 5-1, è un passo dai quarti e da Musetti. Ha fretta JS, arriva a Match Point sul 30-40. Doppio fallo, chiude mestamente una partita mai iniziata… “Sei troppo bravo” dice un sorridente Bublik al fortissimo rivale, forse felice per uscire dal campo e interrompere questa sorta di punizione. Impressionante Jannik. Mamma mia… Avremo un italiano in semifinale a US Open. Grand’Italia,
J. Sinner vs A. Bublik
TAG: Alexander Bublik, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Us open 2025
Bisogna chiedere a Wilander se c’è qualche aggiornamento sul probabile vincitore del torneo !!!!!!
Bisogna chiedere a Wilander se c’è qualche aggiornamento sul probabile vincitore del torneo !!!!!!
Povero Musetti….
Stai dicendo che darderi è scarso? Buono a sapersi
Sempre forza Sinner!! Musetti sempre più montato!! Anche dai commentatori!!
Stavolta su Musetti sono serio. “Attenzione a Musetti” direi di no, perché l’unica cosa alla quale deve fare attenzione Jannik è a non farsi male. Però davvero non ho mai visto Musetti giocare così cinico, pragmatico e senza fronzoli come in questo torneo. È sempre stato molto avanti sul piano tecnico e su quello atletico, ma difettava su quello emotivo (poi messo a posto) e su quello tattico. Ora pare abbia messo a posto anche quest’ultimo, quindi il poker delle dotazioni di un tennista è servito. Musetti non è più un giocatore forte ma molto forte. Jannik è su un altro pianeta, ovvio, domani vincerà, ma non credo sarà una passeggiata, almeno che Musetti non inizi a prenderle di brutto all’inizio, e crolli poi emotivamente.
Sinner Comanda e
Qualcuno si Danna !!
Avanti Imperatore ♥️
@ Paolo S (#4473632)
Nessuno dà la colpa ad Alcaraz del divenire del suo tabellone, ma è l’enfasi che si pone sulle vittorie dello spagnolo. Obiettivamente chiunque tra i primi 50 del mondo avrebbe vinto le sue partite….ma l’aver affrontato Popyrin,Shapovalov e Bublik ha fatto rodare alla perfezione la macchina di Jannik…lo spagnolo è ancora al primo tagliando….
Infatti. Prima del match Cobolli-Musetti scrissi che ai quarti secondo me Jannik avrebbe incontrato più problemi con Cobolli che con Musetti, e lo confermo. Con tutto il rispetto, credo che per battere Jannik il carrarino non solo dovrebbe essere tecnicamente perfetto, ma in primo luogo dovrebbe giocare a velocità tripla rispetto al suo abituale standard, mantenendo costantemente al massimo il livello di gioco. E per me potrebbe riuscirci al massimo per un set. L’asfissiante ritmo di gioco di Jannik lo può reggere solo un Alculaz al 100%.
Di Jannik mi piace il fatto che non chiacchiera tanto e risponde soprattutto in campo. E alla grande.