
US Open 2025, Musetti al terzo turno: “Orgoglioso del mio tennis e della mia crescita”. Le parole di Jannik Sinner in conferenza stampa: “Non difendo, inseguo i trofei” (Video)


Dopo una prestazione solida che gli ha permesso di avanzare al terzo turno degli US Open 2025, Jannik Sinner ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa per analizzare la sua partita, parlare delle condizioni di gioco e guardare avanti alla prossima sfida contro Denis Shapovalov.
Una prestazione solida
“È stata una prestazione molto solida – ha esordito Sinner –. Nessuno dei due ha servito particolarmente bene, quindi ci sono stati molti scambi da fondo campo e lì mi sono sentito a mio agio. Sono molto felice di essere avanzato”.
La prossima sfida con Shapovalov
Il prossimo avversario sarà il canadese Denis Shapovalov:
“Ricordo bene il nostro match all’Australian Open di qualche anno fa. Era stata una partita dura, da allora siamo cresciuti entrambi. Denis è un giocatore di grande talento, un avversario imprevedibile che sa fare tutto: servizio potente, fisico solido e velocità. Non sarà facile, ma sono contento di affrontarlo dopo tanto tempo. Spero venga fuori una bella partita”.
Le condizioni a New York
Sinner ha poi commentato le sensazioni di gioco a Flushing Meadows:
“È difficile confrontare con gli anni passati. Ho giocato due partite di giorno, la prima con il sole e condizioni più veloci, la seconda nuvolosa e più lenta. Il centrale non ha molto vento, mentre Armstrong sì e questo cambia tutto. Sono variabili che incidono, ma rendono il tennis interessante”.
Su Alcaraz e le differenze di superficie
Inevitabile una domanda su Carlos Alcaraz:
“È un giocatore completo. Ha già vinto Roland Garros, Wimbledon e US Open, quindi dimostra di sapersi adattare a ogni superficie. Contro di lui la preparazione tattica cambia a seconda del campo. È tra i favoriti ovunque, ha un arsenale vastissimo e questo lo rende difficilissimo da affrontare. Ma è fantastico per lo sport: la gente si diverte a vederlo”.
Difendere o inseguire i titoli?
Sinner ha chiarito la sua mentalità:
“Non sto difendendo, sto inseguendo. Ogni torneo parte da zero, se giochi male esci subito. Cerco di inseguire i trofei e le belle prestazioni. L’esperienza australiana mi ha aiutato, ma la situazione qui è diversa. Si cresce, si cambia, e ora siamo quasi a fine stagione. Conta solo pensare a ogni match”.
Tempo libero e tennis in TV
E sul modo in cui vive il tennis lontano dal campo:
“La sera mi piace guardare il tennis, dipende chi gioca. A volte imparo osservando, altre volte mi diverto. È un mix tra lavoro e passione”.
Il derby Musetti-Cobolli
Sul derby tutto italiano del terzo turno:
“Flavio è stato bravissimo a vincere al quinto, Lorenzo oggi ha giocato molto bene. Sarà una partita interessante, la tensione di un derby è diversa. Penso che ci sia un leggero favorito, ma nel tennis basta un attimo. Se non gioco nello stesso momento la guarderò volentieri”.
L’analisi sul prossimo match
Infine, tornando su Shapovalov:
“Ha un gran servizio e tanto talento, devo alzare il mio livello in battuta. Sarà importante rispondere bene e avere intensità da fondo campo. Spero sia una bella partita e di riuscire a spingere nei momenti giusti”.
Con una prestazione solida e matura, Lorenzo Musetti ha centrato l’accesso al terzo turno degli US Open 2025, confermando i segnali di crescita mostrati negli ultimi mesi. Dopo la vittoria, il numero 10 del mondo si è soffermato in conferenza stampa su diversi aspetti del suo percorso, dal rapporto con il doppio fino alle sensazioni provate in campo.
Il valore del doppio
Musetti è uno dei pochi top player a giocare con regolarità anche il doppio nei Masters 1000:
“Negli Slam non lo faccio quasi mai, la priorità è il singolare e serve recupero. Nei Masters, invece, è bello avere questa opportunità: arrivare in finale a Cincinnati con uno dei miei migliori amici è stata un’esperienza che mi ha dato fiducia anche nel mio tennis. Il doppio mi aiuta molto: servizio, risposta, volée, aggressività, sono tutte armi utili per il mio stile di gioco”.
La stretta di mano a fine match
Un rituale che non manca mai, ma che può nascondere momenti delicati:
“È un segno di rispetto, fondamentale nel nostro sport. Si vince e si perde, ma bisogna accettarlo con sportività. Io non ho mai vissuto episodi spiacevoli: con qualcuno c’è più confidenza, con altri meno, ma resta sempre un gesto importante”.
Orgoglio per il rovescio a una mano
Musetti è l’unico giocatore in top 10 ad utilizzare il rovescio a una mano:
“Non ho mai pensato di cambiarla, ormai sarebbe tardi. È un colpo che mi dà soddisfazioni e, se giocato bene, può mettere in difficoltà gli avversari. Sono molto orgoglioso di essere l’ultimo a mantenerla a questi livelli: è una parte della mia identità tennistica”.
La partita e le sensazioni
Soddisfazione per come ha gestito il match:
“Mi sento bene e sono contento della prestazione. Il primo set è stato di rodaggio, poi ho trovato la chiave strappando il servizio sul 5-4. Da lì ho cambiato l’inerzia, sono stato più aggressivo e ho preso in mano lo scambio, soprattutto col diritto”.
Orari e programmazione
Sulle polemiche legate ai calendari e agli orari di gioco:
“Non si può essere sempre contenti, ma qui sono stato trattato molto bene. Non mi aspettavo di giocare due volte su un campo così importante, sono onorato. Non ho preferenze particolari: se giochi per primo sai esattamente l’orario e puoi impostare la routine, se giochi più tardi serve sapersi adattare”.
L’amicizia con Coboli
C’è la possibilità di un derby italiano al terzo turno:
“La prima volta che ci siamo affrontati è stato al Lemon Bowl Under 10, a casa sua. Ho vinto io, poi il torneo, e da lì abbiamo condiviso tantissime esperienze. Giocare contro un amico non è facile, ma in campo siamo tutti lì per vincere. Fuori resta l’amicizia, in campo si lotta. Ah, e sì: abbiamo dormito in camera insieme più di una volta”.
Talento ed equilibrio nelle scelte
“Chi ha molto talento a volte sceglie il colpo più bello ma non sempre quello giusto. Sto imparando a gestire meglio le scelte tattiche: nelle ultime due partite sono soddisfatto. È impossibile essere perfetti in una partita al meglio dei cinque, ma cerco sempre di fare la cosa giusta. Oggi ho reagito bene anche dopo aver perso il servizio a inizio terzo set”.
Con lucidità e consapevolezza, Musetti dimostra non solo di essere cresciuto come giocatore, ma anche come uomo. E ora il sogno agli US Open continua, con la fiducia di chi sente di avere trovato il giusto equilibrio.
TAG: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Us Open, Us open 2025
Scusa se mi intrometto, quante finali e semifinali ha fatto nei 1000 e nei 500 o anche nei 250 e challenger su cemento e quante su terra?
Musetti ha assolutamente il profilo del terraiolo.
@ MARMAS (#4469795)
osservazioni giuste e Lorenzo, se gioca aggressivo e dentro il campo, può tranquillamente accorciare e velocizzare i movimenti, e su erba non esiste altra strategia, perche la palla scivola e rimbalza poco, e se sei attendista non ci arrivi proprio.. la vedo più una questione di abitudine, Sinner gioca sempre d’anticipo, Musetti preferisce entrare nello scambio e costruirsi il punto con calma, tattica che può funzionare su terra, ma non su cemento… come lo ha capito su erba, io sono convinto che pian pianino lo stia capendo anche su cemento
Sono d’accordo con Pier.
L’erba lo porta, quasi lo costringe, a giocare in un certo modo.
Rimbalzi bassi e irregolari e superficie scivolosa fanno uscire l’istinto e la manualità, i colpi in controbalzo, le risposte bloccate, la fantasia e le variazioni, il polso e la manualità… I fucili si inceppano e si va spesso all’arma bianca, aggredendo la palla e seguendo l’istinto… Si vedono poi subito i dividendi, perché i rimbalzi bassi e irregolari e la superficie scivolosa ci sono anche per gli avversari.
Sul cemento non è naturale giocare nel modo che abbiamo detto… La superficie, soprattutto se lenta e con rimbalzi alti (tipo IW) ti porta a giocare come sulla terra,ma anche il cemento più lento non è la terra e Lorenzo rischia di essere troppo difensivo e di dover prendere un rischio eccessivo per uscire dallo scambio.
Paradossalmente sul cemento più veloce (come mi sembra New York) può fare meglio perché le condizioni di gioco lo portano ad essere più aggressivo e a poter selezionare lui il momento in cui prendere il rischio.
Col senno di poi tante sono le cose che non si ricadrebbero. Muso a fine 2015,a 13 anni,era 2.7, difficile soffermarsi su “cosa non va”.Si divertiva, giocava seguendo il suo piacere di giocare,snaturarlo poteva anche significare perderlo, allenarsi da scazzati non aiuta e se arrivano sconfitte inopinate il giocattolo può rompersi.
Sta crescendo,si lavora ma meccanismi tecnici e mentali in certi momenti restano.
Prendi la risposta: chi batte si mette a metà campo,metti Lorenzo nei pressi della linea di fondo e lo obblighi a rispondere con meno tempo.Lui lo fa ma poi,in partita,dove conta il punto torna nella sua confort zone.
Per me l’unico modo è vincere 3/4 match di fila,allora prende sicurezza per Lorenzo presuntuoso non è, anzi spesso non ci crede lui per primo.
Ma perché censurarmi se dico che teoricamente musetti dominerà per un set e mezzo, poi se Cobolli tiene, calerà con probabile ritiro …è una mia previsione…
Questi dati vanno però un po’ contestualizzati: il grande salto percentuale sulla TB l’ha fatto quest’anno, quando ha invece giocato pochissimo sul cemento e quasi niente sull’erba. Se andiamo a vedere le finali giocate, ne abbiamo 3 sulla TB (1 vinta), 2 sul cemento (1 vinta) ed una sull’erba. Ha una semifinale Slam sul rosso ed una sull’erba, ma a parte questo, al RG non ha mai fatto meglio degli ottavi. Direi non proprio il profilo di un terraiolo.
Quindi, come ho sempre pensato, non è legato all’essere “terraiolo”, ma ad un approccio che ha, immagino, da quando era bambino….E’ possibile che chi per anni lo ha “accompagnato” su questa strada, gliela faccia poi lasciare?
Mi permetto,in attesa di un’altra ottima considerazione di Marmas. Il motivo è il talento ed i riflessi. Se si va a rete e ti arriva una palla addosso,da distanza magari ravvicinata,un giocatore con quelle qualità reagisce,accorcia il movimento e chiude.Lo fa senza pensare,istinto.
Su erba, paradossalmente,gioca meglio che su cemento perché non può pensare,non può aprire,blocca in risposta,cambia proprio il gesto a partire dalle gambe,dalla preparazione,dal busto fino alla chiusura ed all’esecuzione successiva.
Su cemento,dove la palla rimbalza comunque più alta,esegue l’apertura che ha sulla terra cercando poi meno rotazione:fa l’inizio come sempre e poi pensa al finale. Non è automatico,non è spontaneo.Anche ieri in certi momenti palleggiava per trovare continuità e Goffin ne approfittava con diagonali strette.
È un problema che ha: ci mette troppo tempo per trovare feeling con campo e avversario,anche su terra basta ricordare i set iniziali persi quest’anno.
Quindi il 66% di vittorie sulla terra e il 47% sull’hard è il tipico percorso di uno nato sul duro? Numeri peraltro replicabili nei tornei challenger e itf..suvvia Musetti è nato sulla terra e sta cercando di adattarsi alle altre superfici. Anche sull’erba, infatti, i numeri sono ancora molto giovani avendo giocato meno di 30 partite e brillato solo nel 2024..
sono tifoso di cobolli, un ragazzo che col tanto lavoro e tenacia è arrivato a top20 .. ma musetti insegue un sogno ..
Flic e floc..ieri avevo pensato che Sinner ed Alcaraz dovrebbero partire dalle semifinale mentre gli altri giocatori farsi il torneo per raggiungere le semi come per la coppa america..
Le considerazioni di Musetti sono normali e non.Al di là delle frasi di circostanza il pensiero sulla bellezza del colpo è importante: il giocatore con la mano,quello che sa fare più cose in una frazione di secondo deve scegliere e spesso tra l’estetica e la semplice efficacia.Quante volte andando a rete si vorrebbe non tirare a tutta ma fare la finta,giocare un colpo morbido, delicato, irridente…ma non basta la mano,magari,occorre la freddezza e la forza di accettarne il rischio.McEnroe poteva permetterselo,demivolée corta…nastro…ok,la rifaccio dopo e meglio. Lorenzo,se sbaglia, può entrare in un loop negativo ,in un “ecco la cazzata,punto perso ed ora mi sono incasinato da solo” e non avendo un servizio che dà sempre punti facili il gioco,il set,la partita si ingarbuglia.
Maturità è saper scegliere quando regalarsi un rischio e soprattutto sopportare l’errore.
Grande Marmas come sempre hai colto il punto cruciale.
Secondo te perché su erba ha fatto subito il click sull’anticipo dei movimenti (specie del dritto) mentre su hard fa più fatica?
Tutto sommato Musetti nasce velociraptor e non terraiolo (lo slam JR lo ha vinto a Melbourne)
Sono curioso di conoscere il tuo parere visto che sei fra i fari di copetenza di questo forum
Grande Marmas come sempre hai colto il punto cruciale.
Secondo te perché su erba ha fatto subito il click sull’anticipo dei movimenti (specie del dritto) mentre su hard fa più fatica?
Tutto sommato Musetti nasce velociraptor e non terraiolo (lo slam JR lo ha vinto a Melbourne)
Sono curioso di conoscere il tuo parere visto che sei fra i fari di copetenza di questo forum
Per tutti quelli che per una vita e ancora adesso puntualmente si preoccupano per i tanti punti da difendere dell’anno precedente, Sinner vi dovrebbe avere fatto capire cosa vuol dire avere una mentalità vincente. Ogni anno si parte tutti da zero e si va a caccia di vittorie e non si alimentano paure pensando a punti vinti nel passato. Questo aspetto dovrebbero capirlo soprattutto i giornalisti. Punti da guadagnare, vittorie da ottenere non da difendere.
Menomale che aveva un piano per battere Sinner…pensa se non lo aveva.
Forza Cobolli (tanto per bilanciare)
Alexei non mi ha convinto,al netto del nostro molto sul pezzo e con-centrato su ogni punto, l’aussie mi è parso molto costipato, quasi giocasse un po’ frenato e troppo passivo. Con questi competitors una condotta simile porta al sudicio…mi ha un po’ deluso..
A mio parere Musetti per riuscire ad esprimere al massimo il suo potenziale sul cemento deve fare due cose.
Velocizzare di qualche frazione di secondo la preparazione dei colpi ed essere più aggressivo sulla palla, andandola a prendere in avanzamento.
Le due cose sono legate, perché se attacchi la palla automaticamente sei portato a velocizzare la preparazione del colpo.
Non è facile perché tecnicamente è impostato in un certo modo e perché sente meglio la palla colpendola bassa piuttosto che alta.
Sull’erba abbiamo visto che riesce a giocare in questo modo…credo che possa farlo anche qui (e qualcosa si è visto), aiutato anche da campi veloci e con rimbalzi abbastanza bassi.
La benzina per tutto questo è la convinzione … visualizzare la possibilità di tirare un vincente o di prendere il controllo dello scambio in una situazione in cui è abituato a visualizzare un colpo più difensivo centrale e profondo.
Nel derby il mio tifo andrà per il genio di Carrara che ha bisogno, più di Flavio, di proseguire la sua corsa nello Slam newyorkese e non solo in ottica race to Torino.
Clicca qui per visualizzarlo.
Ha già detto che deve ancora migliorare e che non si sente N1 ma solo un umile ragazzo di montagna?
È vero, Musetti tende ad esaltarsi nei derby, ma qui c’è l’incognita di un’amicizia davvero “speciale”, a quanto pare…
Jannik spero faccia capire anche agli addetti ai lavori che non difende nulla , ogni volta si scende in campo per vincere , la sua mentalità è sempre stata quella di prendersi i titoli ed io #1.
Entrambi cresciuti… di età!
In effetti il campione in carica difendeva il titolo nel vecchio “challenge round” system, dove appunto il campione veniva ammesso direttamente alla finale, come si fa oggi nella America Cup di vela.
Invece nell’attuale US Open anche Sinner deve rincorrere il titolo come chiunque altro presente in tabellone!
Jannik, mi sa che ti è cresciuto il naso quando hai detto che dal precedente in Australia tu e Shapo siete entrambi cresciuti.. in realtà il canadese è peggiorato, tu hai messo la quarta.. Musetti? Dichiarazioni..da Musetti
Cobolli, al contrario di Musetti, i derby li soffre tremendamente… Lorenzo favorito, ma spero di vedere un match equilibrato… sono due fenomeni del 2000 che stanno riscrivendo la storia del tennis italiano, Sinner a parte, che è un alieno