
Berrettini: “Un onore essere tra i convocati per la Davis. Sto meglio, il mio obiettivo è tornare a divertirmi”


Matteo Berrettini ha parlato ai microfoni di Sky Sport Insider dell’emozione di vedere il proprio nome nella lista dei convocati diramata dal Capitano Filippo Volandri in vista della Davis Cup Final 8 2025.
“Come sempre, è una grandissima emozione, un grandissimo onore rappresentare tutti gli italiani, tutti i ragazzi del tennis. È ovvio che ci siano ancora dei tornei da giocare, sono preconvocazioni ma il fatto che il mio nome sia lì e che mi renda tra i candidati a indossare la maglia azzurra, mi fa sempre molto, molto felice”.
Per ora il tennista romano figura tra i convocati, ma i prossimi tornei – gli ultimi della stagione – potrebbero essere decisivi per le scelte definitive di Volandri in vista di novembre.
Lo stop dopo Wimbledon e gli auspici per il futuro
Il focus della conversazione si è poi spostato sul tennis giocato. Berrettini ha spiegato di sentirsi in netta ripresa, dopo il lungo stop seguito a Wimbledon. Il ritorno in campo in Asia è stato frutto di una decisione ponderata, basata su sensazioni finalmente positive sia dal punto di vista fisico che mentale.
“Sto molto meglio: è uno dei motivi per cui sono andato in Asia e ora sono qui a Vienna. Lo stop è stato importante per tanti motivi, ma mi ha fatto ancora una volta ricentrare e ribilanciare. Mi ha permesso di riflettere, arrivare a capire che quello che voglio fare è giocare, divertirmi, spingermi oltre i miei limiti”.
Abituato purtroppo a stop forzati e ripartenze, Berrettini sa bene che ritrovare ritmo e continuità richiede tempo. Ma l’atteggiamento è quello giusto.
“Tutte queste cose le ho capite con un po’ di tempo e piano piano che vado avanti. Le cose succedono. Non ho mai nascosto che ci siano stati momenti difficili da gestire, ma la cosa più importante è ritrovare la serenità per fare quello che sto facendo.
So bene che il tennis sia uno sport che ha bisogno di tempo e di ritmo, ma le sensazioni che ho in campo sono buone. Forse non ancora per una partita intera, ma per un set e mezzo sì. Ho tanta fiducia nel lavoro che sto facendo.”
“Allenarmi con Sinner mi ha fatto capire che il livello è ancora lì”
La lontananza dal campo non ha scalfito la qualità del suo tennis. Anzi, come racconta lo stesso Berrettini, allenarsi con Jannik Sinner a Monte-Carlo è stato un segnale incoraggiante.
“Il tennis ha bisogno di tante cose per essere giocato a questo livello. Si comincia dalla parte fisica, mentale, dalla cura verso i colpi, l’attenzione, l’attivazione che serve per arrivare a uno stato di forma importante.
Ho notato subito una cosa, quando mi sono allenato a Monte-Carlo con Jan (Sinner, ndr): non giocavo da tanto tempo, ma il livello è rimasto bene o male lo stesso. Mi sono sentito a mio agio, nonostante fossero passate settimane dall’ultima volta in cui avevo impugnato una racchetta.
È una cosa che resta, quella. Quell’entusiasmo resta sempre. E poi ci sono degli automatismi: riconoscere certe situazioni che solo chi fa sport a questo livello può capire. Per fortuna non sono andati via e dimostrano che non ci metta molto a tornare a un livello abbastanza buono.”
Il tatuaggio e il significato del dolore
Infine, una riflessione più profonda. Berrettini ha mostrato sui social uno dei suoi tatuaggi che recita in latino “Questo dolore ti sarà utile” — un messaggio che lo accompagna anche nei momenti più difficili.
“È ovvio che sia difficile parlare di dolore quando succedono cose molto più gravi nel mondo. Il mio è relativo, per fortuna, a infortuni, sconfitte o tornei saltati.
Però mi sono accorto che quel tipo di sensazioni di rabbia o frustrazione è stato un motore incredibile per tornare e riprendermi quanto tolto.
Se incanalato nella giusta direzione, il dolore è fonte di energia: va incanalato o ti porta a terra.
Il tatuaggio ricorda proprio questo: quando le cose meno belle succedono, vanno utilizzate per reagire.”
Matteo Berrettini non nasconde le difficoltà, ma da Vienna manda un messaggio chiaro: la voglia di competere è tornata, così come la fiducia nel suo tennis.
Il sogno di rivederlo protagonista in maglia azzurra, magari a Bologna per la Davis Cup Final 8, è più vivo che mai.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Matteo Berrettini
7 commenti
Se l’Italia dovesse rivincere la Davis quest’anno Sinner dovrebbe esser felice ulteriormente anche solo al pensiero che così la si smetterà di vederlo come il salvatore della patria processato quando osa non rispondere ad una convocazione.. che i suoi compagni, tutti, ( su Berrettini pochi dubbi, su altri..) dimostrino “cojones” e vendano cara la pelle anche senza di lui.. ripeto, magari la si rivincesse!
Speriamo di rivederlo sano nel 2026. Si merita almeno di poter competere senza infortuni per un po’. Deve programmarsi con grandissima attenzione e non sprecare neanche una settimana di preparazione.
Penso che BERRETTO possa diventare la vera ANIMA di questa squadra e possa prendere “per mano” i suoi colleghi e spingerli insieme a Volandri.
Poi, personalmente, lo vedo benissimo nel DOPPIO insieme a Wave.
Forza A Z Z U R R I !!!
PS: penso che se rivincete la COPPA il più felice sarà SINNER…
Se Matteo è in forma abbiamo chance!
Matteo 2 anni fa andò’ a Malaga da infortunato solo per fare gruppo. lo scorso anno ha vinto la
davis da assoluto protagonista.
quest’anno proverà a dare il suo contributo e ha avuto un 2025
abbastanza difficile. ma quando la
patria chiama matteo risponde presente. onore a te matteo berrettini.
Speriamo ritorni a regalarci grandi emozioni.
Inutile girarci intorno, l’unica nostra speranza è che Berrettini a Bologna sia in forma, poi lui il cuore ce lo mette sempre ❤️