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Dal cemento alla terra, fino all’erba: come le superfici plasmano il tennis

17/10/2025 17:26 15 commenti
Jannik Sinner nella foto - Foto Getty Images
Jannik Sinner nella foto - Foto Getty Images

Ogni stagione tennistica è un viaggio attraverso materiali, rimbalzi e ritmi di gioco diversi. Le regole del campo restano identiche, ma basta cambiare la superficie perché mutino angoli, traiettorie, usura fisica e, spesso, i nomi dei favoriti. Non è un caso: i tour ATP e WTA costruiscono l’anno proprio attorno alle caratteristiche dei campi, alternando periodi su cemento (hard), terra battuta e la breve ma prestigiosa parentesi sull’erba. Questo “pendolo” influenza tattiche, preparazione atletica e calendario, fino a determinare le settimane “calde” per ciascun tipo di giocatore.

Le tre grandi superfici
Hard court (cemento/acrilico). È la superficie più diffusa e “standard” dei tour. Tecnicamente parliamo di un manto acrilico steso su base in cemento o asfalto; variando sabbia e resine nel top-coat si ottengono velocità diverse, dal medio-lento al medio-veloce. Australian Open e US Open si disputano su hard: il primo su sistemi GreenSet (cushion acrilico), il secondo su Laykold. In generale, il rimbalzo è pulito e prevedibile, ideale per il gioco contemporaneo fatto di risposte aggressive e scambi “in spinta”.

Terra battuta. Più lenta, con rimbalzo alto e possibilità di scivolare: la terra premia costruzione del punto, rotazioni e pazienza. È la superficie “più esigente” dal punto di vista fisico e tecnico, come ricorda lo stesso Roland-Garros: qui leggerezza di piedi, timing e gestione dello scivolamento fanno la differenza.

Erba. Veloce per natura, con rimbalzo tendenzialmente basso. A Wimbledon, dove si usano tappeti di perennial ryegrass tagliati con precisione millimetrica, la cura agronomica influenza direttamente l’impatto palla-racchetta: il servizio conta, ma anche il gioco di mano e le esecuzioni in anticipo. La finestra sull’erba è breve, concentrata tra metà giugno e metà luglio.

Dal laboratorio ITF: come si misura la “velocità” dei campi
La International Tennis Federation classifica le superfici con il Court Pace Rating (CPR) in cinque categorie: 1 = lento, 2 = medio-lento, 3 = medio, 4 = medio-veloce, 5 = veloce. Non è un giudizio di valore, ma una misurazione tecnica di quanto il campo restituisce velocità dopo l’impatto. È utile perché spiega perché hard “diversi” possano giocarsi in modo differente (Indian Wells tipicamente più lento, New York più rapido). Questa standardizzazione guida sia organizzatori sia giocatori nella pianificazione della stagione.

Come i tour organizzano le stagioni attorno alle superfici
Inizio anno: cemento australe. Gennaio è il regno dell’hard: warm-up in Australia e dintorni, poi Australian Open a Melbourne Park su GreenSet. Il cemento resta protagonista anche a marzo con i due “1000” di Indian Wells e Miami.

Primavera: lunga campagna sulla terra. Tra aprile e giugno, si vira sulla terra con Monte-Carlo, Madrid e Roma come snodi, e chiusura a Parigi per il Roland-Garros. Qui è la pazienza a pagare dividendi: le rotazioni pesanti sul dritto, il back di rovescio che resta basso, la difesa elastica con scivolate controllate.

Estate: parentesi-erba e poi hard nordamericano. Dopo Parigi, tre-quattro settimane sull’erba conducono a Wimbledon. Subito dopo si torna sul cemento per il North American swing che prepara lo US Open. È una transizione rapida che richiede adattamento tecnico: passi corti sull’erba, poi appoggi più “piantati” e traiettorie più lineari sul cemento.

Autunno: hard asiatico e indoor europeo. Tra fine settembre e ottobre, i tour attraversano l’Asia (tornei su hard all’aperto) e poi rientrano in Europa per l’indoor su campi acrilici più rapidi, con epilogo nei grandi eventi di Parigi-Bercy (ATP Masters 1000) e nelle Finals (ATP a Torino, WTA a Riad nel 2025). Qui dominano servizio e prime due colpi, la palla “viaggia” e lo scambio medio si accorcia.

Come la superficie cambia tattiche e risultati
* Servizio e risposta. Su indoor hard medio-veloce il servizio “pesa” di più: ace e punti rapidi sono frequenti, la risposta premiata è quella bloccata e profonda. Su terra, la risposta aggressiva con piedi dentro il campo è più rischiosa; meglio avviare lo scambio con margine.


*Rotazioni e altezza di rimbalzo. Topspin carichi “sporcano” lo scambio su terra; sull’erba un back teso e basso produce errori o palle comode da chiudere a rete.


*Fisico e infortuni. La terra è meno impattante sulle articolazioni e consente scivolate controllate; l’hard è più neutro ma con stress cumulativo, mitigato dai sistemi cushion moderni (come quelli usati a Melbourne). L’erba, se perfettamente preparata, è rapida ma richiede caviglie “sveglie” e appoggi puliti.

Dalla teoria alla pratica: cosa significa per la programmazione
I giocatori modellano l’anno in base al proprio “profilo di superficie”. Un contrattaccante elastico troverà picchi su terra e hard medio-lento; un big server con prima pesante e dritto piatto farà la voce grossa su indoor hard ed erba. E i tornei stessi cercano una loro identità di ritmo—vedi gli sforzi degli organizzatori nel calibrare la velocità dei campi entro range ITF, così da garantire consistenza da un anno all’altro.
In questo contesto, anche chi analizza quote e mercato, ad esempio redazioni e comparatori ospitati sui portali per le scommesse sul tennis, guarda con attenzione ai passaggi di superficie e alla micro-stagionalità del calendario: spesso spiegano swing di forma apparenti, in realtà dettati dall’ambiente di gioco.


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15 commenti. Lasciane uno!

enzo+ (Guest) 17-10-2025 18:48

@ O. nurb (#4499973)

Che discorso è? E chiaro che ogni tennsita ha la sua superficie preferita, Nadal è nato sulla rossa ed è logico che la preferisce. Ma è fuori tema, il tennista bravo si adatta a tutto. Se si gioca nelle mattonelle di un enorme terrazza di grattacielo americano, puoi stare certo che primo e secondo saranno sempre Alcaraz e Sinner. Mi meraviglia che ancora non è stato tirato in ballo l’argomento palline. Ho perso perchè sono troppo dure, dirò lo sconsolato, mentre il mio avversario ci va a nozze con le palline dure. Questo ed altro. Prima o poi l’argomento verrà fuori. E per finire: oggi ho sbagliato il carico delle corde! enzo

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Aquila. 17-10-2025 17:16

Spiegazione ottima dei campi, unica nota se non fosse per il fascino del torneo di Wimbledon abolirei i campi in erba troppo pericolosi per le caviglie, un tennista deve appoggiare sempre bene i piedi nei movimenti e mai partire di scatto, buona invece la scivolata

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O. nurb (Guest) 17-10-2025 17:09

Scritto da enzo+
Ottima questa descrizione. Da aggiungere che, a chi è bravo, non gli ne può interessar di meno, una vale l’altra. Solo i modesti soffrono la differenza fra le superfici, da qui i termini: terraiolo, erbivoro, cementista. Berrettini arrivò in finale a Wimbledon. Subito gli coniarono il termine: specialista sull erba! enzo

Non è proprio cosi…parli di quelli bravi ma chiedi a nadal se preferiva il cemento o l erba alla terra rossa…..e poi chiedi a federer….vedrai che ti rispondono uno l opposto all altro….exse non erano bravi loro ….

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enzola barbera (Guest) 17-10-2025 16:15

@ sergioat (#4499879)

Non ne faranno niente, sarebbe ridicolo enzo

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-1: Detuqueridapresencia
enzola barbera (Guest) 17-10-2025 16:13

@ giallu (#4499895)

Ti contraddice. Da un canto trovi triste il mio commento, e mi dispiace molto averti rattristato, da un esperto ti saresti aspettato altro, dall’altro sei convinto che in futuro i tennisti giocheranno indifferentemente su ogni superficie. Conclusione: enzo, carlos e jannik sono già nel futuro.

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-1: Detuqueridapresencia
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 17-10-2025 15:33

@ Detuqueridapresencia (#4499875)

E deque(?) a spazzare il mare

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-1: Detuqueridapresencia
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 17-10-2025 15:32

Scritto da sergioat
Visto che è prevista una classificazione (lento, medio lento, ecc) perché non indicarla accanto ad ogni torneo ATP inclusi challenger

Meglio fare i disegnini

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-1: Detuqueridapresencia
Kenobi 17-10-2025 15:18

Scritto da enzo+
Ottima questa descrizione. Da aggiungere che, a chi è bravo, non gli ne può interessar di meno, una vale l’altra. Solo i modesti soffrono la differenza fra le superfici, da qui i termini: terraiolo, erbivoro, cementista. Berrettini arrivò in finale a Wimbledon. Subito gli coniarono il termine: specialista sull erba! enzo

L’Elo ranking per superfici è pubblico, basta che lo consulti da sobrio per farsi un’idea dell’ignoranza che trasuda questo post.
Può andare indietro negli anni ,oppure se proprio le fa uggia leggere può provare ad indovinare perché Nadal ha vinto 14 RG.

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+1: j, Detuqueridapresencia, Lory99
Detuqueridapresencia 17-10-2025 15:02

Scritto da giallu

Scritto da Detuqueridapresencia
Questo articolo andrebbe letto con attenzione dal noto “esperto” (di cantine) che sostiene che le superfici sono tutte uguali.

E un po’ triste in effetti :-), soprattutto per chi si propone come appassionato/esperto di lunga data.
Di contro sono abbastanza convinto che emergeranno sempre più player universali

Beh ma che per emergere al top sia necessario adattarsi a tutte le superfici è pacifico. 😉

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giallu 17-10-2025 14:36

Scritto da Detuqueridapresencia
Questo articolo andrebbe letto con attenzione dal noto “esperto” (di cantine) che sostiene che le superfici sono tutte uguali.

E un po’ triste in effetti :-), soprattutto per chi si propone come appassionato/esperto di lunga data.
Di contro sono abbastanza convinto che emergeranno sempre più player universali

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enzola barbera (Guest) 17-10-2025 14:16

Berrettini “erbivoro”? È che è? Manco fosse uno ……stallone? enzo

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-1: Detuqueridapresencia, Lory99
sergioat 17-10-2025 13:49

Visto che è prevista una classificazione (lento, medio lento, ecc) perché non indicarla accanto ad ogni torneo ATP inclusi challenger

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Detuqueridapresencia 17-10-2025 13:40

Scritto da enzo+
Ottima questa descrizione. Da aggiungere che, a chi è bravo, non gli ne può interessar di meno, una vale l’altra. Solo i modesti soffrono la differenza fra le superfici, da qui i termini: terraiolo, erbivoro, cementista. Berrettini arrivò in finale a Wimbledon. Subito gli coniarono il termine: specialista sull erba! enzo

Lo Fiasco speravo leggesse e facesse tesoro. Invece ha letto e non ha capito quello che ha letto. Eppure ha commentato nella sua versione Provitamin +

Vada a funghi che è meglio! 😀 😀 😀 😀

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+1: brunodalla, Aquila.
-1: andrewthefirst
enzo+ (Guest) 17-10-2025 12:46

Ottima questa descrizione. Da aggiungere che, a chi è bravo, non gli ne può interessar di meno, una vale l’altra. Solo i modesti soffrono la differenza fra le superfici, da qui i termini: terraiolo, erbivoro, cementista. Berrettini arrivò in finale a Wimbledon. Subito gli coniarono il termine: specialista sull erba! enzo

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+1: andrewthefirst
-1: Detuqueridapresencia, brunodalla, Kenobi, Pepusch, j, Lory99
Detuqueridapresencia 17-10-2025 12:42

Questo articolo andrebbe letto con attenzione dal noto “esperto” (di cantine) che sostiene che le superfici sono tutte uguali.

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+1: Taxi Driver, walden, Aquila., Il GUEst, il capitano, j, Lory99