Doping nel tennis: perché Swiatek e Sinner sono casi diversi
Un nuovo caso scuote il tennis mondiale: Iga Swiatek ha accettato una squalifica di un mese per positività alla trimetazidina, rilevata in un test antidoping del 12 agosto. L’ITIA ha chiarito tutti i dettagli del caso.
LA VICENDA
La sostanza è stata trovata nel corpo della polacca attraverso l’assunzione di melatonina, un farmaco che usa regolarmente per dormire e combattere il jet lag. La tennista ha dimostrato che quella specifica partita di melatonina era contaminata. Un dettaglio cruciale: trattandosi di un farmaco e non di un integratore, la sanzione è stata minimale.
LA CRONOLOGIA
– 12 settembre: comunicazione della positività
– 19 settembre: conferma della positività nella controanalisi
– 22 settembre: appello respinto per mancanza di prove sull’origine della sostanza
– 4 ottobre: squalifica revocata dopo la dimostrazione della contaminazione del farmaco
LA DECISIONE DELL’ITIA
L’Agenzia ha riconosciuto una “negligenza lieve” da parte della tennista, poiché il farmaco non era stato acquistato attraverso canali completamente affidabili. Il preparatore atletico aveva comprato la melatonina da un produttore non presente nella lista di quelli certificati. Avendo già scontato 22 giorni di sospensione provvisoria, Swiatek dovrà completare solo 8 giorni a dicembre.
IL CONFRONTO CON SINNER
I due casi sono profondamente diversi e non comparabili. Nel caso di Sinner, la sostanza è arrivata attraverso un contatto esterno durante un massaggio. L’italiano ha dimostrato immediatamente l’origine della sostanza, mentre Swiatek ha impiegato dal 12 settembre al 4 ottobre per provare come la trimetazidina fosse entrata nel suo organismo.
LE POLEMICHE
La rapidità con cui è stato risolto il caso della numero 1 del mondo ha sollevato critiche da parte di altri tennisti sulla disparità di trattamento. Molti atleti hanno infatti dovuto affrontare mesi di sospensione per casi simili, alimentando il dibattito sull’equità del sistema antidoping nel tennis.
Un caso che, al di là della sua risoluzione, apre interrogativi sulla gestione dei casi di doping nel tennis e sulla necessità di un trattamento uniforme per tutti gli atleti, indipendentemente dal loro ranking ed è un interrogativo che tutti dobbiamo porci.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Iga Swiatek, Jannik Sinner
Ricapitoliamo.
La Swiątek ha assunto un farmaco che non aveva tra gli ingredienti alcuna sostanza dopante.
Ha dimostrato, con 22 giorni di ritardo totalmente giustificabili, per una persona in buona fede (anzi, sarebbe stato sospetto se avesse avuto la spiegazione pronta subito), che il lotto dei farmaci a cui apparteneva quello assunto fosse tutto contaminato.
Le dosi rilevate vengono considerate dalla stessa WADA come irrilevanti, tant’è che si è chiesta se introdurre quantitativi minimi coi quali sia Sinner che la Swiątek sarebbero stati dichiarati negativi.
Da tutti questi fatti la squalifica della tennista polacca appare qualcosa di totalmente infondato, scientificamente, a meno che non si ritenga negligente l’assunzione di qualunque farmaco, in quanto potenzialmente contaminato.
Ma questo è in contraddizione con la lista dei farmaci, e degli ingredienti, proibiti.
Come tifoso di Sinner, ho il terrore che il confronto con questo caso sia devastante. Prima, una qualunque squalifica per la sua “negligenza” sembrava, in assoluto, qualcosa di enorme.
Ma se si crea il precedente di un mese per una roba del genere, improvvisamente un anno per Jannik diventa qualcosa su cui si può ragionare, al confronto.
Perché è vero che la contaminazione della polacca è stata diretta, ma lei, come precauzione, avrebbe dovuto, improponibilmente, fare analizzare il farmaco PRIMA di ingerirlo. Mentre, sosterranno, il nostro giocatore avrebbe potuto chiedere al massaggiatore se si era curato il taglio con qualcosa di proibito.
Mi sembra indispensabile che un Gaudenzi, coinvolgendo il suo corrispettivo della WTA e, possibilmente, anche atleti di altri sport, chiedano, nel loro interesse, la revoca della squalifica, con restituzione del premio vinto a Cincinnati.
Jannik non può assolutamente permettersi di arrivare al processo con questo precedente.
Il sostegno degli altri tennisti direttamente a lui è ostacolato dalla possibile, ipocrita, illusione: “A me non poteva succedere”.
Nel caso Swiątek questo non lo può dire nessuno. Nessuno può pensare di non essere coinvolto.
@ Giorgione (#4269833)
Sei un maleducato, la cosa è semplice da capire anche per gli scemi come noi, se non ci arrivi tu, o genio, è perché sei in mala fede.
Se quello sotto capisce poco, tu non capisci proprio nulla. Pensare che in questo caso il passaporto biologico c’entri come i cavoli a merenda significa non sapere proprio niente di lotta al doping
A me sta storia che un farmaco banale (per cui non ci vuole nemmeno ricetta medica) possa essere contaminato da una sostanza dopante, mi puzza di supercazzola superbubbolosa da miglia di distanza.
E mi pare anche che se la sia cavata con una carezza, praticamente l’hanno multata. punto. ridicoli 😡
@ Giorgione (#4269288)
Nella sentenza, se è per questo, non si parla neppure del quadro di Sgarbi. Ma è normale: se tu non rubi la mela e il Pubblico Ministero non ti accusa del furto della mela bensì di un’altra cosa, il Giudice nella sentenza non scriverà niente a proposito della mela.
Nella sentenza non si parla di passaporto biologico, perché non può pearlaesene essendo regolare. Il falso sei tu e pure ipocrita… fatti vedere da uno bravo, ma bravo davvero!
Te lo hanno detto a te quando hanno fatto i prelievi del sangue a Sinner? Sei veramente una persona poco empatica ma sopratutto prevenuta. Parla da solo così ti darai ragione. Buona vita
Insinuo che anche tu, come altri, non sanno quello che scrivono, o lo sanno parzialmente. L’apmu non ha segnalato nulla all’itia perché le provette che hanno loro sono regolari. Ma qua si parla dei test di marzo, e sinner a marzo è stato testato SOLO nell’urina, non nel sangue. Quindi non si poteva fare nessun confronto, perché ok che le provette precedenti a marzo di sinner erano ok, ma quelle provette non potevano essere confrontate con nulla, perché a sinner non è stato controllato il sangue, ma solo le urine. Questo almeno traspare dalle 40 PP della sentenza. Quindi vedi bene che la prima parte del tuo commento è sensato, la seconda decisamente no! Però la tua è una strategia dialettica nota, mischiare il vero al falso, per dare credibilità al falso
@ Eli (#4269424)
È esattamente quello che hai scritto di seguito: “ La faccenda di Sinner rimane non chiarissima, la WADA potrebbe benissimo riuscire a convincere il TAS che Sinner sapesse dato che appena l’hanno beccato aveva già la giustificazione pronta. Il confine tra saperlo prima del massaggio e dopo il massaggio è molto breve”
Il mio commento è anche credibile? Che vuoi insinuare? Scrivi una mail all’APMU e chiedi di farti inviare i prelievi di sangue di Sinner! Se l’organismo non effettua segnalazioni all’Itia significa che il passaporto biologico non presenta anomalie. Se puoi vuoi arrampicarti sugli specchi per cercare di dimostrare che il caso Sinner è diverso da quello che emerge dalla realtà fattuale dimostrata dalle carte, libero di farlo.
Hai ragione ma purtroppo c’è gente che sa solo farsi seghe mentali
Ma infatti, de iure condendo, è proprio su questo principio che si dovrebbe operare e con ogni probabilità si opererà, con un minimo di ragionevolezza scientifica, onde evitare che accadano oscenità !
Ci dovrebbe essere un minimo di concentrazione di sostanza/e dopante/i nell’organismo dell’atleta, affinché questa/e rilevi/rilevino ai fini dell’antidoping, analogamente, ad esempio, allo stato di ebbrezza dei conducenti di veicoli che può essere acclarato secondo le previsioni del codice della strada, allorquando il tasso di alcolemia supera determinate soglie; contrariamente, odorando soltanto un ottimo brunello di montalcino non ci si ritrova in una situazione di ebbrezza tale da poter essere sanzionati col ritiro della patente di guida 🙂
Non entro nel merito della questione perché l’hanno già fatto gli organismi competenti con i responsi che sappiamo e che non tocca certo a noi rimettere nuovamente (anche inutilmente) in discussione…ho solo un pensiero per quello che dovrebbe/potrebbe essere il comportamento futuro dei tennisti per evitare i disagi e le tensioni derivate comunque da queste situazioni e gli accorgimenti, direi quasi banali, per non incorrere nuovamente in
questi “brutti momenti”: verificare, prima di fare uso di qualunque medicinale anche di uso comune e diffuso (tipo la melatonina) o pomate anche efficaci per lesioni superficiali, la presenza di sostanze non compatibili con la loro professione: evidentemente uno sportivo non può permettersi di assumere/utilizzare quello che un comune mortale usa per risolvere problemi di insonnia o altro, anzi, dovrebbe essere dovere delle industrie produttrici segnalare i rischi e le possibili pesanti conseguenze per chi pratica sport a livello agonistico…insomma, un “bugiardino” che nelle controindicazioni evidenzi gli aspetti “dopanti” per una specifica fascia di utilizzatori (atleti e/o loro preparatori) che credo ne faranno volentieri a meno
E’ uscita adesso la notizia che sono stati sospesi tutti i giocatori che hanno partecipato a Wimbledon, a partire da quelli che hanno giocato anche le qualifiche. Sembrerebbe che la Slazenger, durante la fabbricazione delle sue palline, abbia usato una gomma che preventivamente era stata a bagno nel Costebol per ammorbidirle. Tale siffatta situazione ha così contagiato in maniera involontaria tutti i raccattapalle e i giocatori partecipanti poiché più e più volte gli stessi sono stati a contatto con le palline incriminate. Tuttavia la ITIA, non avendo avuto dai giocatori sufficienti prove atte a scagionare gli stessi ( i quali non si spiegavano il motivo della positività ) li ha sospesi precauzionalmente da ogni attività per 4 anni. L’Atp ha fatto ricorso contro il provvedimento dato che non ci sono più giocatori nel circuito che possono partecipare ai tornei, se non i pochi delle next gen che non avevano giocato nemmeno le quali di Wimbledon e pertanto non risultavano positivi. Il ricorso non è stato accettato e di fatto non si faranno più tornei fino al 2029. Infine, la WADA stavolta ha fatto un ricorso al contrario, cioé ha dichiarato che la sostanza trovata sulle palline era stata prodotta dalla Dunlop e che poi per uno scambio errato di provette era stata consegnata alla Slazenger. Bisognerà vedere adesso se il Tas ( Cas ) prenderà una posizione per dirimere una volta per tutte questa incresciosa situazione.
il tuo commento è anche credibile, ma c’è un ma. vale a dire, sulla sentenza di 40 pp disposnibile sul web, non si parla mai di sangue, ma solo ed esclusivamente di urine. sinner è stato beccato perché aveva il principio attivo nelle urine, ma da nessuna parte nella sentenza c’è scritto che è stato prelevato prima o dopo del sangue per ulteriori accertamenti. e questo mi sembra strano. perché se è vero quello che dici tu, bisogna capire anche qual è l’ultimo campione di sangue disponibile di sinner, ben sapendo che durante il procedimento che l’ha colpito non si parla mai di analisi del sangue e queste non sono state fatte, per il semplice fatto che se così fosse sarebbero state incluse nella sentenza.
Infatti non funziona così, ci sono le prove, i fatti, le testimonianze, e poi gli avvocati e i magistrati giudicano anche come si espongono e il lato emozionale. Se Sinner ricco qual è si è preso 20 avvocati dello studio più prestigioso di New York c’è un motivo
Hai sbagliato a quotare o hai problemi di comprensione del testo, io non ho mai sostenuto ciò
Certo che Ferrara e Naldi l’hanno fatta grossa con ‘sta storia del Trofodermin. Bastava non usarlo, ancora meglio non portarlo fino in America… Non oso pensare a quanto furioso sia stato Sinner quando è venuta fuori questa cosa.
Senza alcuna volontà di far polemica, cercherò anche di essere semplice.
Il cosiddetto passaporto biologico è una tecnologia in uso da oltre dieci anni e che, fino al caso Halep, non aveva dato avvio ad alcuna segnalazione di anomalie nello sport del tennis.
Il passaporto biologico “entra in campo” quando i valori del sangue sono in contrasto con quelli consueti dell’atleta, che vengono annotati e archiviati per anni (per farti un esempio, Halep, nella sua carriera ha fornito 56 prelievi di sangue che, semplicisticamente, hanno formato il suo passaporto biologico).
L’agenzia che custodisce i passaporti biologici è la APMU (Athlete Passport Management Unit) che notifica alla ITIA eventuali anomalie del passaporto biologico degli atleti. Se nel caso Sinner non viene fatto riferimento al passaporto biologico è semplicemente perché la APMU non ha segnalato m, alla ITIA, alcuna anomalia in merito a tale passaporto biologico.
Tutto qui…. Nessun mistero
@ Pippo Anzighi (#4269270)
Concordo, nonostante faccio notare che l’art. 10.5 esclude, non “COLPA E NEGLIGENZA”, bensì “COLPA O NEGLIGENZA”
Che insalata … in ogni caso
( C’è bisogno di un grande esperto di diritto per osservare che “la negligenza” è l’espressione di una delle condotte rilevanti ai fini della “colpa” e che quest’ultima può essere più o meno grave e quindi assumere diversi gradi di intensità ? ).
Tra l’altro la Swiatek si è procurata le pillole con la melatonina da un rivenditore non presente nella lista di quelli “approvati” dalla Wada… Quindi la negligenza è ancora più importante a mio modo di vedere
Hai ragione, siamo al limite dell’assurdo sinceramente
Ai fatto un discorso molto intelligente che tanti purtroppo non capiscono o non vogliono capire, adesso un datore di lavoro è responsabile dei suoi dipendenti, non solo sul lavoro, ma anche fuori lavoro deve sapere e controllare sempre cosa mangiano e bevono, che farmaci prendono, se vanno a letto presto perchè altrimenti non sono lucidi sul lavoro ecc.ecc.
Infatti la mia risposta era perMax66, scusa per l’ equivoco
mio caro walden, tu non devi credere a tutto quello che leggi, soprattutto qui su livetennis. l’utente ha scritto una corbelleria, ma, com’è noto, una bugia detta molte volte diventa una verità. siccome a me piace andare alla fonte, digita questo su google “240819-itia-v-sinner” e troverai la sentenza del tribunale indipendente scelto dall’itia. ora, in nessun paragrafo si parla di passaporto biologico. se tu lo trovi e mi smentisci sarò contento. ma devi indicarmi esattamente il paragrafo e la linea. il commento dei tizio sopra lo puoi pure non considerare
Scusami Murakami, non sono stato chiaro forse nell’esporre il mio commento. Il mio commento era retorico e volto a vedere se Max66 avrebbe risposto alla mia domanda sulla responsabilità oggettiva che, concordo, non c’entra nulla! Antonio, ad esempio, lo ha evidenziato.
Murakami, per farti capire che ho compreso, sebbene “leggermente”, la differenza tra il caso di Jannik e quello di Iga, ti dirò che sta tutto nella parola “significant” che è riportata nel provvedimento a carico di Iga!
Per Jannik è stato sentenziato “no fault or negligence”. Per Iga “no significant fault or neglicence”…. Scusa ancora per la poca chiarezza
Il succo della questione su questo sito ormai è un’ altro: ci sono utenti a cui Jannik sta sulle Palle e non gli interessa nulla di regolamento, normativa ect addurranno comunque una motivazione affinché il loro sogno di vedere condannato Jannik si realizzi, questa gente può essere chiamata in solo modo che non scriverò ma è facile dedurre animale e luogo di abitazione!!
Il regolamento antidoping è questo e finché non viene midificato non si può fare nulla. Però dobbiamo tenere presente che gli atleti sono professionisti e spesso hanno degli staff di medici e preparatori esperti che devono evitare di acquistare farmaci o integratori da aziende non certificate o in farmacie non specializzate, o magari addirittura su internet in siti poco affidabili. Iga paga la leggerezza del suo preparatore atletico o del suo medico o comunque di chi ha acquistato il farmaco in una anonima farmacia polacca, assumendosi il rischio che il farmaco fosse contaminato. La sfiga ha giocato ovviamente un ruolo importante,
Da quel che leggo sembra che alcuni,solo alcuni per fortuna, bramano su una squalifica per Jannik, propongo passaporto biologico per costoro!
Non mi risulta, almeno da quanto letto nei comunicati ufficiali, che la ITIA prima e la WADA poi abbiano offerto a Sinner di “accettare” un periodo di squalifica limitato (ad es. un mese o due o chissà cos’altro). In pratica la Swiatek ha “patteggiato” e la cosa dovrebbe finire lì, salvo che la WADA la pensi diversamente e non sia soddisfatta della squalifica inflitta a Iga. Non so se comunque Jannik avrebbe accettato la squalifica di un mese, se gli fosse stata proposta. E comunque questo precedente gioca a suo favore, perché il TAS mai e poi mai potrebbe decidere per una squalifica lunga, in realtà dovrà assolvere Sinner perché non ha assunto alcun farmaco o integratore contaminato. Iga purtroppo si e l’atleta è sempre responsabile per quello che assume volontariamente, anche se non sapeva che il farmaco fosse contaminato, ovviamente. La normativa antidoping che molti giudicano a ragione assurda, prevede che in caso di assunzione volontaria di un farmaco o integratore che contiene una sostanza proibita, non si possa applicare l’art. 10.5 che esclude la colpa e negligenza. C’è sempre una colpa e negligenza dell’atleta (magari non significativa cioè non grave) ma la colpa c’è e di conseguenza la squalifica pure. Funziona così, piaccia o no.
Perché ovviamente non ci sono stranezze nel suo passaporto biologico, quindi non ne parlano
Infatti brutta cosa il processo alle intenzioni. Non che bisogna credere a tutto, ma anche il complottismo sempre e ovunque avrebbe anche rotto i coglioni
La contaminazione del farmaco è stata accertata da un laboratorio antidoping Wada nello Utah, è scritto in altro articolo.
Probabilmente Swiatek ha ipotizzato subito che il problema potesse essere scaturito da quel farmaco, ma ha dovuto attendere l’esito delle analisi sul farmaco per poterlo dimostrare… Da qui la ventina di giorni di sospensione che ha dovuto subire, a differenza di Jannik.
La colpa della polacca (se così si più dire) sarebbe che la casa farmaceutica che produce il farmaco non è tra quelle contenute in un elenco di aziende “certificate” a latere del regolamento antidoping.
Però si tratta di un farmaco da banco liberamente acquistabile in qualsiasi farmacia in Polonia.
Il preparatore atletico di Swiatek avrebbe dovuto verificare in sede di acquisto del prodotto che la casa farmaceutica produttrice fosse inserita nell’elenco di aziende certificate.
Ovvio è poi che l’inserimento della causa farmaceutica nell’elenco delle aziende certificate non avrebbe affatto garantito l’assenza di contaminazione.
Se ho capito bene, Swiatek prende regolarmente un farmaco, di cui ha esaminato i contenuti ed è ok. Poi trova un lotto contaminato. Se è riuscita a dimostrarlo, avrà fatto delle analisi in laboratorio. Non basta una dichiarazione generica. Anche perché poi immagino farà causa alla azienda che ha prodotto il farmaco. In pratica quindi non ha nessuna colpa. E mi sembra paradossale che venga punita comunque per una cosa che non avrebbe mai è poi mai potuto evitare. Secondo me il sistema antidoping è folle.
@ Eli (#4269159)
Ripetiamo insieme: secondo gli esperti della wada sentiti durate il primo grado di giudizio, solo lo scenario della contaminazione casuale può spiegare il quantitativo minimo trovato nei test perché non può esserci dubbio che non abbia avuto effetto dopante o che abbia alterato le prestazioni di Sinner.
Sostenere, come fai tu, che Sinner avrebbe fatto il furbo, assumendo volutamente la sostanza e costruendosi la giustificazione nel caso in cui fosse stato scoperto, significa credere che abbia messo a repentaglio la sua intera carriera senza ottenere alcun vantaggio. Quanto sarebbe bello il mondo, se la gente parlasse solo dopo essersi informata sui fatti
Se non hai la giustificazione ti tieni la sospensione. Se invece la dai troppo in fretta non vale perché vuol dire che lo sapevi…. Quindi non hai scampo. Per fortuna non funziona così.
Speriamo che il Filosofo ora sia contento….
Massa di azzeccacarbugli. Soggettiva oggettiva ma di c…o parlate.
L’unica cosa importante, era dopato o no.
Tutto il resto sono seghe mentali
Quindi ciò che ha scritto GIOTAD è perfettamente aderente alla sentenza dell’ITIA che credo abbiamo letto e riletto in molti sino alla noia !
Ma ora io chiedo a Voi: “i concetti di negligenza e di colpa sono concetti separati e distinti oppure la negligenza è proprio uno dei modi di espressione della colpa?”.
Sinner mi pare abbia meno responsabilità eppure la polacca ha accettato il male minore patteggiando in modo indolore un mese, Jannik vuol mostrare la propria innocenza, senza scendere a compromessi e rischia incredibilmente da 1 a 2 anni. Qualcosa mi sfugge…
Qui si continua a ragionare senza aver letto la sentenza o senza averla compresa: Sinner è stato assolto perché ha dimostrato di aver fatto tutto il possibile per evitare la contaminazione, di aver agito sempre secondo il principio della massima cautela e di aver avuto alcuna colpa o negligenza nella selezione dei collaboratori. Nessuna diversa condotta era ragionevolmente esigibile da Sinner. Il giudizio quindi è stato di no fault and no negligency. La responsabilità oggettiva non c’entra un fico secco e non capisco da dove venga tirata fuori.
Signori, come giustamente osservato, il caso di Jannik è abbastanza singolare e non è affatto accostabile a quello della Swiatek e/o a quello della Halep !
Tra l’altro, qui si stanno ripetendo concetti che sono già stati affrontati più volte in altri thread di questo forum e alla condanna di Sinner ci si potrebbe giungere solo attraverso assurdi escamotage con un codice antidoping scritto pure con i piedi !
Basti pensare che l’art. 10.5 di tale codice distingue la colpa dalla negligenza, mentre in realtà ogni operatore di diritto sa che la negligenza è una delle cause della colpa, come lo sono anche l’imprudenza e l’imperizia.
@ octo (#4269171)
Bravo…ha messo il dito nella Piaga! Descritto bene il punto! SONO PAZZI I DIRIGENTI A LASCIARE CHE QUESTA “BOMBA ATOMICA SPORTIVA” SCOPPI!
@ Max66 (#4269105)
Esatto !!e cosa ASPETTANO A CAMBIARE IL REGOLAMENTO?! CHI LO DEVE FARE??
Allora spiegami una cosa. Se la normativa mondiale antidoping, come tu sostieni, prevede la responsabilità oggettiva per il sol fatto che l’atleta risulti positivo ad una sostanza non specificata (Clostebol), come è stato possibile assolvere Sinner da parte dell’ITIA? Quindi, secondo il tuo ragionamento, la WADA ha fatto bene a fare ricorso al CAS perché Sinner è oggettivamente responsabile per esser risultato positivo al Clostebol. Ma l’ITIA ha detto di aver agito nel pieno rispetto della normativa mondiale antidoping. Quindi a me qualcosa sfugge, a te no?
E’ probabile che la Wada non abbia le prove che Sinner sia stato negligente,e magari non lo possono dimostrare “Perche’ quod non est in actis non est in mundo” . Ciò che non è agli atti, è come se non esistesse agli occhi del giudice.
@ MA QUANTO URLA ALCARAZ A OGNI PUNTO? E QUANTE RACCHETTE DISTRUGGE PERCHÉ NERVOSETTO? (#4269112)
Mica è italiano,quello è riservato solo agli atleti italiani
@ Murakami (#4269181)
@ Murakami (#4269181)
Se è così come dici tu è un rischio tremendo…..o assolto definitivamente o non meno di un anno…..un anno senza sinner….x non essere neanche doping ….sarebbe la fine dello sport….quindi verrà assolto….alcaraz farebbe il grande slam….
? La Wada semplicemente vuole una sentenza in cui si dice “è un tuo collaboratore? Sono cazzi tuoi”
leggo su vari siti che il clobestol è uno steroide, molto forte tra l’altro. il passaporto biologico, leggo poi dalla guida operativa della wada in merito al passaporto biologico, “The Steroidal Module collects information on Markers of steroid doping. The Module
aims to identify endogenous anabolic androgenic steroids when administered exogenously and other anabolic agents, such as selective androgen receptor modulators (SARMS) categorized under Section S1 of the Prohibited List.”
il passaporto biologico e il steroidal module a esso associato rileva eccome il doping steroideo!
Perché evidentemente ancora non ti è entrata in testa una cosa: la sostanza assunta da Swiatek è un prodotto contaminato da una sostanza proibita e in casi come questi la normativa (art. 10.6.1.2 TADP) prevede che in caso di colpa non significativa (ovvero di grado molto lieve) la sanzione va da una semplice reprimenda ad una squalifica fino a due anni. Nel caso di Sinner il prodotto in questione non era contaminato con una sostanza proibita ma era proprio esso stesso una sostanza proibita (spray al Clostebol: c’è scritto doping sulla confezione). In tal caso non si applica l’art. 10.6.1.2 e quindi: o non viene riscontrata alcuna colpa e allora si ha assoluzione piena, oppure, anche in caso di colpa non significativa, la sanzione va da un anno a due anni di squalifica, meno non è possibile.
A parte che il periodo del processo va considerato dalla comunicazione in cui è stata riscontrata positiva alla squalifica revocata e quindi e di meno di un mese,ma io non sto parlando del periodo di sospensione,sto dicendo della differenza dei tempi che sono serviti per valutare l’innocenza dei 2:alla Swiatek si è risolto in poche settimane con tanto di ricorso non immediato,Sinner e il suo team lo hanno dimostrato immediatamente,ecco perché è stato sospeso solo 2/3 giorni e non ha saltato nessun torneo perché la squalifica era arrivata al di fuori di questi,ma ciò nonostante ha dovuto aspettare 5 mesi per la sentenza ufficiale quando si poteva chiudere lì e dovrà aspettarne probabilmente altri 3 per la sentenza definitiva del TAS
@ Eli (#4269159)
La Wada accetta l’involontarietà di Sinner, altrimenti avrebbe chiesto la pena prevista dal regolamento per doping volontario, che è di 4 anni.
L’arbitrato non indagherà sulle circostanze della contaminazione, perché la Wada non chiede quello. La Wada sostiene solo che la sentenza del tribunale indipendente accettata da ITIA, cioè la non colpevolezza di Sinner, non intepreti correttamente il regolamento, che prevede una sanzione fra 2 anni o la metà per strict liability.
Di fatto, la Wada delega al CAS una decisione sull’intepretazione del regolamento in un caso che non ha precedenti, quindi può avere ragione oppure no, a seconda di come viene valutata l’applicazione della regola.
Sí….. ma é stato veloce come uno dei suoi dritti e non é andata cosí!
@ Fan di Jannik emigrato a Boston (#4269154)
Tu e Max66 avete colto esattamente il significato della responsabilità oggettiva del tennista rispetto all operato del suo team e del motivo per cui può essere stata emanata tale normativa….ma è altrettanto vero che si deve valutare caso per caso,perché la sostanza, cioè il reato è il doping….ma se ,come nel caso di sinner, il caso non sussiste perché è stato assodato, anche dalla wada,che non si tratta di doping e quindi anche la responsabilità oggettiva e l eventuale negligenza devono passare in secondo piano ed essere ridimensionate rispetto all oggetto del reato,cioè il doping che,appunto, non c è mai stato…..altrimenti si condanna e si sospende l atleta non dopato che quindi non ha alterato il risultato sportivo, solamente per un vizio formale….intendo dire che se sinner grosse risultato effettivamente dopato ,anche se non per colpa sua,sarebbe stato giusto sospenderlo anche se ciò fosse dovuto all imprudenza del suo fisioterapista,altrimenti uno potrebbe dooarsi e poi scaricare la colpa al suo team ….
Perchè parli di Naldi e Ferrara? Il “colpevole” è solo uno. La faccenda di Sinner rimane non chiarissima, la WADA potrebbe benissimo riuscire a convincere il TAS che Sinner sapesse dato che appena l’hanno beccato aveva già la giustificazione pronta. Il confine tra saperlo prima del massaggio e dopo il massaggio è molto breve. Altrimenti perchè Sinner che si è spiegato subito ora rischia pure 2 anni e la Swiatek solo la sospensione di 1 mese e stop.
Continua a essere tutto poco chiaro il sistema antidoping e la burocrazia allegata
Caro Franco, ma li legge gli articoli che commenta? La Swiatek e’ risultata positiva il 12 settembre; quindi sono gia’ due mesi; la hanno sospesa per tre settimane immediatamente ed ha dovuto saltare tre tornei.
Jannik invece e’ stato sospeso soltanto 2-3 giorni dopo la prima violazione e soltanto per 2 giorni dopo la seconda
Non ha saltato nessun torneo, sebbene avesse DUE test positivi.
Poi purtroppo, il motivo per cui Jannik e’ ancora in ballo e’ perche’ la WADA ha fatto ricorso. Nel caso della Swiatek, la WADA puo farlo anche con lei.
Ma smettiamola di lamentarci di tutto
ho paura anche io che questo sia vero; i due impiegati di Sinner sono stati al minimo sprovedduti se non dei veri e propri sciagurati.
Purtroppo, se il codice mondiale antidoping e’ questo c’e un motivo: impedisce agli atleti che si dopino di scaricare la colpa sui propri collaboratori. Altrimenti io potrei doparmi e se fossi preso potrei dire che non ne sapevo niente e che il mio trainer mi metteva di nascosto il nandrolone nel cibo o nel gatorade.
Noi guardiamo tutto dal punto di vista di Sinner, ma dobbiamo guardlaro da un punto di vista di una agenzia mondiale che, almeno nel passato, e’ stata creata per combattere una corruzzione e mancanza di etica rampante nel mondo dello sport (vedi ciclismo o atletica)
La Halep originalmente ha preso 9 mesi per il passaporto biologico e 4 anni per la sostanza….
Il passaporto biologico serve a rilevare gli effetti soltanto di alcuni tipi di doping; quindi chiaramente non si puo’ utilizzare da solo. Il tipo di doping che tipicamente rileva e’ quello che aumenta i livellid di emoglobina, che era il farmaco trovato nei campioni della Halep.
Non credo ci sia un modo di avere un passaporto biologico per il clostebol. Poi, se si vuole, le agenzie antidoping vogliono certamente trovere i dopati PRIMA che abbia effetti rilevabili dal passaporto biologico. In sintesi, il passaporto biologico non sarebbe in grado da solo di identificare la maggior parte dei casi di doping; e’ utile solo per farmaci che non vengano testati di routine o per rafforzare le prove
@Eli la risposta e’ si’ a tutte le sue domande.
@ zedarioz (#4269132)
articolo 2 del codice mondiale antidoping… nessuno lo cita ma è ripetuto almeno dieci volte che per le sostanze non specificate la squalifica è un atto dovuto anche in assenza di colpa e la responsabilità oggettiva può essere esclusa solo in assenza del cd. nesso causale giuridico, ossia l’evento eccezionale che fuoriesce da qualsiasi possibilità di controllo… lei ribadisce semplicemente l’assenza di colpe addebitabili personalmente a Sinner, il tribunale indipendente ha accolto la tesi difensiva, comminando solo sanzioni più lievi per la responsabilità oggettiva e la wada ha fatto appello per un’errata applicazione delle norme mondiali che disciplinano la negligenza, ossia che prevedono la responsabilità dell’atleta per fatto colposo del suo staff e non connsentono di escludere una squalifica in assenza di colpa diretta… la sostanza è tutta qua, ripeto ingiusto, inammissibile nel nostro ordinamento giuridico (la responsabilità oggettiva del datore di lavoro può comportare solo l’obbligo del risarcimento del danno o sanzioni pecuniarie, giammai sanzioni che limitano la sua libertà personale), ma espressamente previsto da un codice internazionale che, come giustamente fatto notare da alcuni, somiglia più a una caccia alle streghe
I casi sono diversi, infatti. La differenza principale sta nel fatto che il caso di Sinner non è previsto dal regolamento, mentre quello di Swiatek sì.
Swiatek è stata ritenuta responsabile di negligenza lieve, mentre Sinner è stato assolto per assenza di colpa e negligenza.
L’appello di Wada sul caso Sinner è praticamente dovuto alla particolarità della situazione, per la quale non esiste giurisprudenza.
@ Max66 (#4269105)
No, perchè la responsabilità di controllare i suoi collaboratori riguarda solo l’attività lavorativa. Il trattamento del taglio di Naldi non compete a Sinner. Altrimenti dovresti spiegare perchè il tribunale indipendente lo abbia assolto totalmente. Dalle tue parole la sentenza di colpevolezza doveva essere automatica. E siccome sia il primo processo che l’appello si devono attenere alla stessa normativa, non poteva essere assolto se la tua teoria fosse vera. L’unico modo per condannare Sinner è convincere il tribunale che lui sapeva. Quindi negligente perchè sapeva e si è fatto trattare lo stesso.
‘Scatenate l’inferno’ , prendo i pop corns 🙂
Sinner ha dimostrato di aver esercitato tutti i controlli
Nella sentenza c’è scritto che il passaporto di Sinner non presenta irregolarità
Quando si riceve una notizia di positività ci sono termini temporali entro i quali si può presentare un ricorso contro la sospensione. Se il ricorso viene accettato, il caso rimane segreto e la sospensione viene interrotta fino alla soluzione.
Se Sinner e Swiatek non avessero presentato ricorso con successo, dimostrando credibilmente la provenienza della sostanza e le circostanze in cui è entrata nel loro sistema, la notizia sarebbe stata resa pubblica e la sanzione, in entrambi i casi, sarebbe stata maggiore.
Sinner è stato sospeso! Ma hanno fatto ricorso d’urgenza perchè hanno capito subito la minchiata fatta da Naldi e Ferrara, il ricorso accolto e la sospensione annullata in pochi giorni. Poi ci hanno messo fino ad Agosto per fare il processo e assolverlo. L’unica cosa storta nel caso di Sinner è il ricorso della WADA davanti alle evidenze. Davanti al TAS non potranno che ribadire quanto detto nel primo processo ed i pareri degli esperti non potranno che essere ribaditi (quantità infinitesimali che non possono essere frutto di assunzione diretta). La WADA dovrà convincere il TAS che Sinner poteva evitare di essere trattato perchè sapeva che Naldi aveva usato il trofadermin contenente clostebol. Le probabilità di condanna sono poche. A meno che Naldi o Ferrara non dichiarino il contrario, e cioè che avevano avvisato Sinner. Ma sarebbe una roba fuori dal mondo, Sinner non avrebbe mai accettato di farsi trattare a mani nude se avesse saputo. Rischi la carriera per un massaggio?
No, il periodo di sospensione provvisoria non c’entra nulla con la decisione definitiva. E appunto una sospensione “provvisoria”, in linguaggio tecnico “cautelare” e scatta automaticamente quando un atleta è positivo ad una sostanza vietata. L’atleta può ricorrere contro questa sospensione provvisoria, dimostrando la provenienza della sostanza e la ragionevole certezza che nel processo sarà assolto. Ovviamente c’è un giudice che decide se revocare la squalifica provvisoria, per Jannik è stata revocata, per la Swiatek in un primo momento il ricorso contro la sospensione provvisoria è stato respinto ma in un secondo momento è stato accolto, perché Iga è riuscita finalmente a dimostrare la provenienza della sostanza (cosa che in un primo momento non era riuscita a fare). Poi si apre il processo e il giudice prende la decisione definitiva che non c’entra nulla con quella provvisoria (può accadere che un atleta sospeso cautelarmente venga assolto e che uno la cui sospensione provvisoria è stata revocata venga condannato. Questa sentenza poi può essere appellata al TAS. Nel caso di Iga la stessa ha patteggiato la squalifica di un mese, perciò il processo non c’è stato, ma in teoria la WADA potrebbe ancora proporre appello, anche se pare che non lo farà, ma mai dire mai, visto quello che è successo con Sinner….
😆 😆
Ora mi aspetto che la wada faccia appello al tas come ha fatto nel caso di Jannik…
Io non capisco perché non si parla di passaporto biologico nel tennis. questo tipo di contaminazione sarebbe subito derubricato come accidentale, perché non può avere un impatto sostanziale nell’organismo. la halep fondamentalmente l’hanno fermata per irregolarita nel passaporto biologico, ma non ho mai sentito o letto da nessuna parte che a sinner per esempio sia stato controllato il passaporto biologico. lì si vede praticamente tutto nel tempo. perché con sinner non si è mai parlato di ciò? non chiedo per fare polemica, ma solo per sapere perché alla halep è stato verificato e con sinner, apparentemente, no. potrei sbagliarmi, anzi spero, ma non ne trovo traccia in nessun sito internet, italiano e straniero
No figuriamoci se capisci qualcosa… 🙂 🙂
Ennesimo ossimoro.
@ tennisaddicted (#4269104)
Che illuminato
I due casi sono completamente diversi. Apparentemente anche Iga sembra esente da colpa e negligenza, ma purtroppo il regolamento antidoping è chiaro ed esclude che l’atleta possa avvalersi dell’art. 10.5 (assenza di colpa e negligenza,e quindi revoca di ogni periodo di sospensione) quando ha assunto un farmaco o integratore su consiglio del suo medico o preparatore atletico. Una squalifica era inevitabile per Iga, ed è bene che sia stato ridotta ad un mese, praticamente il minimo. Jannik invece va assolto perché non ha assunto alcun farmaco o integratore.
Qui si continua a ragionare al di fuori della normativa mondiale antidoping… ancora non è chiaro a molti che per le sostanze non specificate, ossia per le quali vige un divieto assoluto di assunzione, laddove l’atleta risulti positivo c’è responsabilità oggettiva; la quantità di sostanza vietata presente e il grado di colpa rilevano ai soli fini della determinazione del periodo di squalifica.. la responsabilità oggettiva può essere esclusa solo nel caso in cui la contaminazione sia avvenuta per caso fortuito o forza maggiore, ossia un evento eccezionale che fuoriesce completamente dalla possibilità di controllo dell’atleta… saranno casi diversi, ma Sinner risponde della condotta colposa dei suoi collaboratori di fiducia e di certo aveva la possibilità, quale loro datore di lavoro, di esercitare un controllo… è ingiusto, ma è così sin quando non capiranno che il codice mondiale antidoping va rivisto in maniera radicale
Ma un bel chissenefrega no ? 2 in piu’ che si dopano o meno dubito che
cambia qualcosa
Non trovo siano spiegazioni esaustive
Quindi se la Swiatek non ci avesse impiegato 3 settimane a provarlo non sarebbe stata squalificata?
Quindi Sinner già sapeva tutto e aveva la risposta pronta?
Quindi se Sinner ci avesse messo 3 settimane a capire che era stato il fisioterapista l’avrebbero squalificato un mese?
Ma i tennisti hanno un’ avvocato presente nello staff per procedere immediatamente al ricorso in opposizione?
Eccheppalle! Che diano un mese anche a Sinner e basta !
Non si può rovinare il nostro sport per sei mesi, per quantità infinitesimali e palesemente non intenzionali.
Questa sì che è disparità,alla Swiatek si è risolto in solo un mese mentre Sinner ha dovuto aspettare ben 5 mesi,inoltre mi sembra che il caso della Swiatek sia più grave perché lei lo ha assunto direttamente e volontariamente quel farmaco,Sinner è venuto a contatto tramite contaminazione indiretta e non ne era neanche a conoscenza,se Swiatek se l’è cavata con un solo mese per altro scontato a rate perché ha potuto partecipare alle WTA Finals e alla Billie Jeane king Cup Sinner non merita neanche un giorno di squalifica
La nuova caccia alle streghe è iniziata, non importa più l’oggetto, non importa combattere il doping, ciò che è importante è dare senso all’attività inquisitoria di una struttura antidoping che non è mai riuscita a combattere alcunché.
Ed allora più si colpisce in alto e più ha senso inventarsi nuovi acronimi, nuove norme, codici e cavilli.
Si fornisce così un Disservizio che è scollato dalla logica e realtà.
Allora dopo quasi un anno ancora il CAS deve nominare gli arbitri per il ricorso della WADA che per cose peggiori chiuse un occhio sui cinesi, mentre Naldi e Ferrara responsabili del fatto sono liberi di lavorare, impunibili, un ricorso dove si riconosce l’assenza di doping e dolo ma si deve punire la negligenza di un fatto inesistente, di un fatto dove Jannik è parte lesa, dove una vittima diviene colpevole, ed i colpevoli salvi.
Perché se non si va alla radice di tutto questa è perdita di tempo e denaro e sofferenze per gli atleti! Cioè Se non c’è miglioramento di prestazioni NON C’È DOPING…QUESTO DEVE ESSERE CATEGORICO! Cambiate i REGOLAMENTI!
Ora capisco tanto.