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Open Court: Fognini, sarà sempre più “duro”? (di Marco Mazzoni)

15/10/2015 08:00 28 commenti
Fabio Fognini classe 1987, n.26 del mondo
Fabio Fognini classe 1987, n.26 del mondo

Perché tanti trovano irresistibile una corsa sull’ottovolante? La risposta è in una parola: Adrenalina. La ricerca di una scossa, di sensazioni forti, di una picchiata a tutta velocità verso il vuoto che ti porta “al limite”, ad esplorare un misto di paura ed euforia ideale per evadere dal tran tran quotidiano. Difficile trovare un’immagine migliore dell’ottovolante per descrivere le sensazioni che provoca il tennis di Fabio Fognini (e chissà, metaforicamente anche la sua carriera…). Dosi massicce di adrenalina, momenti di pura esaltazione tennistica alternati a cadute improvvise. Rovinose. Partite scivolate via in un grigiore davvero triste; tante altre giocate da campione con un tennis d’autore, ricco di talento. Un tennista fuori dagli schemi, che è inutile catalogare perché è “Fogna” e basta, con enormi qualità e difetti invadenti. Uno che può deluderti ma anche esaltarti, e soprattutto sorprenderti. Chi avrebbe detto 12 mesi fa che sarebbe riuscito a battere 3 volte in stagione Nadal, o arrivare alla seconda settimana di US Open dopo aver rimontato due set all’immenso (anche se un po’ appannato) campione iberico. Nessuno. Eppure è accaduto. Un 2015 con zero vittorie sul cemento fino ad agosto, poi una svolta improvvisa a Flushing Meadows. Inattesa e bellissima, che lascia spazio ad una riflessione più profonda. Fabio dopo l’ottimo torneo a New York ha giocato da leader in Davis, nell’insidiosissima trasferta in Siberia, sul veloce. Quindi è volato sul cemento di Pechino, dove ha battuto uno dopo l’altro gente come Klizan, Goffin, Cuevas, e lottato ad armi pari ancora contro Rafa, per una sfida stagionale che pare infinita (e bellissima). Mancano ancora diversi tornei alla fine della stagione, e si giocheranno tutti sul duro o indoor, proprio dove il ligure mediamente si eclissa, staccando la spina. Tutto il contrario delle ultime settimane. E’ scattato qualcosa? Continuerà questo momento così buono sul veloce, oppure è stata solo un’onda cavalcata da surfista doc, ma destinata ad esaurirsi, come altre volte gli è accaduto (principalmente sul rosso)? Le prossime settimane ci diranno. A Shanghai ha vinto un buon match all’esordio, incappando poi nel bombardiere Anderson, contro cui ha ceduto in due set. La partita non è stata prodotta in tv (incredibile per un Masters1000…), ma dalle statistiche pare che il gigante sudafricano sia stato ingiocabile al servizio. Pazienza. E’ una sconfitta che ci può stare, e che non cancella la tendenza positiva di Fabio sul cemento. Per questo trovo interessante lanciarmi in una piccola analisi su Fognini & cemento, senza aver alcuna pretesa di essere esaustivo o tanto meno emettere sentenze, ma tentando di analizzare perché Fabio sta ultimamente giocando buon tennis anche sul duro, perché non l’ha fatto in passato e dove crescere per continuare o se possibile migliorare ancora.

Fognini & cemento è un amore mai sbocciato, fatto di fiammate e soprattutto delusioni. Eppure dal punto di vista squisitamente tennistico Fabio ha tutto quel che serve per giocare un ottimo tennis anche sul cemento. In generale, l’azzurro non ha lacune tecniche importanti, ha velocità di esecuzione, sa trovare con facilità vincenti con entrambi i fondamentali, ed in tutte le situazioni di gioco. Anzi, …quasi tutte. Qua viene il nocciolo della questione: il fattore tempo. Fognini con il suo DNA di giocatore nato e cresciuto sul rosso, ha sempre avuto la tendenza a tenere ritmi di gioco “da terra”, perché sono quelli che esaltano il suo punto di forza: il cambio di ritmo.

Allora perché sta giocando meglio sul cemento in questo periodo? Innanzitutto perché sta vivendo un periodo di eccellente forma psico-fisica. E’ molto presente e focalizzato in campo, veloce e reattivo. Qualche momento di rabbia viene fuori, ma tutto in modo decisamente soft rispetto alle sue medie. E’ molto determinato, riesce a prendere l’iniziativa concedendosi poche pause, e lo fa accelerando molto i tempi di gioco rispetto alla sua classica partita su terra rossa. Cerca di ricavare qualcosa in più dal servizio; soprattutto è assai più aggressivo alla risposta, scambia di meno per arrivare ad aprirsi il campo, lasciando andare prima il braccio, accelerando la palla con grande facilità e controllo. Questa una sintesi estrema del perché da fine agosto sta giocando bene sul cemento, con una continuità (e risultati) mai avuti prima. Il fattore continuità è sempre stato per lui molto delicato, visto che la sua carriera è sempre andata a strappi, tra corse – da ottovolante – a mille all’ora alternata ad ampi momenti di pausa. Nell’ultimo periodo, in modo quasi magico, Fabio sta trovando continuità nella serie di elementi tecnico-tattici che andrò ad elencare. Elementi che sono la chiave (e la differenza) tra il Fognini ottimo sul rosso e quello molto buono anche sul duro.

Come accennato già sopra, sta giocando con una intensità superiore e con tempi di gioco più rapidi. Sul rosso adora lavorare lo scambio, tirare qualche colpo interlocutorio per studiare il momento ed aggredire la palla “giusta”; oppure contrattaccare all’improvviso, spesso con vere magie balistiche, figlie del suo innato talento e senso per la palla. E’ una grande qualità, ma gli piace fin troppo “costruire il punto”. Sul duro spesso l’avversario non ti concede il tempo di farlo, soprattutto quando devi affrontare uno che serve molto bene o che ha un colpo che può lasciarti fermo ed i tempi di recupero e reazione sono minimi. Il suo limite principale sul cemento è sempre stato la tendenza a palleggiare troppo, tirando palle interlocutorie che venivano anticipate e lo facevano crollare in difesa, e sul duro uscirne è assai più complicato che sulla terra. Ultimamente Fognini scambia, lavora il punto, ma con un atteggiamento più aggressivo, anticipando i tempi dell’affondo. Ha capito come sul duro possa sfruttare di meno rispetto alla terra i cambi di ritmo, non c’è alternativa al lasciar andare il dritto ed il rovescio al 2° o 3° colpo, appena se ne presenti l’occasione. Dipende poi anche dall’avversario. Il Nadal 2015, ad esempio, ti lascia quel filo di tempo per giocare che consente a Fabio di entrare con i suoi colpi; un Kevin Anderson molto di meno, per via del suo super servizio ma anche per come governa lo scambio col dritto entrando appena possibile.

Un altro degli scatti importanti di Fognini in questa parte di stagione è come sia molto attento ai colpi di inizio gioco. Cerca di ricavare più punti diretti al servizio (e percentuali di prime migliori), risposte assai più aggressive, lunghe ed insidiose. Fabio è reattivo, sta rispondendo mediamente più lungo, e con traiettorie più incisive rispetto alla sua classica versione da terra. In generale, il miglior Fognini sull’amato rosso tende a rispondere lungo e centrale, per iniziare lo scambio in una posizione di non svantaggio; ultimamente, soprattutto col rovescio, taglia spesso il campo con colpi stretti e precisi, che spostano subito il rivale in una posizione complicata da difendere. Si prende quindi qualche rischio in più, ma è un rischio che sta pagando importanti dividendi.

Anche la posizione in campo è migliorata nelle ultime settimane, più adatta alle condizioni del cemento. Fognini non sempre anticipa molto i colpi, lo fa in modo estemporaneo, con delle mezze volate d’autore; negli ultimi match è palese come “Fogna” stia con i piedi più vicini alla riga di fondo, anticipando maggiormente i colpi e rubando così tempo di gioco all’avversario. E’ un fattore cruciale nel tennis di oggi: con atleti assai forti fisicamente ed agonisticamente, la capacità di rubare il tempo è una delle chiavi migliori per vincere. Con il suo braccio e la facilità di trovare ogni angolo, quando governa lo scambio con i piedi nei pressi della riga può muovere il rivale in posizioni molto difficili da difendere. Su terra Fabio tende a trovare il vincente tirando un’accelerazione ad alta velocità dopo aver impostato uno scambio a medio ritmo, che “sfonda” il rivale, oppure con un colpo a grande rischio per ribaltare una situazione difensiva; con l’attitudine più aggressiva che mostra ultimamente sul duro, e che tende a rubare il tempo di gioco, può tirare colpi mediamente meno rischiosi anticipando e cogliendo l’angolo aperto, senza necessariamente spingere a tutta. Inoltre quando entra in campo in avanzamento può sfruttare molto bene i suoi “colpetti di polso”, spesso giocati quasi di mezzo volo e questi sì in grande anticipo, che gli procurano traiettorie strette, assai difficili da controbattere per l’avversario che è già stato messo in difesa.

Tutta questa architettura tecnico-tattica sta in piedi solo con una eccellente velocità in campo e con un atteggiamento più aggressivo rispetto alla sua media sul rosso. E’ anche un tennis che corre più veloce, e che può scapparti via se ti concedi pause importanti. Spesso Fabio tende a staccare la spina, ma in questa parte di stagione è davvero ben focalizzato, altro fattore che fa enorme differenza.

Questi sono alcuni degli aspetti tecnici più evidenti del buonissimo Fognini sul cemento di questa fine estate – inizio autunno. Come potrebbe migliorare ancora? Sicuramente incrementando l’intensità con cui riesce a sostenere questo tipo di tennis, il “minutaggio” di questi ritmi al massimo della loro efficienza. Altra chiave sarebbe uno scatto ulteriore nei colpi di inizio gioco, principalmente il servizio. Nelle migliori partite ottiene un certo numero di punti diretti, ma c’è ancora ampio margine di crescita. Non è tanto un aspetto tecnico quanto mentale, di come si interpreta il colpo, che sul duro ancor più che su terra deve essere già una prima potenziale arma vincente e non solo un mezzo per iniziare lo scambio in condizione di vantaggio. Non sarà mai un bombardiere, ma di spazio per migliorare ce n’è eccome. Idem per la risposta, seguendo la buona strada intrapresa nell’ultimo periodo. Ricordo nelle ultime partite diverse sue risposte di rovescio fulminanti, bellissime e vincenti. Sono colpi che nell’economia di una partita valgono molto di più di un solo 15, mettono pressione al rivale al servizio, procurando un potenziale effetto domino sulle sue certezze. Ancora Fabio stenta a prendere il ritmo in certi match, ancor più quando affronta un grande battitore. Per esempio vs. Feliciano Lopez a NY in certe fasi pareva rispondere in modo troppo conservativo, subendo il ritmo del rivale; deve invece essere pronto a rischiare per invertire quell’inerzia a suo favore, o comunque provarci con la massima convinzione. Altra fase in cui può crescere è in una propensione maggiore per l’attacco, senza il timore di scendere a rete quando l’inerzia dello scambio lo sta portando in avanti. Non lo fa molto spesso, ma in quelle situazioni riesce a ricavare punti importanti, anche con soluzioni pregevoli di tocco (e pure molto belle sul piano stilistico, come quando si abbassa a toccare una palla sotto la rete). Ha mano e velocità di esecuzione per eccellere anche in queste situazioni, deve solo fare uno scatto mentale nel rendere quest’avanzamento più automatico, cancellando quell’attendismo che sul duro non puoi permetterti.

Fognini ci ha abituato nella sua carriera ad alti e bassi, a corse bellissime alternate a troppi fuori pista. Inutile illudersi che possa trovare una grande continuità ed una solidità granitica, non è nel suo DNA. Quello che possiamo legittimamente sperare è che questo periodo assai positivo sul cemento non sia solo una delle sue classiche fiammate da artista, ma che sia figlio di uno scatto di crescita, di una piccola nuova consapevolezza di poter giocare molto bene anche sul veloce (…che poi, in fin dei conti, così veloce non è nemmeno più tanto), che questi aggiustamenti che stanno funzionando molto bene diventino automatismi nel suo tennis. Possiamo sperare di vedere un Fognini ad alto livello anche sul cemento nei momenti più caldi della stagione, un Fabio sempre più “duro”.

 

Marco Mazzoni

@marcomazz


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28 commenti. Lasciane uno!

Lelegenny (Guest) 16-10-2015 07:08

Scritto da mattia
dal punto di vista tennistico, la carriera di fognini dimostra che sia un professionista serio, non solo talento e non solo testa di c…o.
quest’anno oggettivamente si ricorda solo una mezza litigata con nadal, di uscite di testa nessuna: io ho avuto persino la impressione che nei primi mesi dell’anno l’autocontrollo che si è imposto gli sia costato partite, concentrandosi piú sul restare nei binari che sul cercare di trasformare la frustrazione in carica agonistica.

Condivido…il percorso di crescita tennistica quest anno e’ stato un po’ frustrato dalla crescita in autocontrollo…ma è’ chiaro che dopo Montecarlo c/tsonga qualcosa si doveva migliorare e non si poteva continuare così….ora andiamo con la splendida crescita tennistica

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manuel (Guest) 15-10-2015 22:02

ottimo articolo ! veramente bravo…bravo !

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Goergestuttalavita (Guest) 15-10-2015 20:56

Basta chiederlo a Flavia ( e mi si perdoni il doppio senso) 😛

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heading 15-10-2015 20:11

Scritto da Hoila Seppi
Fognini risulta esser migliorato sul veloce perché´ la vicinanza (in davis e in allenamento) con il fenomeno Andreas Seppi lo ha sicuramente aiutato.
Ha studiato gli appoggi da Andreas, specialmente lo vedo più´dentro il campo come Andreas. Tutto il mondo invidia ad Andreas i colpi piatti da veloce e la risposta,forse una delle migliori in assoluto nel circuito. Fognini ha capito che deve diventare più´ Seppiano, non solo come atteggiamento in campo ma anche come postura e capacita´di leggere le partite. Fognini ora ha poche disattenzioni, come Andreas naturalmente. Anche nel privato Fognini si e´fidanzato come Andreas, che addirittura sale sull´altare. Cosa eccezionale al giorno d´oggi.
Nel complesso Andreas e´il numero uno italiano per abnegazione e anche per serietà´(SI SPOSA PRIMA DI FOGNINI). Solo entrando nella Top 10, Fonini diventera´ virtualmente il numero uno.

SI TUTTO IL MONDO E PURE L UNIVERSO INVIDIANO I COLPI DI SEPPI SI SI 😆 😆 😆 😆

MA COSA SCRIVI 😆

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Hoila Seppi (Guest) 15-10-2015 16:53

@ sasuzzo (#1472330)

sta imparando da Andreas, non ti preoccupare.

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Hoila Seppi (Guest) 15-10-2015 16:44

Fognini risulta esser migliorato sul veloce perché´ la vicinanza (in davis e in allenamento) con il fenomeno Andreas Seppi lo ha sicuramente aiutato.
Ha studiato gli appoggi da Andreas, specialmente lo vedo più´dentro il campo come Andreas. Tutto il mondo invidia ad Andreas i colpi piatti da veloce e la risposta,forse una delle migliori in assoluto nel circuito. Fognini ha capito che deve diventare più´ Seppiano, non solo come atteggiamento in campo ma anche come postura e capacita´di leggere le partite. Fognini ora ha poche disattenzioni, come Andreas naturalmente. Anche nel privato Fognini si e´fidanzato come Andreas, che addirittura sale sull´altare. Cosa eccezionale al giorno d´oggi.
Nel complesso Andreas e´il numero uno italiano per abnegazione e anche per serietà´(SI SPOSA PRIMA DI FOGNINI). Solo entrando nella Top 10, Fonini diventera´ virtualmente il numero uno.

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Marco (Guest) 15-10-2015 16:09

Scritto da erminio
articolo molto interessante, un grazie a Marco Mazzoni

mentre leggevo l’articolo, non avendo visto ancora la firma in fondo,
pensavo “questo non può averlo scritto Orecchio..” :mrgreen:

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mattia (Guest) 15-10-2015 15:59

dal punto di vista tennistico, la carriera di fognini dimostra che sia un professionista serio, non solo talento e non solo testa di c…o.
quest’anno oggettivamente si ricorda solo una mezza litigata con nadal, di uscite di testa nessuna: io ho avuto persino la impressione che nei primi mesi dell’anno l’autocontrollo che si è imposto gli sia costato partite, concentrandosi piú sul restare nei binari che sul cercare di trasformare la frustrazione in carica agonistica.

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heading 15-10-2015 15:32

applausi a mazzoni x il titolo..la risposta è si visto pure chi ha affianco 😆

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sasuzzo 15-10-2015 15:29

La mia impressione è che Fognini parta sempre con quel decimo di ritardo al colpo avversario (tranne la risposta, molto migliorata). Qualcuno lo nota o mi sbaglio??

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mattia (Guest) 15-10-2015 15:24

Mazzoni genio per il titolo

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Tweeners 15-10-2015 14:26

@ pallabreak (#1472216)

Bhe in realtà Fognini è ancora giovane e ha ancora almeno 3-4 anni per dire la sua….

Bell’articolo comunque, su cui mi trovo perfettamente d’accordo!
Più che la posizione in campo di Fabio trovo un altra cosa modificata:la velocità di palla.
Volendo costruirsi il punto come sulla terra,tendeva a tirare piano e più piatte e basse le palle sul veloce per paura che gli avversari si appoggiassero alla sua velocità.Ciò era deleterio,perchè gli avversari riuscivano sia a reggere gli scambi che a spingere quel tanto che basta per farlo sbagliare. Da qui le sconfitte con gente assurda come il cinese numero 500 e Gonzales all’Australian open.
Ora invece spinge subito di più e alza un di più la traiettoria sopra la rete sbagliando meno.
Risultato:non solo tiene gli scambi ad alta velocità giocando profondo,ma appena l’altro rallenta riesce lui a trovare il colpo risolutore.
Se riesce a migliorare il servizio e ancora un po’ la risposta,per me riuscirà ad ottenere grandi risultati anche sul veloce! 😎

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pallabreak (Guest) 15-10-2015 13:49

Analisi tecnico-tattica di qualità. Anche per me Fognini sta migliorando, ma resta la logica dei numeri. Ha finito il 2014 n.20 dopo esser stato 13. Nelle interviste natalizie ha detto che nel 2015 l’obiettivo era ritentare quella scalata alla top ten fallita nel 2014 e invece ora è 26°. Di fatto quindi non solo non è cresciuto ma è regredito, anche se in quest’ultimo squarcio di stagione, avendo pochissimi punti da difendere, potrà risalire. L’ultimo tram secondo me passerà a inizio 2016: o vi sale o la top ten a mio avviso resterà un sogno e basta.

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gido 15-10-2015 13:02

Dal titolo direi che potrebbe esserne contenta anche la Pennetta….aldilà degli scherzi ottimo articolo

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Sandrone (Guest) 15-10-2015 13:00

Sempre belli gli articoli di Mazzoni, che esprime concetti che si stavano formando nella nostra mente, quando si sogna di un italiano in finale o vincere uno slam….Avevo smesso di seguire le partite di Fognini, troppo fegato mangiato, ma quando guardi, con spirito prevenuto e distaccato per non essere ferito ancora, una delle ultime partite sul cemento, non puoi non pensare che i colpi li abbia tutti per poter giocare a livelli altissimi…Sperem…

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eunosio (Guest) 15-10-2015 12:51

oltre agli aspetti tecnici ben delineati, bisogna dire che Fabio ha sicuramente pagato il ritrovarsi in posizione di alta classifica senza averne l’abitudine.
L’involuzione della fine del 2014 è stata dovuta alla difficoltà di reggere la pressione.
la crescita è un percorso ciclico di alti e bassi, non è mai una linea retta

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MARCO2 (Guest) 15-10-2015 11:45

Bel Pezzo Marco!

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santuzzo (Guest) 15-10-2015 11:39

Scritto da winter18
TRE stagioni nei primi 20, tra gli italiani, le ha concluse sinora solo un certo Adriano Panatta (neanche Barazzutti). E questo dice già tutto della maturità raggiunta da Fabio.

ottima osservazione

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Sergio (Guest) 15-10-2015 11:30

Fognini sono convinto che ci darà grandi soddisfazioni.

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winter18 (Guest) 15-10-2015 11:02

TRE stagioni nei primi 20, tra gli italiani, le ha concluse sinora solo un certo Adriano Panatta (neanche Barazzutti). E questo dice già tutto della maturità raggiunta da Fabio.

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Haas78 (Guest) 15-10-2015 10:38

L’importante è stare lì, e lavorare con costanza per approcciarsi sempre meglio a questa superficie, chissà che magari nei prox mm non riesca ad ottenere un successo pure in un torneo 250 su codesta superficie, ed acquisire ulteriore sicurezza e motivazione

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Fighter 90 15-10-2015 10:37

Splendido articolo di Marco come sempre, che racconta al meglio il Fognini di quest’ultimo scorcio di stagione, con le ottime prestazioni di Fabio sul cemento, superficie sulla quale non ha sempre espresso il suo vero potenziale, ad esempio l’anno scorso paradossalmente ha offerto prestazioni migliori nei grandi appuntamenti sul cemento, al contrario sulla terra europea è stato deludente, altrimenti sarebbe entrato in top ten. Purtroppo lo scorso anno è mancata la tenuta mentale nel momento decisivo per entrare nei 10. Sono comunque fiducioso che possa ancora riuscire a realizzare questo obiettivo. 😉

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Antony_65 (Guest) 15-10-2015 10:15

Credo che non si possa più avere paura di una sua nuova involuzione, perchè già quest’anno ha dimostrato una maturità continua e costante sia nella testa che nel gioco,poi è ovvio che non si può essere perfetti e qualche pecca (non grave) ci può stare. Anche Djokovic ha spaccato una racchetta quest’anno…figuriamoci se non vincesse come ora quante ne romperebbe?

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potoandavi (Guest) 15-10-2015 10:02

Bellissimo articolo come sempre,grazie Mazzoni!

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Phoedrus (Guest) 15-10-2015 09:46

Scritto da Alberto Bonimba
Prima o poi doveva maturare…..poteva molto prima purtroppo….credo sia 5-6 anni in ritardo rispetto ai suoi coetanei Murray e Djokovic.

Va beh, adesso non facciamo paragoni con dei campionissimi.

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Phoedrus (Guest) 15-10-2015 09:35

Bell’articolo.

In effetti Fogna è migliorato tanto sul veloce.
Gli manca ancora un servizio più all’altezza.

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erminio (Guest) 15-10-2015 08:35

articolo molto interessante, un grazie a Marco Mazzoni

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Alberto Bonimba (Guest) 15-10-2015 08:28

Prima o poi doveva maturare…..poteva molto prima purtroppo….credo sia 5-6 anni in ritardo rispetto ai suoi coetanei Murray e Djokovic.

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