Spacca Palle - Numero 38 ATP, Challenger, Copertina, Generica

Spacca Palle: il talento di Stefan Kozlov, svolta nel panorama tecnico USA

01/10/2014 14:23 30 commenti
Stefan Kozlov classe 1998, n.763 ATP
Stefan Kozlov classe 1998, n.763 ATP

E’ già ottobre. Mentre i top players sono in campo in Asia tra Pechino e Tokyo, con il solito Nadal dirompente al rientro ed il resto della truppa a caccia di punti preziosi in ottica Masters, in Europa ed America si stanno disputando alcuni Challenger molto interessanti. Tanti gli incontri ricchi di spunti, come quello che oggi andrà in scena a Mons tra il bizzarro Dustin Brown ed il promettente Alexander Zverev, match potenzialmente esplosivo. Quando domenica scorsa scorrevo il tabellone di Sacramento, lo sguardo si è fermato di colpo all’undicesimo slot: Ryan Harrison vs Stefan Kozlov. In un batter d’occhio s’è accesa la luce, mille pensieri hanno iniziato a scontrarsi e stuzzicarmi. Mai il tennis USA è andato male come quest’anno, inanellando una serie di record negativi da far rabbrividire. Per ora tutta la nuova generazione ha fallito. Troppo poco i progressi di Johnson e Sock, bravi ragazzi ma dotati di qualità non sufficienti per sperare in chissà cosa. In questo contesto negativo, ecco che arriva il match tra Ryan e Stefan, una partita ricca di significati, forse l’ideale passaggio di consegne tra speranze. Quello che doveva esser il nuovo traino del tennis yankee (Harrison) e che invece è mestamente fermo nelle retrovie, contro un teenager di grandissimo potenziale (Kozlov) che si è formato in modo totalmente diverso. Due connazionali sviluppati seguendo filosofie assai lontane. Sono riuscito a vedere solo alcuni sprazzi del loro match, vinto in tre set da Kozlov; ma più che il risultato, mi ha colpito la sensazione generale di netta superiorità tecnica (e anche di pura qualità fisica) di Stefan rispetto alla potenza, rigidità e scarsa flessibilità di Ryan. I due messi a confronto sono uno specchio ideale del perché gli USA abbiano fallito nell’imporre la loro ultima generazione, e del perché in Kozlov ci siano invece gli ingredienti per far bene.

Il tennis è molto cambiato in pochi anni, diventando assai veloce e richiedendo delle qualità atletiche importanti sul piano della velocità pura, della reattività e della resistenza; inoltre si scambia molto (fin troppo…). E’ necessario essere mediamente più completi sul lato tecnico perché è basilare sapersi difendere e ribaltare gli scambi, resistendo a lunghe schermaglie. In questo la scuola americana si è persa per strada, restando ancorata a dei canoni che sono diventati obsoleti, ferma nel produrre grandi picchiatori, troppo pesanti, poco agili e con difetti tecnici evidenti. Una specializzazione estrema che non paga più come una volta.

In questo Kozlov è molto diverso: è più completo e interessante, probabilmente più adatto al tennis di vertice attuale se continuerà a crescere sul suo percorso. Non è un gigante, ma rispetto alla generazione precedente, che non ha portato a nessun giocatore davvero di alto livello (per ora), in Kozlov c’è una differenza netta: è un tennista più leggero ma assai più veloce, più agile e più reattivo.

I vari Harrison, Kudla, Sock e compagnia sono grandissimi picchiatori ma troppo limitati sia sul piano tattico (grande servizio a sfondare e botta di dritto), che sul piano tecnico (quasi sempre il rovescio), e soprattutto sono poco flessibili. Sono atleti discretamente veloci ma non così reattivi nel breve e quindi vanno in difficoltà appena li si sposta, quando non riescono a sparare le proprie bordate dalla posizione di campo preferita. Questo è un limite enorme nel tennis attuale poiché mediamente la palla ti torna indietro molte volte, visto che il tour è dominato da giocatori rapidi, bravi in difesa e pronti a soffrire e ribaltare gli scambi; e quindi una volta presa una posizione ideale scaricano un drittone che mette in difficoltà chi non è così agile, reattivo e resistente. L’ultima generazione di yankee in difesa è mediamente carente, per limiti tecnici, di tocco e in particolare di mobilità. E tutti davvero poco duttili tatticamente.

Kozlov invece sembra un’evoluzione assai più moderna da questo punto di vista. Non è fisicamente una “bestia”, non è altissimo, ma in campo è estremamente più veloce con i piedi. E’ molto più agile dei suoi connazionali “fermi al palo” e quindi più pronto a scattare e reggere lunghe schermaglie di ritmo. Inoltre ha due fondamentali più bilanciati, tanto che cerca spesso e volentieri il vincente anche col rovescio, che trova con ottimo timing e sensibilità.

Vedendo alcuni suoi match recenti, proprio sul rovescio più volte mi ha sorpreso con uno schema totalmente “agassiano”: servendo da sinistra, tira un servizio kick a buttare fuori l’avversario, quindi piedi sulla riga di fondo ad anticipare col rovescio, e via un lungo linea retto, secco a due dita dalla riga laterale, imprendibile. Una meraviglia. Una novità rispetto agli ultimi yankee che tirano quasi solo di dritto.

Tornando al tennis di Kozlov, che ancora in pochi forse conoscono vista la giovanissima età del ragazzo (classe 1998), la caratteristica che più mi intriga è sua la velocità d’esecuzione in ogni fase di gioco, grazie a fluidità e senso del ritmo. E’ rapidissimo coi piedi nel cercare la palla, arriva quasi sempre con buon anticipo eseguendo swing corti, con apertura minima e con un rilascio della racchetta altrettanto fulmineo, in tutte le situazioni di gioco. E’ un segno evidente di talento tecnico e di un senso innato per l’impatto. Vedendolo colpire non si avverte mai una sensazione di sforzo o fatica nella spinta, gioca “facile”, facendo correr via la testa della racchetta a disegnare angoli interessanti, spesso vincenti.

Come tipologia è un produttore di gioco a tutto campo, che ama trovare il vincente dopo 2-3 colpi e governare ritmi ed angoli. Possiede così tante armi che può farti il punto da ogni posizione: risposta aggressiva, dritto in cross in progressione (meglio dell’inside out per come usa il polso e ruota nel chiudere l’impatto), rovescio lungo linea da favola. Non ha importanti lacune tecniche, è molto completo. Vista la giovanissima età, deve migliorare nella potenza e nella lunghezza delle varie esecuzioni, riuscendo a produrle con continuità anche sotto pressione. E’ il classico salto di qualità tra tennis del piano di sotto e quello del piano di sopra, normalissimo alla sua giovane età. Ama spingere, disegnare il campo con i fondamentali e non disdegna nel venire avanti a raccogliere il frutto della spinta, anche se in quest’aspetto deve migliorare perché contro i Pro dovrà imparare a scegliere meglio i tempi dell’attacco, oggi fin troppo garibaldini… E affinare pure il tocco sul net.

La sua tecnica di gioco è notevole, figlia del superbo mix tra scuola russa ed americana, grazie agli insegnamenti del padre russo nell’accademia fondata in Florida. Aggressività tutta yankee, pulizia di gioco ed impatto molto russa.

Il servizio non è ancora in grado di fare la differenza nel mondo Pro di alto livello, ma l’impostazione tecnica è notevole e ci sono le basi per riuscire ad aggiungere “dinamite” a volontà. Tutto il movimento è estremamente rapido e fluido, senza dispersione di forza. Parte con le gambe ben divaricate, che unisce per darsi spinta; il corpo si raccoglie e la schiena di inarca quel che basta, con la racchetta che esegue un veloce mulinello dietro per portarsi perpendicolare al terreno nel momento in cui la palla tocca il punto più alto (non altissimo). Senza mai un attimo di pausa tutto il corpo spinge in alto, dai piedi, passando per le ginocchia e le spalle, che si ribaltano assecondando una frustata veloce della racchetta verso la palla. E’ molto interessante la fase appena antecedente a quella di impatto, l’attimo in cui la palla è al massimo dell’altezza e il corpo è “carico”, pronto a scattare: pur con il peso sulle punte dei piedi, la schiena abbastanza inarcata ed il braccio-racchetta ben dietro, la posizione è totalmente centrale, in equilibrio. E’ questo il segreto di un ottimo servizio, la capacità di trovare equilibrio in ogni istante di una fase dinamica, incluso il minimo stop che prepara l’impatto senza interrompere la catena cinetica del movimento. Questo conferisce a tutta l’esecuzione quel quid per risultare efficiente ed efficace, ed è la base ideale su cui lavorare per aggiungere altra velocità, muscoli e quindi pesantezza alla palla, incrementando via via tutti i fattori. Non mi stupirei se tra qualche anno Kozlov avesse un ottimo servizio nonostante misure non proprio da corazziere. Come soluzioni ama molto lo slice ad aprirsi il campo, per mettere i piedi sulla riga e prendere possesso del gioco con un colpo in anticipo, non subito a chiudere ma ponendo l’avversario in condizioni difficili.

Anche il dritto è un colpo molto rapido, che esegue con apertura minima e senza un momento di pausa. Apre con una posizione a metà tra closed e open stance, quindi ruota a tre quarti il busto con la racchetta che esegue un breve e velocissimo anello alto dietro, e scende in un lampo per proiettarsi dentro alla palla. L’impatto avviene appena davanti all’anca con il polso che conferisce un minimo di spin di controllo, ma senza esagerare perché la palla scappa via piuttosto retta. La corsa della racchetta termina lateralmente in basso insieme alla totale rotazione del busto, segno di una frustata micidiale. E’ un’esecuzione molto interessante nella spinta perché con quella velocità e brevissima apertura la lettura della direzione per il rivale è molto complicata. Quando Kozlov riesce a prendere il controllo delle operazioni col dritto può fare molto male, visto che trova ogni angolo con buon agio. La soluzione in cui mi pare più letale è il cross stretto in contropiede sparato dal centro dopo aver già martellato l’avversario sul dritto; in questa situazione Stefan riesce letteralmente a divorare la palla, trovando una traiettoria ancor più veloce e più stretta, davvero letale. Più complicato con il suo velocissimo swing la difesa su palle molto cariche, poiché deve saltarci sopra perdendo di potenza (visto che non riesce ad entrare nella palla pienamente in anticipo) e anche di controllo. In questo deve migliorare nettamente, trovando qualche aggiustamento.

Il rovescio è un colpo forse un filo meno sicuro ma estremamente interessante e con enorme potenziale di crescita, eseguito con una tecnica che farà sobbalzare i fans di Agassi. In alcuni passaggi è impressionante la similitudine con i rovesci del grande Andre per come arriva sulla palla, apre con le braccia ben distese e quindi porta la testa della racchetta ad un impetto ben avanzato, secco, precisissimo, senza alcuna dispersione di forza o squilibrio. Al momento dell’impatto il corpo quasi si ferma, si alza sulle punte dei piedi e diventa perno mentre le braccia comandano la racchetta nell’aggredire la palla, spedita retta e ficcante a tagliare il campo del rivale. Ancor più impressionante la similitudine con Agassi per la “frenata” prima dell’impatto: quando Kozlov arriva in corsa sul lato sinistro possiede un footwork clamoroso, fatto di piccoli passettini ad alta frequenza che gli permettono di frenare ed arrivare composto, in equilibrio e con il timing ideale per l’impatto anche dopo qualche metro di scatto. In questo Agassi è stato maestro e rivedo una qualità del genere in Kozlov. Vista la facilità con cui il giovane americano trova il lungo linea, questo potrebbe diventare un colpo fondamentale per spaccare lo scambio contro i classici picchiatori che tendono a spostarsi per tirare il dritto inside out. Quando stacca la mano sul rovescio la sensibilità è notevole, ma la palla ancora non gli esce così lunga e bassa, è una fase di gioco che deve assolutamente migliorare e che potrebbe diventare un’arma tattica per spezzare il ritmo agli avversari e così guadagnare tempo e spazio per riprendere in mano gli scambi in cui finisce in difesa.

In risposta è molto aggressivo, piedi quasi in campo e via, lascia andare il braccio spesso a tutta cercando la riga, forse con fin troppa nonchalance visto che il numero di errori è ancora alto. Necessario lavorare per ridurli, senza però castrare la sua vena creativa, quella di uno che sente la palla, sente il campo e lo vuole dominare in lungo e in largo.

Grande talento e potenziale, ma la strada è piuttosto lunga. Prima di vederlo competere con successo negli ATP ci vorranno almeno un paio d’anni, a meno che non stupisca tutti con una crescita sorprendente. Delle nuovissime leve è probabilmente quello che gioca a tennis meglio di tutti, forte di una base tecnica sopraffina, di una visione di gioco molto aggressiva e completa in ogni settore. Deve crescere ovunque, nella pesantezza di palla, nella intensità di gioco, nella abilità di passare da difesa ad attacco. Altra fase in cui deve crescere è quella del colpo interlocutorio, di puro scambio quando è messo sotto pressione. Infatti in quella situazione ha la tendenza a tirare colpi un po’ corti e centrali, senza grandi rotazioni, che possono essere facilmente aggrediti da avversari veloci e aggressivi.

Ma il vero punto di domanda sulla sua reale possibilità di diventare un campionissimo sono relativi al suo fisico: velocissimo, esplosivo, completo, ma piccolo. In un tennis di vertice così sbilanciato sul piano atletico, potrebbe essere un limite enorme, come lo è ad esempio per Goffin, talento tecnico sopraffino ma imprigionato in una struttura troppo minuta e fragile per diventare dominante. Kozlov è un classe 1998. Potrà forse crescere qualche centimetro ma difficile che arrivi molto oltre i 180 cm, e la sua costituzione pare di quelle massicce, con la tendenza ad appesantirsi. Sarà interessante e molto delicato vedere come i suoi tecnici sapranno gestire l’ultima fase dello sviluppo. Infatti dotarlo di una muscolatura più potente è vitale per dargli una palla più pesante, ma il tutto andrà programmato senza esagerare perché una delle sue qualità principali è e deve restare la velocità di base e di esecuzione, e troppa massa lo potrebbe penalizzare. Inoltre Kozlov è del tutto da scoprire sul piano agonistico, quando si troverà di fronte gente tosta ed esperta, pronta alla pugna e capace di sporcare il suo gioco così fluido e veloce.

A sentirlo parlare, pare uno con obiettivi molti chiari. Nato in Macedonia ma con entrambi i genitori russi, dice “Sono americano, ma le radici russe sono importanti. Soprattutto mio padre è piuttosto duro ed io credo di esser un po’ come lui, bello tosto…”. Il padre dirige un’accademia in Florida, l’ha cresciuto e modellato tecnicamente facendo enorme attenzione ai fondamentali del gioco e non sbilanciandolo in un aspetto a discapito di altri. Ora è seguito da Nicolas Todero. “Nei miei sogni gioco come Federer, è lui il mio punto di riferimento…”. Ambizioso di qualità, e consapevole dei propri mezzi: “Amo colpire la palla piatta, cercare il vincente. In passato mi hanno detto che assomiglio a Tomic, in realtà non mi rivedo affatto in lui, credo di esser più aggressivo. Il mio obiettivo? Vincere. Più Slam spero, sono molto competitivo, voglio lasciare un segno in questo sport”.

Che piaccia o no, il mercato americano resta il più grande, il più importante, quello chiave anche nelle scelte geopolitiche del nostro sport, ed avere almeno un grande tennista USA è vitale per tutto il movimento. In momento storicamente delicato, forse il punto più basso mai toccato dagli Stati Uniti nel tennis, Kozlov potrebbe essere la risposta, la vera evoluzione del tennis americano verso quel che oggi il tour di vertice chiede. Lui sembra avere le spalle piuttosto larghe ed un carattere abbastanza tosto. Gli servirà per reggere una pressione terrificante.

 

Marco Mazzoni


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30 commenti. Lasciane uno!

lallo (Guest) 05-10-2014 21:17

Qualche chicca letta qua e là.
Naturalmente sarà SE al challenger di tiburon
il suo avversario di ieri, 99 al mondo, ha dichiarato di averci capito poco del tennis nonconvenzionale di Kozlov, basato sugli slice di rovescio e di dritto (roba che manca dai tempi di Jimbo o dei gesti bianchi) e dalla capacità di chiudere a rete qualunque palla.
A proposito di rete, i gemelloni Bryan lo hanno affrontato al primo turno di cincinnati e pare che il pubblico sia andato in visibilio per le prodezze del ragazzino in aperta sfida ai gemelloni (eran 5 pari al primo set e con lui giocava un altro 17enne)
Querrey, prima della finale di stasera, ha dichiarato che non lo ha mai affrontato ma che lo conosce benissimo e certo non lo prenderà sottogamba.
Agli Usopen Kozlov in coppia con la McHale ha eliminato Zijmonic\georges al primo turno
Pare che il ragazzino non nasconda di considerare l’erba la sua superficie preferita (a Wimbledon godono come ricci)

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roberto (Guest) 04-10-2014 12:05

Kozlov in semifinale! Potrebbe battere il record di precocità se vince il challenger?

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Borna#1 (Guest) 02-10-2014 12:24

@ marco.mazzoni (#1179790)
Bellissimo articolo, sei sempre strepitoso nel raccontantare tutti i dettagli tecnici dei giocatori in questione. Quando farai un articolo sul talentuosissimo Coric?
Grazie infinite!

28
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lallo (Guest) 02-10-2014 11:34

Intanto avanza nei quarti a Sacramento….

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barra de boca 02-10-2014 10:32

@ cataflic (#1179965)

sto aspettando ancora chi mi farà pulsare il cuore dopo krickstein,rios,delpo. penso lo farà uno tra rublev o kozlov perchè coric è già prenotato in famiglia :mrgreen: 😆 @ marco mazzoni (#1179877)

grazie per la risp marco

26
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marco mazzoni (Guest) 02-10-2014 08:18

@ Roberto (#1179801)

Roberto, GQ è appena uscito da un infortunio e viene da una stagione piena di dubbi e problemi sulla propria direzione tecnica. E’ stato purtroppo un anno molto difficile. Serve pazienza e fiducia. Chiaro che se mi chiedi un commento solo sul 2014, il giudizio non è positivo. Ma non ha alcun senso buttare tutto al macero. Dagli errori e problemi si può imparare, e ripartire.

25
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Omar Camporese Numero Uno (Guest) 01-10-2014 23:23

Jared Donaldson 17 anni 299 al mondo che ne dite??
Qualcuno l’ha mai visto giocare??

24
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gianfranco (Guest) 01-10-2014 22:28

@ A (#1179889)

Guardi la foto troverà scritto:classe 1998;posizione atp:763.

Quinzi,Gianluigi Quinzi all’età di Kozlov era il numero 1 al mondo juniores ed era posizionato fra i primi 600 dell’elenco atp.

23
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groucho (Guest) 01-10-2014 22:07

Di Kozlov ho visto solo qualche spezzone su youtube, ma quasi mi sembra di averlo visto giocare un match intero dopo la superba descrizione di Marco Mazzoni. Mi era successo lo stesso con Zverev, e poi quando l’ho visto giocare mi è come sembrato di riconoscerlo…

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cataflic (Guest) 01-10-2014 21:51

Scritto da marco mazzoni
@ barra de boca (#1179861)
E’ decisamente migliorato, ne parlavo giusto 1h fa anche con uno che lavora nel mondo del tennis e che conosce lui e la famiglia, e che l’ha visto dal vivo a settembre. Ripeto quel che ho scritto nel pezzo: si parla di potenziale, di prospettive notevoli in rapporto a qualità e talento, ma non sempre questo basta. Entrano in gioco anche altri fattori decisivi, come la cattiveria agonistica, la solidità mentale e fisica, ecc. Di sicuro però negli USA un talento così non l’avevano da parecchi anni.
Anche in Russia c’è un certo fermento in effetti. Vediamo tra tutte queste giovanissime promesse chi sarà davvero in grado di imporsi, la strada è lunga. Saluti

Come promesso mi sono visto il match…è ancora lento ma è migliorato, certo non è ancora un fulmine di guerra.
Fino a questo livello la sua superiore capacità di “anticipo ideomotorio” come dicono gli esperti gli basta e avanza per pareggiare la lentezza…ad altissimo livello non saprei.
Certo gioca bene ed ha una gran facilità nel fare angoli e giocare palle difficili e fuori dal tricchettracche tanto in voga adesso.
Speriamo che arrivi perchè insieme a qualche cavallo pazzo è uno dei pochissimi a giocare un tennis meno playstationizzato.

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paolo (Guest) 01-10-2014 21:42

domanda rivolta Mazzoni : come vedi in prospettiva i giovani
CORIC, KRYGOS, ZVREV, KOKKINAKIS e KOZLOV rispetto a QUINZI
può QUINZI competere con questi come da junior o no ?

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paolo (Guest) 01-10-2014 21:39

Cavolo 16 anni KOZLOV e batte HARRISON ( potenzialmente un top 50 )
e QUINZI ancora nei future è ??
Non so se mi spiego
CORIC, KRYGOS, ZVREV, KOKKINAKIS hanno già fatto vedere loro valore ora pure giovane americano e GQ sempre li in future di poco conto…
Mah… speriamo si dia una mossa perchè al momento di altri azzurri di qualche speranza c’è nulla

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lallo (Guest) 01-10-2014 21:02

Kozlov l’hanno già inquadrato i top players (che più o meno l’han già invitato a palleggiare tutti). Il segreto è che sempre in anticipo rispetto ai colpi dell’avversario. Legge il gioco in anticipo. Non è che sia velocissimo (almeno non mi pareva così veloce lo scorso anno) ma quando arriva la palla ha già i piedi ben saldi per terra senza essersi dovuto dannare l’anima per arrivare in quelle condizioni. questo, normalmente, è il segreto dei grandi campioni.

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aper (Guest) 01-10-2014 19:14

@ A (#1179889)

Almeno la didascalia sotto la foto potevi leggerla!

17
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manuel (Guest) 01-10-2014 18:59

11 ace la media a partita kozlov.

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Jose mourinho (Guest) 01-10-2014 18:32

Anche donald young doveva diventare un fenomeno…..ha 16 anni…è presto, fanno un altro sport…quando inizierà a giocare con continuità in tornei dove incontrerà giocatori formati si potrà capire dove può arrivare…non è una partita vinta con harriaon o qualcun altro che può far pensare di aver trovato un fenomeno…anche zverev ha imbroccato un torneo in Germania addirittura atp…..bisogna aspettare anni e poi si vedrà!!!

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A (Guest) 01-10-2014 18:22

Non ce la posso fare a leggerlo tutto (limite mio), ma buona l’idea del neretto/grassetto, che ho letto ed è bastato per incuriosirmi molto su un giovane che non conoscevo. Di che anno è?

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marco mazzoni (Guest) 01-10-2014 17:54

@ barra de boca (#1179861)

E’ decisamente migliorato, ne parlavo giusto 1h fa anche con uno che lavora nel mondo del tennis e che conosce lui e la famiglia, e che l’ha visto dal vivo a settembre. Ripeto quel che ho scritto nel pezzo: si parla di potenziale, di prospettive notevoli in rapporto a qualità e talento, ma non sempre questo basta. Entrano in gioco anche altri fattori decisivi, come la cattiveria agonistica, la solidità mentale e fisica, ecc. Di sicuro però negli USA un talento così non l’avevano da parecchi anni.
Anche in Russia c’è un certo fermento in effetti. Vediamo tra tutte queste giovanissime promesse chi sarà davvero in grado di imporsi, la strada è lunga. Saluti

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barra de boca 01-10-2014 17:25

@ marco.mazzoni (#1179790)

ciao marco,l’ultima volta che lo vidi (parecchio tempo fa)era abbastanza lento con i piedi,ora non so se sia migliorato 🙄 ,ma assieme a rublev y safiullin saranno sicuramente dei diamanti anche se tra tutte e 3 prenderei rublev se dovessi scommetterci sopra,una cosa è certa usa russia australia sembrerebbero sugli scudi per i prossimi 10-15 anni e dominatori assoluti,non basta uno zverev o un coric per impensierirli se tutti gli altri manterranno le promesse

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magilla (Guest) 01-10-2014 16:06

proprio harrison è l’esempio di quanto sarebbe utile non gridare al miracolo appena un “ragazzino” vince una partita di “media” importanza con un giocatore che sembrava destinato chiesa’ a quale ruolo nel tennis e invece sta mestamente uscendo dalla top 200 senza avere fatto alcunché….
gia si criticano johnson e sock che proprio oggi hanno battuto rispettivamente granollers e golubev in un torneo come tokyo….
lungi da me di criticare uno come mazzoni ma sembra più un articolo scritto dall’utente bugna-bunga che non da un giornalista.

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guidoyouth (Guest) 01-10-2014 15:44

ad avercene di donaldson ma ad avercene anche di marco mazzoni, una delle penne più interessanti quando si tratta di raccontare tennis.

10
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benux (Guest) 01-10-2014 15:41

io prevedo a breve un’esplosione per Bjorn Fratangelo 😎

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Roberto (Guest) 01-10-2014 15:09

@ marco.mazzoni (#1179790)

È il nostro gianluigi Quinzi sig Mazzoni?…..

8
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mirko.dllm (Guest) 01-10-2014 15:01

Quanto vorrei che un giorno si scrivesse un articolo simile su una decisiva svolta nel panorama giovanile italiano,e che finalmente si annunci che ci è nato un sicuro futuro campione.Ma con gli attuali uomini in federazione,sia in qualità di dirigenti,che di tecnici,come minimo ci toccherà aspettare altri quarant’anni,se basteranno.

7
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Frajoker (Guest) 01-10-2014 14:55

@ marco.mazzoni (#1179790)

Si figuri 🙂

Sono anche articoli di questo genere ad accrescermi l’interesse per il tennis 🙂

Comunque sì, gli USA hanno una nuova generazione potenzialmente molto promettente. L’importante sarà vedere il tipo di impostazione data…..

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marco.mazzoni 01-10-2014 14:45

@ Frajoker (#1179785)

grazie, troppo gentile 🙂 confermo, pure Donaldson non è affatto male, non mi piace quanto Kozlov sul lato tecnico ma ad averne. Come potenziale anche Tiafoe ma assai più rozzo tecnicamente e mi ispira assai meno. Gioca benissimo Uspensky (rovescio ad una mano…), ma è ancora un po’ indietro.
Non ci scordiamo anche la Bellis tra le donne tra le giovanissime, come la Black. Forse gli USA finalmente hanno modo di ripartire tra qualche anno, alla grande.

5
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roberto (Guest) 01-10-2014 14:39

davvero un ragazzo che pensa in grande.. visto con harrison ..e somiglianze dalla parte del rovescio con agassi sono veramente incredibili. occhio che ha anche un fratello minore, boris,classe 2000 molto interessante. il migliore, tra i coetanei nel junior ranking itf

4
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Frajoker (Guest) 01-10-2014 14:39

Complimenti ancora una volta al signor Mazzoni per la fantastica ed approfondita analisi.
Anch’io ho visto la partita in questione (Kozlov – Harrison) e concordo totalmente con lei.
Mi permetto di rimandarle alla memoria un altro giovane statunitense a mio parere interessante (ma che lei conoscerà sicuramente): Jared Donaldson, classe 1996. Se non sbaglio ha avuto l’opportunità di fungere da sparring partner con Federer.
Spero che in futuro prepari un articolo anche su di lui.

Con ammirazione, Frajoker

3
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italtennis (Guest) 01-10-2014 14:39

Bell’analisi che condivido

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cataflic (Guest) 01-10-2014 14:33

Marco a me il grande difetto di Kozlov, a parte l’altezza è sempre sembrata una certa lentezza di piedi, compensata da una capacità innata di anticipo sull’avversario e di lettura del gioco….evidentemente è molto migliorato!
😉

se trovo l’incontro me lo guardo

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