Break Point - Numero 32 Copertina, Generica

Benvenuto Delpo

29/10/2013 00:10 7 commenti
Juan Martin Del Potro classe 1988, n.5 del mondo
Juan Martin Del Potro classe 1988, n.5 del mondo

Forse sarebbe più giusto dire “bentornato Delpo”, visto lo Us Open conquistato dal venticinquenne argentino nel 2009, eppure non solo sembra che Del Potro sia tornato ai livelli di quell’anno, ma addirittura appare migliorato.

Infatti, se prima dell’infortunio era stabilmente tra i primi cinque giocatori del mondo ma si vedeva chiaramente che ci fosse un gap ben definito rispetto ai primi tre o quattro giocatori del mondo, ora la differenza sembra essersi notevolmente affievolita, nonostante ci sia ancora un po’ di distanza, perlomeno rispetto a Nadal e Djokovic.

Terra rossa a parte, dove ha giocato poco e con dei problemi fisici che lo infastidiscono molto spesso durante l’anno, il tennista di Tandil quest’anno ha dimostrato di potersi rilanciare verso le primissime posizioni del ranking, vincendo tanti tornei, ben quattro “500”, e giocando quasi sempre alla pari contro tutti.

Nonostante le premature uscite sia al primo che all’ultimo Slam dell’anno,Delpo ha dimostrato di avere una continuità di rendimento incredibile,mostrando un gioco in grado di far male a chiunque su qualsiasi superficie,come dimostrano le grandi prestazioni sia a Indian Wells che a Shanghai,ma anche e soprattutto a Wimbledon.

La sua voglia di lottare,di stare attaccato a qualsiasi punto per poter cambiare partite che sembrano già avviate alla loro conclusione,per di più contro tennisti più forti di lui come Djokovic, dimostrano come mentalmente sia allo stesso livello dei giocatori che occupano il podio della classifica mondiale. Se a questo si aggiunge la solidità nel palleggio che è riuscito ad acquisire in modo definitivo,e il “power tennis” che riesce a mantenere per tanto tempo sul campo,si capisce come riesca a giocare sempre grandi partite anche contro Nadal e Djokovic,che in questo momento sono di un altro pianeta rispetto a tutti gli altri. Riuscendo a vincere tanti punti facilmente con il suo servizio,molto potente ma anche di difficile intuizione per gli avversari, ha la possibilità di essere competitivo anche sugli scambi lunghi contro i primi della classe, cosa che gli sta permettendo di fare il definitivo salto di qualità.

Oltre all’incredibile dritto, forse il migliore del circuito insieme a quello di Nadal, e all’eccellente risposta alla battuta, adesso riesce a fare male con continuità anche dal lato sinistro con il rovescio, sia incrociato che lungo linea, e riesce a gestire i cambi di ritmo abbastanza bene senza andare troppo in crisi come accadeva fino a qualche tempo fa anche se è necessario dire che sugli spostamenti laterali fa ancora molta fatica, come del resto è inevitabile considerando l’imponente statura.

La difficoltà nel fronteggiare le variazioni di effetto e di altezza della pallina non è scomparsa, ma tuttavia si sta attenuando piano piano, vista anche l’ottima preparazione tattica che l’ottimo coach Franco Davin gli fornisce.
Ci sono comunque delle problematiche che si devono affrontare: infatti, come si è visto a Wimbledon contro Djokovic, pur riuscendo a tenere testa fino all’ultimo anche a un grande campione come il serbo, si nota chiaramente come nelle partite al meglio dei cinque set la tenuta fisica diventi spesso un problema per l’argentino, che non ha mai modo di esprimersi al massimo quando arriva al quinto parziale.

Questo lo obbliga a dover vincere necessariamente prima, dipendendo così tantissimo dall’esito dei primi due o tre set, che di solito contro i primissimi non lo vedono mai in vantaggio ma solo in parità nelle migliori delle ipotesi, e che porta ad affaticare oltre misura Delpo arrivando così scarico al momento della verità.

Per potersi trovare con un vantaggio di uno o due set dopo le due ore di gioco per Juan Martin sarebbe necessario partire subito forte,senza distrazioni o cali di tensione,con alte percentuali di prime palle,che è in grado di mantenere intorno al 65-70%, mostrandosi combattivo fin dall’inizio. Infatti questo a volte non gli succede,viste alcune sue partenze un po’ a rilento,che lo vedono cominciare a carburare solo dopo la prima mezz’ora di gioco,come è accaduto anche nella finale di Shanghai o in quella di Washington contro Isner. Inoltre, anche quando arriva in buone condizioni ai momenti topici degli incontri contro i top player,spesso paga una mancanza di un “piano B”,che gli consentirebbe di essere meno prevedibile e di impedire agli avversari una precisa lettura tattica dello scambio,cosa che lo condanna contro grandi scienziati del gioco come sono i primi giocatori del mondo.

Chiaramente gli attacchi in controtempo o le smorzate vincenti giocate all’improvviso difficilmente potranno mai essere armi che il sudamericano userà in questo tipo di situazioni, ma quello che può fare è prendere il tempo al suo avversario, mantenendo grande precisione e profondità con i suoi colpi, chiudendo però appena possibile a rete con la volée, che nel corso degli anni è migliorata notevolmente, quando ne ha l’occasione, raccogliendo così tutto ciò che semina con le sue “randellate” dalla riga di fondo,risparmiando fiato e sorprendendo così il rivale,che si troverà così in condizioni molto complicate per vincere il punto. Non facendo questo,si addentra in scambi lunghi che si svolgono a ritmi forsennati e che premiano i recuperi prodigiosi di grandi campioni come Nadal e Djokovic, che alla fine riescono anche a far girare l’inerzia dello scambio,trovando poi soluzioni fenomenali. L’obiettivo del 2014 di Juan Martin sarà quindi certamente quello di avvicinarsi ulteriormente a queste due leggende,oltre a Murray,che certamente ritornerà a grandissimi livelli.

Allo stesso tempo però dovrà e potrà puntare a rivincere un torneo dello Slam che, con delle modifiche in alcuni dettagli importanti del proprio gioco e della propria gestione dei match, può essere un traguardo non impossibile per un giocatore che ha davvero tanta voglia di stupire il mondo del tennis e di ribaltare delle gerarchie che fino a poco tempo fa sembravano ben definite.


Gabriele Ferrara


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7 commenti

Fed Express (Guest) 29-10-2013 13:09

Io che questo Del Potro sia superiore a quello del 2009 ho i miei dubbi. Quel Del Potro già nel 2009 aveva battuto 2 o 3 volte Nadal, battè come tutti sanno Federer allo Us Open e rischiò di vincere anche il roland garros perchè in pochi se lo ricordano ma a momenti butta fuori Federer in semifinale, probabilmente avrebbe vinto con Soderling fosse andato in finale. E chiuse la stagione al masters battendo ancora Federer e perdendo col miglior Davidenko di sempre versione playstation 4. La sua nemesi è Djokovic, ci perdeva 5 anni fa e ci perde ancora oggi, gli altri due li bastonava già prima dell’infortunio. Comunque io spero davvero possa tornare a vincere uno slam ma devono accadere circostanze particolari, 3/5 non solo Djokovic e Nadal ma anche Murray hanno troppo margine per perdere una partita che non sia tra di loro. Secondo me Delpo ha chance solo a Wimbledon dove si scambia di meno ed è la superifice dove Nadal e Djokovic giocano peggio e non a caso è lì che ha fatto i migliori risultati negli ultimi 2 anni. 2/3 invece se la gioca con tutti, anche sulla terra a mio avviso, ergo penso che la prima vittoria in un 1000 sia solo questione di tempo.

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zedarioz 29-10-2013 10:55

Anche io sono un suo tifoso ma bisogna essere obiettivi: la strapotenza fisica di Nadal e Djokovic li rende alla lunga ingiocabili. Per batterli negli slam deve sperare di azzeccare una giornata in cui tira per ore a tutto braccio centrando sempre le righe. Un terno al lotto come la finale con Federer allo US OPEN, dove era in stato di grazia. Purtroppo il potere fisico dei robot nadal e djoko, fa sì che per fare il punto devi tirare almeno 4 bordate senza sbagliare mai, quando con tutti gli altri ne bastano al massimo 2, così il margine di errore si moltiplica. E se Delpo è al 99% della forma, viene sovrastato fisicamente. Deve essere al 110% contro i due mostri disumani.

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Enrich 29-10-2013 09:43

Ogni volta che lo vedo giocare mi emoziona. Grazie per l articolo. Senza infortuni, a mio parere può diventare numero 1. Sul cemento lo reputo il piu forte al pari di djokovic. su erba è da primi 4. Speriamo che il 2014 sia il suo anno

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barra de boca 29-10-2013 09:28

adesso tirategliela mi raccomando 👿

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Nick Barrett 29-10-2013 09:20

Bravo e grazie Gabriele 😀 DelPo potrebbe diventare numero 1 se non ha infortuni. L’anno prossimo poi deve “difendere” i punti di 3 slam su 4… Forza

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Rob (Guest) 29-10-2013 08:35

Grande Delpo!! 😀

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GIALAPPA’ SBandistomin (Guest) 29-10-2013 04:25

Bravo Juan Martin.
Che ho avuto la fortuna di vederlo giocare nei challenger ormai defunti di Reggio Emilia e Biella.

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