Learner Tien, il talento nato da una storia di fuga, sacrifici e tennis
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Il successo non nasce mai per caso. Dietro ogni traguardo importante c’è un percorso fatto di sacrifici, scelte difficili e storie che spesso restano lontane dai riflettori. Quella di Learner Tien, recente vincitore delle ATP Next Gen Finals, è una di queste. Il 2025 ha rappresentato l’anno della consacrazione per il giovane tennista statunitense: primo titolo ATP 250 a Metz, ingresso tra i primi 30 del mondo e la sensazione di essere ormai stabilmente parte dell’élite emergente del circuito. Ma per capire davvero chi è Learner Tien, bisogna partire molto prima dei suoi successi in campo.
La sua è una storia che affonda le radici nel Vietnam in guerra e in un viaggio di sopravvivenza verso gli Stati Uniti. In un documentario realizzato da Tennis Channel, i genitori di Learner, Khuong e Huyen Tien, hanno raccontato il passato che ha segnato la loro giovinezza. Khuong riuscì a lasciare il Vietnam in aereo, approdando direttamente negli Stati Uniti, consapevole di essere stato più fortunato di molti altri. Diversa e drammatica, invece, l’esperienza di Huyen, costretta a fuggire via mare: dieci giorni su una barca, tra pirati, paura costante e scene estreme, fino a vedere persone morire durante la traversata.
Una volta stabilitisi a Irvine, in California, le loro vite trovarono un nuovo equilibrio. Fu il tennis a unirli definitivamente: Khuong iniziò a lavorare come insegnante e conobbe Huyen proprio su un campo da gioco, durante una lezione serale. Da quell’incontro nacque una famiglia e una tradizione sportiva che sarebbe poi passata ai figli. “È l’unico motivo per cui i nostri bambini giocano a tennis”, racconta oggi Khuong, con una lucidità che racchiude anni di sacrifici.
Learner è cresciuto respirando tennis ogni giorno. Per lui, la racchetta non è mai stata una forzatura, ma una presenza naturale nella vita quotidiana. Nei primi anni, furono proprio i genitori a guidarlo nel suo percorso sportivo. Il principio era semplice: il miglior allenatore per un figlio è chi pensa a lui anche quando le luci si spengono. L’obiettivo non era soltanto insegnargli i colpi giusti, ma farlo crescere senza che il tennis diventasse un peso.
Nonostante i risultati precoci, Tien è sempre rimasto prudente nel parlare del proprio futuro. Alla domanda su dove potesse arrivare, la risposta era spesso la stessa: “Vedremo fin dove posso spingermi”. Una frase che a volte ha fatto dubitare della sua ambizione, persino suo padre. Eppure i numeri raccontavano altro: numero uno nazionale a 12, 14 e 16 anni, capace di primeggiare contemporaneamente anche nella categoria superiore.
Secondo Jay Leavitt, uno dei suoi allenatori, il suo tennis ha qualcosa di speciale: un’eleganza naturale che ricorda Roger Federer. Proprio per questo, al momento di scegliere se passare subito al professionismo o fermarsi all’università, Learner decise di prendersi tempo. Una scelta consapevole, utile per crescere dal punto di vista fisico e mentale, prima di affrontare definitivamente il circuito maggiore.
Oggi Tien guarda al presente con serenità e al futuro con ambizione. Si gode il percorso fatto, consapevole di quanto sia lungo il cammino che lo ha portato fin qui. Vincere Slam e diventare numero uno resta un sogno, come per ogni bambino che prende in mano una racchetta per la prima volta. Per i suoi genitori, invece, il risultato più grande è un altro: vedere il figlio realizzarsi dopo una vita iniziata tra la fuga e l’incertezza. Un giorno sperano di tornare in Vietnam, per mostrargli le proprie radici e spiegargli quanto sia stato necessario lottare per costruire tutto questo.
Una storia di resistenza, famiglia e talento, che dà ancora più valore ai successi di Learner Tien e rende il suo futuro, dentro e fuori dal campo, tutto da seguire.
Francesco Pa
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Un bel giocatore e un bravo ragazzo. Gli auguro il meglio