Editoriale di Marco Mazzoni sull'assenza di Jannik alla prima Final 8 di Bologna ATP, Copertina

Sinner – Davis: delusione? Sì, ma sforziamoci di guardare il “quadro per intero”

21/10/2025 09:03 112 commenti
Jannik Sinner (foto Getty Images)
Jannik Sinner (foto Getty Images)

“C’è un momento nel quale Jannik Sinner ha cambiato qualcosa ed è diventato il più forte di tutti, il futuro n.1 del mondo?”. Questa domanda, legittima e molto interessante, mi è stata rivolta da molti appassionati e neofiti di tennis, anche da un ragazzino assai arguto (e discreta promessa tennistica locale) nel corso di una recente presentazione del mio libro su Jannik a Castiglion Fiorentino.  Sì, c’è assolutamente una rottura, un passaggio chiave, un momento nel quale tutto è cambiato e si è iniziato a scrivere una storia diversa, quella del giocatore più forte di tutti e da lì e poco campione con C maiuscola. Campione in Davis, Campione Slam, n.1 del mondo. Quel momento è l’autunno 2023, le settimane dopo il deludente US Open con la brutta sconfitta vs. Zverev. Settimane “off”, spese benissimo lavorando su fisico, colpi, tattica e testa. Poche settimane importantissime dove il lavoro ben imbastito da Vagnozzi, Cahill e tutto il team ha consentito a Sinner di capire meglio il suo gioco, il suo fisico, i suoi difetti e se stesso, e così incastrare alla perfezione quei tasselli del puzzle che ancora facevano un po’ di resistenza e non volevano saperne di mettersi al loro posto e completare il quadro. Settimane difficili dal punto di vista mediatico perché Jannik decise di pensare a se stesso e non giocò in Davis a Bologna la fase a gironi, così che certa stampa non perse occasione per cavalcare l’onda mediatico-populista e caricare il tutto a suon di titoloni… Si arrivò addirittura al “Caso Nazionale”, propinato in modo maldestro da chi non stava capendo quel che covava, non comprendendo l’importanza per un atleta di prendersi il tempo necessario in momenti specifici per dedicarsi solo alla miglioramento e all’allenamento, per ripresentarsi in competizione nuovo e diverso. Più forte e vincente. Quelle settimane per Jannik furono oro colato, importantissime, tanto che tornò in campo prima in Cina e poi in Europa con un servizio tutto nuovo, colpi più incisivi, un’attitudine aggressiva bilanciata in modo magistrale e una preparazione fisica stratosferica. Un Jannik rinnovato e bellissimo, forte di un lavoro che gli permise di vincere partite per lui prima impensabili, come la finale di Vienna dove ebbe l’ardore di stroncare un Medvedev ancora “doc” sulla difesa, sulla corsa, sulla resistenza, guizzando via più veloce nella palude dell’avversario… ATP 500, finale a Torino al “Master”, una Davis Cup da incorniciare trascinando tutto e tutti ad alzare la Insalatiera che mancava nelle mani dei nostri azzurri dal ’76.

Davis, già. Sono passati solo due anni. Sinner ha vinto 4 Slam, è stato n.1 per 65 settimane di fila, ha stravinto ovunque e pure a Wimbledon. Record su record, una cavalcata talmente bella che a riviverla nella mente tutta d’un fiato vengono i “bordoni”, una lacrima. Un battito più forte…. E dopo due anni straordinari ma anche difficilissimi per il “noto” caso che non è il caso di rispolverare, ci risiamo. Un “No” alla Davis ha scatenato un nuovo, discreto, putiferio. La scelta di Sinner di non essere disponibile per la Final 8 di Davis Cup a Bologna è… una delusione, inutile girarci intorno. L’attesa per la prima volta in casa, da campioni in carica, era molta. Ma, altrettanto francamente, si era capito fin dal dopo finale Davis 2024 in quel di Malaga che l’anno successivo Jannik avrebbe optato per il “passo”, o che questo sarebbe stato lo scenario più plausibile. A meno che… tutto non fosse filato per un verso talmente giusto che la necessità di affrontare una off-season tra 2025 e 2026 un filo meno corta non sarebbe stato un problema. La storia, purtroppo, è andata in modo assai diverso. Si è messa di traverso…

Se la delusione per il “quest’anno non ci sarò” è tanta, ripensiamo allora a quanto è stata pesante l’annata 2025 per Sinner. I tre mesi out, una ripresa incerta ma straordinariamente di qualità, con una programmazione tutta da rivedere. La pagina indimenticabile di Wimbledon, vinto con ancora in pancia la delusione per quel che accadde poco prima a Parigi, quei tre battiti che furono aritmia e lo privarono di una coppa meravigliosa… Poi l’estate non facile, culminata con una finale persa “male” contro Alcaraz e il sorpasso in vetta al ranking. Due Slam sono un sogno proibito per tutti i giocatori, ma Sinner in mezzo a questa gloria ha masticato amaro, sofferto in silenzio, affrontato situazioni ambientali e tecniche difficilissime. Un anno che ricorderà come bello per le vittorie, ma anche per le ferite. Un 2025 che sulle sue spalle sarà pesato come dieci uno sopra all’altro, un miracolo che non sia stato schiacciato. Da qua la necessità di pensare a se stesso, e la decisione non facile di prendersi una settimana in più di riposo per poter lavorare a tutta per preparare un Australian Open da difendere (solo 8 settimane dopo le Finals, non lo dimentichiamo, con la trasferta più lunga e difficile da ammortizzare) e un nuovo anno dove tentare il contro sorpasso ad Alcaraz, non solo nel ranking ma nei risultati e nel gioco. 

Per tutto questo, pur nel dispiacere umanamente comprensibile per milioni di appassionati italiani che sognavano di ammirare Jannik a Bologna, a trascinare tutti i nostri verso una terza Davis di fila, la scelta del nostro campione è da accettare. Il tennis è uno sport difficilissimo, lo è sempre di più, e non ci dimentichiamo che resta una disciplina individuale, dove la programmazione di medio-lungo periodo è decisiva a vincere e continuare a farlo. Ce l’ha insegnato proprio Sinner con quel “no” contestassimo alla Davis di due anni fa. Una scelta impopolare forse, ma azzeccata per arrivare ad essere quello che poi è diventato. La gestione di una carriera va inquadrata in una visione più ampia, e se oggi non facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero, rischiamo di perderci il significato profondo di quel che vuole comunicare.

Sinner è una meraviglia di atletismo e tecnica. Per performare al massimo e batterli tutti – Alcaraz incluso – è necessario che la sua “macchina” sia perfettamente oliata, fluida, sicura, resistente. Non è affatto scontato che lo sia, vedi finale di US Open 2025… Quella memoria è tra le più negative della stagione del pusterese perché gli ha ampiamente confermato quanto sia difficile vincere, e che per farlo non si può lasciare niente di intentato e che tutto deve essere al suo posto. Solo lavorando al massimo con obiettivi chiari e un orizzonte di medio termine (se non lungo) può esserlo. Il “no” alla Davis a Bologna del prossimo mese è da inquadrare solo e soltanto in questo. Ci sono nuovi grandi obiettivi da raggiungere, e la Davis Cup lo sarà sicuramente nel prossimo futuro, ma non adesso. Sinner sceglie per il suo meglio, siamo in una carriera di massimo livello di uno sport individuale. La cara, carissima Davis, è una bellissima anomalia in questa pazza annata tennistica, e Jannik oggi sente che per arrivare al suo meglio ad inizio 2026 e preparare un grandissimo 2026, ha bisogno di prendersi il massimo del tempo possibile per lavorare su colpi, fisico, testa. Quella “maledetta” settimana di Bologna deve usarla per se stesso… Non è egoismo, è il razionale pensiero di chi conosce la complessità del tutto e vede in quel piccolo spazio tra Torino a l’Australia l’unica vera opportunità per concentrarsi su cose da migliorare e affinare. Anche riposare, visto il peso di un 2025 a dir poco stressante e complesso. 

Non è giusto nascondere la delusione per l’assenza di Jannik alla Final 8 di Bologna, ma parimenti dobbiamo considerare l’intera vicenda, guardandola dal suo punto di vista. E pensiamo anche alla storia del gioco. La Davis ha attraversato tante stagioni, belle e brutte, ma con una costante: la difficoltà nel far sì che i migliori giocatori fossero disponibili a giocarla sempre. Non è mai accaduto da quando il tennis è diventato Open, sempre più professionistico, sempre più complesso e difficile. Praticamente tutti i campioni che hanno scritto la storia del tennis dopo averla vinta (anche una sola volta….) hanno deciso di non giocarla l’anno successivo, o per più anni. Non è uno scandalo che ora tocchi a Sinner, dopo che ce l’ha fatta vincere per due anni di fila. Non sarà uno scandalo quando succederà ad altri. Alcaraz non ha giocato il turno di settembre per esempio, ma sulla stampa spagnola non è stato crocifisso perché si è capito che dopo US Open c’era la necessità di riposare. Allo stesso modo, in Italia pur con dispiacere si deve capire che subito dopo le Finals – il quinto evento per importanza nell’annata di un tennista di vertice – si possa anche aver il bisogno di staccare la spina e pensare al nuovo anno. La vera domanda, infatti, è un’altra. Vogliamo che la Davis Cup sia davvero forte, bellissima e centrale per tutti i migliori? Non releghiamola alle peggiori settimane del calendario. Per dare lustro ad un evento è necessario che sia svolta in modo che Jannik, Carlos e tutti gli altri la vedano come una splendida opportunità e non come un “fastidio”, un qualcosa che… oddio, se la gioco può essere un problema, ma se la salto… idem. Qua si parla di politica, di soldi, di sponsor, di giochi di potere. Di mondi difficili. E mi fermo qua.

Sinner ha trascinato l’Italdavis a due vittorie storiche. Quest’anno toccherà a Musetti, Cobolli, Berrettini e al nostro doppio Bolelli-Vavassori, con la possibilità di Volandri di cambiare fino a pochissimo prima dell’evento in caso di infortuni o altro. Sinner non ci sarà, e lo sapevamo da quasi un anno, questa è la verità. Può essere un’occasione per gli altri, per confermare che siamo il movimento più forte al mondo. Jannik tornerà in Davis. E se lo lasciamo lavorare pensando al massimo della propria carriera, la vinceremo ancora insieme a lui. Da Vienna in tv, commentando la notizia di Sinner che non gioca la Davis nel corso di un match del torneo, hanno affermato, “dopo due vittorie di fila da protagonista è una scelta legittima”. Facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero. Non è poi così difficile.

Marco Mazzoni 


TAG: , , , , ,

112 commenti. Lasciane uno!

vecchiogiovi (Guest) 21-10-2025 12:58

Il ragionamento di Adriano Panatta è l’unico giusto ed equilibrato, non fa una grinza, soprattutto rispettoso di tutti i punti di vista. Fuori da questo solco solo fuffa, tanta fuffa.
Per il vecchio Nicola Pietrangeli, un po’ di umana comprensione, giustificata dall’età avanzata e da qualche piccolo dispiacere nell’essere stato scavalcato.
Quest’anno è stato l’anno di Wimbledon, l’anno prossimo sarà l’anno di Roma e Parigi, se qualcuno dimentica questo o si inventa patriota, una bella camicia che si abbottona da dietro e due amici con camici bianchi che gli facciano compagnia. Oppure è solo tanta tanta malafede ed invidia. Alcaraz gioca perchè la Davis deve ancora vincerla.

112
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Guest (Guest) 21-10-2025 12:57

Scritto da Lo Scriba

Scritto da Supertris
Lo sport non è più sport, almeno, come lo si intendeva fino ad una decina di anni fa, ora è spettacolo, paghi come per andare al cinema od al teatro.
E gli attori vanno pagati e scelgono i copioni.
Sinner o chiunque rifiuti una nazionale? Due mesi di squalifica

Una decina di anni fa?
Andiamo indietro di 50 anni.
Quante volte Borg e Connors (nr 1 e 2 del mondo) hanno partecipato alla Davis? Connors solo 3 volte e Borg, dopo averla vinta nel 1975, non l’ha disputata nei due anni seguenti (ti ricorda qualcuno?)
Quante esibizioni si tenevano negli anni 70 rispetto ad oggi?
Molte di più (si tenevano anche a Milano), anche perché non c’erano i 1000 obbligatori come oggi e quasi nessuno andava in Australia e in Asia e gli europei andavano di malavoglia a New York così come gli americani e gli australiani a Parigi.
Ultima osservazione: Sinner squalificato per non aver accettato la convocazione in Davis?
Rimaniamo agli anni 70. Sai cosa successe quando fu squalificato per la stessa ragione il compianto Pilic?

Purtroppo un numero sempre maggiore di quelli che scrivono non segue il tennis. Fate bene voi che avete la pazienza a fare un po’ di informazione sportiva.

111
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Kenobi 21-10-2025 12:25

Dopo aver parlato della decisione di Jannik (che già si poteva intuire lo scorso anno ), chi è dubbioso , chi non lo ha mai sopportato , chi lo ha sempre sostenuto ormai rimarrà della sua.

Vale la pena concentrarsi su chi ci sarà.
Sarà un’opportunità per gli odiatori avvoltoi di Musetti.

Considero melma che per difendere a ragione o torto la scelta di Jannik si spali melma sulla Dacis che è come offendere chi parteciperà.

110
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
zedarioz 21-10-2025 12:16

Scritto da KB24
un eventuale australian open ne vale 10 di davis, non scherziamo. soprattutto in questo mediocre format 2 singolari + doppio . si tornasse almeno a fare 4 singolaristi diversi per 4 match + 1 doppio allora avrebbe senso valorizzarla 1 po’ di piu, pur lasciando perdere i 3 set su 5 troppo deleteri con questi ritmi frenetici e master allungati. forza jannik

Erano 4 singolari ma li giocavano due giocatori scambiandosi gli avversari. Una via di mezzo sarebbe giocare 3 Singolari e un doppio nella stessa giornata. Si inizia alle 10 del mattino: 3 singolaristi diversi e meno importanza al doppio che andrebbe giocato per primo o secondo match.

109
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Fulvio (Guest) 21-10-2025 12:16

Un paese di invidiosi, un pase costruito per farsi i fatti degli altri, un paese di allenatori, giudici, saccenti, auto eletti sopra le parti, nessuna persona sana di mente dovrebbe sapere che non può mettersi nei suoi panni, chi ha sacrificato una vita, per arrivare dove solo lui è arrivato, invece l’italiano medio-basso, che non ha nessun valore, critica come se fosse tutto permesso, giudica come unica passione, insulta, condanna la vita altrui.
Finché tutti gli spazi pubblici, dove esternare il proprio pensiero, lasceranno spazio a solo chi ha qualcosa di valore da aggiungere, da fare si che un dibattito migliori tutti i partecipanti, dove il bene, l’amore, la comprensione e tutto ciò che è sano ritorni ad essere una priorità per tutti.
Chi giudica verrà giudicato, chi critica, criticato, chi condanna, condannato.
Non è una difesa a sinner, che oltre a farmi vivere momenti meravigliosi, non lo conosco, quindi non posso fare altro che ringraziarlo, ma è un attacco a un popolo che invece di essere una luce per il mondo è diventato più malato che mai, e che è evidente che il passato non ha insegnato l’umiltà.

108
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Fulvio (Guest) 21-10-2025 12:16

Un paese di invidiosi, un pase costruito per farsi i fatti degli altri, un paese di allenatori, giudici, saccenti, auto eletti sopra le parti, nessuna persona sana di mente dovrebbe sapere che non può mettersi nei suoi panni, chi ha sacrificato una vita, per arrivare dove solo lui è arrivato, invece l’italiano medio-basso, che non ha nessun valore, critica come se fosse tutto permesso, giudica come unica passione, insulta, condanna la vita altrui.
Finché tutti gli spazi pubblici, dove esternare il proprio pensiero, lasceranno spazio a solo chi ha qualcosa di valore da aggiungere, da fare si che un dibattito migliori tutti i partecipanti, dove il bene, l’amore, la comprensione e tutto ciò che è sano ritorni ad essere una priorità per tutti.
Chi giudica verrà giudicato, chi critica, criticato, chi condanna, condannato.
Non è una difesa a sinner, che oltre a farmi vivere momenti meravigliosi, non lo conosco, quindi non posso fare altro che ringraziarlo, ma è un attacco a un popolo che invece di essere una luce per il mondo è diventato più malato che mai, e che è evidente che il passato non ha insegnato l’umiltà.

107
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
WinItaly_ex_Berga 21-10-2025 12:01

Considerando quello che Sinner ha dato al tennis italiano e ai tifosi italiani di tennis, anche se saltasse la Davis per i prossimi 10 anni, (siamo seri) non dovremmo fare altro che ringraziare. Ha vinto più lui (Davis compresa) di tutti gli altri messi insieme, partendo da Cuccelli e Del Bello.

Ho ancora in mente gli insulti affibbiati a Del Potro sui social quando ha rinunciato alla Davis, dopo averla vinta praticamente da solo l’anno prima. La stupidità evidentemente non ha confini.

106
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
nastase (Guest) 21-10-2025 12:01

Premessa: sono incazzato come una furia per il no a Bologna: la Davis in casa era una occasione da non perdere. Detto questo capisco l’articolo di Mazzoni, ma mi domando: era necessario giocare il King Slam se si vuole evitare una programmazione così piena di roba? Poi sulle rinunce è vero: il tennis è un gioco individuale e ognuno sceglie quello che vuole, per carità, meglio i petrodollari di ina esibizione o le tasse di Montecarlo che non quelle salatissime nostre, per carità, questo è un altro discorso e se potessi me ne andrei anch’io. Ma tornando alle rinunce ragioniamo anche sulla Billie Jean King Cup: l’abbiamo vinta perché Gauff e Anisimova se ne sono state a casa perché sennò… E quindi: animo in pace e preghiera perché Jannik si ravveda e venga sotto le due torri…

105
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Joeblacks The original 21-10-2025 11:45

Lol

104
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Joeblacks The original 21-10-2025 11:45

@ robi (#4502878)

Il tuo invece è un contributo che rimarrà nella storia…la verità fa male rassegnati

103
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
marco.mazzoni 21-10-2025 11:45

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it

Egregio Marco Mazzoni,la cosa che dovrebbe far riflettere e fare inc*****e tutti i patrioti sono le solite parole di circostanza,”decisione sofferta”(usate anche quando rinunciò alle Olimpiadi ndr),che confermano una volta di più quanto è stato bravo(insieme a chi lo gestisce)a farsi perdonare ogni sua scelta a dir poco popolare.
A lei rivolgo la solita domanda sulla(fu)Davis ora Sultan Cup,ma davvero è convinto che il problema sia l’infelice data nel calendario(la finale da sempre èstata giocata a fine stagione ndr),o una formula completamente
sbagliata che va a penalizzare tutti i partecipanti ad eccezione degli unici ben noti che godono di ogni tipo di privilegio da quando è stata introdotta questa formula?
Spero che sia spazio qui su LiveTennis.it per un libero pensatore e sarei ben lieto di ricevere una sua risposta a ll riguardo.
Come sempre cordiali saluti a lei e a tutti i suoi giannizzeri presenti su questo portale.

“saluti a lei e a tutti i suoi giannizzeri presenti su questo portale”.
Ti diffido a fare nuovamente un commento del genere. Giannizzeri…. Ma ti rendi conto della bestialità che hai scritto? Probabilmente, no.

102
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
MI.RCO 21-10-2025 11:38

Scritto da no Sinner no Party
Finalmente gli altri atleti della Nazionale possono salire sulla ribalta senza essere oscurati dall’ombra di Jannik.
Io vedrei molto bene il doppio con Berrettini e Vavassori.
Forza ragazzi!

L’ unica cosa che può fare Berrettini al momento…

101
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!