Sinner – Davis: delusione? Sì, ma sforziamoci di guardare il “quadro per intero”
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“C’è un momento nel quale Jannik Sinner ha cambiato qualcosa ed è diventato il più forte di tutti, il futuro n.1 del mondo?”. Questa domanda, legittima e molto interessante, mi è stata rivolta da molti appassionati e neofiti di tennis, anche da un ragazzino assai arguto (e discreta promessa tennistica locale) nel corso di una recente presentazione del mio libro su Jannik a Castiglion Fiorentino. Sì, c’è assolutamente una rottura, un passaggio chiave, un momento nel quale tutto è cambiato e si è iniziato a scrivere una storia diversa, quella del giocatore più forte di tutti e da lì e poco campione con C maiuscola. Campione in Davis, Campione Slam, n.1 del mondo. Quel momento è l’autunno 2023, le settimane dopo il deludente US Open con la brutta sconfitta vs. Zverev. Settimane “off”, spese benissimo lavorando su fisico, colpi, tattica e testa. Poche settimane importantissime dove il lavoro ben imbastito da Vagnozzi, Cahill e tutto il team ha consentito a Sinner di capire meglio il suo gioco, il suo fisico, i suoi difetti e se stesso, e così incastrare alla perfezione quei tasselli del puzzle che ancora facevano un po’ di resistenza e non volevano saperne di mettersi al loro posto e completare il quadro. Settimane difficili dal punto di vista mediatico perché Jannik decise di pensare a se stesso e non giocò in Davis a Bologna la fase a gironi, così che certa stampa non perse occasione per cavalcare l’onda mediatico-populista e caricare il tutto a suon di titoloni… Si arrivò addirittura al “Caso Nazionale”, propinato in modo maldestro da chi non stava capendo quel che covava, non comprendendo l’importanza per un atleta di prendersi il tempo necessario in momenti specifici per dedicarsi solo alla miglioramento e all’allenamento, per ripresentarsi in competizione nuovo e diverso. Più forte e vincente. Quelle settimane per Jannik furono oro colato, importantissime, tanto che tornò in campo prima in Cina e poi in Europa con un servizio tutto nuovo, colpi più incisivi, un’attitudine aggressiva bilanciata in modo magistrale e una preparazione fisica stratosferica. Un Jannik rinnovato e bellissimo, forte di un lavoro che gli permise di vincere partite per lui prima impensabili, come la finale di Vienna dove ebbe l’ardore di stroncare un Medvedev ancora “doc” sulla difesa, sulla corsa, sulla resistenza, guizzando via più veloce nella palude dell’avversario… ATP 500, finale a Torino al “Master”, una Davis Cup da incorniciare trascinando tutto e tutti ad alzare la Insalatiera che mancava nelle mani dei nostri azzurri dal ’76.
Davis, già. Sono passati solo due anni. Sinner ha vinto 4 Slam, è stato n.1 per 65 settimane di fila, ha stravinto ovunque e pure a Wimbledon. Record su record, una cavalcata talmente bella che a riviverla nella mente tutta d’un fiato vengono i “bordoni”, una lacrima. Un battito più forte…. E dopo due anni straordinari ma anche difficilissimi per il “noto” caso che non è il caso di rispolverare, ci risiamo. Un “No” alla Davis ha scatenato un nuovo, discreto, putiferio. La scelta di Sinner di non essere disponibile per la Final 8 di Davis Cup a Bologna è… una delusione, inutile girarci intorno. L’attesa per la prima volta in casa, da campioni in carica, era molta. Ma, altrettanto francamente, si era capito fin dal dopo finale Davis 2024 in quel di Malaga che l’anno successivo Jannik avrebbe optato per il “passo”, o che questo sarebbe stato lo scenario più plausibile. A meno che… tutto non fosse filato per un verso talmente giusto che la necessità di affrontare una off-season tra 2025 e 2026 un filo meno corta non sarebbe stato un problema. La storia, purtroppo, è andata in modo assai diverso. Si è messa di traverso…
Se la delusione per il “quest’anno non ci sarò” è tanta, ripensiamo allora a quanto è stata pesante l’annata 2025 per Sinner. I tre mesi out, una ripresa incerta ma straordinariamente di qualità, con una programmazione tutta da rivedere. La pagina indimenticabile di Wimbledon, vinto con ancora in pancia la delusione per quel che accadde poco prima a Parigi, quei tre battiti che furono aritmia e lo privarono di una coppa meravigliosa… Poi l’estate non facile, culminata con una finale persa “male” contro Alcaraz e il sorpasso in vetta al ranking. Due Slam sono un sogno proibito per tutti i giocatori, ma Sinner in mezzo a questa gloria ha masticato amaro, sofferto in silenzio, affrontato situazioni ambientali e tecniche difficilissime. Un anno che ricorderà come bello per le vittorie, ma anche per le ferite. Un 2025 che sulle sue spalle sarà pesato come dieci uno sopra all’altro, un miracolo che non sia stato schiacciato. Da qua la necessità di pensare a se stesso, e la decisione non facile di prendersi una settimana in più di riposo per poter lavorare a tutta per preparare un Australian Open da difendere (solo 8 settimane dopo le Finals, non lo dimentichiamo, con la trasferta più lunga e difficile da ammortizzare) e un nuovo anno dove tentare il contro sorpasso ad Alcaraz, non solo nel ranking ma nei risultati e nel gioco.
Per tutto questo, pur nel dispiacere umanamente comprensibile per milioni di appassionati italiani che sognavano di ammirare Jannik a Bologna, a trascinare tutti i nostri verso una terza Davis di fila, la scelta del nostro campione è da accettare. Il tennis è uno sport difficilissimo, lo è sempre di più, e non ci dimentichiamo che resta una disciplina individuale, dove la programmazione di medio-lungo periodo è decisiva a vincere e continuare a farlo. Ce l’ha insegnato proprio Sinner con quel “no” contestassimo alla Davis di due anni fa. Una scelta impopolare forse, ma azzeccata per arrivare ad essere quello che poi è diventato. La gestione di una carriera va inquadrata in una visione più ampia, e se oggi non facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero, rischiamo di perderci il significato profondo di quel che vuole comunicare.
Sinner è una meraviglia di atletismo e tecnica. Per performare al massimo e batterli tutti – Alcaraz incluso – è necessario che la sua “macchina” sia perfettamente oliata, fluida, sicura, resistente. Non è affatto scontato che lo sia, vedi finale di US Open 2025… Quella memoria è tra le più negative della stagione del pusterese perché gli ha ampiamente confermato quanto sia difficile vincere, e che per farlo non si può lasciare niente di intentato e che tutto deve essere al suo posto. Solo lavorando al massimo con obiettivi chiari e un orizzonte di medio termine (se non lungo) può esserlo. Il “no” alla Davis a Bologna del prossimo mese è da inquadrare solo e soltanto in questo. Ci sono nuovi grandi obiettivi da raggiungere, e la Davis Cup lo sarà sicuramente nel prossimo futuro, ma non adesso. Sinner sceglie per il suo meglio, siamo in una carriera di massimo livello di uno sport individuale. La cara, carissima Davis, è una bellissima anomalia in questa pazza annata tennistica, e Jannik oggi sente che per arrivare al suo meglio ad inizio 2026 e preparare un grandissimo 2026, ha bisogno di prendersi il massimo del tempo possibile per lavorare su colpi, fisico, testa. Quella “maledetta” settimana di Bologna deve usarla per se stesso… Non è egoismo, è il razionale pensiero di chi conosce la complessità del tutto e vede in quel piccolo spazio tra Torino a l’Australia l’unica vera opportunità per concentrarsi su cose da migliorare e affinare. Anche riposare, visto il peso di un 2025 a dir poco stressante e complesso.
Non è giusto nascondere la delusione per l’assenza di Jannik alla Final 8 di Bologna, ma parimenti dobbiamo considerare l’intera vicenda, guardandola dal suo punto di vista. E pensiamo anche alla storia del gioco. La Davis ha attraversato tante stagioni, belle e brutte, ma con una costante: la difficoltà nel far sì che i migliori giocatori fossero disponibili a giocarla sempre. Non è mai accaduto da quando il tennis è diventato Open, sempre più professionistico, sempre più complesso e difficile. Praticamente tutti i campioni che hanno scritto la storia del tennis dopo averla vinta (anche una sola volta….) hanno deciso di non giocarla l’anno successivo, o per più anni. Non è uno scandalo che ora tocchi a Sinner, dopo che ce l’ha fatta vincere per due anni di fila. Non sarà uno scandalo quando succederà ad altri. Alcaraz non ha giocato il turno di settembre per esempio, ma sulla stampa spagnola non è stato crocifisso perché si è capito che dopo US Open c’era la necessità di riposare. Allo stesso modo, in Italia pur con dispiacere si deve capire che subito dopo le Finals – il quinto evento per importanza nell’annata di un tennista di vertice – si possa anche aver il bisogno di staccare la spina e pensare al nuovo anno. La vera domanda, infatti, è un’altra. Vogliamo che la Davis Cup sia davvero forte, bellissima e centrale per tutti i migliori? Non releghiamola alle peggiori settimane del calendario. Per dare lustro ad un evento è necessario che sia svolta in modo che Jannik, Carlos e tutti gli altri la vedano come una splendida opportunità e non come un “fastidio”, un qualcosa che… oddio, se la gioco può essere un problema, ma se la salto… idem. Qua si parla di politica, di soldi, di sponsor, di giochi di potere. Di mondi difficili. E mi fermo qua.
Sinner ha trascinato l’Italdavis a due vittorie storiche. Quest’anno toccherà a Musetti, Cobolli, Berrettini e al nostro doppio Bolelli-Vavassori, con la possibilità di Volandri di cambiare fino a pochissimo prima dell’evento in caso di infortuni o altro. Sinner non ci sarà, e lo sapevamo da quasi un anno, questa è la verità. Può essere un’occasione per gli altri, per confermare che siamo il movimento più forte al mondo. Jannik tornerà in Davis. E se lo lasciamo lavorare pensando al massimo della propria carriera, la vinceremo ancora insieme a lui. Da Vienna in tv, commentando la notizia di Sinner che non gioca la Davis nel corso di un match del torneo, hanno affermato, “dopo due vittorie di fila da protagonista è una scelta legittima”. Facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero. Non è poi così difficile.
Marco Mazzoni
TAG: Bologna Davis, Davis Cup 2025, Editoriale LiveTennis, Finale Davis 2025, Jannik Sinner, mAZZONI

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Articolo condivisibile, certo dispiace a noi tifosi non poterlo ammirare anche in Davis, ma non possiamo che elogiare questo ragazzo per le imprese raggiunte che lo hanno portato sul tetto del mondo, ammirato e tifato dagli sportivi di tutto il mondo in un concetto di universalità tipico di questo sport dove la nazionalità viene meno al fatto che le imprese di un tennista che circumnaviga il mondo arrivano a tutti. Nel recente passato senza italiani al top abbiamo tifato i vari Federer, Nadal, Djokovic, Agassi, Sampras, Borg, McEnroe e altri che hanno fatto la storia di questo sport, quindi se a questo giro Jannik passa pazienza è una sua scelta e come tale va rispettata.
@ sander (#4502959)
Può aver invitato chi vuole , dove vuole… Io non ci vado
@ AleLora (#4503083)
Su questo punto concordo . Sinner ha un modo tutto suo di “protestare” , vedi Parigi bercy due anni fa
Ma basto con questa menata di Mattarella, c’era andato l’anno prima, questi eventi li lascia volentieri a Berrettini, che ultimamente si trova più a suo agio li che su un campo da tennis…
Sicuramente so valutare bene i professorini un po saccenti che pretendono di insegnare ad altri come si vive e non capiscono che il significato del riposo è riferito al tennista e non certo alla persona. Riposo che tra l’altro mi auguro temporaneo. Hasta nunca.
Comunque, per mettere una parola fine a questa farsa, Jannik nelle due coppe Davis ha giocato solo le finali, dove siamo arrivati grazie a gladiatori come Arnaldi, Sonego, Cobolli, Berrettini… Alcaraz, un altro non certo migliore di Jannik, ma che ci sarà nelle finali a Bologna, può sempre dire che l’anno scorso la Spagna non si qualificò non certo per colpa sua, impegnato com’era in quella cialtronata che è la Laver Cup… sono entrambi fatti con lo stampino, tipo quello che si usa per stampare banconote…
Ad azione consegue commento , che può essere comprensivo o critico , ma comunque legittimo – fino a qnd non si offende . Detto questo il problema non e la rinuncia alla Davis in se , ma il fatto che questa segue la rinuncia alle ultime Olimpiadi e specialmente il forfait a mattarella . Io da sinneriano lo capisco e lo giustifico sulla Davis , ma non si rifiuta un invito del presidente della repubblica , ancor più viste le origini di sinner , anche per evitare pensieri malevoli ( dal Papa e andato … )
Sinner è tranquillamente in cima al ranking che sia al primo o secondo posto, la nazionale è la nazionale, quella settimana lì non gli cambia le sorti della stagione del 2026. 3 giorni di Davis no ma 3 partite in Arabia ben retribuite sì. Ci verrà a dire che erano solo 1 mese prima.
Non sto a sparare troppo sulla crocerossa, ma conferma in parte quello che penso di lui da gli ultimi 2 anni a questa parte. Di certo la delusione è tanta e di tutti, dai suoi fan a quelli che semplicemente seguono il tennis, tutti tranne i nostri avversari in campo.
Sperando sia l’occasione per far ritornare grande Berrettini!
Come no, un quadro cubista a tinte color cacca… se Sinner fosse una persona intelligente, a differenza di voi acclarati fanatici, quanto meno tacerebbe
Che “tu” infanghi..ma appunto ci sono i teppisti che travestiti da tifosi di calcio mettono a ferro e fuoco le città…
E ci sono (state) ampie dimostrazioni ovunque in questo globo terracqueo
Se sinner fosse nato a san marino ne avremmo visto delle belle…
Jannik ha già magistralmente interpretato il ruolo principale per 2 stagioni, ora toccherà ad un altro elemento della squadra l’onore/onere di accettarlo e mostrare di che pasta è fatto.. una squadra non funziona cosi?
– Le (ormai solite) polemiche
Stavo pensando che il magnifico Jannik e la magnifica P.Egonu (la mia sportiva extratennistica preferita) sono stelle italiane dello sport mondiale accomunate dall’essere diventate il bersaglio di argomenti polemici a mio modo di vedere retrogradi retrivi reazionari..e stop perché ho finito le parole in r
Seguo con attenzione solo tennis e volley (solo femminile) quini non saprei dire se in altri sport esistano superstars italiane fatte oggetto di “attenzioni mediatiche” simili..”attenzioni” che, a proposito della voglia di leggerezza che “permeava ” quell’articolo di qualche giorno fa, credo possano indurre pesantezza mentre non servono a conoscere le cose per ciò che sono, cioè secondo me fanno tristezza e basta..
Sinner è libero di fare qualsiasi scelta che ritenga opportuna per la sua carriera ma c’è un problema di auto svilimento della stessa impresa di vincere due Davis! Se in effetti è rinunciabile anche se in forma e si anticipano le vacanze senza problemi perché ormai torneuccio a squadre massacrato allora valgono poco anche le sue due vittorie epiche mentre per me valgono parecchio per il suo profilo di giocatore e soprattutto quella contro Djokovic. Dunque lui può fare quello che gli pare ma auto svilire le sue imprese Nazionali scansando la manifestazione quando ogni n 1 delle varie nazionali sarà presente a Bologna da di fuga e ritirata Caporettiana. Magari non lo è ma rimane bizzarra anche all’ estero quando gli altri sono presenti e come minimo un padrone di casa non infortunato se lo aspetterebbero! Insomma stavolta la sua è una razionalità erronea come quella di modificare il servizio una settimana prima di US Open. Anche lui a volte sbaglia anche se in genere è razionale e buon ragionatore.
Fui determinante perchè con l’Argentina nessuna aveva coraggio di scendere in campo nel doppio, se non lui e Berrettini… speriamo che nel frattempo Musetti sia diventato un uomo…
io resto dell’idea che 4 singoli incrociati, con la possibilità della sostituzione nel match successivo, ed un doppio, tutti al 2 su 3 e Super TB sul 66 al terzo sia la soluzione migliore, da fare in due giorni, lasciando il doppio come punto decisivo. Si potrebbero giocare le finals sempre in una settimana, con solo 4 teams, disputate in campo neutro e cambiando superficie di anno in anno. Quindi solo ties con i migliori (4 anzichè 8 teams dovrebbe garantire una migliore qualità), meno interferenza del pubblico, che influisce troppo sul risultato, sei giorni di match, insomma una Davis finalmente ritornata quasi al suo livello.
Amen.
si, ma è andato a giocare la Laver Cup…
Ieri ho sentito un’intervista a John Elkann che, anche se è laureato al Politecnico (li la maggior parte delle lezioni sono in inglese) parla in italiano peggio di Sinner. D’altronde dove vive il presidente di Exor (sede ad Amsterdam, Paesi Bassi)? Ma di questo Gramellini non s’interessa…
Speriamo anche gli altri ragazzi dimostrino di poter vincere la Davis senza Sinner, la vedo grigia ma giocare con Sinner indoor è come un glitch nel sistema per gli avversari, questa Final 8 almeno sarà più combattuta
“La Patria è l’ultimo rifugio della canaglia” (cit. di samuel Jonhson da Orizzonti di Gloria Stanley Kubrik)
@ Murakami (#4503000)
Di solito sono otto,si vede che sto migliorando.
Verissimo! Ahaha
@ Giampi (#4502845)
Verissimo! Ahahha
Concordo. Probabilmente tra le altre cose ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Quanti suoi compagni di squadra si sono schierati apertamente a suo sostegno? Pochi… Musetti non ha detto una parola in sua difesa. Anche la federazione è rimasta nei fatti un po’ in disparte ( a parte qualche dichiarazione di circostanza di Volandri ).Ora lui dovrebbe scendere in campo e riportarli tutti verso la gloria?
“scelta che ha deluso una nazione.”
Se fosse vero vedremmo tra breve il crollo delle pubblicità e il suo posto preso da un altro grande tennista italico.
Attendiamo sulla riva del fiume.
Altrimenti dovremmo pensare che in realtà i delusi sono pochi ma con l’arroganza di rappresentare una nazione intera. E questo non posso creterlo.
Ps: ormai, e per fortuna, Jannik è patrimonio del mondo. Grande ragazzo rosso.
Vorrei essere spiegato solo una cosa: Perché, questa sua rinuncia, l’annuncio’ già l’anno scorso al capitano dell’Olanda appena finita la partita che ci diede la 2 insalatiera??? Grazie!
e poi alcaraz gioca….perche senza sinner e qualche altro italiano fuori forma….e quando gli ricapita!
@ Tennisforever (#4502940)
amico mio, nessuno discute la grandezza di sinner ma l’opportunità di una scelta che ha deluso una nazione. se si giocava in spagna avrei anche capito ma binaghi è riuscito a portarla in italia e il nostro miglior giocatore la snobba e la diserta ??
Grazie per il link
Sembra una macchina del tempo
Mi verrebbe voglia di postare lì e scrivere “in verità vi dico che sei anni fa è nato un bambino dai capelli rossi che sarà il Messia del tennis italiano e nel 2025 farà la stessa scelta di Bolelli “
e se si chiude 2-2 che si fa? singolare di spareggio il giorno dopo ?
Mi spiace per sinner ma mi ha deluso
@ zedarioz (#4502922)
se fai così, rischi che la Davis se la giochino i comprimari
Se vinci la Davis punti ZERO se vinci le Finals punti 1500.
Dopo ci piace riempirci la bocca con un italiano #1 al mondo!
Sono daccordo con Mazzoni che bisogna moderare i termini. Giannizzeri non è bello…Come diceva Lubrano la domanda nasce però spontanea. Come mai Giannizzeri (giustamente) non va bene mentre invece ai vari topo di fogna, cane, muride, fesso e tante altre belle paroline dei soliti noti verso altri utenti non ho visto da lei neanche una minima presa delle distanze? Credo che i mediatori di questo sito li conosca. Perchè certa gente può scrivere le cose peggiori così impunemente e poi, dal nulla si ha un sussulto?
Vivi in Spagna?
Ma di cosa vuoi che si renda conto uno che solito rispondere due, tre, quattro volte ai suoi stessi messaggi.
Caro Mazzoni il quadro per intero e’ meglio non guardarlo per amor di Patria, siamo seri.
Sebbene Sinner abbia contribuito fortemente nelle 2 vittorie di Davis 2023/2024 I trofei sono stati vinti anche grazie ad Arnaldo Berrettini e agli altri azzurri
Sinner ha portato il punto contro Baez (Argentina) e l’olandese cacasotto in finale … Punti che oggi porterebbero probabilmente anche gli altri italiani.
Il singolo davvero determinante di sinner fu contro Deminaur con cui forse nessun azzurro avrebbe vinto. Ma in tal caso avremmo potuto vincere il doppio.
La vittoria e’ sempre di squadra e credo che anche senza Sinner avremmo potuto vincere la coppa 2024.
Fu molto più determinante nel 2023 dove da solo batte’ la Serbia. Senza di lui saremmo usciti sicuro.
Ma oggi come oggi possiamo vincere la Davis anche senza Sinner.
Detto cio’, tu cosa faresti se fossi Sinner? Rinunceresti alle Finals per essere pronto alla Davis o il viceversa?
Caro Marco Mazzoni,non volevo assolutamente essere offensivo nei suoi confronti,ho usato un termine (volutamente)forte solo per rimarcare i suoi lettori più fedeli che sono sempre pronti ad intervenire in suo sostegno,tutto qui.
Se avessi usato il termine guardie svizzere o guardie del corpo si sarebbe risentito in ugual misura?
Detto questo mi scuso nuovamente per aver urtato la sua sensibilità.
Ancora una volta.cordiali saluti.
Ho ancora negli occhi il piacere e la gioia delle ultime due partite contro Djokovic e Alcaraz in Arabia (nonostante le inquadrature dal basso…).
È veramente un piacere guardarlo giocare. Che giochi pure quando vuole e dove vuole.
Mazzoni…guardiamo in faccia la realtà senza piegarla troppo (sennò si spezza).
Sinner è in una situazione particolare e difficile per quanto riguarda la nazionalità. Non è colpa sua ma è così. E salterà sempre fuori quando si parla di competizioni nazionali, specie a squadre.
In questo caso io lo difendo perché non deve sentirsi obbligato a dimostrare alcun attaccamento extra alla bandiera italiana.
Ripeto, non è colpa sua se è nato in sudtirolo da genitori sud tirolesi, ossia in una exclave austriaca annessa e amministrata con statuto speciale sul territorio italiano. Questo è.
Magari esagero ma ricordo che Cesare Battisti, trentino, è stato impiccato a Trento, allora austriaca, per tradimento.
Ma cosa vuoi che sappia uno che scrive “pace all’anima sua” riferendosi a un atleta che si è rotto il tendine di Achille.
Se vinci la Davis guadagni €480.000 se vinci le ATP Finals da imbattuto €4.400.000…..Se nello Sport si misura tutto con il denaro la scelta e’ facile….
Meno male che Fulvio c’è….Vedo che nella tua vita hai coltivato il valore del rispetto per l’opinione altrui. Bravo.
Ti ricordo solo che Mazzoni ha suggerito al lettore di mettersi nei panni di Sinner. Va a ciapat di rat
…continuo:
Sinner non andò al Quirinale anche perché gli sembrò inopportuno, visto che dopo qualche giorno sapeva che sarebbe stato sospeso. Ecco perché preferi’ andare a rilassarsi tra le sue montagne. La realtà è ben più complessa di ciò che superficialmente pensate
La cosa non fu così banale come molti pensarono e pensano tuttora e lo si è capito a posteriori di quel rifiuto. Vi spiego sommessamente il perché: Binaghi e il Quirinale furono un po’ sprovveduti a fissare la data della cerimonia esattamente due giorni dopo la finale dell’AO, non tenendo conto del fuso orario e della trasferta dall’Australia verso l’Italia. Dieci giorni circa successivi al “gran rifiuto” si seppe della sospensione dei tre mesi e si seppe pure che durante le fasi finali dell’AO la Wada cercò un accordo con gli avvocati di Sinner (vi ricordo il malore che ebbe Sinner durante il match contro Rune…)
Ne ha vinte, e fatte vincere, 2 di fila, dopo 50 anni. Il prossimo appuntamento per Sinner con la nazionale è l’Olimpiade.
Per il tennis italiano :
SINNER 24 anni :
Primo italiano vincitore di : WIMBLEDON -US OPEN – AUSTRALIAN OPEN
4 SLAM-6 FINALE
NUMERO 1 ATP
ATP FINALS 1 vinta 2 finale. 2 COPPA DAVIS consecutive ecc …..
Il ragionamento di Adriano Panatta è l’unico giusto ed equilibrato, non fa una grinza, soprattutto rispettoso di tutti i punti di vista. Fuori da questo solco solo fuffa, tanta fuffa.
Per il vecchio Nicola Pietrangeli, un po’ di umana comprensione, giustificata dall’età avanzata e da qualche piccolo dispiacere nell’essere stato scavalcato.
Quest’anno è stato l’anno di Wimbledon, l’anno prossimo sarà l’anno di Roma e Parigi, se qualcuno dimentica questo o si inventa patriota, una bella camicia che si abbottona da dietro e due amici con camici bianchi che gli facciano compagnia. Oppure è solo tanta tanta malafede ed invidia. Alcaraz gioca perchè la Davis deve ancora vincerla.
Purtroppo un numero sempre maggiore di quelli che scrivono non segue il tennis. Fate bene voi che avete la pazienza a fare un po’ di informazione sportiva.
Dopo aver parlato della decisione di Jannik (che già si poteva intuire lo scorso anno ), chi è dubbioso , chi non lo ha mai sopportato , chi lo ha sempre sostenuto ormai rimarrà della sua.
Vale la pena concentrarsi su chi ci sarà.
Sarà un’opportunità per gli odiatori avvoltoi di Musetti.
Considero melma che per difendere a ragione o torto la scelta di Jannik si spali melma sulla Dacis che è come offendere chi parteciperà.
Erano 4 singolari ma li giocavano due giocatori scambiandosi gli avversari. Una via di mezzo sarebbe giocare 3 Singolari e un doppio nella stessa giornata. Si inizia alle 10 del mattino: 3 singolaristi diversi e meno importanza al doppio che andrebbe giocato per primo o secondo match.
Un paese di invidiosi, un pase costruito per farsi i fatti degli altri, un paese di allenatori, giudici, saccenti, auto eletti sopra le parti, nessuna persona sana di mente dovrebbe sapere che non può mettersi nei suoi panni, chi ha sacrificato una vita, per arrivare dove solo lui è arrivato, invece l’italiano medio-basso, che non ha nessun valore, critica come se fosse tutto permesso, giudica come unica passione, insulta, condanna la vita altrui.
Finché tutti gli spazi pubblici, dove esternare il proprio pensiero, lasceranno spazio a solo chi ha qualcosa di valore da aggiungere, da fare si che un dibattito migliori tutti i partecipanti, dove il bene, l’amore, la comprensione e tutto ciò che è sano ritorni ad essere una priorità per tutti.
Chi giudica verrà giudicato, chi critica, criticato, chi condanna, condannato.
Non è una difesa a sinner, che oltre a farmi vivere momenti meravigliosi, non lo conosco, quindi non posso fare altro che ringraziarlo, ma è un attacco a un popolo che invece di essere una luce per il mondo è diventato più malato che mai, e che è evidente che il passato non ha insegnato l’umiltà.
Un paese di invidiosi, un pase costruito per farsi i fatti degli altri, un paese di allenatori, giudici, saccenti, auto eletti sopra le parti, nessuna persona sana di mente dovrebbe sapere che non può mettersi nei suoi panni, chi ha sacrificato una vita, per arrivare dove solo lui è arrivato, invece l’italiano medio-basso, che non ha nessun valore, critica come se fosse tutto permesso, giudica come unica passione, insulta, condanna la vita altrui.
Finché tutti gli spazi pubblici, dove esternare il proprio pensiero, lasceranno spazio a solo chi ha qualcosa di valore da aggiungere, da fare si che un dibattito migliori tutti i partecipanti, dove il bene, l’amore, la comprensione e tutto ciò che è sano ritorni ad essere una priorità per tutti.
Chi giudica verrà giudicato, chi critica, criticato, chi condanna, condannato.
Non è una difesa a sinner, che oltre a farmi vivere momenti meravigliosi, non lo conosco, quindi non posso fare altro che ringraziarlo, ma è un attacco a un popolo che invece di essere una luce per il mondo è diventato più malato che mai, e che è evidente che il passato non ha insegnato l’umiltà.
Considerando quello che Sinner ha dato al tennis italiano e ai tifosi italiani di tennis, anche se saltasse la Davis per i prossimi 10 anni, (siamo seri) non dovremmo fare altro che ringraziare. Ha vinto più lui (Davis compresa) di tutti gli altri messi insieme, partendo da Cuccelli e Del Bello.
Ho ancora in mente gli insulti affibbiati a Del Potro sui social quando ha rinunciato alla Davis, dopo averla vinta praticamente da solo l’anno prima. La stupidità evidentemente non ha confini.
Premessa: sono incazzato come una furia per il no a Bologna: la Davis in casa era una occasione da non perdere. Detto questo capisco l’articolo di Mazzoni, ma mi domando: era necessario giocare il King Slam se si vuole evitare una programmazione così piena di roba? Poi sulle rinunce è vero: il tennis è un gioco individuale e ognuno sceglie quello che vuole, per carità, meglio i petrodollari di ina esibizione o le tasse di Montecarlo che non quelle salatissime nostre, per carità, questo è un altro discorso e se potessi me ne andrei anch’io. Ma tornando alle rinunce ragioniamo anche sulla Billie Jean King Cup: l’abbiamo vinta perché Gauff e Anisimova se ne sono state a casa perché sennò… E quindi: animo in pace e preghiera perché Jannik si ravveda e venga sotto le due torri…
Lol
@ robi (#4502878)
Il tuo invece è un contributo che rimarrà nella storia…la verità fa male rassegnati
“saluti a lei e a tutti i suoi giannizzeri presenti su questo portale”.
Ti diffido a fare nuovamente un commento del genere. Giannizzeri…. Ma ti rendi conto della bestialità che hai scritto? Probabilmente, no.
L’ unica cosa che può fare Berrettini al momento…