
Sinner, la forza per ripartire


“Fa male. Ma sono queste le partite che ti forgiano, che definiscono chi sei.”
La parole con cui coach Simone Vagnozzi inizia un bellissimo post Instagram, un abbraccio virtuale ma allo stesso tempo caldissimo, al suo assistito Jannik Sinner sono le migliori che si possono trovare e scrivere per il “day after” di una partita tanto eccezionale quanto crudele. La finale di Roland Garros 2025 è entrata dritta nei libri di storia dello sport, non solo nel tennis. Epica, perché dopo quasi 5 ore e mezza di spettacolo altissimo non si può chiedere di meglio. Bellissima, perché il livello medio tecnico e tattico espresso dai due atleti è stato sublime. Avvincente, perché è successo di tutto e di più… nemmeno il miglior sceneggiatore della “grande” Hollywood si sarebbe spinto a tanto… Crudele, sì. Per noi appassionati italiani molto, molto crudele, perché quando giochi un tennis surreale per qualità ed efficacia, andando oltre il limite di un servizio che proprio non ne voleva sapere di sostenere il gioco di Jannik ma comunque domini lo spagnolo, il più forte sul “rosso”, per larghissimi tratti e arrivi a 3 match point di fila e non vinci…. se non è crudele perdere questa partita non so francamente cosa lo sia. E oltre ai tre match point, c’è pure la rimonta clamorosa e non disperata quando Alcaraz ha servito per il match, ritrovando energie in modo inimmaginabile e tornando a due punti dalla vittoria, per due volte. C’è pure quel break non consolidato all’avvio del terzo set, quando Jannik volava sul campo dopo aver giocato un tiebreak perfetto e Carlos aveva la faccia smarrita, esplodeva in scatti d’ira imprecando contro il suo angolo, incapace di trovare una soluzione ad una partita che gli stava scivolando via, con Sinner più forte in tutto (eccetto il rendimento del servizio…). Quello smash un po’ buttato via, un diritto… Il tennis è uno sport bellissimo, crudele, “del diavolo”. Come 5 ore e 20 minuti di tensione e agonismo possono essere decise da 4-5 palle. Quella risposta di rovescio sul secondo MP che esce di una decina di cm, e poi quella difesa di Carlos sul terzo, il diritto che cade nei piedi di Jan poteva uscire di un niente e oggi saremmo tutti più leggeri, e celebrare una vittoria assoluta… È lo sport. Lo sport dà e toglie, regala emozioni uniche e dolori veri, profondi.
“Chi ti vive tutti i giorni sa cosa c’è dietro ogni colpo, ogni scatto, ogni salto, ogni pugno: una dedizione totale. Ieri hai mostrato al mondo non solo il tuo tennis, ma anche un cuore e una resilienza da numero uno. Il Paese è fiero di te, e io lo sono ancora di più.” Così continua il Vagno, e queste devono essere le parole scolpite sul marmo per provare a voltare pagina, anche se quella pagina è pesante come una lapide michelangiolesca, ma è necessario trovare la forza per farlo girarla quella pagina. Per ripartire.
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Chi segue e ama Jannik Sinner da sempre conosce molto bene la parola attesa. Anche sofferenza. Il n.1 del mondo è diventato tale lottando, soffrendo, migliorando. Perdendo. Masticando amaro e materializzando tante cose che non funzionavano per ripartire e migliorare. Non c’è gloria senza sofferenza e Jannik come nessuno segue questo mantra. Lui ha costruito la sua scalata imparando, ogni giorno, da chi era più bravo di lui. Studiando, lavorando al meglio delle sue capacità sul gioco e su se stesso, diventando sempre più forte e consapevole. “Devo Migliorare” le parole più usate nel proprio lessico, una visione del mondo umile e sincera, che lo porta a mettersi sempre in condizione di capire il contesto e reagire. Proprio come in campo, quando riesce a generare colpi fenomenali per profondità e precisione. C’è arrivato per gradi, non per un tocco degli Dei. C’è arrivato faticando e lavorando. “Sono destinato, condannato al lavoro” ha affermato in più interviste. Molti lo descrivono come un macchina. Niente di più sbagliato. Jannik è umano, terribilmente umano, una persona straordinaria che riesce come pochi altri nella storia del gioco a diventare la visione di quello che vuole essere e così muovere ogni muscolo, ogni tendine, alla massima efficienza ed efficacia per giocare il miglior tennis possibile, sfruttando la sua esplosività, una coordinazione innata, una percezione della palla e delle geometrie delle traiettorie spettacolare. Non c’è niente di meccanico in questo, c’è poesia in movimento e anche fragilità perché Jannik spinge tutto al massimo e l’errore è sempre dietro l’angolo.
Lui è talmente bravo che sbaglia pochissimo e non perde quasi mai. E… per questo, le sue rare sconfitte suonano come condanne perché arrivano di pochissimo, spesso di un niente. Come ieri. Una spanna, una manciata di cm, un alito di vento. Poteva essere vittoria e non lo è stato. La sensazione che Sinner sia ferito dentro, perché ci credeva, perché se lo meritava, perché è arrivato a sfiorare la Coppa dei Moschetteri e se la sarebbe strameritata. Fa male pensarlo e dirlo ma… se avesse confermato quel break nel terzo set e Carlos si fosse smarrito nell’impossibilità di trovare una chiave e reagire, ossia lo scenario più plausibile, Sinner avrebbe vinto RG25 senza perdere un set. Battendo il fortissimo Alcaraz nel suo terreno di caccia preferito. Sarebbe stato qualcosa di superiore. Non lo è stato, oggi “Fa Male”. Tanto. Ma proprio il fatto che Jannik Sinner dopo tre mesi stop sia riuscito a giocare un Roland Garros di altissimo livello, battendo anche un irriducibile Djokovic, dominando tutti gli altri, e sbattendo Carlos Alcaraz a un millimetro dal burrone a furia di pallate a tutta, beh… deve farci vedere il bicchiere molto più che mezzo pieno. Quasi all’orlo, anche se oggi è operazione complicatissima farlo.
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È da questo che si deve ripartire. Fidandoci oggi più che mai delle qualità umane prima che tecniche di Jannik Sinner. Un ragazzo straordinariamente normale che come nessuno è bravo a imparare dai propri errori e migliorare, costantemente. Da questa crudele sconfitta Sinner imparerà molte cose. Su se stesso, sulla gestione delle emozioni e dei pochi punti e situazioni che non è riuscito a sfruttare. Anche di come Alcaraz al contrario sia riuscito a salvare punti quasi disperati. Sinner rivedrà il match e la sua pressione arriverà a livelli di guardia… ma capirà il perché abbia giocato una finale così importante con pochissimo aiuto del servizio. Non è retorica affermare che servendo anche solo un 10% in più di prime palle in campo avrebbe vinto, molto probabilmente in tre set: quando la prima di servizio è entrata, ha dominato. Sarà importante capire come mai sia vs. Djokovic che vs. Alcaraz la battuta si sia inceppata. Ha trovato qualche Ace, molte seconde palle ottime e qualche prima in momenti importanti, ma… la prima palla doveva sostenere di più il suo tennis e far sì che NON si arrivasse a giocarsela punto su punto, contro un “mostro” di bravura come Carlos che può farti il punto da qualsiasi posizione quando entra in trance agonistica, forte di un talento spropositato. C’era lo spazio per farlo, lo ha fatto agli Australian Open di gennaio e ancor più a US Open 2024, dove in molti match proprio con la battuta ha tenuto a bada gli avversari.
Jannik troverà la forza per ripartire analizzando a freddo le tantissime cose buone di questo Roland Garros. Ha brillato in moltissimi match gestendo mai così bene la terra battuta e le difficoltà negli spostamenti e nella gestione degli scambi. Ha giocato alla pari, a tratti dominato, il più forte su questa superficie, reggendo all’urto dei tre maledetti MP non sfruttati e andando a strappare un contro break clamoroso nel rush finale. Ha retto fisicamente ritrovando addirittura più smalto negli ultimi 20 minuti di partita, quando il morale poteva far sentire ogni palla pesante tonnellate. Sinner ha giocato un torneo eccezionale ed una finale stratosferica. L’ha persa perché non ha sfruttato le occasioni, perché davanti ha trovato un avversario epocale animato da un talento vero, purissimo, affascinante, uno che gioca così bene e ha un sorriso così limpido da non potergli volere male. Nel tennis si vince sfruttando un match point, è una legge dura ma chiarissima. Carlos Alcaraz è stato in qualche modo più bravo e ce l’ha fatta. Applausi a lui. Jannik Sinner ha giocato alla pari, complessivamente forse anche meglio, ma non ha colto quell’attimo che gli è sfuggito via. Fa male. Fa malissimo. Ma c’è così tanto buono in queste due settimane e in questa finale che Jannik troverà la forza per ripartire. L’unico dubbio è che possa insinuarsi in lui un tarlo: per le occasioni non sfruttate, per questo fortissimo avversario che negli ultimi match ufficiali in qualche modo l’ha spuntata. In questo sarà il lavoro più difficile, per Jannik, per Vagnozzi, Cahill, Badio e Panichi: riuscire trasformare la difficoltà in opportunità, per crescere ancora e diventare sempre più forte, come tennista e persona. Come altre volte ha fatto in passato.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Roland Garros 2025
Beh certo, una cosa è chiara: al netto di qualche pecca (soprattutto prima di servizio deficitaria), Jannik sicuramente non è stato assistito dall fortuna, vedi ad esempio quella prima fuori di Alcaraz giudicata buona…
Se jannik riesce a metabolizzare questa sconfitta come uno step che lo ha portato a giocare praticamente alla pari con Alcaraz su terra rossa può essere che la prossima la vince e di solito quando riesce a prendere il sopravvento su qualcuno poi questo ci perde con regolarità contro jannik
@ Guest (#4412252)
Il Clostebol è stato messo da parte (momentaneamente), perché quando si vince su è tutti più buoni. Al primo torneo vinto, tornerà fuori inesorabilmente. Non ci sono dubbi su questo, indipendentemente dalla sua signorilità. Del resto non è colpa degli haters se è risultato positivo
Come già sottolineato in altra discussione, la scarsa tenuta fisica di Sinner (scarsa in relazione a chi è Jannik, ovviamente) è un dato che oramai può definirsi strutturale.
Sono i numeri che parlano, varie testate stanno, in queste ore, mettendo in rilievo il fatto che Jan sia 0-7 (parliamo del n. 1 del mondo, eh) nelle partite dalla durata superiore alle 4 ore, mentre Alcaraz è 13-1 nelle gare al quinto set.
Per cui, il problema non sono i tre match point falliti di fila, che ci stanno……righe avversarie, un po’ di tensione, e amen. Il problema sono i numeri, e quelli, sul lungo periodo, non mentono e ci raccontano che, AD OGGI, Sinner deve provare battere necessariamente Alcaraz in 4 set, altrimenti è quasi certamente partita finita.
E questa cosa può finire con il diventare una zavorra anche mentale, unitamente allo 0-5 recente nei confronti diretti, se i numeri non inizieranno presto a riequilibrarsi, come sarebbe lecito attendersi. Anche perché le partite che contano sono quelle negli Slam, ed è in questi teatri che si giocherà la rivalità tra questi due magnifici ragazzi, non certo a Umago, Pechino o al Six Kings Slam.
Dopo quasi 24 ore, posso dirlo con certezza: fa ancora tantissimo male!
tutti contenti per la sconfitta sembra…purtroppo alcaraz la sua bestia nera ok e stata una battaglia non normale perche non amministrare le tre palle macht in modo piu umile il suo team dalla tribuna dovevano fargli capire di calmarsi poi tantissimi errori gratuiti con alcaraz che alzava il pugno come se li aveva fatto lui una finale buttata via sull albo d oro ci va solo il vincitore
@ Losvizzero (#4412220)
Tu sei la dimostrazione che ognuno vede la realtà secondo i propri occhi riuscendo anche a ribaltarla perché se c’è uno che ha raccolto oltre i propri meriti quello è proprio Alcaraz
Verissimo quello che scrivi, ma che la sfortuna non lo abbia perseguitato in tutti i passaggi cruciali del match me lo lasci dire?
Non voglio più vedere una partita di tennis per non so quanto tempo
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… ma quando comincia Halle?
Più che culo, secondo me Alcaraz nella partita di ieri, in particolare nei due ultimi set, mi ha confermato una cosa. Lui nelle situazioni difficili (almeno in ambienti da lui graditi, sia come superficie che come apporto di tifo del pubblico), va in una trance agonistica surreale, diventa quasi un automa, tocca dei picchi tennistici incredibili e riesce a compiere cose che lui stesso non sa spiegare (a giornalisti spagnoli avrebbe proprio ammesso di non sapere come ha fatto a raddrizzare il match). Riesce a fare colpi assurdi in trance, di cui si rende conto solo dopo, a punto acquisito. Basti pensare al punto decisivo, l’ultimo: un dritto spaventoso da fuori campo che, con traiettoria fuori rete, va a finire quasi sulla riga nell’angolo. Per non parlare di altri colpi vincenti, eseguiti anche contro logica. Lì secondo me non era pienamente cosciente, era in trance, appunto. In altre situazioni, ben diverse, quei colpi invece diventano errori o anche gratuiti banali, proprio perché gli mancano quelle condizioni dette.
Certo a parte quando rigiochera Nole ovviamente. Comuqnue ultimamente mi sei molto più simpatico….e devo dire molto più obiettivo della capopopolo Annie che negli ultimi tempi ha scirtto cose improponibili, ai limiti della scorrettezza e del fanatismo! Tra l’altro immagino che la signorina Annie (dico signorina perchè dalle cose che scrive deve essere poco più di un’adolescente); da ieri immagino stia godendo abbestia! Beh ognuno le prorpie misere soddisfazioni!
Risposta: perché sono dei poveri sfigati e al posto di Sinner mollerebbero tutto annichilendosi in un oceano di autocommiserazione
Questa sconfitta dolorosa ha avuto anche un risvolto positivo. Sono pressoché scomparsi nei siti internazionali e soprattutto in quelli di lingua spagnola i riferimenti al caso clostebol. La signorilità di Jannik ha conquistato tutti. La prossima volta penso che non ci sarà più lo stadio contro.
Alcaraz fino a ieri aveva un record negativo di 8-0 in carriera dopo aver perso i primi due set
Alcaraz è già più continuo, ripeto credo abbia fatto lo step che gli mancava ha un carattere che lo aiuta l’unico che può contrastarlo è il nostro Jannik che deve solo acquisire un pizzico di sfrontatezza che serve in certi frangenti.
Siamo entrati nell’era dei Big 2
Quoto. Lo amo troppo da sempre e ieri ho sofferto come fosse stato mio figlio. Sono timori paterni.
Bisogna vedere ora che sono 1 e 2 quante volte si rincontreranno in finale! Quindi se Alcaraz diventa continuo o meno non solo nei due slam su superficie naturale. Se lo Spagnolo non tornasse continuo i confronti diretti sarebbero non numerosi per la classifica come TDS.
La verità è che Sinner è ingiocabile per chiunque su qualsiasi superficie, tranne essere giocabile alla pari per Alcaraz soprattutto sulla terra rossa e sui terreni in erba (e Jannik a Wimbledon lo dimostrerà)
Certo Giambi, non la dimenticherà, al momento è dolorosissima, ma si deve superare e conoscendo, per quanto indirettamente, Jannik, dubito possa pensare di non poter più battere lo spagnolo su terra causa questa finale.. ripeto, si vedrà con il tempo, intanto già Halle e Wimbledon ci diranno che Jannik sarà come atteggiamento e garra
Sinner che ne sa di sci può paragonare questa finale a uno slalom dove la prima discesa stacca il cronometro con un vantaggio abissale ma sulla seconda discesa si incarta sulle ultime porte e perde tutto il suo vantaggio per un soffio.
Domanda: perché gli appassionati sono più severi di quanto probabilmente lo sarà Jannik verso sé stesso? Perché tanto catastrofismo a fronte di un match non sulla sua superficie preferita dopo oltre 5 ore e perso con due tie break finali?
Sinceramente confido in una serenità d’animo del giocatore e assisto perplesso al “dramma umano” di alcuni appassionati.
PS McEnroe perde con Lendl al Rolando,ancora se lo sogna ma un mese dopo vinse Wimbledon e poi gli US OPEN; la Novotna e Ivanisevic prendono scoppole da lacrime a Londra e ci vincono anni dopo così come Agassi a Parigi dove anni dopo portò a casa il trofeo.
È una sconfitta al 5°,mica con 5 di scarto!
Debole di testa? Ma se al quinto ha rimontato un break coi crampi e col fardello psicologico delle occasioni perse al quarto. Forse stai scherzando. É stato imperfetto in momenti topici, ma ricordiamoci che di lá dalla rete c’era Alcaraz, non uno qualunque!
Sono un grande tifoso di Sinner, ma assistere ad una sconfitta dopo quello 0 40 e 5 3 in una finale slam in cui l’avversario in quei momenti si sente cotto sapendo anche chi ha di fronte, va oltre la follia. Comunque avanti Sinner e forza Sinner
E’ un paradosso ma il tennista che più volte nell’ultimo anno si è dimostrato solidissimo mentalmente, freddissimo nei momenti chiave, facendo sempre le scelte giuste ad ogni tiro, ieri più e più volte è stato l’esatto contrario.
Certo Alcaraz non ha vinto per merito di Sinner ma grazie al suo strepitoso tennis, ma ieri Sinner si è reso protagonista della debacle più grande che rimarrà nella storia degli slam.
Probabilmente per uno strano disegno del destino ieri si sono riequilibrate un bel pò di cose. Sinner con tutti i suoi meriti dell’ultimo anno in cui è sempre stato al top, probabilmente alcune volte ha raccolto anche più del dovuto. Comunque ora deve prenderne atto e voltare pagina e conoscendolo non avrà alcun problema a farlo.
@ Ianos (#4412137)
Tifare Sinner significa sapere che a lui il braccino non viene mai.
Il mantra: “Was not meant to be” calza a pennello. C’è solo la sofferenza da metabolizzare. Io sono già a posto da quel punto di vista, e credo che anche per Jannik sia una questione di qualche decina di ore 🙂
Purtroppo il servizio funzionava in punti che non erano decisivi al contrario dello spagnolo che come in Cina tirava tutto e gli rimaneva dentro tutto nastri compresi? Senza un po’ di fortuna queste partite non le porti a casa e li perdi per qualche centimetro ed su uno spalla a spalla è questo che fa la differenza! Si è perso una battaglia ma non la “guerra”!!
Alla fine ha perso,certo,ma per me l andamento del match ha dimostrato che è stato più forte di Alcaraz, e deve sentirsi più forte di lui perché è così perché ancora si devono esaurire gli ultimi effetti di tutta la vicenda doping. C è solo bisogno di una grande vittoria su Alcaraz e il vento girerà definitivamente dalla parte di Jannik che ancora saldamente è il numero uno
non sono assolutamente daccordo, c’è mancato un pelo, un’inezia, anzi c’è mancato il millimetro di riga preso da alcaraz, rode e fa incavolare ma se rigiocano 100 volte da 0 40 e poi game al servizio 99 volte alcaraz perde, mi ha ricordato pechino anche lì tre autentici miracoli hanno determinato la sconfitta, i tre mesi di stop hanno influito, qualcosa ha perso, per esempio il servizio
Caro Alex leggi bene il mio commento che ovviamente è ancora figlio della sofferenza di 5 ore di ieri. Ho scritto solo che a mio parere questa partita epica finita male non potrà mai dimenticarla e che quando rigiocherà contro Alcaraz una finale al Roland spero che quel 5/3 0/40 non gli ritorni in testa e lo possa condizionare. Poi ovviamente io sono Giambi e lui è il n 1 sono consapevole del “piccolo” particolare.
Forza Jannik cambiati psicologicamente.
La sconfitta condizionerà il proseguo della carriera di Sinner? Assolutamente no! Potrebbe essere vero se giocassero ogni tanto, ma dato che a breve si ricomincia, tutto si dimentica in fretta. Semmai quando si ritrova davanti Alcaraz, Sinner può avere qualche remora, ma solo in quel caso. Se avessse preso una stesa, forse qualche disturbo nervoso ne sarebbe conseguito, ma ha giocato alla pari ed ha perso per pochi centimetri. Se un giorno illservizio dovesse funzionargli a dovere, non ce ne sarà per nessuno. enzo
Ma ripartire da che ? Ha quasi fatto percorso netto, ha trovato un Alcaraz in stato di grazia e aiutato dagli Dei , Sinner ha avuto una scivolata mentre stava mandando KO il suo avversario tra l’altro su una superficie a lui non preferita. Cosa dobbiamo chiedergli di più ? Per i prossimi 10 anni, il tennis sarà un affare privato tra Carlos e Jannik , non vedo altri all’orizzonte !!!!!!
Questa sconfitta potrà essere cancellata solo da una vittoria a Wimbledon contro alcaraz in finale. Altrimenti difficilmente potrà vincere contro di lui. Purtroppo al Roland Garros è imbattibile Alcaraz se nn ha vinto ieri non vincerà mai più contro di lui sulla terra rossa. Il problema è che l’erba non è l’erba degli anni novanta cambia poco rispetto alla terra rossa e non capisco perché l’hanno modificata la superficie
Tutto vero tranne che invece Sinner sul 4/5 ha trovato energie ed è salito 6/5, in quel game decisivo ha tirato dei lavandini sul 40/40 che gli sarebbero valsi il titolo contro chiunque del passato e del presente invece l’altro extraterrestre glieli ha presi e rispediti uno pizzicando un pelo di riga e l’altro sul suo rovescio con un incrociato da urlo. Li ha meritato di vincere il titolo a mio parere.
Tutto vero tranne che invece Sinner sul 4/5 ha trovato energie ed è salito 6/5, in quel game decisivo ha tirato dei lavandini sul 40/40 che gli sarebbero valsi il titolo contro chiunque del passato e del presente invece l’altro extraterrestre glieli ha presi e rispediti uno pizzicando un pelo di riga e l’altro sul suo rovescio con un incrociato da urlo. Li ha meritato di vincere il titolo a mio parere.
Alcaraz non può sempre aver avuto fortuna, può capire qualche volta ma non sempre. Il chop di diritto in recupero e il successivo passante di rovescio sono stati grandi colpi che hanno deciso la partita. Nei momenti decisivi Alcaraz è riuscito ad elevare il suo gioco ad un livello incredibile, mentre Sinner è un po’ mancato. Bisogna fare i complimenti allo spagnolo e sperare in una pronta rivincita a Londra.