Da Bergamo Challenger, Copertina

Francesco Maestrelli trionfa in una Bergamo vestita a festa

23/11/2025 20:23 4 commenti
Francesco Maestrelli ITA, 21-12-2002 - Foto Antonio Milesi
Francesco Maestrelli ITA, 21-12-2002 - Foto Antonio Milesi

Il miglior Maestrelli di sempre trionfa al Chorus Life, superando in tre set il grintoso Marko Topo: per lui sarà best ranking. “La chiave è stata l’aggressività, non potevo lasciargli in mano il gioco. Che emozione vincere con così tanto pubblico”. 2.500 persone hanno assistito alla finale e all’attesa celebrazione: l’ATP ha premiato gli Internazionali di Bergamo per la loro ventesima edizione.

Le lacrime di dodici mesi fa (quando perse in finale a Rovereto) si sono trasformate in sorrisi, ma soprattutto in consapevolezza. Quello che ha vinto gli Internazionali di Bergamo – Trofeo FAIP-Perrel presented by Intesa Sanpaolo & Sarco Lexus Bergamo è il miglior Francesco Maestrelli di sempre, e non solo perché tra poche ore migliorerà il suo best ranking (salirà al numero 138 ATP), ma perché ha cancellato il tabù del cemento indoor (“Superficie che potrebbe essere ostica sul piano psicologico”) e ha espresso un tennis di rara efficacia, il giusto mix tra aggressività e regolarità. Ne ha avuto bisogno nella finale contro Marko Topo, battuto in poco più di cento minuti col punteggio di 6-3 3-6 6-1. In particolare, ha impressionato la capacità di non disunirsi dopo aver perso il secondo set (con un break al sesto game, sigillato da un brutto smash in corridoio). Maestrelli è ripartito forte e ha trovato lo strappo decisivo nel secondo game del terzo set, in parte buttato via da Topo (ha sbagliato un facile passante sul 30-0), in parte conquistato dal pisano, bravissimo a rispondere con regolarità ai servizi molto violenti del suo avversario. A quel punto non si è più guardato indietro: un doppio fallo di Topo gli ha dato il 5-1, poi è riuscito a chiudere al settimo game, dopo qualche tribolazione, inginocchiandosi dopo l’ultimo schiaffo al volo. “All’inizio ero molto agitato, ma per fortuna sono partito con il piede giusto – dice Maestrelli, che ha brekkato Topo già al quarto game con una gran risposta di rovescio – poi lui ha alzato il livello e c’è stato un attimo di confusione. Ma sono contento del modo in cui ho chiuso. La chiave è stata l’aggressività: quando Marko ha il gioco in mano è devastante, è un giocatore incredibile e può essere molto pericoloso. Non potevo lasciarlo comandare”.

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“UN SOGNO VINCERE DAVANTI A COSÌ TANTO PUBBLICO”
Eccezion fatta per il passaggio a vuoto nel secondo set, il pisano ha eseguito alla perfezione il piano tattico e si è aggiudicato il quarto Challenger in carriera, il terzo del 2025 dopo Francavilla al Mare e Brasov. I numeri non mentono: è il miglior Maestrelli di sempre. “Vero. Mi sento più completo rispetto a 1-2 anni fa, però sono ancora un cantiere aperto. Ci sono tanti margini di miglioramento e questo mi rende ancora più motivato. Devo migliorare ancora dal lato del dritto, il servizio può essere ancora più devastante perché a volte perdo un po’ di decisione. La risposta è migliorata, ma si può fare ancora meglio. Questo successo mi dà grande fiducia perché, nonostante l’altezza, mi sono sempre considerato un giocatore da terra battuta. Per questo, vincere in condizioni sulla carta ostiche vale tantissimo”. Tutti aspetti sui quali si concentrerà durante la preparazione invernale, che si svolgerà a Sinalunga dopo una settimana di vacanza a Siviglia. “Durante la quale non voglio vedere una racchetta neanche in cartolina”. La finale si è giocata in un contesto da brivido, con la ChorusLife Arena riempita da circa 2.500 spettatori, capaci di creare un’atmosfera spettacolare. Maestrelli aveva già vinto alcuni tornei di categoria, ma nessuno in un contesto del genere. “È un’emozione gigante, non la so neanche descrivere – continua il pisano – non mi sono guardato troppo intorno perché se l’avessi fatto sarei stato travolto dall’emozione. È una sensazione incredibile, per me era un sogno vincere un torneo in casa con tante persone”. Parole pronunciate dopo l’emozionante premiazione, nel quale si è prestato al tradizionale giro di campo con la bicicletta elettrica guidata dallo speaker Pako Carlucci, uno dei tanti tratti distintivi del torneo di Bergamo. Un rituale che ha storicamente portato fortuna ai vincitori di questo torneo. Maestrelli porta a sette i successi azzurri, consolidando il ruolo dell’Italia come Paese più vincente del Trofeo FAIP-Perrel. La Germania, dunque, resta con il solo titolo conquistato nel 2012 da Bjorn Phau. Tra l’altro – ma questa è una semplice curiosità – domani Maestrelli sarà il numero 1 dell’ATP Race 2026, la classifica valevole per le ATP Finals dell’anno prossimo, poiché Bergamo è il torneo che distribuisce più punti tra i Challenger della settimana.

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L’ATP PREMIA GLI INTERNAZIONALI DI BERGAMO
Il pomeriggio era iniziato con l’emozionante cerimonia inaugurale, ancora più speciale perché intervallata dall’attesa premiazione riservata al torneo. La responsabile dei Challenger per conto dell’ATP, Margaux Delfini, ha premiato gli Internazionali di Bergamo con una targa ricordo – consegnata al direttore Marco Fermi – per celebrare la ventesima edizione di un torneo che si è costruito una storia con pochi uguali. “Investire sui Challenger significa investire sul futuro del tennis – ha detto – per questo, come ATP, siamo orgogliosi di chi continua a farlo sia nei momenti di difficoltà che in quelli di prosperità”. Alla celebrazione era presente Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali, Sport e Longevità del Comune di Bergamo, che si è associata ai ringraziamenti, ha ribadito il valore sociale ed educativo di eventi come questo e ha confermato la vicinanza del Comune di Bergamo. È dunque andata in archivio nel migliore dei modi un’edizione tanto attesa quanto importante. E si è chiusa nel miglior modo possibile, con le due risposte più significative: la ChorusLife Arena si è rivelata impianto spettacolare, adattissima per il tennis, oltre ad aver garantito miglioramenti logistici impressionanti. Lo stesso Maestrelli, durante la premiazione, ha parlato dei tanti benefit di cui hanno goduto i giocatori. E il pubblico ha risposto presente, con la stessa passione già evidenziata negli anni passati. I 1.600 spettatori di sabato sono diventati circa 2.500 per la finale, numero reso ancora più clamoroso considerando la contemporaneità della finale di Coppa Davis. Ma gli Internazionali di Bergamo sono anche questo: un evento che sa trascendere la vicenda sportiva. In attesa di un futuro ancora più importante, poiché gli organizzatori, la The Olme Sport, stanno già studiando come fare per crescere ancora. Miglioramento, parola che è – e rimarrà – il punto fermo di questo torneo.

INTERNAZIONALI DI BERGAMO – Trofeo FAIP-Perrel (145.250€, indoor)
Finale Singolare

Francesco Maestrelli (ITA) b. Marko Topo (GER) 6-3 3-6 6-1


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4 commenti

A Ziz & Dou Gaz (Guest) 23-11-2025 21:40

Il maestro ha intrappolato il sorcio!!!

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UAZ (Guest) 23-11-2025 21:02

Se non sbaglio, un paio di edizioni fa era stato aggregato alla squadra.
Ricordo di averlo visto in panca

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Giovanni Battista (Guest) 23-11-2025 21:02

Bella notizia anche questa!

Bravo!

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Ozzastru (Guest) 23-11-2025 20:55

Oggi tutti in coppa, ma un bravo anche a Maestrelli ci sta. Spero di vedere anche lui in nazionale…

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+1: Krik Kroc