Flavio Cobolli gladiatore: maglia strappata e Italia in finale di Davis per il terzo anno di fila
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È una di quelle partite che restano, che entrano subito nel patrimonio emotivo di una nazione. Flavio Cobolli firma una vittoria epica contro Zizou Bergs e regala all’Italia la terza finale consecutiva di Davis Cup, al termine di un terzo set e di un tie-break semplicemente irreali, chiusi sul 17-15.
Cobolli si è strappato completamente la maglia dopo la vittoria, in stile “Incredibile Hulk”. Un gesto liberatorio, istintivo, da film, al termine di una battaglia entrata di diritto nella leggenda della Coppa Davis: l’azzurro ha sconfitto un gigantesco Zizou Bergs 6-3, 6-7(5), 7-6(15) dopo 3 ore e 4 minuti, al termine di un tie-break conclusivo semplicemente irreale. Onore anche al belga: insieme hanno costruito una partita già scolpita nella storia di questa competizione.
L’Italia vola così in finale di Coppa Davis per la terza volta consecutiva, a caccia di uno storico tris, e lo fa senza Sinner e senza Musetti. Questi ragazzi sono grandissimi: hanno onorato la maglia, la squadra, la Nazione, reggendo la pressione nei momenti più delicati e trasformando Bologna in un catino azzurro.
Domenica 23 novembre gli azzurri si giocheranno il titolo contro una tra Spagna, orfana di Carlos Alcaraz, e Germania, guidata da Alexander Zverev, che si affronteranno domani in semifinale dalle 12.00. L’ultimo capitolo è ancora da scrivere, ma una cosa è certa: questa Italia non smette mai di stupire.
I primi due set, intensi ma lineari, quasi scompaiono di fronte alla furia, al coraggio e alla sofferenza dell’ultimo atto. Cobolli vince il primo 6-3, cede il secondo al tie-break 5-7, in una frazione dominata dai servizi e senza una singola palla break. È la classica partita indoor in cui si scambia poco e i margini sono strettissimi. Ma è nel terzo set che il confronto diventa qualcosa di diverso: una lotta di nervi, di cuore, di tenuta mentale.
Il set finale è un alternarsi di stappate al servizio, game salvati “con il fiatone”, occasioni sfumate e match-point annullati. Bergs serve come un “big server” puro, infilando prime vincenti a ripetizione; Cobolli si aggrappa alla battuta e al diritto, sopravvive a momenti in cui sembra sul punto di crollare, annulla palle break pesantissime, tiene in equilibrio un parziale che avrebbe potuto sfuggirgli in qualsiasi momento.
Sul 6-6 si arriva al tie-break che, da solo, vale una carriera.
Lì succede di tutto: mini-break, rimonte, errori sanguinosi e colpi da highlights. Cobolli sbaglia quando sembra avere lo scambio in mano, Bergs risponde con una freddezza glaciale sui primi match-point, piazzando servizi al centro che neanche il miglior specialista dell’indoor. L’Italia trattiene il fiato mentre Flavio annulla, punto dopo punto, l’ennesima occasione del belga.
Si passa per momenti di disperazione e rinascita: difese impossibili, pallonetti chirurgici, smash liberatori, rovesci sulla riga, urla, racchette scagliate a terra, proteste di Bergs dopo un rovescio di Cobolli che pizzica la riga. Ogni punto è un romanzo a sé.
Sul 14-15 il match sembra finito: Bergs ha l’ennesimo match-point, con il servizio dalla sua parte. Ma Cobolli si aggrappa ancora una volta allo scambio, resiste alla palla corta a sorpresa di Bergs, Cobolli ci arriva e va a segno con il recupero di diritto. È l’ennesima resurrezione.
Si arriva al 15-15, con il belga al servizio. Bergs spinge ancora, ma questa volta il suo diritto in uscita dal servizio finisce largo. È l’ultimo strappo, l’ultima crepa nel muro belga. Sul 16-15, con una battuta vincente al centro, Cobolli chiude il tie-break più folle dell’anno e fa esplodere Bologna.
“GLADIATORE!!! GLADIATORE!!! GLADIATORE!!!”
L’urlo è quello del pubblico, della panchina, del capitano, di un Paese intero che vede in quel colpo non solo un punto, ma la porta spalancata verso un’altra finale di Coppa Davis.
È una partita che racconta chi è già diventato Flavio Cobolli: non solo un talento, ma un combattente, capace di restare in piedi quando l’inerzia sembra tutta dall’altra parte, di riscrivere il copione anche quando il margine d’errore è praticamente zero.
Per il terzo anno consecutivo, l’Italia si giocherà il trofeo più antico del tennis a squadre. Stavolta, però, c’è una nuova firma accanto a quelle già note: quella di un ragazzo che nel tie-break del terzo set, sul 17-15, si è guadagnato per sempre il titolo di gladiatore azzurro.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2025, Davis Cup, Davis Cup 2025, Flavio Cobolli

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La maglia, come Carlos Berloq.
È stata una partita molto divertente e ricca di emozioni, soprattutto il terzo set, in un classico clima Davis.
Contento per Flavio che forse non ha giocato proprio benissimo ma il cuore ce lo ha messo fino all’ultimo pezzetto.
Un pò mi è dispiaciuto per Bergs, che ha fatto un partitone con grande coraggio in tanti momenti delicati.
A pensarci bene, ci fosse stato Sinner questa partita non sarebbe stata così emozionante: 6-2 6-3 e tutti a casa per l’ora di cena.
Quindi tutto sommato per chi ha comprato i biglietti è andata bene anche così.
forza!!! Anzi, visto che siamo a tema romano: Daje!!!
… cioè in pratica un sergente di fanteria
Forza!
Grandissimo Flavio, gran giocatore. gran carattere, ma anche gran tamarro. Lo stile di Jannik purtoppo non si compra a Porta Portese
Bergs ha giocato la partita della vita con un servizio che neanche Zverev si sogna…
…ma Flavio gli è rimasto attaccato con le unghie e con i denti, una grandissima prova di cuore!
Bravo, bravissimo!!
@ John McEnroe (#4528313)
Spero non sia nulla di grave, un grande in bocca al lupo!
Terza finale consecutiva ha consacrato un giovane alla Storia.
Onore a Bergs , grande prestazione , è vero che gli entravano tante prime ma Flavio ha iniziato a rispondergli alla fine del terzo set.
Per chi critica la Davis su certi aspetti ha certamente ragione ma il fascino è rimasto inalterato.
Questa Davis mi sta piacendo molto per le emozioni che sa trasmettere…
l’incontro di Flavio è stato incredibile per intensità,durezza e sangue freddo nei match point a suo sfavore…non ha mai mollato fino alla fine e questo ha pagato… dimenticavo una cosa importante : sto scrivendo dall’ospedale perché mi hanno ricoverato per un malore, ma adesso sto bene…saluti a tutti
Partita di un intensità pazzesca portata a casa da Flavio. Un vero gladiatore che ci ha resi orgogliosi come prima Matteo per la terza finale storica consecutiva!!
@ Fi (#4528281)
Applausi
E comunque, visto che ce l’avete un po’ tutti con me, vi rammento che i gladiatori erano schiavi .. semmai Flavio è un centurione
Grandissimo. Grande forza, quando ha perso certe occasioni tra il nono e l’undicesimo gioco ci credevo poco, ovviamente ci speravo tanto. Il tie tra gioie e dolori ci ha tolto qualche anno… però che goduriaaaaa
Grande Flavio che ha sopperito col cuore quando il belga (Bergs) sembrava averne di più. Grandi tutti i ragazzi.
Che Cobolli Bergs potesse essere un partitone di Davis si poteva subodorare.
Ma qui il tie-break del set decisivo recita 17 a 15… Un tie-break che è un romanzo, che vale una finale di Davis e forse una carriera.
Gli Dei del tennis hanno regalato questa vittoria epica proprio a chi la meritava, per l’attaccamento sempre mostrato alla maglia azzurra, al pari del compagno di squadra Matteo Berrettini.
Una vittoria speciale per il gladiatore Flavio Cobolli,ma anche una grande rivincita per la Coppa Davis… Una coppa snobbata, insultata, maltrattata dallo scorrere del tempo e da una modernità che troppo spesso calpesta la tradizione senza nemmeno preoccuparsi di guardare cosa c’è sotto la scarpa… Ma una coppa che oggi si è dimostrata ancora capace di offrire emozioni uniche e senza tempo.
Partita in perfetto stile Davis. Pathos, tensione, emozione, tifo calcistico. Il Cobbo ci mette l’amima, Zizou pure e si capisce perché la Davis alla fine la si ama, anche col format attuale. Sul filo di lana, dopo match point annullati come se piovesse da entrambe le parti, la spunta al rocambolesco ed interminabile tie del terzo proprio l’azzurro, che gettato il cuore oltre l’ostacolo della sconfitta più di una volta, porta l’Italia per la terza volta consecutiva in finale. Prova maiuscola di Bergs, soprattutto al servizio, ma il Cobbo ha il cuore grosso come er Cuppolone!
Un match epico che rimarrà per sempre nei nostri cuori romanisti (ops, italiani..), ora chiudiamo in bellezza come nell’ultima Davis vinta nel Cile di Pinochet ❤️
Che dire,I giocatori hanno il fegato di soffrire fino alla morte. Dovremmo averne anche noi tifosi.
Da infarto
Anche senza il signorino.
Che dire
Bravi tutti e 2, immenso Flavio e bravissimi i nostri azzurri che partiti senza i migliori sono arrivati in finale senza perdere neppure una partita (che gli anni scorsi non è mai successo), grandissimo onore a Bergs e al Belgio, vincitore morale di questa davis per il percorso fatto. Quando Zizou si è messo a piangere ho sofferto per lui. Per l’intensità, la grinta che ci mettevano e il punteggio rocambolesco, questo per me dopo la finale del Roland Garros (che sarà ricordata come la madre di tutte le partite per anni e anni) è il match più bello dell’anno. Bravissimo Flavio, bellissima anche la dedica alla famiglia e Edoardo Bove, ci hai fatto soffrire ma quanto è bello vederti sorridere! Ti aspettiamo domenica insieme agli altri ragazzi per andare a prenderci la coppa!
Concludo con il dire che a mio parere la davis è il torneo più bello del mondo, della formula non mi importa niente è un torneo unico, perché solo la davis può trasformare cobolli bergs in un match del livello della finale di Wimbledon.