Editoriale di Marco Mazzoni sull'innesto del coach spagnolo nel team del toscano Altro, Copertina

Musetti sceglie Perlas come “super coach”. Funzionerà?

05/11/2025 09:25 50 commenti
Lorenzo Musetti (foto Patrick Boren)
Lorenzo Musetti (foto Patrick Boren)

Musetti & Tartarini, più Perlas: funzionerà? Nella off-season il team del top 10 di Carrara si arricchirà dell’esperienza, qualità e carisma del coach spagnolo. Uno che da anni frequenta il tour e dovunque si è fermato ha lasciato il segno. Guidare due talenti così diversi come Moya e Costa a vincere uno Slam, portando il bel Carlos anche al n.1 del ranking (seppur per pochissimo) non da tutti, anzi è roba da pochi eletti. Solo quando conosci alla perfezione le complesse geometrie e “meccaniche divine” che regolano il nostro amato tennis puoi riuscirci, e allo stesso tempo devi riuscire ad entrare nella testa e nel cuore di chi segui, toccando le corde giuste per farti ascoltare. Perlas ha lavorato anche con Fognini per un periodo, e viene spontaneo pensare che la vicinanza tra Lorenzo e Fabio possa aver contato qualcosa nella scelta di Musetti. La voce che ci fosse un nuovo innesto nel team del toscano c’era da tempo, e anche il nome di Perlas era trapelato, in “ballottaggio” con quello di un altro illustre connazionale, ma in questi casi è sempre bene andare coi piedi di piombo e attendere conferme prima di lanciarsi. Ieri la conferma è arrivata e sarà curioso vedere come José si inserirà nel team, quante settimane lavorerà con Musetti e anche come sarà la gestione di questo nuovo “triangolo tennistico”.

Solo il campo darà il suo responso, vedremo se Lorenzo cambierà passo dal punto di vista mentale dove ancora c’è ampio margine di crescita, soprattutto nella gestione dello stress pre e durante la partita, in modo consentirgli di giocare sempre più libero da tensione e sciolto nelle esecuzioni e scelte, cancellando del tutto quelle fasi di attendismo che ogni tanto tornano a farsi vive e lo zavorrano. Tartarini ha lavorato benissimo nell’ultimo periodo, riuscendo a razionalizzare non poco il gioco di Lorenzo spogliandolo di orpelli tanto belli quanto un po’ barocchi e non efficienti a farlo performare, senza tuttavia impoverire affatto la sua qualità e magia di tocco. Il servizio poi ha cambiato passo e quando funziona a dovere tutto il suo gioco si impenna perché oggi “Muso” entra forte col primo diritto di scambio e comanda, e da lì un bell’andare. Ma c’è ancora enorme spazio per migliorare, nella selezione dei colpi, nell’autostima, nel tenere mentalmente e riuscire farsi scivolare la negatività di quando la giornata non è delle migliori e sente meno la palla. In questo l’esperienza e “durezza” di Perlas potrebbe essere molto importante. Tuttavia c’è un punto di domanda che, appreso il nome di José qualche giorno addietro, mi fa riflettere.

Perlas è un coach di valore, indiscutibile la sua conoscenza e impatto su ogni giocatore allenato. Ma… è sempre stato qualcosa di diverso dalla canonica figura del super-coach, come è per esempio Cahill per Sinner. Darren, il più grande ammiraglio della storia moderna della disciplina, lo ripete a ogni intervista: l’allenatore è il “Vagno”, è lui che guida gli allenamenti, cura nel dettaglio la parte tecnica, accompagna quotidianamente il lavoro di Jannik; io sono più un gestore, osservo, parlo con Sinner di tennis ma anche di vita, controllo che tutto sia eseguito per il meglio e fornisco un punto di vista diverso. Un lavoro più sull’aspetto umano che tecnico, per elevare al massimo il lavoro di tutti gli altri con la sua enorme esperienza. Un gestore, un direttore d’orchestra sapiente che lascia ad ogni violino la libertà di esprimersi e controlla che sia in sintonia con tutti gli altri per arrivare alle armonie migliori possibili. Perlas finora in carriera è stato tutt’altro: è stato “il” coach. Quello che, di fatto, è sempre stato Tartarini per Musetti. José è un grandissimo allenatore, è uomo di campo, è persona che sa parlare forte e chiaro ed ha idee molto precise del tennis e del gioco. Ha carisma ed esperienza, ma è un coach pieno, fatto e finito, più che una persona che osserva e aggiunge qualcosa al lavoro di tutti gli altri, come è appunto Cahill o è stato Becker per Djokovic, altro esempio lampante e che funzionò benissimo; o anche Ivanisevic sempre per il serbo quando c’era ancora Vajda.

Il dubbio è che possano crearsi sovrapposizioni di ruoli. La eventuale presenza di voci diverse a guastare la comunicazione al giocatore non sempre è un fattore positivo, perché il tennis è disciplina complessa e gestire un top 10 lo è ancora di più. Eccellente aver un dialogo, un confronto e sottoporre idee, ma il rischio è che possano crearsi malintesi e tensioni, come per esempio accadde nel team Medvedev con l’ingresso di Gilles Simon. Ovviamente questi sono scenari, la speranza per Musetti è che i rapporti tra i membri del team siano limpidi, definiti, e che ognuno riesca a collaborare alla perfezione con gli altri, in modo che Perlas sia uno straordinario valore aggiunto e pietra angolare su cui costruire novità, rafforzare i punti di forza e cancellare debolezze. Al momento lo non sappiamo, ma magari Tartarini dopo una vita spesa a fianco di Lorenzo sente l’esigenza di passare qualche settimana in più a casa e quindi un Perlas, coach “totale”, diventa perfetto; oppure José, con la sua esperienza, sarà bravissimo a ritagliarsi un ruolo ideale per aggiungere novità e positività a tutti, abbassando il livello di tensione che spesso nel corso degli incontri di Musetti è assai alta.

Perlas rappresenta una scelta importante per un tennista forte e in evoluzione come Musetti. I due inizieranno a lavorare a dicembre, il tempo non è molto prima degli Australian Open. Non resta che attendere le prime parole del giocatore su questa scelta – che ovviamente non tarderanno ad arrivare visto che la notizia è uscita – e soprattutto il responso del campo. Nel 2026 c’è da confermare la top 10, migliorare ulteriormente tennis e atteggiamento, e soprattutto tornare a vincere un torneo, magari uno di quelli “pesanti”.

Marco Mazzoni 


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50 commenti. Lasciane uno!

Detuqueridapresencia 06-11-2025 11:36

Scritto da walden

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da no Sinner no Party

Scritto da Annie3
Beh, la prima cosa che mi è venuta spontanea leggendo la notizia è che Perlas è stato uno storico coach di Fognini, e che ci siano affinità comportamentali/caratteriali tra Lorenzo e Fabio mi sembra piuttosto evidente…e visto che il parere generalizzato degli utenti più o meno sostenitori di Musetti è una carenza di incisività nel supporto tecnico ma soprattutto emotivo dell’attuale staff, probabilmente c’è qualcosa di vero in questo (vox populi..) che si è concretizzato in una scelta di supercoach collaudato con un altro temperamento “vivace”, entrambi indubbiamente talentuosi ma che hanno bisogno di “incanalare” questo “genio e sregolatezza” con un aiuto da fuori fatto di competenza, incisività ma anche di tanta comprensione e costruttiva pazienza

Non si può escludere che Perlas sia stato “raccomandato” proprio dal Fogna che mi pare abbia un ottimo rapporto personale con Muso.

Compagni di porconi

Un doppio con Cecchinato e Giannessi e viene giù il Paradiso…

🙂

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Ale77 (Guest) 05-11-2025 22:49

Diversi commenti dicono che Perlas darà un bel supporto mentale, come Cahill con Sinner. Io la vedo diversamente: per quello ci sono i mental coach (non quelli improvvisati, ma quelli con la M maiuscola), Cahill da un grande supporto tecnico, la parte mentale è solo la sicurezza in partita, non nell’approccio alla gara, al torneo, che è il grosso del lavoro. Credo che Perlas sia la scelta per fare uno step in più su terra, quest’anno è stato molto competitivo, è andato alla grande, un’ulteriore crescita porterebbe a far crescere “la bacheca”. Inoltre se uno vuole migliorare, si parte da dove c’è un vantaggio, non dai punti deboli, contrariamente a quello che solitamente la gente pensa

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andrewthefirst 05-11-2025 19:01

Secondo me gli darà lezioni di spagnolo. Sentiremo molti vamos…

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-1: Detuqueridapresencia, Lory99
Betafasan 05-11-2025 18:14

@ Marco M. (#4515786)

Aiuto che sermone

47
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-1: Marco M., Detuqueridapresencia
ARSENICO e vecchi merletti (Guest) 05-11-2025 18:11

@ cataflic (#4515892)

Io credo che il fattore pressione lo sentirà più che altro Perlas, speriamo che lo regga….

46
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-1: Marco M.
Betafasan 05-11-2025 18:10

Muso Ma quante storie…
Taglia sto cordone ombelicale con Tartarini!

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-1: Marco M., Lory99
walden 05-11-2025 17:19

Scritto da Alberto Rossi
Se ha preso Perlas ho la vaga idea che non abbia idea di migliorare su cemento, ma di vincere al Roland Garros… poi è tosta perché anche su terra Alcaraz e Sinner sono di un altro livello

Continuo a ribadire che il Perlas che conosciamo, quello, per capirci, di Fognini, lavorava su un tennista con già una certa esperienza nel circuito, che galleggiava da anni fra la 100esima e la 40esima posizione, quindi lo scopo era di rafforzare i punti di forza. Con Musetti parliamo di un altro tipo d’intervento, su un tennista più giovane, che è un top10, con risultati ottimi su tutte le superfici, con punti di debolezza su alcuni aspetti del proprio gioco. Nel primo caso si trattava di intervenire su un quadro lasciato incompiuto, nel secondo dare qualche ritocco ad una tela già avanti nella realizzazione. Se ne sarà capace lo vedremo, la mia aspettativa è positiva.

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+1: Marco M., Detuqueridapresencia
walden 05-11-2025 17:14

Scritto da Annie3
@ no Sinner no Party (#4515836)
Certo che non riuscite a fare a meno di aggiungere ad ogni ragionamento retroscena ipotetici e gossippari di cui, sinceramente, poco importa nel contesto di una situazione invece realistica di cui bisogna solo aspettare i risultati concreti sul campo.

Dai Annie, sono chiacchiere in libertà, non prendiamoci troppo sul serio…

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walden 05-11-2025 17:11

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da no Sinner no Party

Scritto da Annie3
Beh, la prima cosa che mi è venuta spontanea leggendo la notizia è che Perlas è stato uno storico coach di Fognini, e che ci siano affinità comportamentali/caratteriali tra Lorenzo e Fabio mi sembra piuttosto evidente…e visto che il parere generalizzato degli utenti più o meno sostenitori di Musetti è una carenza di incisività nel supporto tecnico ma soprattutto emotivo dell’attuale staff, probabilmente c’è qualcosa di vero in questo (vox populi..) che si è concretizzato in una scelta di supercoach collaudato con un altro temperamento “vivace”, entrambi indubbiamente talentuosi ma che hanno bisogno di “incanalare” questo “genio e sregolatezza” con un aiuto da fuori fatto di competenza, incisività ma anche di tanta comprensione e costruttiva pazienza

Non si può escludere che Perlas sia stato “raccomandato” proprio dal Fogna che mi pare abbia un ottimo rapporto personale con Muso.

Compagni di porconi

Un doppio con Cecchinato e Giannessi e viene giù il Paradiso…

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+1: Detuqueridapresencia
Kent carlsson (Guest) 05-11-2025 17:01

@ JannikUberAlles (#4515764)

Vagnozzi episodica mica tanto
Travaglia 60ATP
Cecchinat 16ATP
Questo è un drago e Sinner lo stava studiando…

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MansourBahrami (Guest) 05-11-2025 16:30

Scritto da Giampi

Scritto da JannikUberAlles
Credo che sia difficile valutare l’effetto di un rapporto tra coach ed allenatore in fase “ante litteram”.
Non conta il valore dell’uno e dell’altro, non è matematica e 1+1 non sempre produce un 2.
Quanti casi di bravi giocatori e bravissimi allenatori non hanno funzionato? Tanti, anzi tantissimi!
Non sempre si realizza tra i 2 soggetti quella specie di “incastro” indispensabile così che una ruota dentata trasmetta all’altra forza e velocità.
Confesso che quando Sinner decide di passare da Piatti a Vagnozzi mi preoccupati e pure parecchio!
Sappiamo che Piatti ha un “caratterino” ma sappiamo anche che di tennis ne capisce molto e sono passati da lui tanti fenomeni.
Vagnozzi era una specie di “signor nessuno”, detto senza offesa, perché abbastanza “nuovo” per il tennis dei top e con qualche esperienza che poteva essere anche solo “episodica”…
Eppure tra i 2 le cose hanno funzionato e poi l’innesto di Cahill (pare consigliato da Becker) ha reso il cocktail “tecnico-tattico” davvero perfetto!
Il caso Ivanisevic: ha prodotto un netto miglioramento nel gioco (anzitutto nel servizio) di Djokovic ma è abortito con Rybakina e Tsitsipas.
E l’elenco potrebbe continuare…
Tornando a Musetti: io penso che questi giocatori in top-10 siano come le auto di Formula 1, molto sofisticate e soprattutto delicate!
In particolare Muso ha una testa che mi pare “complicata” perché ha un grandissimo repertorio tecnico (un po’ come Alcaraz) ma grandi difficoltà di ordine tattico e di solidità mentale (si vede nelle partite di grande “peso” come le finali).
Poi è un ragazzo che è stato formato (forse anche “deformato”) da un allenatore con cui ha un rapporto emotivo molto più consistente di quello tecnico, da cui sarebbe difficile separarsi sia fisicamente che affettivamente.
Forse dovrebbe essere Tartarini a mettersi in un secondo piano, magari gradualmente, e diventare “manager” più che coach, lasciando spazio a qualcuno che abbia le doti necessarie per sviluppare definitivamente quella meravigliosa “macchina” tennistica che è Lorenzo.
Non so se Perlas sarà la soluzione giusta, lo diranno i risultati, ma è già importante avere imboccato la strada del “cambiamento” in vista di un miglioramento che è davvero a “portata di mano” e di racchetta.
Forza Lorenzo!!

Tutti gli allenatori prima di diventare “famosi” erano un signor nessuno. Ferrero, inizia allenando Zverev ma la cosa non funziona e si separano..poi trova Alcaraz e diventa Ferrero. Se vogliamo Vagnozzi era più “famoso” avendo allenato Cecchinato e Travaglia portandoli al best ranking. Perlas e Cahill al contrario hanno un pedigree tra i più importanti in assoluto. Ma al tempo stesso è altrettanto vero che sono i giocatori che fanno la fortuna degli allenatori. Sinner ed Alcaraz sarebbero diventati grandissimi pure se li allenava un pupazzo di neve. Rublev, Tsitsipas, Zverev li potevano allenare i migliori allenatori ma ho l’impressione che quelli sono. Bublik non è mai stato allenato da nessuno, nel senso che chi lo allena è più un amico, ma eccolo là in tutto il suo talento. La verità è che non sappiamo minimamente se ci sarà una alchimia positiva negativa o neutra. Di certo è cambiata la narrazione. Nel passato a parte l’allenatore di Borg da chi erano allenati Panatta, Connors, Laver, McEnroe e via dicendo? Ora arriva un nuovo allenatore e si è già vinto lo scudetto…

Il tennis è cambiato. Ora avere uno staff di alto livello è fondamentale per rimanere ai vertici. Il gioco si è omologato, la preparazione atletica e mentale sono molto più importanti del talento. Sinner senza Cahill e Vagnozzi non sarebbe Sinner, così come Alcaraz non sarebbe Alcaraz senza Ferrero. Certo non è scritto da nessuna parte che Perlas farà vincere uno slam a Musetti, ma di certo è un coach con un pedigree importante che ha sempre milgiorato i suoi assistiti(vedi Fabio). Personalmente avrei cambiato in toto, non perchè Tartarini non sia all’ altezza(se ci pensiamo bene Musetti è un giocatore che è stato ed è in costante crescita e quindi qualche merito anche Tartarini lo avrà), ma perchè per fare il definitivo salto di qualità Lorenzo deve liberarsi delle scorie del passato e un cambio di rotta netto sarebbe stato un primo passo in direzione di ciò.
Vedremo quello che verrà fuori.

40
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Koko (Guest) 05-11-2025 16:03

Da vangelo si potrebbe tradurre come Margaritas ante porcos! Matteo (7:6) Non ci si riferirebbe al fiore ma alle perle perchè la margherita in latino è la Bellis perennis.

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ARSENICO e vecchi merletti (Guest) 05-11-2025 15:05

@ Antoz (#4515779)

Calms, calma, intanto bisogna vedere quanto dura… Lollo non è il carattere più malleabile che ci sia in giro e non è tanto abituato alla disciplina e Tartarini non è che ama molto deviazioni dalla sua linea (ammesso che ne esista una).Tuttavia,
se tutto dovesse andar bene, migliorare di uno o due posti nel ranking potrebbe verificarsi sul serio.

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-1: Marco M.
cataflic (Guest) 05-11-2025 15:00

Credo che possa essere utile anche per il fattore pressione, che sicuramente aumenterà perchè dovrà rendere conto anche a Perlas, finora ha retto poco queste cose, ….magari si abitua

37
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+1: Carlos Primero
Alberto Rossi 05-11-2025 14:42

Se ha preso Perlas ho la vaga idea che non abbia idea di migliorare su cemento, ma di vincere al Roland Garros… poi è tosta perché anche su terra Alcaraz e Sinner sono di un altro livello

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Annie3 05-11-2025 13:45

@ no Sinner no Party (#4515836)

Certo che non riuscite a fare a meno di aggiungere ad ogni ragionamento retroscena ipotetici e gossippari di cui, sinceramente, poco importa nel contesto di una situazione invece realistica di cui bisogna solo aspettare i risultati concreti sul campo.

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Detuqueridapresencia 05-11-2025 13:36

Scritto da no Sinner no Party

Scritto da Annie3
Beh, la prima cosa che mi è venuta spontanea leggendo la notizia è che Perlas è stato uno storico coach di Fognini, e che ci siano affinità comportamentali/caratteriali tra Lorenzo e Fabio mi sembra piuttosto evidente…e visto che il parere generalizzato degli utenti più o meno sostenitori di Musetti è una carenza di incisività nel supporto tecnico ma soprattutto emotivo dell’attuale staff, probabilmente c’è qualcosa di vero in questo (vox populi..) che si è concretizzato in una scelta di supercoach collaudato con un altro temperamento “vivace”, entrambi indubbiamente talentuosi ma che hanno bisogno di “incanalare” questo “genio e sregolatezza” con un aiuto da fuori fatto di competenza, incisività ma anche di tanta comprensione e costruttiva pazienza

Non si può escludere che Perlas sia stato “raccomandato” proprio dal Fogna che mi pare abbia un ottimo rapporto personale con Muso.

Compagni di porconi :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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+1: il capitano
Marco M. 05-11-2025 13:17

Scritto da Brufen
“Spercoach? LOL”
Non era sarcasmo, era una profezia.

Beh, correva la primavera dell’anno 2022, sono passati quasi 4 anni nei quali probabilmente Tartarini ha lavorato ai fianchi Lorenzo per fargli capire che solo con lui più di quello non avrebbe ottenuto.
Barazzutti part-time è stato un segnale di apertura a qualcosa di diverso che ora si concretizza in modo quasi totale, quasi perché Tartarini è sempre presente, come credo voglia il carrarino.
Poi se staccheranno definitivamente il cordone ombelicale che li lega lo vedremo col tempo.
Magari si faranno del ridere quelli che hanno già commentato con un filo di acidità, ma per me potrebbe essere l’uomo giusto al momento perfetto.
Si parla di Moya e Costa, molto di Fognini, ma io penso che sia stato un grosso successo aver portato Lajovic nei 30. Il buon Dusan non credo potesse ambire a molto di più, anzi…

33
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+1: il capitano
walden 05-11-2025 13:11

Scritto da Marmobianco

Scritto da Marco M.
Credo e spero che abbiano messo bene in chiaro i ruoli durante la fase di trattative.
Altrimenti sarebbero dei principianti allo sbaraglio e checché ne pensino i detrattori non arrivi a certe posizioni di classifica da principiante.
A me non dispiace la scelta di Perlas, probabilmente sarà Tartarini a fare un passo di lato e lasciare più campo al nuovo arrivato, soprattutto sotto il profilo della gestione degli allenamenti.
Il più responsabilizzato da tutto questo sarà Lorenzo, sarà lui che si dovrà consegnare con fiducia al nuovo allenatore e se capirà i nuovi metodi di lavoro potremmo davvero sperare in un Musetti più solido.
La crescita di Musetti è stata costante, non ha mai avuto picchi sporadici e cadute improvvide, ogni anno ha migliorato qualcosa del suo gioco e pure del suo Ranking arrivando in Top10 nonostante le mancate vittorie nei tornei. Però, cari detrattori e tifosi delusi, alle finali bisogna arrivarci, se su 96-64-56 partenti nei 500 e 1000 arrivi tra i primi 4 ci vuole della fantasia a chiamarti fallito o perdente, se su 128 partenti arrivi 2 volte nei primi 4 e una nei primi 8 sei un fior di atleta, alto che pippa.
Riuscirà Perlas a dargli quel 5% che gli manca?
Siamo tutti in trepidante attesa, ma secondo me il suo lavoro si comincerà a vedere dopo gli AO, prima è troppo presto.
Lorenzo ha il sogno del Numero UNo e lavora ogni giorno per quel sogno, secondo me non ce la farà perché davanti ha un fenomeno italiano e uno spagnolo e se ne avesse uno solo potremmo anche farci un leggero pensiero, ma quei due si divideranno il primo e secondo posto a lungo. Se Musetti arriverà al terzo posto avrà fatto il massimo che avrà potuto.
Personalmente mi piacerebbe che, anche solo una settimana, arrivasse al numero uno un rovescio ad una mano dopo il regno di Re Roger, l’ho sperato per Wawrinka, Dimitrov e persino TsiTsi, figuriamoci se non lo spero per un italiano, ma ci credo ZERO.
Comunque la curiosità per il 2026 di Lorenzo si è alzata parecchio, penso che la bacheca dei trofei potrebbe, finalmente, cominciare a riempirsi. Quali trofei? Vedremo…

Condivido fondamentalmente quasi tutto della disamina effettuata, ma probabilmente per il mio troppo ottimismo, un lumicino per una toccata e fuga da n°1 del ranking lo voglio tenere acceso.
Se si considera la stagione appena passata che lo ha portato ad essere n°6 con la stagione sull’erba saltata e tutte le debolezze mentali riscontrate da voi esperti (e che condivido sia chiaro, ma non sono un esperto) se dovesse migliorarsi ancora non trovo così irrealizzabile un RG vinto, magari associato ad un’ottimo Wimbledon (finale?) più vari piazzamenti nei 1000.
E’ vero che i punteggi della classifica parlano chiaro oggi: più di 5000 punti tra il 2° ed il 3° della classifica sono un’enormità da colmare, ma come si suol dire, mai dire mai.
Se poi il lumicino dovesse spegnersi e Musetti arrivare “solo” al n°3 della classifica, credo che chiunque possa essere ebbro di felicità!

Raggiungesse il terzo posto, sarebbe il secondo miglior italiano dell’Era Open ed il terzo dai tempi di De Morpurgo….

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+1: Marco M., Detuqueridapresencia, Aquila.
no Sinner no Party (Guest) 05-11-2025 12:58

Scritto da Annie3
Beh, la prima cosa che mi è venuta spontanea leggendo la notizia è che Perlas è stato uno storico coach di Fognini, e che ci siano affinità comportamentali/caratteriali tra Lorenzo e Fabio mi sembra piuttosto evidente…e visto che il parere generalizzato degli utenti più o meno sostenitori di Musetti è una carenza di incisività nel supporto tecnico ma soprattutto emotivo dell’attuale staff, probabilmente c’è qualcosa di vero in questo (vox populi..) che si è concretizzato in una scelta di supercoach collaudato con un altro temperamento “vivace”, entrambi indubbiamente talentuosi ma che hanno bisogno di “incanalare” questo “genio e sregolatezza” con un aiuto da fuori fatto di competenza, incisività ma anche di tanta comprensione e costruttiva pazienza

Non si può escludere che Perlas sia stato “raccomandato” proprio dal Fogna che mi pare abbia un ottimo rapporto personale con Muso.

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+1: Marco M.
murbi (Guest) 05-11-2025 12:45

Io dico che senza attributi la TOP FIVE è una Chimera.

30
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-1: Marco M.
Bagel 05-11-2025 12:32

Non lo so se funzionerá, ma mi é piaciuta la citazione di Battiato in questo articolo

29
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+1: Marco M.
Brufen (Guest) 05-11-2025 12:25

“Spercoach? LOL”

Non era sarcasmo, era una profezia.

28
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+1: Carlos Primero
Marmobianco 05-11-2025 12:21

Scritto da Marco M.
Credo e spero che abbiano messo bene in chiaro i ruoli durante la fase di trattative.
Altrimenti sarebbero dei principianti allo sbaraglio e checché ne pensino i detrattori non arrivi a certe posizioni di classifica da principiante.
A me non dispiace la scelta di Perlas, probabilmente sarà Tartarini a fare un passo di lato e lasciare più campo al nuovo arrivato, soprattutto sotto il profilo della gestione degli allenamenti.
Il più responsabilizzato da tutto questo sarà Lorenzo, sarà lui che si dovrà consegnare con fiducia al nuovo allenatore e se capirà i nuovi metodi di lavoro potremmo davvero sperare in un Musetti più solido.
La crescita di Musetti è stata costante, non ha mai avuto picchi sporadici e cadute improvvide, ogni anno ha migliorato qualcosa del suo gioco e pure del suo Ranking arrivando in Top10 nonostante le mancate vittorie nei tornei. Però, cari detrattori e tifosi delusi, alle finali bisogna arrivarci, se su 96-64-56 partenti nei 500 e 1000 arrivi tra i primi 4 ci vuole della fantasia a chiamarti fallito o perdente, se su 128 partenti arrivi 2 volte nei primi 4 e una nei primi 8 sei un fior di atleta, alto che pippa.
Riuscirà Perlas a dargli quel 5% che gli manca?
Siamo tutti in trepidante attesa, ma secondo me il suo lavoro si comincerà a vedere dopo gli AO, prima è troppo presto.
Lorenzo ha il sogno del Numero UNo e lavora ogni giorno per quel sogno, secondo me non ce la farà perché davanti ha un fenomeno italiano e uno spagnolo e se ne avesse uno solo potremmo anche farci un leggero pensiero, ma quei due si divideranno il primo e secondo posto a lungo. Se Musetti arriverà al terzo posto avrà fatto il massimo che avrà potuto.
Personalmente mi piacerebbe che, anche solo una settimana, arrivasse al numero uno un rovescio ad una mano dopo il regno di Re Roger, l’ho sperato per Wawrinka, Dimitrov e persino TsiTsi, figuriamoci se non lo spero per un italiano, ma ci credo ZERO.
Comunque la curiosità per il 2026 di Lorenzo si è alzata parecchio, penso che la bacheca dei trofei potrebbe, finalmente, cominciare a riempirsi. Quali trofei? Vedremo…

Condivido fondamentalmente quasi tutto della disamina effettuata, ma probabilmente per il mio troppo ottimismo, un lumicino per una toccata e fuga da n°1 del ranking lo voglio tenere acceso.
Se si considera la stagione appena passata che lo ha portato ad essere n°6 con la stagione sull’erba saltata e tutte le debolezze mentali riscontrate da voi esperti (e che condivido sia chiaro, ma non sono un esperto) se dovesse migliorarsi ancora non trovo così irrealizzabile un RG vinto, magari associato ad un’ottimo Wimbledon (finale?) più vari piazzamenti nei 1000.
E’ vero che i punteggi della classifica parlano chiaro oggi: più di 5000 punti tra il 2° ed il 3° della classifica sono un’enormità da colmare, ma come si suol dire, mai dire mai.
Se poi il lumicino dovesse spegnersi e Musetti arrivare “solo” al n°3 della classifica, credo che chiunque possa essere ebbro di felicità!

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+1: Marco M., Aquila.
Kenobi 05-11-2025 12:18

Credo che Perlas servirà per un obiettivo a breve termine ma molto importante di Lorenzo.
Si leggono i messaggi e sembra che i giocatori si debbano sposare con lo specialista tecnico .

Tartarini continuerà a seguire Musetti e si arricchirà lui stesso della presenza dello spagnolo.

26
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+1: Aquila., il capitano
Detuqueridapresencia 05-11-2025 12:09

Scritto da Annie3
Beh, la prima cosa che mi è venuta spontanea leggendo la notizia è che Perlas è stato uno storico coach di Fognini, e che ci siano affinità comportamentali/caratteriali tra Lorenzo e Fabio mi sembra piuttosto evidente…e visto che il parere generalizzato degli utenti più o meno sostenitori di Musetti è una carenza di incisività nel supporto tecnico ma soprattutto emotivo dell’attuale staff, probabilmente c’è qualcosa di vero in questo (vox populi..) che si è concretizzato in una scelta di supercoach collaudato con un altro temperamento “vivace”, entrambi indubbiamente talentuosi ma che hanno bisogno di “incanalare” questo “genio e sregolatezza” con un aiuto da fuori fatto di competenza, incisività ma anche di tanta comprensione e costruttiva pazienza

Qualcuno (mi pare l’utente tinapica) ha generato un meraviglioso calembour (valido sia per il Fogna che per il Muso)

Perlas per i porconi

😆 😆 😆 😆

Sto ridendo da ieri

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+1: Annie3, Sonj, guido Guest, king_scipion66, il capitano, Lory99
Detuqueridapresencia 05-11-2025 12:07

Scritto da Marco M.
@ Detuqueridapresencia (#4515794)
Io a quello non gli rispondo, non lo nomino e non gli do nemmeno pollici da qualche tempo, lo ignoro come spero un giorno faremo tutti…

❗ 💡

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+1: Marco M.
Annie3 05-11-2025 11:49

Beh, la prima cosa che mi è venuta spontanea leggendo la notizia è che Perlas è stato uno storico coach di Fognini, e che ci siano affinità comportamentali/caratteriali tra Lorenzo e Fabio mi sembra piuttosto evidente…e visto che il parere generalizzato degli utenti più o meno sostenitori di Musetti è una carenza di incisività nel supporto tecnico ma soprattutto emotivo dell’attuale staff, probabilmente c’è qualcosa di vero in questo (vox populi..) che si è concretizzato in una scelta di supercoach collaudato con un altro temperamento “vivace”, entrambi indubbiamente talentuosi ma che hanno bisogno di “incanalare” questo “genio e sregolatezza” con un aiuto da fuori fatto di competenza, incisività ma anche di tanta comprensione e costruttiva pazienza

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+1: Detuqueridapresencia
andrewthefirst 05-11-2025 11:37

Io avrei preso Fognini. ..

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Marco M. 05-11-2025 11:26

@ Detuqueridapresencia (#4515794)

Io a quello non gli rispondo, non lo nomino e non gli do nemmeno pollici da qualche tempo, lo ignoro come spero un giorno faremo tutti…

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+1: Detuqueridapresencia, Paolo Papa, il capitano
Francesco Cancellotti (Guest) 05-11-2025 11:20

Ma Barazzutti non è più nel team Musetti?

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Koko (Guest) 05-11-2025 11:15

È giusto migliorare su terra perché non è che anche lì abbia vinto e fatto indigestione di tornei alla Nadal pur con ottimi piazzamenti. Uno che si piazza ma non vince ha margine per fare meglio. Su cemento può si migliorare ma lui ha orpelli tecnici e piegamenti di traiettorie lontani dagli uno due automatici dei migliori. Sinner chiude il punto facile perché si allena ore in quegli schemi di chiusura implacabile non per grazia ricevuta. Occorre anche nel caso di Musetti allenarsi in maniera più moderna ed efficace con meno classicismo barocco da esibire e più sostanza tattica.

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Gulliver (Guest) 05-11-2025 11:14

Marco Mazzoni ha deciso di continuare a scrivere su questo sito. Funzionerà?

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Detuqueridapresencia 05-11-2025 11:05

Scritto da Marco M.
Credo e spero che abbiano messo bene in chiaro i ruoli durante la fase di trattative.
Altrimenti sarebbero dei principianti allo sbaraglio e checché ne pensino i detrattori non arrivi a certe posizioni di classifica da principiante.
A me non dispiace la scelta di Perlas, probabilmente sarà Tartarini a fare un passo di lato e lasciare più campo al nuovo arrivato, soprattutto sotto il profilo della gestione degli allenamenti.
Il più responsabilizzato da tutto questo sarà Lorenzo, sarà lui che si dovrà consegnare con fiducia al nuovo allenatore e se capirà i nuovi metodi di lavoro potremmo davvero sperare in un Musetti più solido.
La crescita di Musetti è stata costante, non ha mai avuto picchi sporadici e cadute improvvide, ogni anno ha migliorato qualcosa del suo gioco e pure del suo Ranking arrivando in Top10 nonostante le mancate vittorie nei tornei. Però, cari detrattori e tifosi delusi, alle finali bisogna arrivarci, se su 96-64-56 partenti nei 500 e 1000 arrivi tra i primi 4 ci vuole della fantasia a chiamarti fallito o perdente, se su 128 partenti arrivi 2 volte nei primi 4 e una nei primi 8 sei un fior di atleta, alto che pippa.
Riuscirà Perlas a dargli quel 5% che gli manca?
Siamo tutti in trepidante attesa, ma secondo me il suo lavoro si comincerà a vedere dopo gli AO, prima è troppo presto.
Lorenzo ha il sogno del Numero UNo e lavora ogni giorno per quel sogno, secondo me non ce la farà perché davanti ha un fenomeno italiano e uno spagnolo e se ne avesse uno solo potremmo anche farci un leggero pensiero, ma quei due si divideranno il primo e secondo posto a lungo. Se Musetti arriverà al terzo posto avrà fatto il massimo che avrà potuto.
Personalmente mi piacerebbe che, anche solo una settimana, arrivasse al numero uno un rovescio ad una mano dopo il regno di Re Roger, l’ho sperato per Wawrinka, Dimitrov e persino TsiTsi, figuriamoci se non lo spero per un italiano, ma ci credo ZERO.
Comunque la curiosità per il 2026 di Lorenzo si è alzata parecchio, penso che la bacheca dei trofei potrebbe, finalmente, cominciare a riempirsi. Quali trofei? Vedremo…

Tranquillo vedrai che verrà sporadico a infonderti maggiore ottimismo sul raggiungimento dell’obiettivo #1 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

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+1: Marco M., il capitano
Silvio (Guest) 05-11-2025 11:00

Scritto da Aquila.

Scritto da MarcoP
Un coach che ha allenato giocatori più da terra rossa.
Vuole puntare al Roland Garros e sacrifica il cemento?
Oppure, preferendo lui storicamente il rosso, si affida a un coach che ha esperienza con giocatori che nascono su terra e sappia come migliorare questo tipo di giocatori?

Se si parte puntando solo sul rosso, lo considero un grosso errore il 70% dei tornei sono su cemento. Esempio: Musetti in risposta sulla prima di servizio risponde spesso in back o risposte bloccate, su campi veloci diventa un suicidio soprattutto un Musetti che risponde lontano dalla linea di fondo. Hai letto e scritto che in risposta le statistiche dicono che Musetti e dietro solo a Sinner e Alcaraz, credo (non sono un esperto sulle statistiche) che la statistica è generica, chi gioca a tennis sa benissimo un conto è rispondere morbido, un conto rispondere aggressivo

Tutto giusto,
Però se la statistica misura i punti vinti, difficile dire che si sta facendo male.
Credo che le statistiche da migliorare riguardino la risposta alla prima di servizio, dove intanto Lorenzo non è certo ai primi posti, e poi contro i migliori è lì che devi fare qualcosa per impensierirli, altrimenti giocano sul velluto.

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Marco M. 05-11-2025 10:53

Credo e spero che abbiano messo bene in chiaro i ruoli durante la fase di trattative.
Altrimenti sarebbero dei principianti allo sbaraglio e checché ne pensino i detrattori non arrivi a certe posizioni di classifica da principiante.
A me non dispiace la scelta di Perlas, probabilmente sarà Tartarini a fare un passo di lato e lasciare più campo al nuovo arrivato, soprattutto sotto il profilo della gestione degli allenamenti.

Il più responsabilizzato da tutto questo sarà Lorenzo, sarà lui che si dovrà consegnare con fiducia al nuovo allenatore e se capirà i nuovi metodi di lavoro potremmo davvero sperare in un Musetti più solido.

La crescita di Musetti è stata costante, non ha mai avuto picchi sporadici e cadute improvvide, ogni anno ha migliorato qualcosa del suo gioco e pure del suo Ranking arrivando in Top10 nonostante le mancate vittorie nei tornei. Però, cari detrattori e tifosi delusi, alle finali bisogna arrivarci, se su 96-64-56 partenti nei 500 e 1000 arrivi tra i primi 4 ci vuole della fantasia a chiamarti fallito o perdente, se su 128 partenti arrivi 2 volte nei primi 4 e una nei primi 8 sei un fior di atleta, alto che pippa.
Riuscirà Perlas a dargli quel 5% che gli manca?
Siamo tutti in trepidante attesa, ma secondo me il suo lavoro si comincerà a vedere dopo gli AO, prima è troppo presto.

Lorenzo ha il sogno del Numero UNo e lavora ogni giorno per quel sogno, secondo me non ce la farà perché davanti ha un fenomeno italiano e uno spagnolo e se ne avesse uno solo potremmo anche farci un leggero pensiero, ma quei due si divideranno il primo e secondo posto a lungo. Se Musetti arriverà al terzo posto avrà fatto il massimo che avrà potuto.
Personalmente mi piacerebbe che, anche solo una settimana, arrivasse al numero uno un rovescio ad una mano dopo il regno di Re Roger, l’ho sperato per Wawrinka, Dimitrov e persino TsiTsi, figuriamoci se non lo spero per un italiano, ma ci credo ZERO.

Comunque la curiosità per il 2026 di Lorenzo si è alzata parecchio, penso che la bacheca dei trofei potrebbe, finalmente, cominciare a riempirsi. Quali trofei? Vedremo…

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+1: Aquila., Detuqueridapresencia, Don Budge fathers, Il GUEst, Marmobianco, Sonj, Paolo Papa, Navaioh69, Carlos Primero, il capitano, Lory99
Aquila. 05-11-2025 10:45

Scritto da MarcoP
Un coach che ha allenato giocatori più da terra rossa.
Vuole puntare al Roland Garros e sacrifica il cemento?
Oppure, preferendo lui storicamente il rosso, si affida a un coach che ha esperienza con giocatori che nascono su terra e sappia come migliorare questo tipo di giocatori?

Se si parte puntando solo sul rosso, lo considero un grosso errore il 70% dei tornei sono su cemento. Esempio: Musetti in risposta sulla prima di servizio risponde spesso in back o risposte bloccate, su campi veloci diventa un suicidio soprattutto un Musetti che risponde lontano dalla linea di fondo. Hai letto e scritto che in risposta le statistiche dicono che Musetti e dietro solo a Sinner e Alcaraz, credo (non sono un esperto sulle statistiche) che la statistica è generica, chi gioca a tennis sa benissimo un conto è rispondere morbido, un conto rispondere aggressivo

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+1: MarcoP
Giampi 05-11-2025 10:43

Scritto da JannikUberAlles
Credo che sia difficile valutare l’effetto di un rapporto tra coach ed allenatore in fase “ante litteram”.
Non conta il valore dell’uno e dell’altro, non è matematica e 1+1 non sempre produce un 2.
Quanti casi di bravi giocatori e bravissimi allenatori non hanno funzionato? Tanti, anzi tantissimi!
Non sempre si realizza tra i 2 soggetti quella specie di “incastro” indispensabile così che una ruota dentata trasmetta all’altra forza e velocità.
Confesso che quando Sinner decide di passare da Piatti a Vagnozzi mi preoccupati e pure parecchio!
Sappiamo che Piatti ha un “caratterino” ma sappiamo anche che di tennis ne capisce molto e sono passati da lui tanti fenomeni.
Vagnozzi era una specie di “signor nessuno”, detto senza offesa, perché abbastanza “nuovo” per il tennis dei top e con qualche esperienza che poteva essere anche solo “episodica”…
Eppure tra i 2 le cose hanno funzionato e poi l’innesto di Cahill (pare consigliato da Becker) ha reso il cocktail “tecnico-tattico” davvero perfetto!
Il caso Ivanisevic: ha prodotto un netto miglioramento nel gioco (anzitutto nel servizio) di Djokovic ma è abortito con Rybakina e Tsitsipas.
E l’elenco potrebbe continuare…
Tornando a Musetti: io penso che questi giocatori in top-10 siano come le auto di Formula 1, molto sofisticate e soprattutto delicate!
In particolare Muso ha una testa che mi pare “complicata” perché ha un grandissimo repertorio tecnico (un po’ come Alcaraz) ma grandi difficoltà di ordine tattico e di solidità mentale (si vede nelle partite di grande “peso” come le finali).
Poi è un ragazzo che è stato formato (forse anche “deformato”) da un allenatore con cui ha un rapporto emotivo molto più consistente di quello tecnico, da cui sarebbe difficile separarsi sia fisicamente che affettivamente.
Forse dovrebbe essere Tartarini a mettersi in un secondo piano, magari gradualmente, e diventare “manager” più che coach, lasciando spazio a qualcuno che abbia le doti necessarie per sviluppare definitivamente quella meravigliosa “macchina” tennistica che è Lorenzo.
Non so se Perlas sarà la soluzione giusta, lo diranno i risultati, ma è già importante avere imboccato la strada del “cambiamento” in vista di un miglioramento che è davvero a “portata di mano” e di racchetta.
Forza Lorenzo!!

Tutti gli allenatori prima di diventare “famosi” erano un signor nessuno. Ferrero, inizia allenando Zverev ma la cosa non funziona e si separano..poi trova Alcaraz e diventa Ferrero. Se vogliamo Vagnozzi era più “famoso” avendo allenato Cecchinato e Travaglia portandoli al best ranking. Perlas e Cahill al contrario hanno un pedigree tra i più importanti in assoluto. Ma al tempo stesso è altrettanto vero che sono i giocatori che fanno la fortuna degli allenatori. Sinner ed Alcaraz sarebbero diventati grandissimi pure se li allenava un pupazzo di neve. Rublev, Tsitsipas, Zverev li potevano allenare i migliori allenatori ma ho l’impressione che quelli sono. Bublik non è mai stato allenato da nessuno, nel senso che chi lo allena è più un amico, ma eccolo là in tutto il suo talento. La verità è che non sappiamo minimamente se ci sarà una alchimia positiva negativa o neutra. Di certo è cambiata la narrazione. Nel passato a parte l’allenatore di Borg da chi erano allenati Panatta, Connors, Laver, McEnroe e via dicendo? Ora arriva un nuovo allenatore e si è già vinto lo scudetto…

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+1: MarcoP
Silvio (Guest) 05-11-2025 10:38

Ci sarà qualcuno che dirà: a questo punto era meglio restare con il solo Tartarini?!?
Speriamo, ho la scorta di popcorn per queste occasioni.

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Antoz (Guest) 05-11-2025 10:37

@ murbi (#4515776)

Ben che vada al n.3

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di Pablito ce n’è uno…… (Guest) 05-11-2025 10:33

lo scoprireeemo solo vivendooo……

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+1: il capitano
murbi (Guest) 05-11-2025 10:24

Se ha portato Moya al Numero 1 non oso pensare dove porterà Lollo.

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Paolo Papa 05-11-2025 10:04

Per me è un’ottima mossa, anzi, la migliore.

La stagione appena trascorsa sulla terra rossa ha visto Musetti essere secondo solo a Sinner e Alcaraz ma, in alcuni momenti, ha avuto percentuali di risposta addirittura migliori di sinner e alcaraz.

Mi trova quindi d’accordo il voler fare un’ulteriore passo di qualità per vincere qualcosa di importante sul rosso, è il momento giusto per darci dentro.

per il resto, è ancora giovane, ci sarà tempo per migliore anche sul cemento (premesso che già sull’erba è un bel vedere).

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+1: Marco M., Carlos Primero, il capitano
JannikUberAlles 05-11-2025 10:00

@ JannikUberAlles (#4515764)

C’è qualche verbo deturpato dal correttore, mi scuso!

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JannikUberAlles 05-11-2025 09:57

Credo che sia difficile valutare l’effetto di un rapporto tra coach ed allenatore in fase “ante litteram”.

Non conta il valore dell’uno e dell’altro, non è matematica e 1+1 non sempre produce un 2.

Quanti casi di bravi giocatori e bravissimi allenatori non hanno funzionato? Tanti, anzi tantissimi!

Non sempre si realizza tra i 2 soggetti quella specie di “incastro” indispensabile così che una ruota dentata trasmetta all’altra forza e velocità.

Confesso che quando Sinner decide di passare da Piatti a Vagnozzi mi preoccupati e pure parecchio!

Sappiamo che Piatti ha un “caratterino” ma sappiamo anche che di tennis ne capisce molto e sono passati da lui tanti fenomeni.

Vagnozzi era una specie di “signor nessuno”, detto senza offesa, perché abbastanza “nuovo” per il tennis dei top e con qualche esperienza che poteva essere anche solo “episodica”…

Eppure tra i 2 le cose hanno funzionato e poi l’innesto di Cahill (pare consigliato da Becker) ha reso il cocktail “tecnico-tattico” davvero perfetto!

Il caso Ivanisevic: ha prodotto un netto miglioramento nel gioco (anzitutto nel servizio) di Djokovic ma è abortito con Rybakina e Tsitsipas.

E l’elenco potrebbe continuare…

Tornando a Musetti: io penso che questi giocatori in top-10 siano come le auto di Formula 1, molto sofisticate e soprattutto delicate!

In particolare Muso ha una testa che mi pare “complicata” perché ha un grandissimo repertorio tecnico (un po’ come Alcaraz) ma grandi difficoltà di ordine tattico e di solidità mentale (si vede nelle partite di grande “peso” come le finali).

Poi è un ragazzo che è stato formato (forse anche “deformato”) da un allenatore con cui ha un rapporto emotivo molto più consistente di quello tecnico, da cui sarebbe difficile separarsi sia fisicamente che affettivamente.

Forse dovrebbe essere Tartarini a mettersi in un secondo piano, magari gradualmente, e diventare “manager” più che coach, lasciando spazio a qualcuno che abbia le doti necessarie per sviluppare definitivamente quella meravigliosa “macchina” tennistica che è Lorenzo.

Non so se Perlas sarà la soluzione giusta, lo diranno i risultati, ma è già importante avere imboccato la strada del “cambiamento” in vista di un miglioramento che è davvero a “portata di mano” e di racchetta.

Forza Lorenzo!!

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+1: Sonj, Don Budge fathers, Carlos Primero
Aquila. 05-11-2025 09:53

Il vero problema invece è: Musetti si adatterà e ascolterà Perlas….Oppure Perlas dovrà adattarsi a Musetti, lascio ha voi la risposta

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MarcoP 05-11-2025 09:50

Un coach che ha allenato giocatori più da terra rossa.

Vuole puntare al Roland Garros e sacrifica il cemento?

Oppure, preferendo lui storicamente il rosso, si affida a un coach che ha esperienza con giocatori che nascono su terra e sappia come migliorare questo tipo di giocatori?

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+1: il capitano, Lory99
Silvio (Guest) 05-11-2025 09:36

Sono curioso di vedere come sarà il nuovo Musetti. Nuovo? No, lavato con… no, vabbè, mi vergogno di averla pensata.

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+1: Carlos Primero
Ospite (Guest) 05-11-2025 09:36

Vuole vincere sul rosso. Ci sta.

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Henry (Guest) 05-11-2025 09:34

Si presentera’ dicendo:io sono un…Perlas? 🙄

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-1: Marco M.