Lo spagnolo rimpiange un tennis più "tattico" ATP, Copertina

Martinez esalta il tennis di Sinner: “È il massimo esempio di come il gioco si è evoluto, più diretto e veloce”

21/09/2025 08:00 1 commento
Jannik Sinner, n.2 ATP
Jannik Sinner, n.2 ATP

Il confronto tra diverse generazioni di tennisti resta uno degli argomenti più affascinanti, come quello di come il gioco si è evoluto nel tempo. Tecnici, giocatori in attività o del passato e anche semplici appassionati su forum (e social) spendono fiumi di parole per descrivere chi sia il tennista più “moderno”, colui che incarna meglio degli altri la direzione presa dal gioco attuale. Secondo Pedro Martinez il massimo esempio del tennis dei nostri giorni, quello che gioca il tennis più moderno, è Jannik Sinner, il miglior esempio di come lo sport della racchetta sia cambiato rispetto all’era di Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. La nuova generazione di campioni è guidata da Sinner e dal suo rivale Carlos Alcaraz, ma secondo Martinez l’intero sport ha cambiato fisionomia, con un tennis molto più “piatto” e “diretto”, proprio quello che Jannik esalta in campo nelle sue prestazioni eccezionali.

“Penso che ormai tutto vada più veloce” afferma Martinez al media di Londra Tennis365. “La maggior parte dei giocatori colpisce bene sia di diritto che di rovescio, giocando colpi piuttosto piatti, un tennis diretto, aggressivo. Non si vedono più tanti scambi lunghi e tattici né molte variazioni di ritmo. Lo slice è meno utilizzato, e i giocatori cercano più spesso la rete perché il gioco è più rapido e lineare. In quattro o cinque colpi, il punto è già finito”.

Un punto di vista interessante che rimanda direttamente a Sinner come il rappresentante più evidente di questo nuovo stile, in cui l’obiettivo è chiudere lo scambio il prima possibile con potenza e velocità. Andando dritto per dritto a massima velocità, con poca tattica e ancor meno compromessi…

“Sinner è il caso più emblematico del tennis moderno” continua Martinez, “contro di lui bisogna essere pronti a reagire sin dai primi colpi, ed essere veloci, reattivi, non ti lascia respirare. Questa oggi è la chiave, in particolare la risposta. Prima si vedeva molta più tattica: si costruivano i punti, si apriva il campo, si insisteva alto sul rovescio e poi si entrava per chiudere o andando verso la debolezza dell’avversario. Ora tutto è molto più rapido, si cerca di imporre la massima velocità. Questa è la differenza più grande. Io personalmente preferisco giocare come si faceva una volta”.

Lo spagnolo, attualmente n.67 ATP, risponde con personalità anche all’annosa questione del calendario, dei troppi impegni che gravano sui giocatori, sempre più spesso pronti a lamentarsi della stagione – ultimo Zverev nelle dichiarazioni rilasciate a San Francisco prima dell’avvio della Laver Cup. Martinez sottolinea come la chiave sia la bravura a gestirsi con intelligenza. “Ho giocato tanti tornei, ma non tante partite. Alla fine dipende dalle scelte che fai e dai risultati che ottieni. Se in un torneo giochi bene e fai cinque match uno dopo l’altro, in una settimana giochi più che in cinque tornei dove magari perdi subito e in cinque settimane metti insieme solo sei partite… Non è poi così tanto. Ora con i Masters 1000 spalmati su due settimane, il calendario si allunga, questo è una novità recente. Ci sono più giorni nel torneo, ma si può scegliere: decidere di giocare o meno, prepararsi per alcuni eventi, non competere e pensare ad allenarsi. È sempre una questione di scelte” conclude Pedro.

Marco Mazzoni


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1 commento

Lukas (Guest) 21-09-2025 08:34

Complimenti a Sinner sei l’orgoglio italiano, la tua educazione, umiltà e compostezza sia da esempio per nuove generazioni, quelle private di una formazione, di un garbo e di una cultura che non trascenda nel bullismo smargiasso e vigliacco che mira a prede innocenti le quali non reggono il peso di cotanta cattiveria che si tolgono la vita…

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