
US Open, Alcaraz prepara la sfida con Djokovic: Ferrero esalta la crescita mentale di Carlitos


Il venerdì di Flushing Meadows promette spettacolo: Carlos Alcaraz affronterà Novak Djokovic nella semifinale degli US Open 2025, un duello che riporta alla mente il quarto di finale degli Australian Open, dove fu il serbo ad avere la meglio. Questa volta, però, lo spagnolo arriva con un bagaglio diverso, forte di un percorso netto e di una solidità che non si vedeva da tempo.
Djokovic si presenta più riposato rispetto alle ultime due semifinali Slam giocate contro Jannik Sinner, quando era arrivato con le energie ridotte al minimo. A New York, invece, Nole è apparso più fresco e determinato, pronto a inseguire il suo 25° titolo del Grande Slam. Per questo, il compito di Alcaraz sarà ancora più complicato.
A fare il punto sulla condizione del murciano è stato il suo allenatore Juan Carlos Ferrero, che ai media spagnoli ha sottolineato il salto di qualità mentale del suo allievo: “Sempre sapevamo che tennisticamente era fortissimo, ma mentalmente non l’avevo mai visto così. In questo torneo ha mostrato costanza, niente alti e bassi, e sta raggiungendo il potenziale che sapevamo avesse”.
Lo stesso Ferrero ha rimarcato come il lavoro fatto negli ultimi mesi abbia cambiato il rendimento del numero 2 del mondo: “In passato oscillava molto durante i match o i tornei, ora lo vediamo più stabile. A Cincinnati e qui a New York ha mostrato un livello altissimo, senza cedere set e con pochissimi errori non forzati. Cinque, sei, massimo sette a set: questa è la differenza rispetto al passato”.
Ferrero ha ricordato anche la crescita rispetto al 2022, anno del primo trionfo di Alcaraz a New York: “Allora dissi che era solo al 40% del suo potenziale. Oggi è migliorato in tutto: mentalità, servizio, dritto. Ha abilità incredibili: qualsiasi cosa gli chiedi, la mette subito in pratica”.
Decisivo, secondo l’ex numero 1 del mondo, anche il lavoro fatto dopo la finale persa a Wimbledon: “Ci siamo riuniti come squadra per analizzare cosa non era andato. Quelle conversazioni hanno dato chiarezza a Carlos e a tutti noi, ed è stata una spinta enorme. Inoltre, saltare il torneo di Canada dopo Wimbledon gli ha permesso di ricaricare le energie e arrivare qui fresco di testa e di corpo”.
Sul match con Djokovic, Ferrero mantiene prudenza: “Non direi che Carlos sia favorito, anche se arriva con fiducia. In Australia giocammo di notte e le condizioni furono più favorevoli a lui: la palla rimbalzava più bassa e più piatta. Qui, se giocheremo di giorno, credo che avremo più vantaggi. Speriamo che le condizioni ci aiutino”.
La semifinale tra Alcaraz e Djokovic si giocherà venerdì, con orario ancora da definire: potrebbe essere il primo match alle 15:00 a New York (le 21:00 in Italia) oppure il secondo, in programma alle 19:00 (l’una di notte in Italia).
Alcaraz sogna di tornare in finale nel torneo che lo consacrò nel 2022. Di fronte, però, ci sarà l’avversario più duro di tutti: Novak Djokovic, il lupo che non smette di inseguire la storia.
TAG: Carlos Alcaraz, Us Open, Us open 2025
5 commenti
Non era riferito ad Alcaraz ma al suo stato di forma rispetto alle 3 versioni delle semifinali precedenti:in Australia si infortuni,al Roland Garros arrivò stanco e a Wimbledon entrambe le cose,qui poi ha 2 giorni di riposo non uno
Per l’esame mentale di Carlitos ci sarà la consulenza specialistica del dott. Djokovic: assolutamente il migliore nel settore!
Stessa sorte che toccherebbe al canadese…. L’ultimo precedente sottolinea che nemmeno Felix ha le armi per impensierire Sinner
De Minaur gioca a rallentatore. Oddio che pena con il canadese…sul serio è in top 10? Sembra un incontro degli anni 70 Nastase Vilas.
Questo rischia di prendere la dodicesima randellata su dodici dal cannibale….
Nole ha giocato più di tre ore in più di Alcaraz e ha perso tre set.
Non lo vedo così tanto fresco rispetto a Carlitos.