I due hanno lavorato assieme dal 2017 al 2025 ATP, Copertina

Cervara racconta la separazione da Medvedev: “Continuare sarebbe stato un rischio, per me e per lui. Deve cambiare l’energia intorno”

03/09/2025 14:12 10 commenti
Gilles Cervara e Daniil Medvedev
Gilles Cervara e Daniil Medvedev

Un viaggio lungo otto anni nel mondo del tennis è un’enormità, spesso è il lasso di tempo di una carriera al vertice o di ottimo livello. Otto sono gli anni spesi assieme da Daniil Medvedev e Gilles Cervara, coach francese che ha raccolto il moscovita ancora giovane speranza e portato tra i grandi della disciplina, al n.1 del mondo con una vittoria Slam e altre finali. Tuttavia da Roma 2023 il russo non ha più vinto un titolo e le sue azioni sono andate al ribasso, con sempre meno affermazioni contro i migliori e qualche sconfitta prematura, fino al crollo nel 2025, con una sola partita vinta negli Slam e un’instabilità mentale preoccupante. Era scontato che dopo US Open la sua terribile “performance” contro Bonzi lo status quo non potesse perdurare, tanto che non è stata sorprendente la decisione di separarsi del suo allenatore Cervera e il giorno dopo anche dal preparatore atletico. Uno staff di fatto azzerato, per provare a ripartire. Ne avrà ancora dentro Daniil, dopo milioni di chilometri spesi a rincorrere palle e una quantità inestimabile di energie mentali consumate per produrre quel tennis tattico, cerebrale e terribilmente scomodo per tutti gli avversari? È presto per dirlo, solo il campo ci dirà quanta benzina è rimasta nel serbatoio. La separazione tra Medvedev e Cervara si è consumata – come ormai sempre accade – con uno scambio di messaggi social toccanti, trasudanti stima e affetto. Bene così, ma la verità è sempre più profonda della facciata, e per questo è interessante riportare i passaggi più salienti di una lunga intervista che il coach francese ha rilasciato a Tennis Majors, dove è entrato nel dettaglio del loro rapporto, ormai consumato, e di quello che ha portato prima a risultati negativi e quindi al divorzio. Si parla di “energia intorno a Daniil”, e viene anche tirato in ballo Gilles Simon, ex Pro francese che per un periodo ha affiancato i due per dare un plus, ma che a dire di Cervara invece è stato il detonatore della crisi…

I risultati sono il metro del successo professionale e persino la misura del rapporto giocatore-allenatore nel tennis. Da un po’ di tempo non erano più soddisfacenti” racconta Cervara, “la domanda è perché, e ci riflettevo da tempo. Dopo la sconfitta al primo turno a Wimbledon quest’anno, ero certo che, se i risultati non fossero migliorati durante l’estate, qualcosa sarebbe dovuto cambiare. Quel ‘qualcosa’ era l’energia intorno a Daniil. Quindi bisognava cambiare le persone coinvolte. ‘Le persone’, in concreto, significava o me, o il preparatore atletico Eric Hernandez, o entrambi. Ci ho pensato molto. Ho parlato con Daniil dopo lo US Open. È stato lui stesso a sollevare l’idea: ‘Dopo otto anni, forse è il momento di qualcosa di diverso.’ Io gli ho risposto: ‘Guarda, è esattamente quello che deve succedere secondo me, perché non penso di poter continuare a farti rendere nello stato energetico in cui siamo adesso. Hai bisogno di qualcosa di nuovo, di diverso, per trasformarti'”.

La decisione quindi sembra arrivata di comune accordo, il coach già da qualche settimana sentiva che il viaggio era ormai al capolinea: “Credo di averci pensato prima di lui. Ne ho parlato con il suo agente a Cincinnati. Ero pronto. In una valutazione schietta della situazione, non volevo mettere Daniil con le spalle al muro — né me stesso. Se gli avessi chiesto: ‘Pensi di poter andare avanti così?’ e lui avesse risposto ‘sì’, sarebbe stato un rischio, un rischio enorme. Avremmo avuto soltanto tre mesi per validare quella scelta. Certo, puoi continuare a lavorare bene aspettando risultati migliori, ma iniziare una nuova stagione in quelle condizioni significa avere una spada di Damocle sulla testa, non hai alcun margine di errore”.

Gli ultimi mesi sono stati i più difficili: “Credo di aver riconosciuto alcune dinamiche nel nostro rapporto e le ho condivise con Daniil. Col senno di poi, proprio quelle cose hanno portato esattamente all’esito che temevo. È un peccato che sia finita così, ma allo stesso tempo è naturale. Questo mi permette di continuare a imparare per la mia esperienza come coach, per poter fare meglio in futuro e per reagire in modo diverso quando percepisco che qualcosa non funziona”.

Molti i mesi di risultati cattivi o almeno non in linea col valore del giocatore, soprattutto negli Slam. “I risultati sono solo la parte visibile di una realtà molto più ampia, la sua vita personale, la famiglia, il lavoro quotidiano, gli obiettivi, il team.” continua Cervara. “Sul piano visibile, le cose hanno iniziato a peggiorare dopo Melbourne. Ma a ripensarci, forse era già troppo tardi. Ogni tentativo di rilanciare la situazione è fallito perché le cause più profonde si erano ormai radicate. L’energia e la struttura si erano indebolite. La collaborazione con Gilles Simon (dal febbraio 2024 al gennaio 2025, ndr) ha provocato quello che io definisco ‘una stasi’, delle interferenze, e dopo abbiamo provato a ristabilire le cose ma il recupero è stato difficile. Direi persino che non è riuscito. In quel momento, dopo l’Australia e la separazione da Simon, abbiamo cercato di ricostruire e ripartire da zero. In termini tennistici, tutto era molto rallentato. Non dico che adesso stia giocando bene, ma ha delle risorse. Credo che con quello che metterà in atto, il suo livello possa tornare velocemente. Dopo l’Australia siamo entrati in una fase di ricostruzione. Quella fase si è trascinata per tutta la stagione e non siamo mai riusciti a ritrovare la strada delle vittorie”.

Visto che è stato tirato in ballo Simon, chiedono a Cervara se per caso non vi fossero differenze di vedute all’interno del team che hanno provocato fratture e dubbi in Medvedev. Questa la risposta dell’ormai ex coach del russo: “No. Eravamo allineati, Daniil riceveva lo stesso messaggio, solo espresso in modo diverso. È un tipo di energia che si è trasformata e ha creato squilibri all’interno del team. Non tutti lo percepiscono. Tu spingi in una direzione, ma non è quella giusta. Devi tornare indietro sui tuoi passi, trovare una nuova direzione. È così che siamo arrivati a questo punto. Routine? No, credo di essere incapace a gestire le routine, probabilmente non lo sono mai stato. Un team intorno a un giocatore è come un motore: una macchina complessa che ti spinge avanti. Quando funziona a piena potenza, vai veloce. A un certo punto però il motore si spegne, ma non lo vedi subito perché la barca continua a scivolare sull’acqua. Dopo un po’, però, quell’energia svanisce, e ti ritrovi fermo in mezzo al mare a cercare di riavviare quel motore”.

Daniil è sempre stato un vero “animale” da competizione, si esaltava nella lotta e quando la partita diventava estenuante, lui spiccava il volo. Invece nel 2025 ha perso proprio quello spirito nelle battaglia più dure. Questo può essere uno dei motivi della sua crisi? Cervara riflette: “Difficile dirlo. Credo fermamente che abbia ancora tutto dentro di sé,  che possa tornare presto brillante e vincente. Quella scintilla, a tratti, si è vista anche quest’anno. Ma non è riuscito a chiudere alcune partite, per vari motivi, incluso forse il non avere più le risorse di preparazione mentale. Credo che riuscirà a rimettere  le cose in ordine. Molti atleti, molti tennisti, attraversano periodi di flessione e poi rinascono. Sono sicuro che lui ne sia capace e che accadrà. Se vince un paio di partite, può riaccendersi come dopo Rotterdam 2023: arrivò pieno di dubbi, e poi mise insieme una stagione di altissimo livello. A New York dissi allo staff: ‘Se ribalta quella partita contro Bonzi, lo vedremo sicuramente agli ottavi contro Alcaraz.’ Facile dirlo adesso, ma era esattamente quello che sentivo”.

Gilles insiste sul concetto di energia, il tassello mancante nell’ultimo periodo di Medvedev: “È l’energia complessiva che non permetteva più a quella capacità di tradursi in risultati. Troverà sicuramente persone competenti in grado di offrirgli la giusta prospettiva sul suo gioco, non ne dubito affatto. Avrei potuto offrirgliela anch’io. Può sembrare arrogante dirlo subito dopo la fine della collaborazione, ma non è quello il motivo della separazione. Penso però che abbia bisogno di qualcuno che sappia ascoltarlo e comprenderlo. Di questo sono certo”.

Cervara conclude l’intervista affermando di voler continuare la sua strada come coach di alto livello, magari ripartendo a novembre con la preparazione di qualche tennista interessante per preparare una nuova stagione insieme. Le parole di coach sono interessanti, ma in fondo non chiarisce del tutto quel concetto di energia che a suo parere è stata decisiva nel far calare le prestazioni di Medvedev e anche portare al crollo della loro partnership. Meno cattiveria in allenamento, con il coach incapace di pungolarlo a sufficienza? Routine troppo statiche che hanno portato a uno scadimento? L’energia è un concetto complesso nel tennis: forza fisica, intensità, capacità di agonismo… tutto questo e altro ancora confluisce proprio nella spinta, nell’energia che si mette in campo. Sicuramente il miglior Medvedev sprizzava energia mentale – il miglior stratega del tour, per portarti a giocare male – e anche fisica, vista la sua tremenda resistenza in scambi spesso estenuanti, con difese totali e improvvisi contrattacchi. Non c’era più quell’energia in Daniil oppure non riusciva ad esternarla. Chiaro che il tennis del moscovita fosse da tempo depauperato, ma chissà se un altro allenatore riuscirà a far tornare quella spinta e forza mentale.

Marco Mazzoni


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10 commenti. Lasciane uno!

Pier no guest 03-09-2025 17:11

Scritto da walden
Nardi, hai sentito? Cervara è libero….

L’ho pensato anch’io.Va ringraziato Mazzoni per questa bella intervista che mostra aspetti molto interessanti del rapporto coach/atleta.
Cervara si conferma persona, almeno dall’intervista,pacata,riflessiva,attenta all’aspetto comunicativo.
Per questo credo che entrerebbe in sintonia con Nardi mentre uno più spigoloso,alla Ivanisevic,nel tentativo di scuoterlo temo finirebbe per romperlo.

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Taxi Driver 03-09-2025 16:13

@ Zio. (#4474570)

Ruud è finito da tempo

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Koko (Guest) 03-09-2025 15:57

Tra l’altro energia è un concetto fumoso in fisica figuriamoci nel tennis! È una salsina che può condire qualsiasi discorso sportivo o lavorativo ma non è che proprio questa vaghezza è costata il posto a Cervara?

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+1: Taxi Driver
Arnarderi 03-09-2025 15:46

“Ho capito che non c’era la giusta energia quando un bel giorno si è messo a sbadigliare in campo…”

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Salvo (Guest) 03-09-2025 15:41

Scritto da Zio.
I tennisti la cui forza è soprattutto mentale ma senza grandi margini tecnici e fisici appena calano un pò in intensità sono destinati a calare in modo repentino. Mi viene in mente thiem. E in prospettiva mi aspetto succeda con ruud o DeMinaur appena ci crederanno un po meno. Nole è un caso a parte

Thiem ha avuto un infortunio grave al polso, eh….

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brunodalla 03-09-2025 15:37

è sempre molto complicato entrare nelle dinamiche del dualismo tennista-coach per chi è fuori, cioè tutto il resto del mondo.
per cui è meglio non dire niente.
è andata così.

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Zio. 03-09-2025 15:27

I tennisti la cui forza è soprattutto mentale ma senza grandi margini tecnici e fisici appena calano un pò in intensità sono destinati a calare in modo repentino. Mi viene in mente thiem. E in prospettiva mi aspetto succeda con ruud o DeMinaur appena ci crederanno un po meno. Nole è un caso a parte

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walden 03-09-2025 15:22

Nardi, hai sentito? Cervara è libero….

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Koko (Guest) 03-09-2025 15:05

Il concetto di energia per lo sport è un concetto interessante ma in Italia è appannaggio della scoperta elementare di bambine negli spot pubblicitari! Andrebbe meglio precisato e reso analizzabile in concreto per uscire da una certa fumosità retorica.

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Salvo (Guest) 03-09-2025 14:59

Cervara potrebbe fare la pubblicità dell’Enel: “Qual è il segreto dello sport? Mi son detto, è la forza? E se fosse la precisione? Può darsi che sia la velocità. Ci ho pensato e ripensato. Poi ho capito: è nella forza, nella precisione e nella velocità; il segreto dello sport è l’ENERGIA.”
😀

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+1: renzopii, giannirusso.nc