Le parole del coach all'ATP Altro

Tartarini all’ATP: “Musetti non si deve complicare la vita con la tattica”

11/11/2021 10:21 28 commenti
Lorenzo Musetti a Milano
Lorenzo Musetti a Milano

Simone Tartarini è molto più di un coach per Lorenzo Musetti. È stato come un padre, uno zio, un confidente, un amico. Lo segue da 11 anni, fin da quando il piccolo Lorenzo si innamorò di questo sport con la racchetta. Tartarini l’ha guidato passo dopo passo, seguendo la sua crescita umana e sportiva, che l’ha portato a vincere l’Australian Open junior e poi fare l’ingresso, fragoroso, nel mondo del tennis Pro. Fragoroso sì, perché il suo tennis non lascia indifferenti. Nel 2021 il toscano ha entusiasmato molte volte: Acapulco, Lione, a Roland Garros, dove ha messo alle corde il n.1 del mondo Djokovic portandosi in vantaggio di due set a zero negli ottavi, prima di subire la rimonta del futuro campione del torneo. Poi un’estate più complicata, tra lo stop per la maturità, la preparazione per Wimbledon improvvisata su di un campo di calcio adattato al tennis, e il viaggio last minute alle Olimpiadi che ha un po’ complicato le cose. Ha passato un periodo non facile Lorenzo, sul piano personale, con una crisi di fiducia che in campo si è riflessa mortalmente. Sì, perché il tennis scorre per davvero nelle vene di Musetti, proprio come quel tatuaggio che ha sul braccio, un battito cardiaco con racchetta, segnale inequivocabile del suo amore totale per questo sport che gli sta dando tanto ma anche costando molto.

Negli ultimi tornei autunnali si è rivisto un discreto Musetti, che soffre e sta in campo cercando di dare del suo meglio, anche se i fasti di inizio stagione sono lontani. Ieri all’Allianz Cloud di Milano ha messo in campo le ultime energie dopo una stagione lunga e faticosa, arrivando ad una vittoria contro Gaston che gli era quasi scappata via dopo averla sfiorata. Oggi con Korda si gioca l’accesso alle semifinali delle NextGen Finals, ma in palio c’è molto di più dall’anno prossimo. Per Tartarini, Musetti può essere un tennista da top10, uno di quelli più forti. Ma serve lavoro, applicazione, e meno confusione tattica. L’aver talento e tanti possibili schemi per vincere, a suo dire sta complicando le cose, perché oggi per salire in vetta serve un piano tattico più limpido, semplice, diretto.

Il coach ne ha parlato nel Coach Corner dell’ATP, riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Tartarini, che spazia anche su proprio rapporto con il talento 19enne.

 

Quando Lorenzo era un ragazzo, lo portavi a guardare il tennis professionistico. Com’è adesso avere persone che vengono a guardarlo?
Attualmente c’è grande interesse per i giovani perché in questo periodo ce ne sono davvero di molto bravi nell’ATP Tour. Carlos Alcaraz è il migliore. Rune è un altro giocatore molto, molto bravo. Korda lo stesso, come Brooksby. Credo che in ogni torneo in cui giocano Alcaraz, Korda o Lorenzo, molte persone siano interessate a seguire le partite perché possono scoprire nuovi giocatori. Ora la gente pensa che Auger-Aliassime e Shapovalov siano già vecchi anche se hanno solo 21, 22 anni! A Lorenzo tutto questo piace. Per lui è importante essere in fiducia quando gioca. Nella seconda parte della stagione qualche volta invece non lo era quando è sceso in campo.

Perché è così importante la fiducia nel suo tennis?
Lorenzo è un grande talento. Quando era più giovane, ogni volta che giocava a tennis faceva fin troppe palle corte e pallonetti. Quando aveva 12 anni, moltissimi colpi erano tagliati, palle corte, variazioni. Per me andava bene, ma ora è tutto completamente diverso. Per Lorenzo non è facile, in ogni partita deve cambiare la sua tattica. In una singola partita, ha quattro o cinque soluzioni, ma io voglio più stabilità invece di quattro o cinque alternative possibili. Non è facile quando Lorenzo cambia tutto ogni volta ad ogni punto. Lui ama giocare con varietà, ma ho detto a Lorenzo che deve seguire me al 70% e tenersi un 30% di creatività, non ci serve confusione sul piano tattico.

Negli ultimi due mesi abbiamo lavorato solo su servizio e risposta. Ci stiamo focalizzando sulla seconda di servizio perché abbiamo bisogno di costruire una strategia più stabile. Stiamo lavorando sulla stessa situazione tattica, giocatore diverso, stessa situazione. Per me questo è importante.

 

Lavori con Lorenzo da quando era un bambino, come è cambiato il vostro rapporto?

La relazione tra di noi è sempre la stessa. Quando aveva 10 anni, io ero come un padre o uno zio, oggi siamo i migliori amici. Ha iniziato con me quando aveva solo 8 anni e ora ne ha 19. È un’enorme soddisfazione vedere cosa è diventato Lorenzo e spero che staremo insieme per tutta la sua carriera da pro, ma non so cosa accadrà in futuro. Lorenzo è un bravo ragazzo. Io credo che possa diventare un Top 10, c’è la possibilità, ma deve lavorare ogni giorno. Vedremo cosa accadrà nei prossimi due o tre anni, mi auguro che possa diventare uno dei migliori tennisti.

È stato un anno emozionante, come stare sull’ottovolante?
È stata una bellissima annata per Lorenzo. Nella prima parte, da gennaio a giugno fino a Roland Garros, abbiamo ottenuto i migliori risultati. Dopo gli ottimi tornei ad Acapulco e Miami, nel mese seguente sulla terra battuta Lorenzo ha giocato molto bene. Credo dia il suo meglio sulla terra rossa perché la sua tecnica lo fa esprimere al massimo. Ricordo la semifinale raggiunta a Lione contro Tsitsipas. Aveva vinto contro Korda, Auger-Aliassime e Bedene giocando in modo eccellente. Dopo Roland Garros, abbiamo avuto alcuni problemi perché Lorenzo si è dovuto fermare per quattro settimane per l’esame di maturità, era importante per lui terminare gli studi. Non ha giocato alcun torneo su erba, ci siamo potuti allenare solo su di un campo da calcio arrangiato a casa. Era tutto troppo diverso. Ha perso al primo turno a Wimbledon contro Hurkacz. L’altro problema è stato l’aver dovuto cambiare tutta la programmazione. Ora però va meglio. Ha giocato bene indoor ad Anversa. Con Gianluca Mager ha fatto un bel match e contro Jannik Sinner ha disputato un buon primo set. Anche contro Monfils a Vienna e poi a Parigi ha giocato un buon tennis. Ha perso quindi l’ultimo match contro Duckworth, ma ha avuto un problema quella mattina prima di scendere in campo. Si è svegliato e non riusciva a muovere la spalla. I mesi scorsi è andata meglio. Ora alle Intesa Sanpaolo NextGen Atp Finals terminiamo questa stagione. È stata lunga, ma è andata bene.


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28 commenti. Lasciane uno!

Rino (Guest) 18-07-2022 17:01

Io ritengo che oltre al servizio e alla risposta che sono assolutamente inadeguati a questi livelli il problema grosso stia nella testa di Lorenzo che gioca specchiandosi nei suoi colpi più belli e non è in grado di dare continuità alla sua azione…non credo potrà mai arrivare più in
alto di dove già è’ arrivato ( Top 50),anzi lo vedo ora in una fase molto involutiva…
Forse un coach di primo livello potrebbe essere in grado di migliorare i suoi punti deboli
tecnicamente ,ma la testa è quella…

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BERIMBAU (Guest) 12-11-2021 22:43

@ luce nella notte (#2974398)

Purtroppo sono d’accordo, penso che Tartarini, che ha fatto un lavoro fantastico nel tirare su il talentuoso Lorenzo,non è più in grado di fargli fare un salto di qualità. Musetti avrebbe bisogno di una personalità con buona esperienza di giocatore a livello ATP inn grado anche di capire dove e quando sbaglia, che lo influenzasse in modo valido e determinante sul come stare in campo e come gestire l’incontro. La zona alta del ranking è spietata al giorno d’oggi, ma mi sembra che sotto sotto Tartarini mette le mani avanti e scarica le proprie responsabilità. Con tutto il rispetto e l’ammirazione per Tartarini penso che bisognerebbe trovare un coach di maggiore esperienza agonistica diretta, non è facile ma si deve tentare e ritentare.

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Luce nella notte (Guest) 12-11-2021 16:15

Scritto da Adriano non Panatta
Per una volta, sia leggendo i commenti sia soprattutto la bellissima intervista a Tartarini, leggo competenza, non le solite sterili polemiche, ottimi spunti tecnici.
Personalmente credo che Lorenzo difficilmente entrerà nella top ten o se lo facesse non la terrebbe per molto…Ma cosa importa? Credo invece che possa vincere tornei importanti, Monte Carlo e RG su tutti, solo migliorando qualcosina, come appunto la seconda.Ma il suo tennis é così spettacolare e BELLO che personalmente non vorrei lo snaturasse per cercare di essere vincente su tutte le superfici.Cmq già con la prima e il rovescio può dire la sua anche sul veloce,magari non arrivare spesso in fondo ma li vicino si.Il match di ieri con Gaston é uno spot per il tennis, per tutti quelli che sono stufi di picchiatori e scambi da fondo tutti uguali, continua sereno Lore e avrai una carriera non solo florida ma anche un post carriera da volto bello del tennis, aver finito gli studi é stata un’ ottima scelta.

Spunti tecnici bellissimi ed illuminanti; non entrera’ nei “top20” , ma che importa ?
Aggiustando “qualcosina” (come la seconda di servizio) vincera’ tornei tipo Montecarlo e il Roland Garros !

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luce nella notte (Guest) 12-11-2021 14:26

Scritto da gisva
Ci sono spunti molto interessanti in questa intervista.
La cosa principale che mi viene da dire è che il Federer dominante ha giocato un tennis molto più monotono di quello che ci avrebbe potuto mostrare se non avesse puntato a vincere tutto.
Ha modificato alcune cose (forse tardi) quando si è accorto che non sarebbe stato in grado di vincere se non introducendo delle varianti tecniche.
Lo stesso Tsitsipas pensa molto a come massimizzare i risultati aumentando le percentuali del suo tennis.
Paradossalmente la ricchezza tecnica crea delle difficoltà di scelta ed a volte anche la follia va pianificata. Le varianti richiedono poi una grossa brillantezza mentale, per cui ci sono scelte che vanno fatte.
Secondo me dovrebbe puntare ad un tennis razionale nella prima parte della sua carriera per arrivare vicino ai suoi limiti, poi introdurre maggiori variazioni. Quando la tenuta mentale e fisica gli consentiranno di gestirle al meglio.

FEDERER NON HA MAI GIOCATO TRE METRI DIETRO ALLA LINEA DI FONDO !!!
Tartarini, come il sig. Giorgi, NON sono minimamente in grado di assecondare la crescita di un Talento fino alla “top10”.
Contenti loro, contento Musetti… affaracci loro.

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Giorgio il mitico (Guest) 11-11-2021 19:40

Sto’ Tartarini è bravo !

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gisva 11-11-2021 18:14

Ci sono spunti molto interessanti in questa intervista.

La cosa principale che mi viene da dire è che il Federer dominante ha giocato un tennis molto più monotono di quello che ci avrebbe potuto mostrare se non avesse puntato a vincere tutto.
Ha modificato alcune cose (forse tardi) quando si è accorto che non sarebbe stato in grado di vincere se non introducendo delle varianti tecniche.
Lo stesso Tsitsipas pensa molto a come massimizzare i risultati aumentando le percentuali del suo tennis.
Paradossalmente la ricchezza tecnica crea delle difficoltà di scelta ed a volte anche la follia va pianificata. Le varianti richiedono poi una grossa brillantezza mentale, per cui ci sono scelte che vanno fatte.
Secondo me dovrebbe puntare ad un tennis razionale nella prima parte della sua carriera per arrivare vicino ai suoi limiti, poi introdurre maggiori variazioni. Quando la tenuta mentale e fisica gli consentiranno di gestirle al meglio.

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Vedi faviruti enzolabarbera (Guest) 11-11-2021 18:11

@ Adriano non Panatta (#2973632)

Per vincere il Roland Garros, deve migliorare qualche “cosina”. Bella questa, me la segno. enzo

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sTEFBRESCIA (Guest) 11-11-2021 18:08

@ Amleto (#2973679)

nessuno è imbattibile

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Classe 81 (Guest) 11-11-2021 17:55

Scritto da Amleto

Scritto da morbius
Tartarini è sicuramente una brava persona, oltre che un bravo allenatore, e con Lorenzo ha fatto un lavoro egregio portandolo ad altissimi livelli.
Bisogna però fare una considerazione: questo primo anno di professionismo di Musetti ha messo in luce il suo grande talento (espresso chiaramente sulla terra rossa dove il ritmo di gioco gli è più congeniale) ma anche grandi difficoltà di adattamento alle superfici veloci, dove non sembra riuscire ad adattarsi ed esprimere un gioco efficace.
A mio avviso Musetti dovrà riflettere con calma su cosa vuole fare da grande, se “accontentarsi” del suo grande talento puntando alla stagione sul rosso (dove può fare molto bene ma non deve fallire i principali appuntamenti altrimenti rischierebbe di scendere molto in classifica) oppure mettersi in discussione e lanciare a se stesso una grande sfida, provando alcuni cambiamenti radicali nello stile di gioco per essere competitivo anche sul veloce con l’obiettivo di diventare un campione (accettando anche la possibilità di un cambio di guida tecnica, se necessario)

Beh per per il tipo di gioco che pratica avrà sempre qualcuno davanti a soffiargli le vittorie che contano. Primo su tutti Alcaraz che sul rosso secondo me sarà praticamente imbattibile

Essere o non essere? Lo sei lo sei

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andrewthefirst (Guest) 11-11-2021 17:07

musetti si è sentito arrivato/è stato fatto sentire arrivato e adesso deve ripartire e sarà dura…

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Amleto (Guest) 11-11-2021 15:53

Scritto da morbius
Tartarini è sicuramente una brava persona, oltre che un bravo allenatore, e con Lorenzo ha fatto un lavoro egregio portandolo ad altissimi livelli.
Bisogna però fare una considerazione: questo primo anno di professionismo di Musetti ha messo in luce il suo grande talento (espresso chiaramente sulla terra rossa dove il ritmo di gioco gli è più congeniale) ma anche grandi difficoltà di adattamento alle superfici veloci, dove non sembra riuscire ad adattarsi ed esprimere un gioco efficace.
A mio avviso Musetti dovrà riflettere con calma su cosa vuole fare da grande, se “accontentarsi” del suo grande talento puntando alla stagione sul rosso (dove può fare molto bene ma non deve fallire i principali appuntamenti altrimenti rischierebbe di scendere molto in classifica) oppure mettersi in discussione e lanciare a se stesso una grande sfida, provando alcuni cambiamenti radicali nello stile di gioco per essere competitivo anche sul veloce con l’obiettivo di diventare un campione (accettando anche la possibilità di un cambio di guida tecnica, se necessario)

Beh per per il tipo di gioco che pratica avrà sempre qualcuno davanti a soffiargli le vittorie che contano. Primo su tutti Alcaraz che sul rosso secondo me sarà praticamente imbattibile

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-1: MATCHBALL, Kenobi
Adriano non Panatta 11-11-2021 14:47

Per una volta, sia leggendo i commenti sia soprattutto la bellissima intervista a Tartarini, leggo competenza, non le solite sterili polemiche, ottimi spunti tecnici.
Personalmente credo che Lorenzo difficilmente entrerà nella top ten o se lo facesse non la terrebbe per molto…Ma cosa importa? Credo invece che possa vincere tornei importanti, Monte Carlo e RG su tutti, solo migliorando qualcosina, come appunto la seconda.Ma il suo tennis é così spettacolare e BELLO che personalmente non vorrei lo snaturasse per cercare di essere vincente su tutte le superfici.Cmq già con la prima e il rovescio può dire la sua anche sul veloce,magari non arrivare spesso in fondo ma li vicino si.Il match di ieri con Gaston é uno spot per il tennis, per tutti quelli che sono stufi di picchiatori e scambi da fondo tutti uguali, continua sereno Lore e avrai una carriera non solo florida ma anche un post carriera da volto bello del tennis, aver finito gli studi é stata un’ ottima scelta.

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alfredo94 11-11-2021 14:25

Scritto da morbius
Tartarini è sicuramente una brava persona, oltre che un bravo allenatore, e con Lorenzo ha fatto un lavoro egregio portandolo ad altissimi livelli.
Bisogna però fare una considerazione: questo primo anno di professionismo di Musetti ha messo in luce il suo grande talento (espresso chiaramente sulla terra rossa dove il ritmo di gioco gli è più congeniale) ma anche grandi difficoltà di adattamento alle superfici veloci, dove non sembra riuscire ad adattarsi ed esprimere un gioco efficace.
A mio avviso Musetti dovrà riflettere con calma su cosa vuole fare da grande, se “accontentarsi” del suo grande talento puntando alla stagione sul rosso (dove può fare molto bene ma non deve fallire i principali appuntamenti altrimenti rischierebbe di scendere molto in classifica) oppure mettersi in discussione e lanciare a se stesso una grande sfida, provando alcuni cambiamenti radicali nello stile di gioco per essere competitivo anche sul veloce con l’obiettivo di diventare un campione (accettando anche la possibilità di un cambio di guida tecnica, se necessario)

Ma non credo sia un problema di superfice a inizio anno ha fatto semi a Acapulco battendo schwartzman tiafoe e Dimitrov , e quest’estate su terra ha perso da laaksonen da quest’estate è entrato in crisi pressioni problemi personali ecc , ci sta a 19 anni , ora una bella preparazione e si riparte , ieri molto bene al servizio si vede che stanno lavorando molto su questo colpo

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Pier (Guest) 11-11-2021 14:03

Sport complicato il tennis, non dimentichiamolo. È sciocco attribuire una sconfitta o una vittoria all’attrezzo o alle corde se poi dimentichiamo l’elemento principe di una prestazione ovvero l’avversario. Gaston giocatore atipico, inventa soluzioni geniali come come dei pasticci(se fai volée da fondo campo non sei un genio, sei fuori posizione)e possono venir fuori scambi imprevedibili su cui un talentuoso come il nostro non può che esaltarsi.Sarà sugli scambi solidi al centro che Musetti dovrà dire la sua, è lì che non deve concedere l’iniziativa all’avversario stando troppo lontano dalla linea (Nadal lo fa ma ha altre rotazioni e altre traiettorie).
Non dimentichiamo poi che un giocatore maturo mantiene uno stato di forma a lungo, i cali devono essere pochi se il suo livello è alto; Musetti fa il contrario, picchi elevati e cali anche nello stesso torneo se non proprio nel match.
È giovane, in costruzione fisica, mentale e tattica, occorre tempo e tanta tranquillità.

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morbius 11-11-2021 13:39

Tartarini è sicuramente una brava persona, oltre che un bravo allenatore, e con Lorenzo ha fatto un lavoro egregio portandolo ad altissimi livelli.
Bisogna però fare una considerazione: questo primo anno di professionismo di Musetti ha messo in luce il suo grande talento (espresso chiaramente sulla terra rossa dove il ritmo di gioco gli è più congeniale) ma anche grandi difficoltà di adattamento alle superfici veloci, dove non sembra riuscire ad adattarsi ed esprimere un gioco efficace.
A mio avviso Musetti dovrà riflettere con calma su cosa vuole fare da grande, se “accontentarsi” del suo grande talento puntando alla stagione sul rosso (dove può fare molto bene ma non deve fallire i principali appuntamenti altrimenti rischierebbe di scendere molto in classifica) oppure mettersi in discussione e lanciare a se stesso una grande sfida, provando alcuni cambiamenti radicali nello stile di gioco per essere competitivo anche sul veloce con l’obiettivo di diventare un campione (accettando anche la possibilità di un cambio di guida tecnica, se necessario)

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Markenada 63 (Guest) 11-11-2021 13:38

Lorenzo appartiene a quella categoria di giocatori, che hanno un un’istinto naturale e quindi non debbono essere imbrigliati in in eccesso di tattica. Altro discorso è quello di semplificazione degli schemi che in un giocatore ancora giovane come Musetti gli permette di compiere scelte valide e veloci durante il Match.

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tomax (Guest) 11-11-2021 13:32

quando sai fare troppe cose e hai troppe soluzioni diventa un problema e si matura dopo anche se lui è gia forte cosi.prendiamo esempio di nadal e federer.roger sapeva fare tutto e infatti ha iniziato a vincere dopo,il primo slam a 22 anni.nadal invece era solido da fondo e non sbagliava e infatti ha iniziato a fare gran risultati a 19 anni.

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Armonica (Guest) 11-11-2021 13:20

La tattica serve, specialmente quando i colpi non funzionano.

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+1: Ken_Rosewall
Luca Martin (Guest) 11-11-2021 13:06

A me piace tantissimo il Tennis di Musetti. Mi rimarranno sempre nel cuore alcune sue partite (versus Djokovic, Dimitrov, Schwatzman).
Ma purtroppo come nella vita vince quasi sempre il Lato Oscuro. Il 70%, appunto.

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Ktulu 11-11-2021 12:54

Ma qualcuno glielo vuole dire che non è stato obbligato a cambiare programmazione per andare alle Olimpiadi?

9
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Luce nella notte (Guest) 11-11-2021 12:38

Ecco se c’e’ uno che proprio non e’ all’ altezza quello e’ il Tartarini; un’ altra specie di Sig.Giorgi.
I talenti nelle loro mani NON avvicineranno MAI i top 10 mondiali.

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rovescioadunamano (Guest) 11-11-2021 11:43

@ Amleto (#2973530)

Completamente d’accordo. Ottima osservazione tecnico/tattica. Purtroppo temo sia difficile oramai stravolgere a questa età la preparazione del colpo, però sicuramente ci si può lavorare. Se pensi al giocatore a mio avviso che ha più similitudini con Lorenzo, ossia Gasquet, lui non è mai davvero riuscito a cambiare sia le sue aperture che di conseguenza la vicinanza rispetto alla linea di fondo. Altrimenti avrebbe vinto molto di più rispetto al gran campione che cmq è stato. Speriamo Lorenzo invece ce la faccia, o quantomeno ci provi!

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Amleto (Guest) 11-11-2021 11:10

Bellissime parole! A me resta solo il grosso dubbio di preparazioni ai due fondamentali troppo lunghe che lo portano a giocare lontano dal campo e a subire troppo. Io, che non sono nessuno e pour parler dico la mia, lavorerei moltissimo su questo. Nel tennis moderno, con i colpi che ha Lorenzo, se riesce ad aggiustare un pochino il movimento del dritto e del rovescio, può dire la sua.

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rovescioadunamano (Guest) 11-11-2021 10:58

Grandissima lucidità e parole sagge quelle di Tartarini. Io non sono nessuno, ma confermo in toto perché è quello che succedeva anche a me ed in generale a tutti i giocatori di talento, i giocatori di tocco, tutti coloro i quali amano variare, cambiare di continuo, insomma che hanno la difficilissima ambizione di vincere giocando bene, divertendo se stesso e gli altri. A volte, purtroppo, nel tennis da un punto di vista utilitaristico paga di più giocare “semplice”, ovviamente parlo solo da un punto di vista tattico, non tecnico (nessuno osi dubitare la difficoltà di esecuzione o la capacità di lift di un rovescio di Sinner o di un diritto di Djokovic, per citare due straordinari giocatori che tatticamente giocano “semplice”). Ottima, infine, l’idea di concentrarsi moltissimo su servizio e risposta, in particolare la seconda di servizio, che è la chiave per entrare nell’elite del tennis contemporaneo.

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pablito 11-11-2021 10:53

Si trovi una nuova morosa, e ritrova entusiasmo, positività, autostima e… “schemi tattici”… 🙂

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+1: sarvuccio
Kenobi 11-11-2021 10:50

In pratica afferma il contrario di ciò che pensava la maggior parte dell’utenza malevola.
Insomma un bel grazie a Tartarini non dispiace comunque finirà, a chi vive di tennis ha regalato emozioni che avevamo relegato ai Federer& Company, e che pensavamo non ci potesse mai appartenere.

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+1: sergiot, zawix, il capitano, Forza ragazzi, sarvuccio
ilpallettaro (Guest) 11-11-2021 10:47

bella intervista.
l’impressione è che in questo momento sia semplicemente fuori categoria, percui trova gente troppo forte al primo turno.
e ovviamente la categoria la da la qualità del colpo medio, a cominciare dal servizio e della risposta. La seconda è da challenger, e anche la risposta non è tanto meglio.
Viene fuori che ogni partita deve giocarla al meglio e punto a punto, non può concedersi un passaggio a vuoto, un paio di soluzioni errate, nulla: o è perfetto, o perde.
Probabilmente dovrebbe scendere un po’, e mettersi stabilmente nel tour dei 250 / challenger ricchi per trovare match dove possa strutturare le partite con più margine.

2
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+1: Mikronlazzaro
Duccio (Guest) 11-11-2021 10:29

VERISSIMO…….quindi corollari sono: divertimento, scioltezza fluidita’ elasticita’.
Nei primi due aspetti il ruolo del coach e mental coach sono basilari…….ad es rasserenare il giocatore durante il match quando sbaglia, e fargli i complimenti per un bel colpo; cmq sorridere al giocatore sempre, perche’ alla fine si parla di un ragazzino che sta vivendo un sogno.

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+1: sergiot, sarvuccio, csigalotti