Spacca Palle - Numero 42 ATP, Challenger, Copertina, Generica

Spacca Palle: Borna Coric, analisi del tennis consistente del talento croato

11/12/2014 11:12 26 commenti
Borna Coric classe 1996, n.91 ATP
Borna Coric classe 1996, n.91 ATP

Tra i molti giovani che nel 2014 si sono affacciati al grande tennis, il croato Borna Coric è quello che complessivamente ha destato più impressione. Sul piano squisitamente tecnico gli preferisco altri giocatori, dotati di un tennis più vario e brillante, ma è impossibile non notare come Coric sia un tennista assai completo e potenzialmente fortissimo. Non a caso l’ATP gli ha assegnato a fine anno il premio “Star of Tomorrow”. La sua ascesa è stata prorompente. Ha iniziato la stagione (da 17enne) appena fuori dal n.300 in classifica, raccogliendo i primi buoni risultati in primavera tra Futures e Challenger in Cina. Il cambio di marcia è arrivato in estate, con i quarti ad Umag (match tiratissimo vs. il nostro Fognini) e soprattutto con il secondo turno agli US Open passando per le durissime quali. Quindi vittoria nel Challenger di Izmir, semifinale a Tashkent per arrivare al vero “botto” all’ATP 500 di Basilea, che l’ha fatto scoprire a tutti gli appassionati. Borna ha messo in fila Gulbis, Golubev e Nadal senza perdere un set (!), arrendendosi solo a Goffin in semifinale dopo un match giocato alla pari contro il tennista più caldo dell’autunno. Risultati eccellenti per un ragazzo che ha compiuto 18 anni solo un mese fa, e che gli hanno permesso l’ingresso nei primi 100 del mondo (oggi n.91). Più che per i colpi, Coric sembra nettamente il più forte tra i giovanissimi per quel complesso di qualità extra-tecniche che sono la base per eccellere nel tennis di oggi: intensità, continuità della spinta e della prestazione, spirito di lotta, concentrazione, doti atletiche di base come velocità, forza, elasticità e resistenza. Nella somma di queste qualità, il croato è un passo avanti ai vari Kokkinakis, Zverev e compagnia.

In quest’articolo proverò a presentare il tennis del croato. Un’analisi tecnica su qualità e difetti, ma con un’importante premessa: Borna è in piena evoluzione, fisica, tecnica e tattica. Sono sicuro che già a gennaio lo vedremo con tante piccole novità ed accorgimenti dopo il lavoro invernale, e continuerà per tutto il 2015 (ed oltre) nella sua crescita. Infatti il suo tennis dal punto di vista squisitamente tecnico è ancora migliorabile in ogni esecuzione e situazione di gioco, anche se la sensazione è che i suoi punti di forza siano già oggi superiori a quelli di debolezza. E’ per questo che tutti i colleghi ed addetti ai lavori lo considerano già piuttosto “pronto” per il tennis ATP, più degli altri teenager che si stanno affacciando al circuito dei grandi ma con lacune ancora evidenti.

Da buon croato, nonostante la giovane età, possiede un servizio più che discreto. Non sarà mai la sua arma principale, come per illustri connazionali come Ivanisevic, Ancic, Ljubicic o Karlovic, ma il colpo è interessante e con ampio potenziale di miglioramento. E’ un’esecuzione solida, con pochi fronzoli, quasi “scolastica” se mi passate il termine. Parte leggermente laterale, con le gambe ben divaricate ed il peso del corpo all’indietro mentre inizia il lancio di palla verso l’alto. Il segreto delle buone velocità che riesce a generare sta nella capacità di portare tutto il corpo in avanzamento verso l’impatto della palla, che avviene non troppo alto ma ben davanti alla spalla. E’ proprio la frustata del braccio e della spalla a produrre il massimo della velocità scaricata sulla palla. Infatti nonostante l’azione sia molto dinamica, il contributo “puro” del peso del corpo è limitato; è più lo slancio in avanti a produrre velocità e potenza. Per migliorare il colpo potrebbe lanciare la palla leggermente più in alto, rallentando la prima fase del caricamento e quindi accelerare progressivamente coinvolgendo tutto il corpo (piedi, gambe, schiena), soprattutto con un ribaltamento maggiore delle spalle, che oggi danno un contributo modesto in termini di spinta. Trova molto bene la botta al centro con la prima, ed uno slice esterno nella seconda che veleggia a buona velocità e precisione, aprendogli anche il campo. La naturale crescita muscolare lo aiuterà a conferire potenza.

I colpi di inizio gioco sono fondamentali. Se il servizio è oggi solo un buon colpo, la risposta è già di alto livello e funzionale alla sua tattica. Tiene un atteggiamento molto aggressivo: dopo un vigoroso saltello tende sempre ad avanzare verso la palla, anche affrontando la prima di servizio. Parte da una posizione piuttosto lontana dalla riga di fondo, ma grazie al notevole avanzamento impatta sempre in modo deciso, soprattutto di rovescio, rispondendo centrale e molto lungo. E’ la “nuova” tendenza tattica del tennis moderno: difficile trovare un giocatore che cerca la riga ed il winner già dalla risposta, o di aprire decisamente il campo (magari sulla seconda di servizio); si impatta forte e deciso al centro cercando di buttare fuori dal campo l’avversario, che in uscita dal servizio è spesso fuori equilibrio, e così iniziare lo scambio in una condizione di vantaggio. Coric da junior era fondamentalmente un contrattaccante, oggi si sta trasformando in un costruttore di gioco di ritmo dal fondo. Questo modo di rispondere, molto simile a quello di Djokovic, è ideale per impostare il ritmo e le direttrici dello scambio, martellando il rivale per portarlo all’errore oppure per aprirsi il campo e tirare l’accelerazione vincente.

Una delle qualità più evidenti di Borna è la facilità con cui passa da difesa ad attacco. Ha lavorato moltissimo quest’anno, avanzando la posizione in campo per non concedere troppo spazio all’avversario. E’ una condotta che deve affinare per diventare ancor più propositivo nella spinta e nel controllo dello scambio. Al salire del livello, la capacità di rubare tempo e spazio all’avversario diventa sempre più critica. Vincere match di altissimo livello contro i migliori partendo sovente da posizioni di svantaggio e quindi girando gli scambi diventa impresa molto ardua, anche con gambe così veloci e attitudine così tosta come la sua.

Per produrre un tennis in spinta dal fondo servono due fondamentali solidi. Coric oggi possiede un rovescio naturale, eccellente, ed un dritto ancora piuttosto instabile. Migliorare l’esecuzione, potenza e sicurezza del diritto sarà la condio sine qua non per compiere il vero salto di qualità.

Analizzando la meccanica del gesto ed il suo uso strategico, credo che sarà necessario un lavoro impegnativo, poiché l’impostazione ha alcune lacune a cui non sarà facile porre rimedio, almeno in tempi molto brevi, e questo ha una portata importante anche sulla tattica di gioco.

Il suo dritto ha un difetto di fondo: il lato destro è meno sensibile, lo afferma lui stesso dichiarando che è il rovescio il suo colpo naturale. Strano quindi che in un match tende a prendersi più rischi proprio sul lato destro, forse perché meccanicamente è più facile aggredire palle complesse. Gli errori nella spinta col dritto arrivano in tutte le situazioni di gioco, ma soprattutto quando è costretto a giocarlo sotto pressione e con meno tempo: in queste condizioni velocizza l’esecuzione ma perde controllo e potenza. Infatti l’aspetto più lacunoso dell’intera esecuzione è che Coric riesce a trovare velocità nel colpo attraverso una grande rotazione del braccio-racchetta e del busto, che si muovono in buona sincronia, ma senza esser sostenuti da una meccanica esecutiva efficiente e “in controllo” del tempo di impatto. Non è un caso che la sua palla, anche all’interno di uno stesso scambio sulla diagonale del dritto, gli esca con lunghezza instabile, a volte più corta e poi improvvisamente molto più lunga (…o troppo lunga!). Il difetto originale è l’eccesso di slancio alla ricerca della spinta, che mette in evidenza la carenza di sicurezza e sensibilità.

Uno dei difetti maggiori è la tendenza a far cadere indietro il peso del corpo al momento del caricamento e quindi della spinta, addirittura con le gambe piuttosto divaricate, spesso con un solo piede a contatto col terreno. Scarso equilibrio dinamico, e vista la mancanza di anticipo sulla palla diventa difficile trovare la combinazione ideale di potenza e controllo. L’esecuzione, proprio sul piano squisitamente tecnico, non è tra le migliori. Anche quando è in controllo dello scambio ed aggredisce il colpo, con più tempo per aprire e colpire, gioca poco d’anticipo sul rimbalzo. Tende a colpire la palla spesso troppo alta, o al contrario troppo bassa e lontana dal corpo e dall’anca, il punto ideale per impattare con la massima velocità e precisione. Quando al termine dell’apertura inizia la fase di avanzamento verso l’impatto, apre fin troppo il polso, dando una sorta di “schiffone” invece di entrare pienamente nella palla. E’ un’azione veloce, con grande rotazione, che imprime una certa velocità ma che non da quasi mai la sensazione di controllo e di potenza, quella che invece potrebbe ottenere con una più classica ovalizzazione dell’apertura e con la racchetta che risale meno lateralmente ma più dritta in avanti. Nelle situazioni in cui vuole imprimere molto spin, aprendo troppo col polso scava eccessivamente sotto alla palla col risultato che questa si impenna altissima, carica ma non così veloce e nemmeno così lunga, o con risultati assai variabili. Pure quando colpisce dall’alto verso il basso, termina l’esecuzione quasi “crollando lateralmente”, poco composto, perdendo controllo. Tante critiche, per un colpo che produce anche bei vincenti, ma in modo irregolare. Tirando le somme, il suo diritto è un colpo che non mi piace ma su cui si può lavorare, e da cui potrà avere soddisfazioni perché la base atletica è eccellente ed il ragazzo sembra molto sveglio e pronto a lavorare su tutto.

Vedendolo spingere dal fondo, è davvero enorme la differenza tra la qualità e l’anticipo del rovescio rispetto al dritto. Sul lato sinistro ha davvero poco da imparare. Il movimento è compatto, efficace ed efficiente. Anche se la esecuzione è diversa da quella di Djokovic, lo ricorda terribilmente per come è bravo nel colpire con forza e sicurezza da ogni posizione di campo riuscendo a trovare equilibrio dinamico. Spinge senza mai perdere il controllo, sia quando è in difesa estrema che quando ricerca il massimo della spinta, in entrambe le direttrici. Il segreto del colpo, oltre all’esecuzione veloce e molto pulita, sono le gambe. Trova sempre grandissimi appoggi, con cui arriva coordinato e con il tempo ideale per l’impatto. La rotazione del busto nell’accompagnare le due braccia è perfetto. Tutto si muove in estrema sincronia ad aggredire la palla in sicurezza. Uno slancio corto, deciso, secco, ad impattare ben davanti all’anca con una chiusura alta lateralmente ed in leggero avanzamento. L’ovale termina la sua corsa non lontana dalla testa di Borna, in un vortice impressionante. La direttrice cross corre col pilota automatico, sempre precisa e costante; buono ma migliorabile il lungo linea, una soluzione che ha nelle sue corde ma che forse osa fin troppo poco, più quando vuole uscire dallo scambio che per sorprendere l’avversario e trovare un vincente. La crescita qua è nell’uso tattico del colpo. Stacca poco la mano per il back, solo in estrema difesa.

Assolutamente rivedibile sotto rete, dove va poco e con tecnica e posizione “artigianale”. E’ un altro aspetto da affinare sicuramente, poiché sul piano tattico possiede il coraggio e la velocità di piedi (e di pensiero) per seguire in avanti i colpi quando la situazione lo richiede. Altro passaggio tecnico da affinare è la sicurezza nel chiudere da tra quarti campo: la palla spesso gli finisce in rete, perché tende ad arrivarci fin troppo sotto. E’ un segnale evidente di come stia vivendo la evoluzione da giocatore piuttosto difensivo ed ancorato alla riga di fondo (o ben dietro!) a produttore di gioco, pronto a cogliere anche in avanti l’apertura di campo. In generale, è molto più sicuro quando aggredisce a tre quarti campo con il rovescio, grazie alla maggior sicurezza ed anticipo della giocata.

Borna Coric è uno dei talenti più interessanti del circuito. Veloce, combattivo, è molto attrezzato per il tennis percentuale dei nostri giorni, quello consistente nella spinta dal fondo. Sarà molto interessante seguirlo nel 2015, la sua prima vera stagione di altissimo livello. Non facile dire oggi quali potranno essere le sue reali prospettive. Se resterà sano (la basa atletica pare eccezionale per velocità, potenza e resistenza), credo possa già ambire ad eccellere negli eventi ATP 250/500, e magari per qualche exploit nei Master 1000. La “testa” pare molto buona. Dicono sia una lavoratore preciso e paziente, molto voglioso di imparare. E’ un naturale agonista, tanto da dichiarare che lo sport è sempre stata la sua vocazione, e che se non fosse diventato un tennista sarebbe potuto diventare un pugile… E’ sicuro dei propri mezzi, e con tanta voglia di arrivare. Non a caso il suo Bio sul sito ATP recita alla voce obiettivi “Voglio diventare il n.1”. La strada è lunga e complicata. In bocca al lupo Borna.

 

Marco Mazzoni

@marcomazz


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26 commenti. Lasciane uno!

groucho (Guest) 12-12-2014 13:35

Solito pezzo eccellente di analisi tecnica del gioco di un tennista. Sono d’accordo sul fatto che le qualità atletiche e mentali di Coric sono eccellenti, specie in prospettiva può essere uno dei tennisti su cui puntare. Non mi entusiasma il suo gioco, che comunque pur non essendo spettacolare (né credo lo sarà mai) è solido e ha spazi di crescita, anche per le migliorie tecniche che saprà gradualmente introdurre.
Rinnovo la richiesta alla redazione di creare una rubrica degli articoli di MARCO MAZZONI, per non disperdere tutti questi ottimi pezzi.

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Borna #1 (Guest) 12-12-2014 10:21

@ ciccio (#1225166)

Hai ragione, volevo dire un anno e mezzo 🙂

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Palmeria (Guest) 12-12-2014 09:33

Scritto da ciccio
@ Borna#1 (#1225083)
un anno di meno

per essere esatti, più di un anno e mezzo.

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ciccio (Guest) 11-12-2014 23:08

@ Borna#1 (#1225083)

un anno di meno

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fabrizio 11-12-2014 23:06

@ Borna#1 (#1225083)

Concordo soprattutto nel paragone con Rafa, la testa di Coric è di un altra categoria rispetto agli altri ragazzi emergenti.

22
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manuel (Guest) 11-12-2014 22:39

@ giovaniazzurri (#1225044)

forse già a partire dal 2015,considerando che abbiamo baldi e anche berrettini,hanno le capacità per fare ottimi risultati.

21
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Borna#1 (Guest) 11-12-2014 19:37

Finalmente! Questo articolo lo aspettavo da mesi! Coric mi ha impressionato sin dal primo momento che l’ho visto; riuscisse a migliorare il diritto in tempi brevi potrebbe già da quest’anno ambire alla top 30. E sono sicuro che in 4-5 anni arriverà al n.1! Ha un atteggiamento e una preparazione fisica strepitosa,che mi ricorda nadal! Non ha la spinta e la potenza di kyrgios ma è molto più maturo pur avendo due anni di meno.. Io sono convinto che diventerà un fenomeno

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manuel (Guest) 11-12-2014 19:16

@ vincentvega (#1224954)

si concordo ma io ne aggiungo altri due,partendo da mmoh troppo spesso sottovalutato ma dal grande potenziale e anche jasika e hayls molto fisici,ma poco rapidi di gambe.

19
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stef (Guest) 11-12-2014 18:55

@ guidoyouth (#1224998)

Guido grazie per il tuo commento e risposta. Mi piace confrontarmi e quando scrivo mi piace se qualcuno mi mostra il rovsco della medaglia o un punto di vista diverso. Tuttavia in questo caso dela vittoria con Nadal, vorrei dire che seppur un Nadal non al 100% o non all 80% e’ sempre difficilissimo da battere. Primo perche’ il ragazzino si trova davanti un mostro. Un mito. Ci vuole coraggio e sfrontatezza per non farsela sotto. Molti si farebbero intimidire gia all ingresso in campo e renderebbero al 50% E SEMPLICEMENTE NON CREDEREBBERO di poter vincere.
Ma Coric ha una testa e un coraggio da campioni.

Basti pensare che nello stesso torneo, al primo turno Nadal fece un 6.2 6.2 perentorio a Bolelli che se la fece sotto di fronte al campionissimo. Al secondo turno Nadal fece fare 3 games ad un francese n. 120 atp. Per cui non vidi un Nadal cosi malmesso. Per batterlo servono comunque doti non comuni. Non sei daccordo?

Per quanto riguarda la vittoria su Gulbis non so nulla dell infortunio alla spalla. so pero’ che 2-3 giorni prima Gulbis gioco’ e perse una semifinale a Mosca dopo aver battuto in 3 set Seppi ed in 2 uno spagnolo.
Non era messo cosi male Gulbis dai…io credo che a volte alcuni giocatori quando perdono qualche partita contro pronostico trovano scuse….”mi fa male qua…mi fa male di la..” 🙂 esattamente come accade tra tennisti di club quando perdono con uno piu scarso…scuse su scuse per non essere presi in giro dai compagni di circolo 🙂

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giovaniazzurri (Guest) 11-12-2014 18:25

io punto qualche euro anche su Vesely…seppur abbia “gia” 21 anni

17
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giovaniazzurri (Guest) 11-12-2014 18:23

speriamo 1-2 giovanotti italici si aggreghino al treno di queste nuove leve…

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giovaniazzurri (Guest) 11-12-2014 18:14
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guidoyouth (Guest) 11-12-2014 17:55

Scritto da cataflic

Scritto da guidoyouth

Scritto da stef
A 17 anni battere campioni affermati dimostra che ciò che e’ accaduto nel passato con Wilander Becker Chang può accadere ancora anche se non a livelli cosi clamorosi da vincere un grande slam a 17 – 18 anni. Ma Coric, Kyrgios, Zverev, battendo mostri sacri o altri top 10 a 17-18-19 anni, dimostrano che se sei davvero un giovane forte e dotato puoi DA SUBITO fare grandi risultati senza aspettare “graduali evoluzioni” che potrebbero non avvenire mai.

su questa cosa non sono molto d’accordo… mi riferisco alle vittorie di coric contro i campioni.
insomma, ha battuto un nadal impresentabile e un gulbis infortunato alla spalla.
va bene vincere ma guardiamo anche il come.
per il resto, coric si presenta a 18 anni con una mobilità e un rovescio da potenziale fenomeno, un servizio importante (ma la seconda è normale) e un dritto, che rimane il colpo di più importante nel tennis, tutto tranne che ottimo.

diciamo che si possono fare i distinguo, però è evidente che abbiamo attraversato tanti anni di relativa mediocrità tra le nove leve.
Anche i vari Raonic e Dimitrov non sono dei crack, ma solo dei buonissimi giocatori ed oggi un miglioramento continuo ed incrementale può portare quasi chiunque di questi vicino alla vetta..
La new generation 95/98 è di un’altra pasta e mi aspetto attacchi alla bastiglia ben prima di 4/5 anni come è stato per questi.

sono d’accordo con te. soprattutto a livello di testa le nuove leve sembrano avere una convinzione diversa.
chissà se in parte sono anche galvanizzati dal fatto che i mostri sacri (soprattutto nadal e federer) stanno invecchiando…

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guidoyouth (Guest) 11-12-2014 17:52

Scritto da Palmeria
avesse il dritto di zverev in avanzamento, sarebbe quasi perfetto..

diciamo coric con il dritto e il servizio di kyrgios e abbiamo fatto bingo 🙂

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roberto (Guest) 11-12-2014 17:50

@ cataflic (#1225010)

sottolinerei anche due classi 99, il francese moutet e il serbo kecmanovic

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cataflic (Guest) 11-12-2014 16:51

Scritto da guidoyouth

Scritto da stef
A 17 anni battere campioni affermati dimostra che ciò che e’ accaduto nel passato con Wilander Becker Chang può accadere ancora anche se non a livelli cosi clamorosi da vincere un grande slam a 17 – 18 anni. Ma Coric, Kyrgios, Zverev, battendo mostri sacri o altri top 10 a 17-18-19 anni, dimostrano che se sei davvero un giovane forte e dotato puoi DA SUBITO fare grandi risultati senza aspettare “graduali evoluzioni” che potrebbero non avvenire mai.

su questa cosa non sono molto d’accordo… mi riferisco alle vittorie di coric contro i campioni.
insomma, ha battuto un nadal impresentabile e un gulbis infortunato alla spalla.
va bene vincere ma guardiamo anche il come.
per il resto, coric si presenta a 18 anni con una mobilità e un rovescio da potenziale fenomeno, un servizio importante (ma la seconda è normale) e un dritto, che rimane il colpo di più importante nel tennis, tutto tranne che ottimo.

diciamo che si possono fare i distinguo, però è evidente che abbiamo attraversato tanti anni di relativa mediocrità tra le nove leve.
Anche i vari Raonic e Dimitrov non sono dei crack, ma solo dei buonissimi giocatori ed oggi un miglioramento continuo ed incrementale può portare quasi chiunque di questi vicino alla vetta..
La new generation 95/98 è di un’altra pasta e mi aspetto attacchi alla bastiglia ben prima di 4/5 anni come è stato per questi.

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Palmeria (Guest) 11-12-2014 16:44

avesse il dritto di zverev in avanzamento, sarebbe quasi perfetto..

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guidoyouth (Guest) 11-12-2014 16:21

Scritto da stef
A 17 anni battere campioni affermati dimostra che ciò che e’ accaduto nel passato con Wilander Becker Chang può accadere ancora anche se non a livelli cosi clamorosi da vincere un grande slam a 17 – 18 anni. Ma Coric, Kyrgios, Zverev, battendo mostri sacri o altri top 10 a 17-18-19 anni, dimostrano che se sei davvero un giovane forte e dotato puoi DA SUBITO fare grandi risultati senza aspettare “graduali evoluzioni” che potrebbero non avvenire mai.

su questa cosa non sono molto d’accordo… mi riferisco alle vittorie di coric contro i campioni.
insomma, ha battuto un nadal impresentabile e un gulbis infortunato alla spalla.
va bene vincere ma guardiamo anche il come.
per il resto, coric si presenta a 18 anni con una mobilità e un rovescio da potenziale fenomeno, un servizio importante (ma la seconda è normale) e un dritto, che rimane il colpo di più importante nel tennis, tutto tranne che ottimo.

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stef (Guest) 11-12-2014 16:03

A 17 anni battere campioni affermati dimostra che ciò che e’ accaduto nel passato con Wilander Becker Chang può accadere ancora anche se non a livelli cosi clamorosi da vincere un grande slam a 17 – 18 anni. Ma Coric, Kyrgios, Zverev, battendo mostri sacri o altri top 10 a 17-18-19 anni, dimostrano che se sei davvero un giovane forte e dotato puoi DA SUBITO fare grandi risultati senza aspettare “graduali evoluzioni” che potrebbero non avvenire mai.

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Matteo (Guest) 11-12-2014 15:23

Ottima analisi!! Non sono un tecnico ma solo un grande appassionato di tennis. Senza presunzioni dico che Kyrgios e Kokki sono più divertenti da vedere ma Coric ha il tennis “giusto” per vincere, fare bene e farlo in fretta.

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Patoschi (Guest) 11-12-2014 15:16

E’ sempre stato, assieme a GQ, il migliore dell’annata ’96. Il croato ha avuto il merito di evolvere il suo gioco, di migliorarsi costantemente, e la “fortuna” di non avere guai fisici. Dopo Kozlov, è il mio preferito tra i giovanissimi.

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cataflic (Guest) 11-12-2014 14:26

Mazzoni…ottimo e abbondante!

Per me ha quella capacità di pochi di stare sempre lì e una sufficiente base tecnica per salire(con 2 muscoli in più) verso i 10 in poco tempo, poi effettivamente dovrà migliorare un po’ il dritto, ma sono sicuro che da qua a là lo fara.
Per intenderci secondo me non è un Dimitrov, ma un Djokovic.

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vincentvega 11-12-2014 14:19

Tra i giovani emergenti voglio segnalare l’esplosione del russo classe 97 Roman Safiullin …degli ultimi 7 futures ne ha vinti 5 . Insieme ai giovani Kachanov e Rublev l’armata russa del futuro tennistico si propone come una delle migliori

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guidoyouth (Guest) 11-12-2014 13:20

ottimo articolo.
sono curioso di vedere come riuscirà a migliorare il dritto.
il problema ci sono anche quando non è sotto pressione, figuriamoci se si trovasse a scambiare su quella diagonale contro un delpotro nei punti importanti.

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Neytiri 11-12-2014 12:57

Complimenti vivissimi per l’articolo e l’analisi tecnica.

Eh, quanto è doloroso il confronto con GQ 😥 . Purtroppo. 😕

2
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Thiago (Guest) 11-12-2014 12:26

Ottima analisi, come sempre da Mazzoni, avrei sottolineato che Coric ha un gioco di una noia mortale. Se lui è il futuro non siamo messi benissimo. Molto più divertenti gli australiani Kyrgios e Kokkinakis

1
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