Break Point - Numero 34 Copertina, Generica

Un campione sorprendente

23/11/2013 09:18 6 commenti
Radek Stepanek classe 1978, n.44 del mondo
Radek Stepanek classe 1978, n.44 del mondo

Tra una settimana Radek Stepanek compirà trentacinque anni, eppure lo scorso weekend sembrava il più giovane di tutti,il più vivace,il più “ragazzino”,quello che aveva più fame di vittoria di tutti(insieme al sempre incredibile Djokovic) e, soprattutto, è stato quello che ha deciso questa finale di Coppa Davis, a dir la verità probabilmente la meno bella degli ultimi dieci anni, giocando alla grande sia in doppio che nell’ultimo e decisivo match contro Lajovic, troppo stordito dalla situazione e soprattutto troppo inferiore al ceco, che dopo il match ha dichiarato che questi suoi due successi negli ultimi due anni in Coppa Davis sono più importanti di tutti i suoi ottimi risultati in singolo, e anche dei suoi grandi risultati in doppio, dove ha vinto ben due Slam in coppia con la leggenda indiana Leander Paes.

Il suo amore per la patria, il suo carattere, che risulta spesso antipatico agli avversari per la sua stravaganza e per le sue provocazioni, la sua esperienza e il talento cristallino gli hanno fatto giocare il suo miglior tennis nella seconda parte della carriera, a partire dal 2006, quando vince il torneo di Rotterdam, arriva in finale al “1000” di Amburgo e ai quarti di finale a Wimbledon, dove perde 6-4 al quinto set contro Bjorkman dopo aver avuto un match point nel tiebreak del quarto set. Alla fine di questo grande torneo disputato entra per la prima volta tra i primi dieci giocatori del mondo piazzandosi al numero 8, poco prima di incappare in un grave infortunio al collo,che lo fa stare fuori quasi un anno e che lo fa rientrare solamente all’inizio dell’estate,giusto in tempo per vincere a Los Angeles e per giocare una partita memorabile a Flushing Meadows contro Djokovic,con cui perde 7-6 al quinto set dopo 4 ore e 44 minuti di tennis di altissimo livello.

Nella stagione successiva rientra a pieno regime e arriva in finale a San Jose e batte a Roma Roger Federer, giocando una partita tutta all’attacco e approfittando di un momento di forma dello svizzero non eccezionale, arrivando così in semifinale. Incredibilmente,da numero ventisette del mondo,disputa due partite al Master di fine anno in virtù del forfait di Roddick dopo la prima partita e grazie al fatto che tutti i diciannove giocatori che lo precedevano in classifica non si erano presentati come riserve. Accade quindi il curioso fatto che il ceco è costretto a farsi prestare la racchetta da Djokovic e i calzini da Murray,disputando una buona partita contro Federer,perdendo invece nettamente contro Simon. Dopo aver vinto due tornei a inizio 2009 a Brisbane e San Jose,Radek vince in Coppa Davis una partita di quasi sei ore contro Karlovic,che scaglia ben 78 aces e che perde il servizio solamente al trentesimo gioco del quinto set.

Questa è forse la prima partita storica che disputa il ceco in questa competizione, seguita qualche mese dopo dalla sconfitta contro Ferrer in finale per 8-6 al quinto set dopo aver dominato i primi due parziali. Dal 2010 inizia un calo di rendimento,almeno per quanto riguarda il singolare, e a inizio 2012 perde un’altra maratona con la maglia della Repubblica Ceca,capitolando dopo cinque ore 9-7 al quinto set contro Tipsarevic,in una partita molto tesa e piena di litigi e provocazioni fra i due giocatori. Nonostante ciò la sua squadra passa il difficile turno con la Serbia e si presenta alla finale di novembre contro la Spagna leggermente sfavorita,nonostante l’assenza di Rafa Nadal e il campo molto veloce della O2 Arena di Praga. Dopo aver perso il primo singolare contro un Ferrer troppo forte per lui, disputa una partita incredibile in doppio insieme a Berdych contro i campioni uscenti al Masters Granollers e Lopez, vincendo in rimonta in quattro combattuti set. Sul due a due,tocca proprio a Radek decidere le sorti della finale: dall’altra parte della rete c’è però Nicolas Almagro, numero undici del mondo e carico per disputare una grande partita,cosa che infatti farà fino all’ultimo punto.

Il tennista di Murcia però non aveva previsto che “Steps” avrebbe tratto fuori dal cilindro forse la migliore partita della carriera,servendo alla grande,comandando lo scambio anche col dritto,da sempre il suo colpo più debole, e andando continuamente a rete sfidando i grandi passanti dell’iberico,riuscendo però a trovare soluzioni magiche per quasi quattro ore,al termine delle quali può esultare per la prima insalatiera vinta,cosa che riaccade puntualmente esattamente un anno dopo a Belgrado. Oltre alla grande personalità e all’immenso cuore,anche il suo repertorio è sempre stato di ottimo livello,visto l’ottimo servizio, non troppo potente ma molto incisivo, da vero doppista quale è,e le volée incredibili che è in grado di fare in qualsiasi modo,visto sia il grande tocco che l’eccellente posizione. Il termometro del suo gioco però è sempre stato il suo gioco da fondo campo, a volte troppo leggero e un po’ troppo “ballerino” per restare a grandi livelli in un tennis come quello attuale.

Se infatti il rovescio è sempre stato di ottimo livello, riuscendo a trasferire tutto il peso del corpo generando potenza e profondità, seguendolo poi molto spesso a rete, il dritto non è mai stato allo stesso livello. Con la sua presa eastern e impattando il colpo davanti al corpo eseguendo un gesto molto semplice, a volte Radek riesce a colpire bene d’incontro sfruttando l’inerzia della palla, molte altre però non riesce a trovare né la potenza né buone angolazioni, che lo fanno diventare attaccabile dagli avversari, che prendono il comando dello scambio chiudendo il punto poco dopo o costringendo il ceco all’errore.

Questo difetto di gioco è stato molto spesso ben mascherato dal tennista di Karvina, grazie alla sua ottima lettura tattica della partita ,che gli consente spesso di stare molto poco a fondo campo e di non subire quasi mai l’iniziativa da parte dell’avversario, riuscendo a comandare lo scambio con il suo ottimo rovescio o al massimo mettendosi nelle condizioni di colpire il dritto “inside out”, producendo così grande potenza sfruttando il movimento delle gambe. Negli ultimi due o tre anni, con l’avanzare dell’età, il calo di rendimento nel suo gioco è stato evidente, non riuscendo a giocare al suo meglio per tante settimane, ma rimanendo comunque fra i primi cinquanta giocatori del mondo, potendo così dispensare, di tanto in tanto,lezioni di tennis “old style” alla nuova generazione di tennisti, che potrebbero davvero imparare molto da questo “vecchietto”.

Nonostante l’età avanzata e il piccolo,ma fisiologico,calo di rendimento, “Raso” non ha comunque intenzione di smettere di giocare e di dare spettacolo nel circuito con il suo carattere esuberante,a volte anche troppo, e con il suo gioco di volo delizioso. Certo è che verrà ricordato sicuramente come uno dei “Davis man” più grandi dell’ultima decade,come un giocatore che è stato capace di dare il meglio di sé su qualsiasi superficie,a qualsiasi età e contro qualsiasi giocatore. E’ già nella storia,sia per la sua ottima carriera sia per i momenti indimenticabili che ci ha regalato in questi ultimi due anni nella competizione che lui ama più di tutte. In questo di sicuro i giovani e molti altri tennisti più forti di lui dovrebbero prendere esempio da lui,ridando così a questa competizione un’importanza e una suggestione che purtroppo sta perdendo sempre di più.


Gabriele Ferrara


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6 commenti

Winter18 (Guest) 23-11-2013 15:33

uno di quelli che vorresti sempre guardare, un tennis antico, con la presa aperta che ai suoi livelli non gioca più nessuno. Sarebbe da clonare, “Raso”, ultimo dei classici.

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Losvizzero 23-11-2013 15:14

Scritto da Radek Stepanek
Commosso!

😆

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Radek Stepanek 23-11-2013 13:53

Commosso!

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Ruud Krol (Guest) 23-11-2013 10:57

Bellissimo articolo su uno dei miei giocatori preferiti.Intelligente,cattivo,astuto,un gioco d’attacco che sta sparendo,un gioco al volo da brividi, e poi un gran tombeur de femmes…resisti ancora un paio di anni !!! Visto a Roma sui laterali recuperare tre contropiedi consecutivi di Monaco con tre dritti slice,perdere il punto ma gli applausi erano tutti per lui. Grande Radek

3
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sabri1977 23-11-2013 10:56

La voglia e la determinazione contano piu’ di tante altre cose e non solo nel tennis visto che si parla di uno che in quanto al resto non scherza….

2
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aureliriccardo 23-11-2013 10:53

e poi qualcuno qui dentro chiama Volandri nonno…. mah…
le motivazioni sono tutto nello sport, scongiurando infortuni, e se le 2 componenti viaggiano insieme con le preparazioni atletiche di oggi si può giocare anche fino a 40 anni a buon livello, in tutti gli sport

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