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Aisam-ul-Haq Qureshi: “Il Challenger di Islamabad è un sogno realizzato. È solo l’inizio per il tennis pakistano”

22/11/2025 15:17 5 commenti
Aisam-ul-Haq Qureshi nella foto - Foto getty images
Aisam-ul-Haq Qureshi nella foto - Foto getty images

Islamabad si prepara a vivere un momento storico: dal 23 al 30 novembre 2025, la capitale ospiterà il primo ATP Challenger della storia del Pakistan, un traguardo che Aisam-ul-Haq Qureshi — leggenda vivente del tennis nazionale — definisce senza esitazione «un sogno realizzato». Con un montepremi da 50.000 dollari, il torneo rappresenta un salto di qualità senza precedenti per l’intero movimento tennistico del Paese.
In un’intervista esclusiva a Pakistan Today, Aisam ha raccontato tutto l’entusiasmo e il lavoro dietro questo debutto, spiegando perché questo evento potrebbe segnare una svolta duratura.

“Un traguardo storico, come un ICC per il cricket”
Per Aisam, che per anni ha portato il nome del Pakistan nei tornei ATP di tutto il mondo, ospitare un Challenger nel proprio Paese ha un valore enorme:
«Mi sento incredibilmente orgoglioso. Per il tennis pakistano, questo evento è importante quanto un torneo ICC lo sarebbe per il cricket. L’ATP è il massimo organismo del nostro sport e non avevamo mai ospitato un loro evento. Ci sono voluti anni di lavoro e negoziazioni, ma finalmente ci siamo riusciti.»
Per lui, questo torneo può cambiare la mentalità dei giovani: veder competere professionisti stranieri, e magari affrontarli, può aprire orizzonti che finora sembravano irraggiungibili.

Un’occasione unica per i giovani: “Impareranno cosa significa essere professionisti”
Aisam sottolinea che il maggiore beneficio sarà per i giocatori locali:
«Vedranno da vicino giocatori veri del circuito, potranno allenarsi con loro, osservare come si preparano, come gestiscono il lavoro quotidiano. È una lezione di professionalità.»
Secondo lui, la presenza di tanti atleti internazionali sarà un catalizzatore per un cambio di mentalità: non solo tecnica, ma anche disciplina, ritmo di lavoro e ambizioni. «Qualcuno di loro potrà anche conquistare punti ATP, e questo potrà aprire loro porte importanti.»

Mostrare al mondo un Pakistan accogliente
Per molti professionisti sarà la prima volta in Pakistan, e Aisam vuole che l’esperienza sia indimenticabile:
«Sarà l’ultimo torneo dell’anno. Voglio che portino a casa ricordi positivi: ospitalità, calore umano, atmosfera pacifica. Ho sempre cercato di mostrare al mondo un’immagine vera del Pakistan: un Paese amichevole e ospitale.»
È convinto che i giocatori lasceranno Islamabad con un’impressione meravigliosa, contribuendo a migliorare la reputazione internazionale del Paese.
PTF al lavoro giorno e notte: “Organizzazione impeccabile, nonostante i tempi stretti”

La Federazione Tennis del Pakistan ha saputo muoversi rapidamente:
«Abbiamo saputo solo un mese fa che l’ATP ci avrebbe assegnato il torneo. Da allora lavoriamo giorno e notte: media team, marketing, staff tecnici… Siamo in contatto quotidiano con l’ATP per assicurarci che tutto sia perfetto.»
Nonostante il poco tempo a disposizione, Aisam è fiducioso: «Faremo tutto al meglio, Inshallah. E questo sarà solo l’inizio: vogliamo portare in Pakistan anche altri Challenger.»
Il futuro: un calendario internazionale stabile per far crescere il tennis

Il Challenger di Islamabad non sarà un episodio isolato. Aisam rivela una visione chiara e ambiziosa:
«Questo torneo aprirà molte porte. Nel 2026 vogliamo organizzare altri eventi Challenger e diversi ITF Futures. Abbiamo già sette tornei ITF Junior approvati. L’obiettivo è avere un calendario completo, con eventi nazionali e internazionali.»
Lo scopo è offrire ai giocatori pakistani opportunità reali di guadagnare punti, premi in denaro e continuità professionistica:
«Voglio che i nostri tennisti possano vivere di tennis, proprio come i giocatori di cricket.»
A lungo termine, Aisam punta a consolidare il Pakistan sulla mappa del tennis mondiale: «Spero che un giorno potremo avere non uno, ma due o tre Challenger ogni anno, insieme a tanti eventi giovanili. Voglio che i nostri ragazzi sognino in grande.»

Un ringraziamento ai partner che hanno creduto nel progetto
Aisam conclude l’intervista ringraziando gli sponsor che hanno reso possibile l’evento, tra cui Pakistan Sports Board, Bard Foundation, Askari Bank, PSO, Asia Insurance, Asia Green Energy, McDonald’s, Hum TV, Ten Sports e molti altri: un sostegno fondamentale per dare al Pakistan un evento di livello internazionale.



Marco Rossi


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5 commenti

Lo Scriba 22-11-2025 17:26

Scritto da sergioat

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
A breve ampio spazio sull’ennesimo scandalo creato dai ben noti.

Sempre a breve! Ma sai cosa significa??

Lui no, sua moglie sì.

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sergioat 22-11-2025 16:55

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
A breve ampio spazio sull’ennesimo scandalo creato dai ben noti.

Sempre a breve! Ma sai cosa significa??

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enzola barbera (Guest) 22-11-2025 16:43

Auguri alle persone di buona volontà. In India, sulla quali il Pakistan, si è staccato, il tennis esiste da noltissimi anni. Ricordo due fratelli indiani, Amjtrai, o qualcosa del genere, di buon livello internazionale ai tempi di Panatta. enzo

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walden 22-11-2025 16:32

Lo scandalo è che ci siano paesi tennisticamente inesistenti come Svezia o Messico (cortile di casa degli USA) che continuano ad organizzare molti eventi del circuito ATP, altro che piccoli challengers come il Pakistan. L’altro scandalo è che in questo forum continuino a scrivere dei DM che neppure si registrano.

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 22-11-2025 16:00

A breve ampio spazio sull’ennesimo scandalo creato dai ben noti.

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