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Feliciano López promuove Bologna: “La Davis qui funziona. Il formato attuale è ideale, ma restiamo aperti al futuro. Alcaraz e Sinner sono troppo forti sul piano tecnico, fisico e mentale”

20/11/2025 09:08 4 commenti
Feliciano Lopez nella foto - Foto Getty Images
Feliciano Lopez nella foto - Foto Getty Images

Le Finali della Copa Davis 2025 hanno fatto tappa a Bologna, e il primo bilancio è estremamente positivo. Atmosfera vibrante, impianto impeccabile al BolognaFiere e una città che ha abbracciato l’evento con entusiasmo: gli ingredienti perfetti per quello che, fin da ora, si prospetta come un successo organizzativo. Non sorprende quindi vedere un Feliciano López sereno e soddisfatto, mentre analizza il presente e il futuro della competizione della quale è direttore.
Il toledano, seduto davanti ai media spagnoli, affronta temi di ogni tipo: dal forfait di Carlos Alcaraz al dibattito eterno sul formato della Davis, fino alla rivalità tra il murciano e Jannik Sinner. Un lungo scambio che conferma una convinzione: la Davis, così com’è ora, è secondo lui vicina alla versione ideale — ma l’apertura al dialogo e al cambiamento rimane totale.

López loda l’organizzazione ospitata in Italia: «Le sensazioni sono molto buone. A Bologna hanno fatto un lavoro enorme, soprattutto perché la settimana prima ospitavano le Finals di Torino. Le squadre sono felici, l’area giocatori è enorme, I campi di allenamento e il Centrale sono eccellenti. Sapevamo che avrebbero fatto bene, e così è stato».

Il grande assente delle Finals è Carlos Alcaraz, e il direttore della Davis non nasconde il dispiacere: «È una pena, perché Carlos aveva davvero voglia di essere qui. Era una bellissima occasione per provare a conquistare la Davis con lui in squadra. Ma nel tennis ci sono cose che non si possono controllare. La Spagna affronterà una squadra fortissima, la miglior dotata in termini di singolaristi, tre giocatori di livello molto simile. Sappiamo tutti che sarà un match durissimo, ma in Davis è sempre possibile competere come hanno fatto a Marbella.»

Sul tema caldo del formato, Feliciano ribadisce fiducia nella struttura attuale — ma senza escludere strade nuove: «Si è parlato tantissimo della Davis negli ultimi vent’anni, da quando giocavo. ITF ha ascoltato tutti: capitani, federazioni, giocatori. Ora abbiamo due turni in casa/trasferta a settembre, mantenendo l’essenza storica della competizione, e un Final 8 che è stato un successo straordinario a Málaga. Siamo aperti ad ascoltare nuove proposte, ma il modello attuale funziona. Non significa che si debba giocare ogni due anni: significa che, se qualcosa può migliorare il prodotto, saremo pronti a valutarlo.»

La scelta dell’Italia come sede delle Finali è, per López, un passaggio naturale: «Il tennis italiano vive il miglior momento della sua storia. Non è solo Sinner — che è qualcosa di unico — ma un movimento intero che sta esplodendo. Bologna è una città ideale: offre tanto anche oltre allo sport, e questo aiuta il pubblico. Restare in Europa per le Finals è logico, considerando i calendari e gli spostamenti dei giocatori.»

Inevitabile parlare della rivalità del momento, quella tra Sinner e Alcaraz. López non ha dubbi: «A oggi non vedo nessuno in grado di togliergli i grandi titoli o il numero uno. La differenza tra loro e gli altri è enorme, perché sono troppo forti sul piano tecnico, fisico e mentale. E continuano a migliorare. Magari tra tre anni arriverà un nuovo fenomeno da un altro Paese, nessuno può saperlo… ma oggi sono irraggiungibili.»

Confrontati con la velocità del tennis moderno, i due ventenni reggono anche il paragone con Federer, Nadal o Djokovic: «Giocano molto veloce, sì, ma lo facevano anche Roger e Nole. Forse la media è un po’ aumentata, perché la preparazione fisica si evolve. Sinner impone un ritmo che nessuno regge tranne Alcaraz; Carlos invece può cambiare stile, variare, inventare. È una rivalità fantastica per il tennis.»

Secondo López, questa Davis è una delle più aperte degli ultimi anni: «L’Italia ha dominato il tennis mondiale, sia maschile che femminile, ma quest’anno è tutto più imprevedibile. Senza Sinner e Musetti, i favoriti cambiano. Non c’è gli Stati Uniti, che avrebbero una squadra enorme. La Germania con Zverev è pericolosissima. E poi ci sono nazioni che non erano mai arrivate qui, come Austria o Belgio. È bellissimo.»

Sul possibile impegno dei giocatori se la Davis diventasse biennale, López resta prudente: «Il tennis cambia in continuazione. Le preferenze dei giocatori cambiano. Non possiamo basarci su ipotesi. Abbiamo trovato un buon equilibrio, soprattutto con il ritorno delle serie in casa. Per i prossimi tre anni il progetto è chiaro. Poi, come sempre, si ascolterà tutti.»



Francesco Paolo Villarico


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4 commenti

sergioat 20-11-2025 10:17

Scritto da GianlucaPozziPerSempre
Lopez…Faresti meglio a tacere.

Certo perché lui è un incompetente, invece tu…

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JannikUberAlles 20-11-2025 09:55

Prima di affermare che Alcaraz e Sinner sono nettamente più forti di tutti gli altri…

…il buon Feliciano dovrebbe consultare gli esperti talent-scout di LT, che hanno già scoperto il #1 del 2026 e tutta la top-10, che verrà quasi completamente stravolta!

In arrivo campioncini classe 2005-6-7… pare anche un 2010…

Vamos!!!

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+1: sergioat, Giuras
GianlucaPozziPerSempre (Guest) 20-11-2025 09:52

Lopez…Faresti meglio a tacere.

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-1: sergioat, brunodalla, Giuras
PeteBondurant 20-11-2025 09:23

Il formato giusto e’ due singolari doppio e due singolari

Il doppio che decide il match e titolo mette pressione ed e’ una cavolata…

Buona camicia a tutti.

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