
Bublik e la filosofia del tennis: “Non metto la salute a rischio per un forse”. Il kazako batte Draper e si confessa: “Tennis e vita 50-50, sono padre e ho doveri familiari”


Alexander Bublik ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros battendo Jack Draper 5-7, 6-3, 6-2, 6-4, ma è nella conferenza stampa successiva che il kazako ha offerto uno spaccato unico e profondo della sua filosofia di vita e approccio al tennis. Con una sincerità disarmante, Bublik ha raccontato come sia riuscito a trovare il proprio equilibrio in uno sport che spesso richiede sacrifici estremi.
“Non lo so, per essere onesto. Ho dato tutto quello che avevo” ha esordito parlando della chiave della vittoria. “Ho un certo set di abilità per giocare a tennis, e oggi ha funzionato meravigliosamente. Al 100% uno dei giorni migliori della mia vita e una delle migliori partite che abbia mai giocato. È stato semplice così.”
Interrogato sui nervi in campo, Bublik ha rivelato un approccio mentale particolare: “A volte sento che ci sono certe partite nella mia vita in cui c’è solo una possibilità. Se mi fossi fatto strappare il servizio, sarebbe finita 7-5, 6-2 al massimo per me. Non avrei nemmeno provato a lottare. Così mi sono detto: hai questa possibilità, fai del tuo meglio. Se non funziona, sono fuori. In certi momenti credo che ci sia solo una possibilità.”
Il vero carattere di Bublik è emerso quando ha parlato del suo rapporto con il tennis e la vita: “La cosa interessante di questa domanda è che hai menzionato ‘potresti ottenere’. Metterò la mia vita e la mia salute a rischio per un ‘forse’? Assolutamente no. Continuerò per la mia strada, lavorerò a modo mio, perché mi alleno ancora. Non vi preoccupate, non colpisco la palla solo 30 minuti al giorno. Faccio ancora l’esatto minimo e massimo allo stesso tempo per essere il giocatore che sono.”
Il kazako ha poi svelato la sua filosofia di vita: “Penso di dare la stessa priorità al tennis e alla vita. Per me è una relazione 50-50. Non è che il tennis prende il 90%, e poi va bene se non riesco a camminare a 40 anni. No, non va bene per niente. Per me si tratta di trovare l’equilibrio, fare quello che devo fare per essere in grado di competere contro i migliori del mondo, cosa che ho dimostrato ogni stagione negli ultimi sei, sette anni, ma mettere la mia salute a rischio? Mai.”
Bublik ha affrontato anche il tema del sacrificio, spesso esaltato nel tennis: “Non c’è modo di evitare il duro lavoro, non fraintendetemi. Lavoro duramente, ma alle mie condizioni. Faccio quello che sono capace di fare con il mio corpo, ma non giocherò mai con un infortunio al ginocchio per avere una possibilità di vincere una partita. Per me questo è fondamentale.”
La dimensione familiare è centrale nella sua esistenza: “Sono un padre e ho dei doveri paterni. Questo va in un equilibrio 50-50 con il tennis. A volte non ha funzionato; a volte ha funzionato meravigliosamente quando ero nella top 20. Ma per me e per i giovani che ci guardano, se stiamo parlando di questo, non c’è modo di evitare il lavoro duro, questo è chiaro.”
Bublik ha poi offerto una riflessione illuminante sul talento: “Per certi giocatori, per colpire un servizio come il mio, servono 100.000 ore di allenamento, per qualcun altro ne bastano 20. Questa è la differenza principale: dipende dalle tue abilità naturali, da quello di cui sei capace. Ognuno deve trovare la propria strada.”
Quando gli è stato chiesto se la sua vittoria possa dimostrare che la moderazione può essere una chiave del successo, ha risposto con saggezza: “Anche io mi esaurisco, non sono immune. La cosa fondamentale è che ognuno deve trovare il proprio equilibrio. Se sei pronto a mettere il tuo corpo a rischio e magari vincere uno Slam, fallo pure. È la tua salute, sono le tue scelte. Ma non lamentarti se poi non funziona, perché ci sono molte cose oltre al duro lavoro necessarie per essere un giocatore di vertice.”
Bublik non è una persona che si vanta facilmente: “Non sono una persona orgogliosa. Non prendo i miei risultati come motivo di orgoglio personale. Il tennis è il gioco che ho scelto di praticare, in cui ho lavorato duramente per poter essere seduto qui davanti a voi e vincere titoli. Ma non c’è una cosa specifica di cui mi senta particolarmente orgoglioso.”
Ciò che gli dà vera soddisfazione è “lo sport in sé, l’equilibrio che sono riuscito a trovare, i momenti come quello di oggi. I momenti belli che ho vissuto in passato, ma anche quelli difficili, perché senza i momenti difficili non esisterebbero quelli felici. Per me fa tutto parte della vita, del percorso che sto seguendo, del destino che ho. Se va così, ne godo. Se non va, devo trovare un’altra strada.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Alexander Bublik, Roland Garros, Roland Garros 2025
dici che a 23 anni è presto per avere una famiglia, però Musetti che è più giovane, è gia’ al secondo figlio.
Ed è diventato più forte grazie a quello
Dire che lui invece non mette a rischio la salute ha un risvolto agrodolce se rivolto ad uno tipo Sinner! Non vorrei che lo stia in maniera subdola accusando di doping pericoloso. Infatti non vedo come possa ritenere che un Sinner (suo concittadino a Montecarlo ad oggi) metta a rischio la salute con professionisti che lo fanno spesso riposare e ne migliorano la postura se non insinuando il prendere sostanze strane. A voi Bublik è simpatico ma per me potrebbe cadere nell’antipatia in un attimo dato che nell’ambiente Russofono ( e per quanto si mascheri da altro costui è pienamente Russo dell’area di San Pietroburgo) è girata la voce di boicottare Sinner evitando di giocarci per il sicuro doping che ritengono abbia utilizzato. Insomma appartiene pienamente ad un ambientino non così simpatico come vuole apparire.
Sinner spaccherà Bublik e a me dispiacerà perchè mi è assai più simpatico dell’altoatesino.
Un tennista professionista che parla del tempo da dedicare ai figli; unico (donne comprese).
Lendl non fa testo.Un po’ perché in quel match diede di matto contestando la posizione ravvicinata in risposta di Michelino quando servi una seconda e perché in altra occasione tirò un dritto addosso a Mac da un metro,lo vide cadere (e distorcersi esageratamente in verità) ma non solo non chiese scusa ma lo guardò come si guarda una biscia rantolante.
@ Brufen (#4403191)
Quindi convieni che quelli come Bublik che pensano che un Sinner per avere successo nel tennis sacrifichi la vita privata, lo dicono perchè loro non hanno avuto la stessa capacità di lavorare che ha avuto Sinner. Nel tempo libero Sinner se la gode alla grande come loro.
In realtà il più delle volte lascia il circolo in vespa – visto coi miei occhi. Sinner è molto frugale per uno col suo spending power – anche a livello di mezzi di trasporto. Si, ha una bella macchina, ma tutto sommato è un’auto “normale”, con tanto spazio per borsoni, palline, corde, racchette ecc. E non cambia decine di Bugatti e Lamborghini come potrebbe tranquillamente permettersi…
La patata si, quella gli piace. Giustamente. E giustamente se ne procaccia quanto basta.
@ zedarioz (#4403071)
Il tennis è un mix di abilità, fosso solo il “tocco” a definire un giocatore, sarebbe un gioco da quattro soldi, fortunatamente non è così e noi ce lo godiamo, alla faccia sei “falsi puristi” che si arrogano il diritto di sminuire chi la pensa diversamente e si diverte a guardare oltre il “tocco”
PS: Amo Musetti ed il suo dipingere tennis, ma etichettare i “Sinner” come monotoni sparapalle è da ciechi faziosi
Per me servire da sotto non è antisportivo, è solo una tattica alternativa, infatti tutto ciò che è lecito, può essere utilizzato, trovo più antisportivo colpire l’avversario, ma se nn è vietato, chi siamo noi per giudicare, la verità è che rode il ‘”xulo” ammettere che con la battuta dal basso va inserita nelle dinamiche di posizionamento in risposta, una discriminante in piu…i veri antispotivi sono quelli che si indignano….ridicoli
Chiedere ad Ivan Lendl.
Inutile girarci attorno: anche il Bublik deve stare bene attento a quello che fa… altrimenti ?
Altrimenti SI SPACCA.
Strepitoso
Beh ognuno ha il suo modo di vivere il tennis e ci sta. Per mio modo di vedere il talento è un dono, e va coltivato se hai la fortuna di averlo. È come una pianta che va annaffiata e curata, cercando ogni giorno di essere la versione migliore di te stesso. Poi contento lui contenti tutti. Se fosse un italiano pero’ lo staremmo attaccando perché non può essere solo 62 del mondo uno che gioca così bene.
Il Cubo di Bublik è un corpo alieno al sistema ATP e può destabilizzare gli equilibri.
Anche sinner fa capire quanto è bello il tennis. Dove il solo tocco non basta ma ci vogliono tante cose per primeggiare. Ma ci vuole in primis il cervello, il pensare sempre in campo, ad ogni colpo, ad ogni punto…
Il tennis è bello per tanti aspetti. E guarda caso Bublik ha detto che ieri era il giorno più bello della sua vita tennistica. Uno dei pochi giorni in cui ha usato la testa in tutta la partita e non solo l’istinto.
Sinner fa le sue cose, è solo molto riservato. Per il resto, ha solo 23 anni, quindi è piuttosto presto per avere una famiglia, penso possa aspettare ancora un po’ :-). Sulle fidanzate, un paio ne abbiamo già viste, quindi non direi che pensa solo al tennis 😛
Un ragazzo equilibrato, epico il suo discorso con l’arbitro sulla nuova generazione di tennisti.
cioè tutti 😎
Sinner si fa il mazzo a Montecarlo in allenamento…
Ma a fine allenamento va via sulla sua Audi modificata con una modella russa. Pensare che Sinner sia il robottino solo casa-allenamento è la consolazione di quelli che non riescono a stare al suo livello.
In cosa non ne farà parte? Come tipo di gioco o come stile di vita fuori dal campo? O il modo in cui affrontare la vita?
Con tutto l’affetto per il kazako, domani sera vorrei cambiare il nickname in Stanley Bublik: carota meccanica…
@ Jannik Über Alles (#4402940)
Specialmente se anche vivendolo così , ti porti a casa in un anno quello che una persona normale guadagna in 5 vite . E poi non tutti vogliono o hanno bisogno di essere nr 1 o guadagnare 1000 quando già 100 e un enormità
giocatori come bublik , monfils , brown , musetti , alcaraz ti fanno veramente capire quanto sia bello e fantasioso il tennis !
sinner sarà sicuramente anche il più forte ma non fa parte della categoria dei sopracitati elementare watson !
Tranquillo Bublik, tempo 24 ore e potrai dedicarti ai tuoi doveri di padre.
D’accordissimo con quello che hai scritto
Draper è stato destabilizzato dalle numerose smorzate, con Sinner credo che proverà la stessa identica tattica, vedremo come andrà a finire.
@ mattia saracino (#4402939)
Ha una moglie bellissima ed un figlio
@ zedarioz (#4402927)
Tempo libero ma anche tanta noia nella lunga attesa dell’orario d’inizio. Bublik ha un’ottima filosofia di vita. Mai dedicarsi ad una cosa sola! Ho avuto colleghi che, presi totalmente dal lavoro, hanno trascurato tutto. Non appena andati in pensione, si sono ritrovati estranei al mondo, alla famglia, a tutto. Ben presto sono caduti in irreversibile depressione. Il 50/50 di Bublik è indicativo di intelligenza superiore. enzo
Non capirò mai perché un servizio dal basso debba considerarsi antisportivo. È un colpo ingannatorio che mira a sorprendere l’avversario. Perché forse il drop shot non ha lo stesso fine? Cosa significa ” Se stai male giochi come tutti” ? Ha detto delle cose, se lei non crede a prescindere a quello che dice perché legge l’intervista?
@ CeckComeEsperienzaReligiosa (#4402916)
Tu sei fa CURARE!!
Tennisticamente Bublik non ha mai avuto nulla da imparare da altri: mano eccellente, timing di prim’ordine, ottimi fondamentali, ottimo servizio, risposta più che buona, variazioni mortifere, qualità tecnica invidiabile. Se avesse avuto una testa quasi simile a quella di Jannik (quella di Jannik è impareggiabile) avrebbe avuto possibilità di abbinare anche costanza e solidità ed avrebbe così soggiornato secondo me in pianta stabile fra i primi 5 del ranking. Proprio il suo essere “mattoide” glielo ha impedito. Lui non è mai riuscito a rimanere sul pezzo, è capace di battere tranquillamente un Alcaraz anche su terra e altrettanto tranquillamente si fa battere anche da un comprimario. Con Draper ha fatto una partita che è stata un concentrato delle sue enormi qualità, ma ad un certo punto l’inglese è andato un po’ in confusione e si è destabilizzato. Dubito che contro Jannik la cosa si ripeterà.
col rovescio chiude meno punti per una questione statistica ma fa malissimo, è il colpo più naturale e fluido
@ CeckComeEsperienzaReligiosa (#4402916)
I servizi dal basso sono regolari. Niente di ciò che è permesso è antisportivo.
Gioca da dio dai. Cos’altro vuoi dire. La tocca e la tira forte. Se si potesse giocare così… Io penso che con Jannik incontrerà delle grosse difficoltà perché, anche se i più non lo sanno vedere, anche Jannik ha un talento infinito sulla palla e gli farà tennisticamente male
stavo vedendo le statistiche di Bublik. Ottimo al servizio e anche in risposta.
La maggior parte dei vincenti è dal lato del diritto e si è visto. Dal lato del rovescio ha fatto molto meno.
Quindi una delle chiavi per Sinner sarà: servire e attaccare sul rovescio di Bublik? Vedremo
Ma rispondi pure a questo tizio? Uno che probabilmente cancellerebbe il dropshot perché non è mai stato in grado di correre,il lob perché è basso e non ci arriva,che odia i giocatori che non gli piacciono perché gli manca la cultura per capire e leggere delle frasi che comunque rivelano l’uomo ,oltre che il tennista, e che non sono legge ma valutazioni che credo siano oneste e non certo provocatorie.
L’esperienza religiosa di questo tizio dev’essere aver inalato i fumi di overgrip vecchi buttati sui tizzoni ardenti.
però non è ancora chiaro cosa intende, e penso non lo sappia nemmeno lui: una cosa è allenarsi a più non posso non lasciando spazio ad altre passioni, un’altra rovinarsi e non poter camminare a 50 anni come dice lui. la seconda non capita praticamente mai, non è un punto interessante dunque. mentre sulla prima ok, ma ha detto che anche lui fa le sue ore di allenamento quotidianamente ovviamente. quindi dove sta il diverso? è tutto nel modo di stare in campo per me
Credo che ognuno scelga la via che preferisce con le eccezioni di alcuni famigliari che pressano i figli per ovvie ragioni di soldi.
Sinner è libero di fare quello che gli piace e se ha piacere di allenarsi 8 ore al giorno… che sia felice!
Noi, ad esempio, siamo obbligati a guardare 2-3 partite al giorno?
Assolutamente no!
Se lo facciamo è per nostro piacere.
Non esiste la regola “giusta” in assoluto, mentre ognuno può regolarsi per sé stesso…
Bublik è sposato?.
Dai dell’esaltato a un tennista professionista e tu arrivi a scomodare le esperienze religiose per tifare un tennista che di professionale non ha mai avuto nulla… Commento patetico che ti rappresenta!
I big three non hanno sacrificato la vita privata, ma Sinner?
Bublik Sinner.
Un match con 2 filosofie agli antipodi..
Uno che ha dedicato tutto al tennis, sacrificando amici e adolescenza, mentalità maniacale che lo porterà ad alzare tantissimi trofei..
L’altro che vede il tennis come un lavoro, che antepone la salute e la famiglia, ma che concilia anche il divertimento
Io preferisco credere che vi siano vie di mezzo, un Musetti che da quando è diventato padre è più tranquillo e focalizzato ad esempio
Intanto l’ho visto per la prima volta emozionato ed incline al pianto di gioia, quindi non fa tennis solo per i soldi,ci mancherebbe.
Poi come dargli torto, ha una moglie bellissima e non plastificata come se ne vedono in giro, sembra davvero una coppia vera.
Ha giocato sicuramente la partita della vita mentre Draper non ha sfigurato di certo, ma imparerà da questa sconfitta sulle palle corte e vincenti incredibili.
Draper su terra ancora di pastasciutta ne deve mangiare.
Non ho mai creduto un istante che potesse arrivare ai QF e giocarsela con Jannik ma su erba sarà meglio averlo solo in finale.
Bublik difficilmente riuscirà a replicare una partita così perfetta con Jannik.
E comunque ieri Alexander ha giocato una partita spaziale, uno spettacolo continuo. Se si ripete con Sinner sarà una partita pazzesca.
Per me Bublik la fa troppo tragica. È vero che girano il mondo 7 mesi all’anno, ma hanno molto più tempo libero di un qualsiasi lavoratore normale. La difficoltà di quel mestiere è la pressione mentale che richiede essere sempre al massimo. C’è chi di questa pressione si alimenta, come Sinner, che sente il piacere della sfida che ogni partita gli presenta. C’è chi questa pressione di dare sempre il massimo non la regge e allora lascia scivolare partite e tornei quando non riesce ad essere focus sul tennis. Immagino sia difficilissimo, se ci riescono in pochi.
Non sono assolutamente convinto che i big 3 abbiano sacrificato la vita privata per il successo. Se la sono goduta eccome, ognuno a modo suo. Alla fine sono in giro tutti più o meno per lo stesso tempo. Anzi, i giocatori meno forti giocano più tornei e viaggiano di più per mantenere la classifica.
Penso che ci sia spazio anche per i personaggi alla Bublik, fuori dagli schemi e “diversamente” educati. In fin dei conti più diversità caratteriali e tecniche ci sono meglio è per questo sport, che negli ultimi 40 anni è invece andato verso una tendenza ad uniformare un po’ tutto.
Considerazioni molto profonde e condivisibili.
Grande tennista un piacere da guardare, con giocatori come lui IL tennis e’ in buone mani.
Non credo sia in grado di giocare due partite allo stesso livello di ieri,ma puo’ battere chiunque
Le considerazioni di Bublik pongono, almeno in me, riflessioni su cosa siano stati per vent’anni i “big three”,la loro ferocia nel primeggiare,nel raggiungere sempre le fasi finali,nello spartirsi slam in quantità industriale, nell’allenarsi atleticamente e tecnicamente ogni momento della giornata,il focus sulla prestazione.
Tutti e tre avuto affetti,hanno costruito famiglie ma si sono concentrati in modo quasi ossessivo sui loro obiettivi sportivi.Rarissime le debacle,le inopinate sconfitte.
E tutto questo per il doppio del di una carriera ai vertici come solitamente capita,ad essere ottimisti tra l’altro.
Non so Jannik o Carlos se arriveranno a quel livello di durata,da un lato neppure glielo auguro perché la vita è anche altro ed un decennio di grandi sfide è tanto.
Però un italiano protagonista di un ventennio di gioie e successi “veri” non sarebbe male,dopo un secolo tra l’altro.
Clicca qui per visualizzarlo.
Un esaltato antisportivo ( vedere servizi dal basso).
Pessimo esempio.
Se stai male giochi come tutti.
Uno che sa quello che vuole