Bergs: “Match-point? In quei momenti sbagli anche quando fai la cosa giusta”. Darcis: “Siamo tristi, ma enormemente orgogliosi di questo Belgio”
Nessun commento
Il Belgio esce dalla semifinale di Coppa Davis con il cuore gonfio di amarezza, ma anche di orgoglio. La sconfitta di Zizou Bergs contro Flavio Cobolli per 6-3, 6-7, 7-6, al termine di una delle partite più drammatiche e memorabili degli ultimi anni, chiude il confronto sul 2-0 per l’Italia e consegna agli Azzurri un’altra finale. In conferenza stampa, il capitano Steve Darcis e i suoi due singolaristi hanno ripercorso le emozioni, le difficoltà e il valore dell’esperienza vissuta.
Bergs: “Non si può essere più emozionati di così”
Prima a parlare è stato Zizou Bergs, protagonista di un terzo set ad altissima intensità, con sette match-point non sfruttati.
“Non penso che si possa essere più emozionati di così” ha detto. “In campo ho sentito amore per il mio team, per i tifosi che erano qui per noi, e allo stesso tempo la difficoltà di gestire una grande atmosfera. Ma sono felice di essermi goduto ogni momento”.
Quando gli è stato chiesto se avrebbe vinto questo match in un torneo normale, lontano dalla bolgia italiana, Bergs ha riconosciuto che la Davis Cup cambia tutto:
“Non potrei mai lottare così in un normale torneo come faccio quando gioco per il mio Paese. Anche lui era spinto dalla folla, trovava energia quando sembrava in difficoltà. Senza questo contesto sarebbe stata una partita completamente diversa.”
Sul tiebreak infinito del terzo set, il belga è stato lucido:
“Se non ti agiti in un momento del genere, non so quando possa succedere. A 6-4 ho fatto una scelta sbagliata. Poi ho provato a ridurre la tensione, ma forse sono sceso troppo. A volte fai la cosa giusta e non vieni premiato. È la Davis Cup.”
“Godersi il momento fa la differenza”
Bergs ha anche spiegato perché, diversamente dal compagno Collignon, lui sia riuscito a divertirsi in un clima così pesante:
“Ho trovato il giusto equilibrio quest’anno. Ridevo in campo, guardavo Steve e sorridevamo per ciò che stavamo vivendo. Se mi diverto, gioco il mio miglior tennis. È qualcosa che arriva con il tempo. Io ho 26 anni, Raphael 23. Anche lui troverà il suo equilibrio.”
Darcis: “Siamo tristi, ma immensamente orgogliosi”
Il capitano Steve Darcis, visibilmente provato, ha parlato con sincerità di ciò che rimane dopo una sconfitta tanto dolorosa:
“Abbiamo fatto un anno incredibile. Oggi siamo tristi, è inevitabile, ma sono davvero orgoglioso dei miei ragazzi. Siamo stati vicinissimi all’1-1, e poi il doppio avrebbe potuto cambiare tutto. Siamo una squadra giovane, abbiamo tempo per tornare più forti.”
Collignon: “Mi ha ispirato. Ora so cosa mi mancava”
Raphael Collignon, sconfitto nel primo singolare da Matteo Berrettini, ha voluto sottolineare quanto la battaglia di Bergs sia stata per lui un insegnamento:
“Guardarlo lottare là fuori è stato molto ispirante. Durante la mia partita non riuscivo a godermi il momento, e ora me ne pento. Non giochiamo semifinali di Davis ogni giorno. Questa esperienza mi farà crescere. Tornerò con motivazione nuova.”
Una sconfitta che può valere molto
Il Belgio esce dal campo sconfitto, ma con una consapevolezza nuova: di avere una squadra giovane, intensa, unita, capace di giocarsela al massimo livello del tennis mondiale. La maratona Bergs–Cobolli resterà un punto di riferimento per il futuro di questo gruppo, un’esperienza in grado di accelerare crescita e maturità.
Come ha sintetizzato Darcis: “Siamo delusi, ma la strada è quella giusta. Torneremo.”
Marco Rossi
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2025, Davis Cup, Davis Cup 2025

Sinner
Alcaraz
Zverev
Djokovic
Auger-Aliassime
Fritz
de Minaur
Draper
Sabalenka
Swiatek
Rybakina
Andreeva
Segui LiveTennis.it su..